Fanfic su artisti musicali > Beatles
Ricorda la storia  |      
Autore: Jules_    09/12/2010    8 recensioni
Piccola Short dedicata a John :)
''Alla fine, quando finalmente Lennon smise di ridere, si sporse dal balconcino e grido'.
-EHI RAGAZZI! Perchè piangete? Io sono QUI!-
-E secondo te ti sentono?-
-Forse qualcuno si'! O almeno lo spero!-
E rientrarono in casa, piu' felici che mai, con la speranza che almeno qualcuno avesse capito il messaggio di John.''
Genere: Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La macchina si ferma.
 
Dei passi svelti escono dalla vettura. 
 
Una voce saluta il portiere e le due figure proseguono. Era tardi, e volevano tornare a casa.
 
Poi, una voce.
 
''Mr. Lennon? Sta per entrare nella storia.'' L'uomo si volta.
 
Cinque colpi. Quattro a segno e uno a vuoto.
 
 Le urla di una donna.
 
La sirena della polizia chiamata dai vicini arriva.
 
L'arresto.
 
Il corpo dell'uomo viene trasportato sull'auto.
 
"Ditemi che non è vero!''. La donna non smette di piangere.
 
Quel giorno morirono gli anni '60.
 
8 Dicembre 1980.


 


 
La nebbia aveva praticamente sovrastato l'intera citta'. L'intero paese, in quel giorno dell'8 Dicembre 2010, sembra addormentato. La nebbia attutiva tutto, anche i passi dei passanti e i tacchi sui marciapiedi. Sembrava che il tempo si fosse fermato. Se non fosse stato per gli orologi, fuori sembrava sempre la stessa ora. Un'ora che non c'era. 
In una piccola casetta in mezzo a tutte le altre casette, dalla finestra del secondo piano si poteva notare una ragazza, su per giu' di 17 anni, distesa sul suo letto che fissava il soffitto. Per la precisione aveva un libro in mano, e adesso le sue lisce mani lo teneva appoggiato sul ventre, aperto in una delle ultime pagine. Gli occhi, ormai rossi e gonfi, erano chiusi e le palpebre erano così serrate da sembrare incollare. ImprovvisameNte li aprì e si pote' notare il colore dell'oceano. Sulle note di 'Borrowed Time' una lacrima scese ancora e solco' quel viso ormai gonfio e rosso, pallido e contornato dai capelli neri che le arrivavano alle spalle.
Restando immobile sposto' lo sguardo alla sua sinistra, dove, vicino alla porta, era posto un poster del suo mito, John Lennon. Nella foto gli occhi dell'artista sembravano guardarla supplicante e lei non riusci' a fare altro che voltarsi dall'altra parte.
-Julia! E' pronta la cena!- si sentì una voce da sotto.
La ragazza si mise a sedere.-Arrivo mamma!- disse lei asciugandosi gli occhi con la manica del maglione che aveva indosso.
Nascose il libro sotto il cuscino e corse giu' per scale, chiudendo bene la porta.
 
 
Intanto, nello stesso paese, un'altra casa, una coppia di anziani signori stavano seduti a tavola e stavano cenando. Lui avra' avuto circa 60 anni e lei pure. Avevano il televisore acceso e stavano guardando il telegioRnale. Se ne stavano entrambi in silenzio, mangiando la loro zuppa, uno difronte all'altra.
I loro movimenti apparivano quasi meccanici e sembravano assenti in quella giornata di inizio Dicembre.
Improvvisamente una notizia catturo' la loro attenzione ed entrambi smisero di mangiare e seguirono, attenti.
 
"Sono passati tRent'anni. Trent'anni fa quando un pazzo fanatico ha puntato il mirino verso un mito della musica, John Lennon. Ancora oggi egli è un simbolo di pace ed un ideale per molte persone."
 
Le immagini raffiguravano il suo funerale, in quel lontano 1980, ma che loro ricordavano bene, con migliaia e migliaia di candele.
Intanto., in quella stanza, rimase il silenzio.
-Sono passati già trent'anni, Jo...- disse la moglie riprendendo a mangiare.
-Hai ragione, Rose...- rispose lui senza staccare gli occhi dal televisore. - ...e quante cose sono cambiate.- In quella frase c'era un non so che di malinconico.
La donna accenno' un sorriso -Eravamo giovani. Ci eravamo appena sposati...-
-Vero...e io pensavo che fosse solo un brutto scherzo...-. Mentre chinava il capo che continuare a mangiare si potè notare sul suo volto una piccola lacrima che luccicava alla luce della lampada e che solcava quel viso ormai coperto di rughe, ben diverso di quello di trent'anni prima.
Quella sera, nessuno dei due parlo', ma entrambi portavano qualcosa dentro, qualcosa che li logorava. Dovevano essere felici, ma quel giorno non tutti ci riuscivano.
Sembrava tutto vuoto, anche il cielo.
 


