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Autore: redeagle86    10/12/2010    2 recensioni
Mani pallide, sottili ed affusolate, sistemarono delle invisibili pieghe sulla gonna del vaporoso abito candido che indossava; era nervosa e ogni tanto gettava delle occhiate preoccupate al salone gremito di gente.
Era la festa del suo sedicesimo compleanno, un evento importante: quella sera, infatti, avrebbe conosciuto il suo promesso sposo e, come ogni fanciulla, sognava che fosse un giovane bello, pieno di fascino, che la amasse per l'eternità proprio come succedeva nelle favole.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Toga Yagari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname: Redeagle86

Nickname: Redeagle86

Fandom: Vampire Knight

Tema: Caratterizzazione di un personaggio

Raiting: Verde

Genere: One shot

Warning: Nessuno

 

Prima classificata al contest "Under your finger"

 

La fine di Cenerentola

 

Mani pallide, sottili ed affusolate, sistemarono delle invisibili pieghe sulla gonna del vaporoso abito candido che indossava; era nervosa e ogni tanto gettava delle occhiate preoccupate al salone gremito di gente.

Era la festa del suo sedicesimo compleanno, un evento importante: quella sera, infatti, avrebbe conosciuto il suo promesso sposo e, come ogni fanciulla, sognava che fosse un giovane bello, pieno di fascino, che la amasse per l'eternità proprio come succedeva nelle favole.

Con la differenza che il suo sarebbe stato davvero un "per sempre", e non per modo di dire.

Lo specchio di fronte a lei, che rifletteva solo le mura e i mobili di quella stanza, pareva proprio lì a ricordarle chi fosse: una vampira che avrebbe calpestato quella terra per i secoli a venire, ma che per il momento era più in ansia per il proprio aspetto per pensare a riflessioni filosofiche sull'eternità.

-Non essere agitata- disse il fratello, notando i suoi occhi verdi voltarsi ancora verso gli ospiti.

-Non ci riesco- ammise esitante, attorcigliando una ciocca di capelli scuri attorno ad un dito.

Il ragazzo scoppiò a ridere, facendo comparire un'espressione offesa sul bel viso della sorella: le sopracciglia perfettamente delineate si incurvarono minacciose verso il basso e le labbra sottili si ridussero ad una linea stretta. Come osava prendersi gioco di lei?

Si alzò dalla sedia, avvicinandosi a lui con l'intenzione di fargliela pagare, ma la sua figura minuta incuteva ben poco timore; l'unica cosa che ottenne fu un nuovo scoppio di risate da parte di colui che voleva punire.

-Uffa, sei sempre il solito- brontolò, incrociando le braccia al petto e dandogli le spalle.

L'altro tentò di darsi un contegno, soffocando le ultime tracce di ilarità: la conosceva bene e sapeva che, quando decideva di tenere il muso, riusciva ad essere davvero insopportabile. A suo parere, i genitori l'avevano viziata troppo, tramutandola in una sorta di piccola bambola altera e capricciosa; lui però le voleva bene, nonostante i numerosi difetti.

-Stavo scherzando, Charlie. Non essere permalosa- provò a rabbonirla.

-Non chiamarmi in quel modo- replicò.

-D'accordo. Scusami, Charlotte- si corresse, concedendole pazientemente una resa.

La fanciulla parve riflettere su quelle parole, poi si girò, sorridendogli con gioia.

Ma un rumore improvviso ruppe la magia…

 

La chiave gira pesantemente nella serratura di metallo e la porta cigola sui suoi cardini con un suono sinistro; i sogni del passato svaniscono con la polvere sollevata dai passi della persona appena entrata: il vestito scintillante si rivela un abito stracciato che conserva ben poco dei lustri di un tempo; la sala sontuosamente addobbata è solo una cella angusta; suo fratello è scomparso nel nulla.

Di fronte a lei ci sei tu, un Vampire Hunter, uno di quei maledetti cacciatori che in quella notte terribile ha distrutto il suo mondo.

Ti riserva uno sguardo traboccante d'odio e di disprezzo, specchiandosi in un lago di ghiaccio che non viene minimamente scalfito da quelle emozioni.

La fissi: capelli arruffati, viso sporco, occhi che bramano il sangue. Eppure la bellezza tipica dei vampiri nobili non è minimamente intaccata ed emerge prepotente anche da quella sorta di Cenerentola malconcia.

Perché si ostinino a tenerla in vita è un mistero, una domanda a cui non hai avuto risposta; non che provi un qualche sentimento nei confronti di questa ragazza: per te non è altro che una belva in forma umana, un parassita che infetta la terra su cui cammina.

Ma lei… lei ha qualcosa di diverso.

Lei vive dei sogni che voi le avete strappato. Sogni da cui non uscirebbe nemmeno per un istante.

Sogni da cui, ancora una volta, l'hai risvegliata.

Lo leggi nel suo sguardo, dove il disgusto nei tuoi confronti combatte con il dolore per ciò che ha perso, per ciò che può vedere solo in quelle fantasie con cui riempie le sue giornate.

E qualcosa, qualcosa di nuovo, di insolito per te, si agita nel tuo cuore. Qualcosa che ti spinge ad impugnare la tua pistola, la tua Bloody Rose e a puntarla verso la prigioniera.

Charlotte ti guarda, ti sfida, ma oltre la caparbietà e l'orgoglio, una sorta di gratitudine si muove tra le mille sfumature delle sue iridi verdi.

Uno sparo.

E tutto è finito. Di lei non c'è più traccia.

Esci dalla cella: sai che dovrai dare spiegazioni, forse dovrai anche pagare per quella disobbedienza, ma non ti importa più di tanto. Porti la sigaretta alle labbra e la accendi con una lentezza incredibile, quasi le tue riflessioni ti impedissero di compiere quel gesto che hai fatto innumerevoli volte. Poi il fumo ti avvolge e in quella nebbia di nicotina ti concedi un sorriso che raramente rischiara il tuo viso.

-Proprio un bel lavoro, Yagari- sussurri al nulla che ti circonda.

 

FINE

  
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