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Autore: smoke_o    09/12/2010    4 recensioni
Caro Super Diario Assolutamente Segreto, hai presente il suono che fa una lavastoviglie quando ha finito con i piatti? Quel «biiip» continuo e insistente che ti rimane nelle orecchie e ti dà così fastidio che alla fine sei costretto ad alzarti per spegnerla?
Ecco, Inghilterra mi ha detto che sono l’equivalente umano di quel rumore!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Lavastoviglie. - Un numero di Avogadro di cose non dette
Fandom: Axis Powers Hetalia
Autore: smoke-o
Personaggi: America (Alfred Jones), Inghilterra (Arthur Kirkland)
Genere: Commedia, Romantico
Rating: Giallo
Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
Pairing: AmericaxInghilterra – UsxUk
Note: 1) La molta enfasi (tanti punti esclamativi, caterve di coordinate, frasi brevi) nella parte iniziale è voluta per la caratterizzazione di America;
2) Il rating giallo è per Inghilterra. Colpa sua.
3) i riferimenti nella fanfiction che potevano essere dubbi o poco limpidi ho cercato di chiarirli nelle note a fine storia.




Lavastoviglie.
Un numero di Avogadro di cose non dette


 (perché iniziare in medias res e poi riprendere gli eventi che hanno provocato la vicenda mediante flashback esplicativi è uno dei topoi formali dell’epos)


