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Autore: _Lilli_    09/12/2010    4 recensioni
L'amore di questi due ex nemici, sarà finalmente unito da un'evento speciale, che cambierà le loro vite per sempre.
Ho dedicato questa one-shot, ad una delle mie coppie preferite. Non so cosa ne sia uscito fuori :); l'ho scritta così, di getto, e spero che la apprezziate. Buona lettura!
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era passato poco tempo dalla sua partenza, ma il dolore opprimente che aveva nel petto, non accennava a diminuire.
Cercava in ogni modo di scacciarlo dalla sua mente, senza risultato; quello era stato un anno difficile e complicato per lei: aveva abbandonato la casa paterna per stabilirsi definitavamente al Caffè Mew Mew, e abbandonato la scuola.
Studiava da autodidatta, passando intere mattinate in biblioteca, e il pomeriggio lavorava al Caffè.
Kyle e Ryan l'avevano accolta, senza nessuna spiegazione. E di questo gli era grata. Non che ci fosse molto da dire a riguardo, insomma, era evidente lo stato in cui era messa!
Le altre ragazze non erano da meno: erano molto riservate, tranne Puddy, che qualche volta la riempiva di domande, ma lei si limitava a sorriderle; in fondo era solo una bambina molto curiosa.
Ma il momento più difficile per lei era la sera, quando arrivava il momento di coricarsi; era lì, che tutti i brutti pensieri, che riusciva a tenere a bada durante il giorno, si affacciavano piano nella sua mente.
Non poteva, e non voleva farci nulla; era consapevole della sua situazione, così delicata; ma non c'era altro da fare, aveva tentato di sopprimere quella minuscola e primitiva forma di vita, ma ogni volta il coraggio veniva meno; - In fondo - si diceva in quei momenti di sconforto, accarezzandosi il ventre, che si arrotondava dolcemente ogni giorno di più - E' un dono, che ci legherà per il resto delle nostre vite. Forse, un giorno, deciderà anche di tornare.-
Ma i giorni passavano, e dell'alieno nessuna traccia.


Si crogiolava nel ricordo di quella notte, quando l'alieno entrò dalla sua finestra, silenzioso e glaciale. Lei era seduta alla sua scrivania, con la testa tra le nuvole, quandò avvertì la sua presenza. Non era spaventata, ma si chiedeva il perchè della sua visita.
- Perchè sei qui? Avevi detto che non volevi più vedermi.- disse  la ragazza in un sussurro.
Per tutta risposta, l'alieno l'attirò a sé, stringendola forte contro il suo petto freddo, dove Lory avvertiva il battito del suo cuore. Aveva sempre immaginato quel suono, e si soffermò con l'orecchio su quel ticchettìo ritmico, ora leggermente accelerato, così simile al suo.
Una lacrima spuntò all'improvviso, e Pai l'asciugò dolcemente. - Scusami.- disse semplicemente, stringendola più forte. A Lory mancò il fiato, ma non si lamentò, felice di quel contatto così tanto agognato.
- E per cosa?- rispose la ragazza, il viso sprofondato nelle pieghe della sua maglia.
- Per averti attaccato, hai rischiato così tante volte la vita per salvare gli umani e la Terra. Ed io sono stato così stupido da soffocare i miei sentimenti per te; non me lo perdonerò mai.- Pai tremò leggermente, in preda ad una rabbia repressa.
- Non devi scusarti. Tu hai dato la vita per me e le altre mew mew, e se non fosse stato per l'Acqua Mew, adesso non saresti qui con me.-
Non c'erano altre parole da dire, e un lungo e dolce bacio, unì i due acerrimi nemici. Quando si staccarono per riprendere fiato, Lory era completamente rossa e Pai, sorridendo, le accarezzò la testa gentilmente.
- Mi piaci quando ti imbarazzi. Sei ancora più bella.- disse, attirandola di nuovo a sé; la ragazza accolse il suo amante tra le braccia, felice.
All'improvviso, un'ombra scura si posò sul volto pallido di Pai. - Non credo che sia giusto. Insomma.... Io domani partirò per il mio pianeta, e non so quando farò ritorno.-
- Io ti aspetterò. Non importa quanti anni passeranno, io rimarrò qui finchè non apparirai di nuovo alla mia finestra.- disse Lory, osservando quel viso illuminato dalla luna, che gli conferiva un aspetto quasi magico, facendo brillare la sua carnagione diafana.
- Lo sai che ti amo, vero?- chiese l'alieno a bruciapelo.
- Si, e finalmente ti sei deciso ad esternare i tuoi sentimenti.-
- Questo è successo grazie a te. Con la tua dolcezza e la tua determinazione, ho scoperto la gioia di avere un'amica e una compagna al mio fianco, che mi fa godere ogni attimo, di tutte le cose belle della vita. Io, che una volta vi disprezzavo, ora non riesco a stare lontano dall'umana che mi ha stregato.-
 Pai prese in braccio Lory, e la posò dolcemente sul materasso, dove si unirono nel loro amore.
La mattina dopo, al suo risveglio, Lory era sola; sul cuscino, un biglietto da parte di Pai.