***


 
-John! John alzati! Su', è tardi!.-
-Ancora 10 minuto...-
-Edaje! Alzati!-
-Uff, George, lasciami dormire!- fece l'uomo portandosi le coperte fin sopra la nuca.
Un George cinquantottenne se ne stava in piedi affianco al letto dell'amico con le mani sui fianchi.
Doveva svegliarlo! Improvvisamente gli venne un'idea: sparì dietro la porta bianca per tornare con una bacinella piena d'acqua e...
SPLASH!
-.Coglione! 'Cazzo fai!? Porca miseria, sono fradicio per colpa TUA!- grido' un quarantenne John Lennon balzando in piedi in pigiama.
-Non sapevo come svegliarti!- rispose innocentemente Harrison.
-Simpatico...-
-Sul serio?-
-No, sono ironico, pirla! Adesso esci che devo cambiarmi!-
-Ma dai! In 10 anni ne abbiamo passate di cotte e di crude e ancora ti vergogni!? Non mi scandalizzo mica!-
-Ok, ma almeno girati!-
-Uff che noioso!- George allora si volto', dando le spalle all'amico che si stava spogliando. Improvvisamente rise.
-Che hai da ridere, furboide?-
-Stavo pensando: non è strano che io sia piu' piccolo di te di 3 anni ma che adesso mi trovo ad averne 18 in piu' di te?-
-No. Trovo strano che tu,dopo 18 anni, non ti ricordi mai che QUI possiamo fare quello che vogliamo, anche cambiare il nostro aspetto!-
Harrison rimase di sasso.-An si è giusto!- e in un batter di ciglia era tornato un George giovane, del tempo del White Album, con i capelli mossi fino alle spalle e un accenno di baffi. Quando finalmente John fini' di vestirsi si accorse che l'amico aveva cambiato aspetto.
-Vabbè che sei sempre stato piu' giovane di me di 3 anni, ma non di 12!- Così, per eguagliare le cose, anche Lennon torno' con l'aspetto di quel lontano 1968.
-Sei pronto?- disse George all'amico prendendolo sotto braccio.
-Pronto per cosa!?- rispose lui guardandolo storto. George non rispose e si limito' ad accompagnarlo nella cucina di quella strana casa immersa nel nulla, dove aprì gli scaffali cercando qualcosa.
-Non dirmi che vuoi ancora mangiare!- esclamo' John.
-Tieni questo e seguimi!- gli fece il chitarrista mettendogli in mano un pacco di Pop Corn e di Biscotti.
-Come vuoi, padrone!-
Giunsero alla porta d'ingresso, tutta bianca, come del resto era anche il resto della casa. La aprirono e si sedettero sulla panchina della veranda, con davanti uno steccato bianco.
-George, mi spieghi cosa diamine...-
-Ssh! Guarda!-
Improvvisamente il cielo che era attorno a loro divenne qualcosa. Sotto quella casa apparve il mondo. Potevano vedere chiunque e qualunque cosa. Ogni singola persona. Ogni singolo sentimento.
-Lo vedi?- 
-Cosa George?-
-Guarda bene!-
John guardava giu', provava a vedere qualcosa ma vedeva solo tante persone tristi. Basta
-Ma cosa diamine dovrei vedere, George!?-
-Oddio, ma ti sei dimenticato che giorno è oggi sulla terra!?-
John lo guardo' con aria enigmatica e irritata.-Scusami sai, non tengo mica un calendario in camera!-
-Beh, io si, e oggi laggiu' è l'8 Dicembre 2010!-
John lo guardo' ancora piu' esterrefatto.
-Oddio, non dirmi che non te lo ricordi! Ma sei proprio bacucco! Diamine John, 30 anni fa c'è stata ''quella cosa''!- fece George imitando una pistola con il pollice e l'indice della mano.
John ancora non capita.
-Cavoli Lennon, la tua memoria peggiora! Quel giorno è stato IL giorno! Dai! Diamine, quel giorno ti hanno...- e non continuo'. Sperava che l'amico capisse.
Nella testa di John fu come se si fosse accesa una lampadina. E si mise a ridere.
George lo guardo' storto.
.-Ma che cazzo hai da ridere adesso!?-
-Oddio, vuoi dirmi che quelli stanno piangendo per me!?- disse John non sapendo trattenere le ristate.
-Effettivamente è un po' assurdo da credere!- fece l'amico iniziando a ridere.
-Guarda quella! Poverina sta piangendo con un mio disco in mano! - e si prese dei Pop Corn.
-Oddio, anche quel ragazzo lì! Non pensavo che i ragazzi si potessero commuovere!-
-Le vedi le TV? Oddio, ma li manderanno in depressione con tutti questi documentari su di me!- e continuava a ridere, assieme all'amico.
Girarono il mondo dall'alto (Manco avessero avuto Google Earth) e passarono quella giornata ridendo e scherzando, mangiando e prendendoci un po' in giro.
Alla fine, quando finalmente Lennon smise di ridere, si sporse dal balconcino e grido'.
-EHI RAGAZZI! Perchè piangete? Io sono QUI!-
-E secondo te ti sentono?-
-Forse qualcuno si'! O almeno lo spero!-
E rientrarono in casa, piu' felici che mai, con la speranza che almeno qualcuno avesse capito il messaggio di John.