“Caro Super Diario Assolutamente Segreto,

hai presente il suono che fa una lavastoviglie quando ha finito con i piatti? Quel «biiip» continuo e insistente che ti rimane nelle orecchie e ti dà così fastidio che alla fine sei costretto ad alzarti per spegnerla?
Ecco, Inghilterra mi ha detto che sono l’equivalente umano di quel rumore! E adesso che ci penso, è vero! Perché io sono un eroe, e quel fischio eroicamente ti avvisa che la macchina ha finito! È assolutamente indispensabile, come me! Solo che non credo che lui intendesse in quel senso, perché me l’ha urlato dietro quando per la terza volta ho fatto irruzione nella sua stanza…
Ma dovevo farlo! Il fatto è che non posso fidarmi degli uomini della sicurezza che ha messo a sorvegliare l’edificio, non sono abbastanza muscolosi ed equipaggiati come i miei soldati! Sembrano così magri e deboli, tutto quel tè che bevono non li aiuta certo a rinforzarsi come un sano hamburger… Be’, praticamente volevo accertarmi che tutto andasse bene, avevo sentito dei rumori strani, allora ho spalancato la porta e c’era lui che si stava cambiando: era ancora in boxer, e ha fatto un salto perché l’ho colto di sorpresa, e mi ha fissato con gli occhi sgranati, e ci ha messo qualche secondo per rendersi conto di essere ancora seminudo e coprirsi, rosso in viso, e solo dopo è tornato abbastanza in sé da farmi quella sfuriata. Sono dovuto tornare di corsa nella stanza, aveva la cinta in mano e mi ricordo ancora quanto è bravo con la frusta…
Ok, in realtà l’ho interrotto anche altre volte, ma sempre per un motivo valido! All’inizio, qualcosa di metallico è caduto sul pavimento, e temevo che ci fosse qualche spia ninja di Ivan che lo volesse aggredire, quindi ho spalancato la porta, ma gli erano solo caduti i ferri mentre lavorava a maglia, e mi ha sbattuto fuori. Poi, ho sentito come il verso di un gatto che viene più volte investito con un Monster Truck, e ho pensato che Grecia avesse piazzato uno dei suoi animali come agente segreto – tra parentesi, l’ho sempre detto che quello è un tipo sveglio, devo starci attento! – così ho preso la rincorsa e stavo per sfondare la porta, quando mi sono accorto che era aperta, ma comunque non potevo perdere tempo, così sono entrato urlando e lui era seduto al pianoforte, e mi ha lanciato un soprammobile - che ho schivato grazie ai miei sensi di Capitan America - ma è finito contro un muro ed è rimbalzato su Italia, che è scoppiato a piangere, ed è arrivato Germania che mi ha lanciato uno sguardo assassino…
La seconda volta… Esattamente non c’era motivo di entrare, ma non si sa mai! Francia è abilissimo a nascondersi negli armadi e a uscire nei momenti meno opportuni, oppure Spagna poteva aver lasciato per terra una buccia di pomodoro e ci si poteva cadere sopra, o forse Cina aveva in mente di costruire Chinatown nella sua stanza! Stavolta ho aperto piano l’uscio, e ho spiato dentro: era sul letto, a leggere, aveva la stessa espressione concentrata di sempre, ma diversamente dal solito non sembrava arrabbiato o sul punto di impalarmi con il primo oggetto a tiro. Era solo catturato dal libro, gli occhi bassi nella penombra (è sempre il solito, alla sua età si dovrebbe accendere la luce!), il respiro regolare, il collo appoggiato mollemente al cuscino. Aveva un’aria così rilassata che non sembrava lui! Così ho deciso che non c’erano pericoli e ho richiuso la porta. Mi sembra di aver colto un movimento impercettibile verso di me, ma deve essere stata la luce! Se se ne fosse accorto, me l’avrebbe sicuramente fatto notare!
Ora che rileggo, lui mi ha beccato… cioè, mi ha visto solo due volte, quindi la sua reazione è stata decisamente esagerata!
Ah, già, la lavastoviglie! Mi chiedevo cosa farà, adesso. Nel senso che...  Quando senti quel rumore abbastanza irritante, tenti di sopportarlo e speri che qualcun altro prema il pulsante per te. Altrimenti, se non ce la fai più, con enorme sforzo lo spegni e torni a fare quello che stavi facendo, no?
 Ha intenzione di spegnermi? E come? Cercherà di uccidermi nel sonno? Vuole farmi mangiare un pasto preparato da lui?
Oppure…  Davvero, ormai quando parlo con lui non lo capisco. Tanto tempo fa… Era come un carillon: quell’aria antica di chi ha assistito a così tante cose e ce le ha dentro, e se riuscivi a farlo parlare ti raccontava un altro mondo, milioni di vite che potevi solo immaginare, come Inghilterra segreto che si mostrava solamente a pochi, come una persona incredibilmente sola...
Ora sento quasi fisicamente che si trattiene, che non dice un miliardo di parole che però chiaramente gli passano per la testa, che cerca di evitare di parlare con me. Visto che fa tanto il saccente, deve mostrare di avere coraggio! Io… gli ho sempre detto tutto, in faccia, mentre lui, lui ha già i suoi piani perfetti, sa solo lui cosa è giusto e cosa è sbagliato, non c’è alternativa! Ancora quella sua maledetta superiorità! Mi tratta ancora come se fossi un bambino rumoroso che deve far smettere di piangere, quando è lui il primo a fare tutto di testa sua, senza chiedere consiglio agli altri, senza chiedere il parere degli altri, tanto meno il mio… Oh, ma non gli si può dire niente! Forse ha passato troppo tempo nella sua stramaledetta “splendida isolazione”, che sembra più voluta dagli altri che da lui per come si comporta --”
La porta della stanza di America si spalancò, rivelando un furente Inghilterra, che sbatté la porta, si piazzò davanti all’altro, prese un profondo respiro e cominciò:
“Idiota! Non sei altro che un idiota! Oh, certo, lo so che a voi americani piacciono tanto i pigiama party, altrimenti non li mettereste in ogni benedettissimo, stupido film per teenager in calore! Ma non mi pare normale che, cristo, a mezzanotte devi scrivere il tuo fottutissimo diario! Cos’è, non dormi la notte? Sei uno di quei lupi mannari pompati cerebrolesi? Non mi ero accorto ci fosse la luna piena!
Ma il problema non è solo che scrivi le tue smancerie da minorato mentale, mi potresti dire che sono fattacci tuoi e avresti addirittura ragione: il problema è, mio caro Giulio Cesare dei poveri, che le tue cazzate le stai dicendo ad alta voce mentre le scrivi, e, dato che io solo ho la fortuna di avere la stanza accanto alla tua in quest’ala del palazzo, è più di un’ora che devo sorbirmi questo vomito ininterrotto di scempiaggini!”
Detto ciò, si avvicinò ancora di più ad America, che lo fissava sbigottito e incapace di reagire, in parte per la vergogna di aver parlato ad alta voce e in parte per quella di essere stato sentito da lui; Inghilterra riprese con l’aria di dover dire così tanto da non sapere dove cominciare.
“E poi, quei discorsi… Fortuna che sei sempre sincero con me! Oggi mi hai dato così spesso fastidio che mi sono chiesto se in quell’orrendo caffè che bevi non ci abbiano messo qualcosa di più forte, o se fossi semplicemente diventato più stupido dall’ultima volta che ci siamo visti, cosa che non escludo affatto. Dio, America, se hai intenzione di fare lo stalker… Cosa devo fare con te? Mi ossessioni, mi chiedi cibo nei momenti più improbabili, ridi mentre parlo, cerchi di curarmi mettendomi uno di quei panini disgustosi sulla testa… Che altro ti ho fatto di male! Pensavo volessi essere indipendente! E invece sei sempre appiccicato a me, con una scusa o con l’altra, e poi ti lamenti quando giustamente ti mando a quel paese! Cosa vorresti che facessi, eh?  Dovrei chiederti perdono? Ma non so per cosa! Dovrei ignorarti? Ma non è possibile, trovi sempre il modo di ricomparire! Io…“
Uno schiaffo gli colpì la guancia. Gli occhi di Inghilterra si spalancarono per la sorpresa, quando America parlò.
“Senti, non volevo, ma altrimenti non ti saresti fermato. Ok, forse le persone normali non parlano così. Forse non hanno bisogno di parlare ad alta voce ad un diario e forse non hanno bisogno di trattenersi fino a questo punto ed esplodere per creare qualcosa di simile ad un dialogo, però siamo riusciti… a parlare, giusto? Finalmente hai detto quello che hai evitato di dire per un sacco di tempo, e così ho fatto io. Magari non è normale, ma siamo arrivati a qualcosa! Vedi, sono un genio!”
Inghilterra non sapeva come rispondere a una cosa del genere, quindi si limitò a ricambiare lo schiaffo: a differenza di America, però, fece scivolare la mano dal viso lentamente, sforzandosi di concentrarsi sulla preziosa carta da parati che aveva personalmente scelto anni addietro…
“Sei così stupido che non riesco mai a capire cosa farai, non so mai come reagirai, quindi non ti dico niente. L’ultima volta che ho provato a parlarti seriamente, non l’hai presa esattamente bene. Non so se hai un vago ricordo, sai, pioveva e mi hai puntato un fucile contro!”
“Ne parli come se fosse colpa m—“
America, o meglio, le labbra di America furono interrotte da quelle di Inghilterra posate sulle sue.
“Non preoccuparti, lo so che non sei normale. Non farò più l’errore di ritenerti tale. Solo tu sei così cretino da leggere alta voce il diario segreto, o come diavolo l’hai chiamato…”
“Almeno non vado a raccontare i fatti miei da ubriaco!”, rispose, scoppiando a ridere.
“… Bastardo!” , esclamò, tentando di colpirlo ancora, ma fu sopraffatto da un eroe decisamente meglio allenato di lui.