Dopo un anno, ancora conservava quel biglietto.
Quando era triste lo tirava fuori, e lo leggeva, per infondersi coraggio.
Come quella notte.....
Il piccolo Niall si agitava nella sua culla, e Lory era accanto a lui.
Mentre lo osservava, il suo ricordo tornò con prepotenza, provocandogli ferite così profonde, che non si sarebbero mai rimarginate.
Niall gli somigliava in modo straordinario: la pelle chiara, le piccole orecchie leggermente a punta e i suoi radi capelli, di un viola chiaro, le facevano ricordare ogni momento della sua vita, che quel piccolo essere indifeso era la cosa più bella che le era capitata.
Quando Niall spalancò i suoi occhioni azzurri, allungando le piccole braccine verso di lei, Lory crollò definitavemte: no, era impossibile per lei, trascorrere la sua vita così, nell'inutile speranza di riabbracciarlo, di formare quella tanto sognata famiglia insieme a loro figlio.
Si precipitò in bagno, con il volto solcato da lacrime amare, mentre Niall, iniziava a frignare. Era arrivata al limite.
Non lo odiava, l'amore era troppo forte; e poi aveva sempre saputo che non sarebbe tornato presto, il suo popolo aveva bisogno del suo aiuto, e lei era solo un'insignificante umana, che viveva del suo sorriso appena accennato,i suoi occhi ametista, i suoi abbracci, le sue labbra....