 
***
 


-Ne vuoi ancora un po', Sean?-
-Oh no, grazie Cynthia, sono pieno!-
-E tu Yoko?-
-Si dai, ne prendero' ancora un poco, grazie!- Cynthia diede alla donna un altro po' di dolce alla fragola.
-Julian, vai a prendere il caffè, è dila' in cucina, sul bancone.-
-Ok mamma!- e mentre Jules si alzava in quella stanza si respirava un clima caldo e accogliente.
L'intera famiglia Lennon era riunita. E tutti, quella sera, erano seduti allo stesso tavolo.
Di sottofondo i dischi ''Double Fantasy'' e ''The Beatles'' si alternavano.
Tutti provavo a pensare il meno possibile a quell'odioso 8 Dicembre 1980, ma a volte era inevitabile, ed è così che volevano ricordarlo 30 anni dopo, ''vivendo in pace'' almeno loro, accompagnati dalla sua musica.
Tutte le inimicizie erano sparite. Contava solo una cosa, che tutti erano legati da un qualcosa, un qualcosa di comune: JOHN.
Le cena passo' in fretta e poi trascorsero il tempo rimanente guardando delle foto e raccontandosi i tempi passati. Ognuno aveva qualcosa da dire, anche Sean che era piccolo allora, e anche Julian, che ha passato poco tempo con lui. Tutti sorridevano e un'amore fortissimo legava tutti.
Improvvisamente, in un secondo in cui tutti erano in silenzio, udirono una voce, come in lontananza, ma gridava felice.
-EHI RAGAZZI! Perchè piangete? Io sono QUI!-
Tutti si guardarono esterrefatti.
-PAPA'!- dissero in contemporanea Sean e Julian. Poi si guardarono l'uno e l'altro.
-JOHN!- dissero le due donne.
Nessuno ci credeva. 
Erano rimasti immobili, a guardarsi senza dire niente.
-L'avete...l'avete sentito anche voi?- provo' a dire Yoko indicando il soffitto e iniziando a sentire gli occhi rossi.
-Si....- rispose Julian.
-Tutti l'abbiamo sentito...-continuo' Cyn.
-Era papa'..-
-Sean ha ragione, la voce era quella di John...- disse Cynthia portandosi una mano alla bocca.
-Che sia un...un fantasma?- 
-Ma che stai dicendo mamma! I fantasmi non esistono!- Sean non sapeva che dire, a parte questo.
-Secondo me era proprio papà.- ando' avanti Julian senza distogliere lo sguardo dalla finestra che dava al cielo. -Voleva dirci che lui è da qualche parte, vicino a noi. Non dobbiamo piangere, perchè anche se non è piu' qui fisicamente lui ci sara' sempre. Adesso magari ci stara' guardando e noi non lo sappiamo...-
Tutti rimasero in silenzio a riflettere sulle parole appena dette.
Poi, Sean si alzo' ed ando' ad abbracciare il fratellastro.
-Ti voglio bene, Julian- Jules, commosso, rispose con la voce quasi strozzata.
-Anch'io, Sean.-
Vedendo i figli così, le due donne non poterono non fare lo stesso. Si abbracciarono ed assieme fissarono il cielo, nella speranza che qualcuno, da qualche parte, potesse sentire quell'amore che c'era in quella stanza.
 

E probabilmente, qualcuno lo senti'.
Infatti, in quel preciso istante, qualcosa nel cuore del musicista finito' in chissa' quale parte dell'universo si mosse.
Lennon percepi' uno strano brivido e un calore immenso lo riempiva completamente.
Inizialmente non capì, poi, finalmente, si rese conto e il suo viso si rilasso'.
-Grazie Julian, grazie Cynthia. Grazie Sean e grazie Yoko.-

____________________________________________________

Grazie John. =) 
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Jules_