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Note del Fagiano:
Salve a tutti! L’ho finita! La mia prima vera fan fiction che ha passato la prova Maiale! Che gaudio.
Allora, qualche semplice spiegazione, visto che, come sempre, dico e scrivo troppe cose tutte insieme :D :
1) il numero di Avogadro è una quantità che si usa in chimica, equivale a 6.023 x 1023, ossia un numero mooooooooooolto grande;
2) lo smadonnamento sull’epos è dovuto al fatto che quando l’ho scritta avevo appena finito greco e mi sono accorta che anche la fan fiction seguiva quello schema tipico dell’epica, ovvero comincia nel mezzo della vicenda e poi torna indietro per spiegare come si è arrivati a quel punto;
3) gli errori, tipo i ninja russi, sono della caratterizzazione di America che, per come lo vedo io, ha le idee parecchio confuse riguardo molti ambiti;
4) la cosiddetta “splendida isolazione” dell’Inghilterra era e ancora in qualche modo è la condizione di indipendenza rispetto alla politica europea dovuta alla posizione e all’essere un’isola e quindi geograficamente staccata dagli eventi della terraferma;
5) i lupi mannari pompati cerebrolesi nascono come riferimento a Twilight, ma il Maiale ha pensato a Wolfman, quindi pensate quello che volete xD;
6) “Giulio Cesare dei poveri” in quanto Cesare è famoso per i suoi Commentari, “appunti” (questione dibattuta) sulle sue imprese in guerra, praticamente dei diari destinati alla lettura pubblica per ottenere il favore anche degli avversari politici.
Credo non ci sia altro. Passo al commento.
L’idea della lavastoviglie mi era venuta un po’ di tempo fa, ma non ero abbastanza ispirata per concretizzarla in una storia. Ultimamente ci ho ripensato, e ci ho riprovato con questi risultati.
Scrivere con America è stata la parte più divertente, perché è un po’ come quando dico stupidaggini insensate a raffica (quasi sempre), quindi spero di rifarlo presto.
Come sempre, ho terrore che non sia IC, però non mi sembra troppo oscena, quindi la posto.
Un grazie ai Ministri (<3) e a Nathalie di X-Factor, colonna sonora mentre scrivevo, al Bufalo che odia Hetalia, al Maiale che l’ha betata (scusa se sono un poco onorevole marito violento) e che ha detto che lo schiaffo è il mio metodo (XD), a Fue che mi ha spinto a continuarla e mi ha detto parole a caso per ispirarmi, ancora a piantina che mi ha dedicato la sua prima fic, a Ganja e al suo Billy che amo sin dal decimo secolo, alla mia amata Pikachu a cui spero piaccia e a Patatella che è tanto dolce e coccolosa. E alla mia vita che mi offre spunti per arricchire i dialoghi. LOL
Spero vi piaccia :* Se avete domande, se volete criticare, se semplicemente vi va di dirmi che ne pensate, lasciate un commento, rendete felice l’Ultimo dei Fagiani.
Fletto i muscoli e sono nel vuoto.
Smoke-o (o Jafàn le Fajan)
  
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