Niall aveva smesso di frignare; forse Kyle era entrato e se ne stava occupando. Lory decise di raggiungerlo, per scusarsi dell'ora tarda, sapendo in anticipo che il ragazzo avrebbe sorriso, dicendo che era tutto a posto. Lui, Ryan e le altre ragazze, adoravano quel piccoletto, che era diventato la mascotte del Caffè; lo viziavano di continuo, soprattutto la piccola Puddy, che saltava di gioia, quando Lory le dava l'incarico di occuparsi di lui.
Nessuno aveva mai accennato alla sorprendente somiglianza con Pai, ma Lory non era una sciocca, era suo figlio, e questi dettagli non erano sfuggiti al suo sguardo materno.
Si trascinò a fatica, fuori dal bagno; la vista era leggermente offuscata dalle lacrime, e non si accorse subito della figura che troneggiava di fronte alla culla. Quando fu abbastanza vicina, avvertì la presenza di un'altra persona; era di spalle, e la luna era coperta da un sottile strato di nuvole, quindi faticò a riconoscere la sagoma davanti a lei.
 - Scusami Kyle, credo che Niall abbia un pò d'aria nel pancino, tutto quà. Perchè non  torni a dormire?- ma Kyle non accennava a muoversi.
Poi una voce profonda, a lei famigliare, ruppe il silenzio: - E così, questo piccolo esserino si chiama Niall. E' un bellissimo nome, non trovi Niall? E si, ti piace molto.- disse Pai dolcemente, mentre suo figlio sorrideva nell'udire la sua voce.
Lory era rimasta pietrificata. Forse stava sognando, non poteva essere.
- Tu...Tu non sei reale. Sto sognando, è ovvio; tu sei lontano, sul tuo pianeta, a salvare il tuo popolo.- disse Lory, incredula.
Pai sorrise, mentre si avvicinava a lei, con Niall ancora tra le sue braccia. - Ha i tuoi stessi occhi. Sono felice, mi sono sempre piaciuti i tuoi occhi, così limpidi e profondi. E queste orecchie? Sono molto buffe, ma per fotuna non sono a punta come le mie.- disse, accarezzandosi la punta di un'orecchia, che spuntava da un ciuffo di capelli viola.
Lory, in preda al delirio, si rese conto che i suoi capelli erano un pò più lunghi, e che il suo solito codino laterale non bastava a contenerli tutti; ma era bellissimo, come la sera di un anno fà.
- Sto impazzendo. Si, non ci sono altre spiegazioni. Come fai ad essere qui?- chiese la ragazza, mentre accarezzava il suo volto, per accertarsi che Pai era reale, e non il frutto della sua imamginazione.
- Il mio popolo sta bene; all'inizio non è stato facile, ma ce l'abbiamo fatta, ed ora tutto va per il meglio. Credevo che il mio ritorno ti avrebbe fatto piacere.- disse l'alieno, con un velo di tristezza sui suoi splendidi occhi viola.
- Stai scherzando? Sono felicissima, solo che ancora non riesco a farmene una ragione. Cioè...Insomma... Ti ho aspettato per un anno, avevo iniziato a perdere le speranze; ed ora sei qui, e tra le braccia tieni nostro figlio.... E' un sogno che si avvera; da quanto tempo ho aspettato questo momento, non ne hai idea.- rispose Lory, tra le lacrime.
Pai la osservò preoccupato, forse era meglio se si accomodava, aveva l'aria di chi sta per svenire da un momento all'altro.
- Anch'io ho sognato questo momento per tanto tempo; quando sono atterrato, poche ore fà, sono subito corso verso casa tua; purtroppo tu non eri lì, e non sapevo dove fossi finita. Poi mi è venuto in mente che l'unico posto a cui tieni veramente è il Caffè, e sono arrivato qui.- Pai iniziò a dondolare con delicatezza il piccolo, che si muoveva in continuazione; lo guardò con dolcezza, poi posò il suo sguardo sulla ragazza di fronte a lei, che piangeva silenziosamente; un irrefrenabile modo d'affetto lo invase, e con un braccio l'attirò a sé. Lory tremò un attimo al contatto con la sua pelle fredda, ma non si lamentò, e lo abbracciò con forza.
- Pai..- esitò la ragazza, per paura di rompere quell'atmosfera che si era creata.
- Dimmi Lory, ti ascolto.- rispose l'alieno, accarezzandogli la nuca.
- Devo farti le mie scuse. Non avevo il diritto di nasconderti la mia gravidanza; in fondo Niall è anche tuo figlio. Ma non sapevo come mettermi in contatto con te, e poi.....Avevo paura di interrompere quello che stavi facendo.- Lory affondò il viso contro il suo petto, e Pai sorrise alle parole della sua piccola Lory, così ingenua e timida. Non era cambiata molto, e questo lo rallegrava, perchè lui si era innamorato proprio della sua timidezza ed ingenuità; lui, così cinico, freddo e calcolatore, aveva bisogno di una ragazza come lei al suo fianco, che avrebbe aprezzato ogni piccolo gesto, rendendolo unico e speciale.
- Non devi scusarti. La colpa è anche mia, avrei dovuto mettermi in contatto con te, aggiornandoti sulla situazione del mio pianeta; forse, in questo modo, avrei scoperto la gravidanza, ed ora non ci troveremo in questa situazione.- l'alieno prese il volto di Lory, e lo tirò sù delicatamente: - Ricordati che io ti amo, e non ho mai smesso di farlo in questo anno appena trascorso. Se sono tornato qui, ora, è perchè ho deciso di rimanere al tuo fianco. Ora che è nato nostro figlio, ho delle responsabilità nei vostri confronti, e sarò ben felice di occuparmene.- Pai sorrise, e sfiorò le labbra di Lory, con le proprie.
Lory era arrossita, ma felice, nell'udire le parole del suo amato.
- Ti credo Pai. E sarò onorata di stare al tuo fianco, e di condividere con te, la gioia che nostro figlio ci donerà ogni giorno.-

Si avvicinarono alla finestra, osservando i tenui colori dell'alba, che si affacciavano all'orizzonte. Restarono abbracciati finchè il sole non si alzò alto nel cielo, poi si diressero verso quella che sarebbe stata la loro nuova vita.
   
 
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