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Autore: allegretto    09/12/2010    5 recensioni
Jensen, sopraffatto dal freddo, si arrende all'unica possibilità per non morire congelato. Questo lo porta ad accettare che Jared non sia solo il suo migliore amico ma qualcosa d'altro.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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LE COCCOLE SONO SOLO PER I BIMBI! Jensen aprì gli occhi su una penombra purpurea data da una notte stellata e dal riverbero del lampione nel giardino. Non era mezzanotte ma neanche l'alba. Non si era svegliato perché aveva freddo. Era stato strappato al sonno perché stava congelando! Il freddo era risalito dalle dita dei suoi piedi, si era fatto strada attraverso i suoi pantaloni felpati ed era arrivato in forza alla schiena facendolo vibrare come una corda di violino. Aveva cercato di raggomitolarsi a palla per trattenere un po' di calore ma non era servito a niente. Dopo aver passato trenta minuti a inveire contro tutto e tutti, Jensen si sedette sul letto, si avvolse nella coperta e si guardò intorno alla ricerca di un altro indumento caldo da infilarsi. C'era una camicia a quadri di lana sulla spalliera della sedia accanto al letto. A giudicare dalla grandezza e dalla composizione del disegno, apparteneva sicuramente a Jared. Non se la sarebbe messa per nulla al mondo ma in quella circostanza gli sembrò un dono del cielo! Qualsiasi cosa sarebbe stata utile se lo avesse tenuto al riparo dal freddo assassino che aleggiava in casa. La caldaia era rotta e il pezzo sarebbe arrivato solo dopo due giorni ed era colpa di Jared, perché continuamente abbassava il termostato tutte le volte che lui lo alzava e in quel momento là fuori c'era il malefico inverno canadese! Con i denti che battevano per il freddo, Jensen si alzò dal letto e si guardò intorno smarrito alla ricerca di una soluzione. Alla fine, con un profondo sospiro arrivò alla conclusione che aveva un'unica possibilità che lo avrebbe salvato dal morire dal freddo. Era l'unica opzione sebbene non fosse nel suo stile. Solo il giorno prima si era rifiutato di concedere mezzo divano e un pezzo di coperta a Jared, mezzo addormentato, seduto in terra e con la testa sul divano, mentre lui era sdraiato a leggere al caldo. Accoccolarsi vicino a qualcuno per tenersi caldo era da bambini! Jensen uscì dalla sua camera e con movenze da ladro lasciandosi guidare dalla precaria luce lunare e dai ricordi entrò in un'altra. Poi costeggiando lunghe zampe e ancor più lunghe code, cercando di evitare giocattoli di gomma rumorosi, raggiunse un letto. Lasciò cadere la coperta inutile sul pavimento e si inginocchiò sul materasso che cedette leggermente sotto il suo peso, facendo muovere il corpo di Jared verso di sé e causandogli un borbottio di protesta. Jensen tirò su un bordo del piumino e quasi svenne alla vista di Jared che dormiva solo con una maglietta grigia e un paio di boxer neri. Solo. Indossando pigiama felpato, maglietta a maniche corte, camicia di lana pesante Jensen si sentì tanto un esploratore polare al suo arrivo alle Hawaii. Scrollò la testa e si infilò sotto, cercando di assaporare quel meraviglioso tepore. Sentì il sorriso di Jared che gli increspava la bocca, il suono del suo divertimento era chiaro e lui non poté farci niente. Sconfitto, rimase fermo finché due enormi braccia non lo afferrarono per tirarlo verso la fornace. “Pensavo non ti piacesse accoccolarti vicino a un'altra persona”, lui disse. “Zitto”, Jensen ribatté, sentendo il calore raggiungere ogni centimetro del suo corpo. “Stai zitto!” “Uh-Uh” “Inoltre non conta, perché non voglio coccole”, Jensen esclamò con forza. “Sto solo rubando un po' di calore!” Jensen, attratto dal tepore della gigantesca stufa, sdraiata accanto a lui, pensò bene di avvicinare i piedi, ancora congelati, a quelli di Jared, il quale scattò violentemente quando avvenne il contatto. “Dannazione, Jensen. Sei completamente congelato!”, lui si lamentò. “Davvero?”, Jensen mormorò con gli occhi già chiusi. “Non me n'ero accorto!” Cercò poi di rilassarsi e cullato dal tocco di una mano che, con tocchi delicati, gli massaggiava il torace, si addormentò. Jared, ridacchiando nel buio, esclamò: “Mi sembra che tu ti sia finalmente arreso alle coccole!”
  
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