Prologo

 
Passeggio tranquillamente per le vie di Pordenone (Piccolissima città del Friuli Venezia Giulia). Qui c’è una sorta  di fiera… com’è che si chiama?? Ah si, “Pordenone Legge”, che nome scontato.
Non vorrei proprio essere qui, in mezzo agli umani, in questa stupida rimpatriata, ma devo. Scivolo svelta tra i vicoli e la gente, facendo attenzione a non urtare nessuno e a non alzare il viso, qualcuno potrebbe accorgersi della differenza del mio sguardo: le mie iridi color cioccolato con alcuni riflessi scarlatti potrebbero essere il primo indizio sul mio essere per qualche infiltrato tra la folla. Zittisco i miei pensieri e improvvisamente divento attenta, ho avvertito qualcosa di sospetto nell’aria. Alzo il volto e scruto attentamente la zona circostante, tentando di capire perché ho questa strana sensazione, di non so che, come se fossi costantemente osservata da qualcuno e ciò mi mette una strana ansia addosso. Tento pure di annusare l’aria circostante ma è inutile, troppo contaminata da un miscuglio di sudore, profumi, carta, cibo… Sospiro affranta e una leggera rughetta si instaura nella mia fronte perfetta. Lascio che i miei lunghi boccoli corvini mi adombrino il viso e giro lentamente su me stessa, per avere una visuale più ampia.
All’improvviso qualcosa mi urta e mi giro di scatto, allarmata e pronta all’attacco, ma mi rilasso immediatamente, ritirando in fretta le zanne per evitare che lei se ne accorga. La ragazza mi ha lanciato ugualmente un’occhiata diffidente,  non so se questa sia stata causata dal fatto di ritrovarsi a terra per causa mia o perchè ha notato qualcosa.
Cerco di sorriderle amichevolmente e tendo le labbra all’insu, attenta a non mostrare i canini.
Lei mi scocca un’occhiataccia e poi sbotta:”Cavolo hai da sorridere come un’idiota?? Non vedi che sono con il culo per terra? Aiutami ad alzarmi almeno”
Io rimango interdetta, come si permette quest’insulsa umana di trattarmi così?
Il mio sopracciglio scatta verso l’alto, unico segno della mia irritazione, ma per fortuna è nascosto dalla mia folta frangia e la mia faccia resta impassibile e mi limito al solito rituale:”Scusa”
“Scusa??” mi ringhia
Stavolta che ho fatto di sbagliato? Stupida umana, il mio autocontrollo è quasi al limite grazie ai miei nervi a fior di pelle. Improvvisamente riavverto quella sensazione di essere costantemente presa sott’occhio e giro di scatto la testa, ignorandola bellamente
“Ora mi ignori!? Ma guarda un po’ che gente…Almeno dammi una mano così mi alzo, no?” borbotta e il mio sopracciglio riscatta in su
La accontento sovrappensiero sperando che così mi lasci in pace, ma non calibro bene la forza e la poveretta va a sbattere contro qualcuno. Lei urla allo stile Tarzan e quel tizio si volta immediatamente, troppo veloce registra il mio cervello, e la prende tra le braccia. Sento un aumento del flusso sanguigno nella zone delle sue guancie e un vago languore mi invade tutta. Scuoto la testa per distogliermi da quel pensiero e osservo la scena a pochi passi da me.
La ragazza che ho buttato per terra sta balbettando parole sconnesse:”Gr…grazie, ma c..cavolo f..fai, perch..perchè non mi m..molli!”
Osservo bene il ragazzo che la tiene tra le braccia e vedo che ha una bella muscolatura e una carnagione chiara, tra cui brillano un bel paio di occhi azzurro ghiaccio, ma stranamente caldi e calorosi,  una bocca carnosa sfila sul volto vellutato e si esibisce in un sorriso strafottente. Inizia a ridere e la sua risata roca si disperde nell’aria:”Piccola, scusami, ma mi viene istintivo tenerti tra le mie braccia”
Poi si passa una mano tra i capelli biondo miele e mi scocca un’occhiata strana che io ricambio in pieno.
“Cosa ti passa in quella testaccia dura? Ti viene istintivo? Te lo faccio passare io l’istinto se non mi molli immediatamente!” adesso la ragazza ha smesso di balbettare e cominciare quasi ad urlare. Ora sorrido soddisfatta, finalmente quella piattola ha trovato altro su cui sfogarsi. Noto con una certa curiosità che il rossore non è scomparso, anzi, si è diffuso in tutto il volto e i suoi occhi scintillano. Colpa del caldo?
Il nuovo arrivato ricomincia a ridere e poi dice:”Sei una tipa tutta pepe! Mi piaci”
Osservo nuovamente la ragazza; che arrossisce ancora di più, ed io alterno sguardi da lei a lui, come se fossi ad una partita di tennis:”Pervertito! Mollami!” scuote i suoi capelli sbarazzini biondo cenere e socchiude  infastidita gli occhi color cioccolato, come se si stesse sforzando di fare qualcosa.
Il mio sguardo ritorna al maschio e noto che lui la trattiene per un braccio mentre lei cerca di divincolarsi. Che cafone, penso, cammino lentamente in aiuto della ragazza, per evitare altri scatti come quelli di poco fa, e poggio la mia mano gelida sul braccio del ragazzo.
Spalanco gli occhi quando mi rendo conto che il suo braccio scotta, è bollente come se avesse la febbre, e un istinto primordiale mi fa ritirare di scatto l’arto. Lui stesso si scosta da me e mi guarda con la bocca spalancata dalla sorpresa, lo sguardo diffidente e all’erta. Cerco di non incrociare i suoi occhi, ma sono certa che li ha scorti lo stesso. Accidenti. Almeno con il mio intervento quell’umana pestifera è salva.
Lei mi guarda con occhi pieni di gratitudine, anche se nascosti da un velo di fastidio:”Ce l’avrei fatta lo stesso anche senza il tuo aiuto, grazie”
“Prego” sibilo
“Non ti stavo ringraziando, ero sarcastica” borbotta lei scontrosa, alzando gli occhi al cielo
Il mio sopracciglio fa l’ennesimo viaggio verso l’alto.
“Chi sei tu?” mi chiede con voce seria il tipo che era rimasto di fronte a noi
“Mi state ignorando per caso?” insiste la peste
“Non ti riguarda” sibilo, cercando di trattenere l’agitazione
Mi guarda in cagnesco e poi ritenta:”O forse farei meglio a dire cosa sei tu?”
“Ok. Mi state ignorando… perché mi state ignorando??” grida l’umana
Le lancio un’occhiata infastidita e adotto la libertà del non rispondere. Il ragazzo schioccò la lingua, infastidito, e improvvisamente un’altra voce fuori dalla mia visuale fa la sua comparsa:”Ehi giacky! Che combini? È un’ora che ti cerco!”
Adesso tutta la mia attenzione è focalizzata sul nuovo venuto e mi si mozza il respiro. Quel tizio è… bello. È strano dirlo per me che sono una vampira, razza praticamente perfetta esteriormente, ma è la verità. 
Ha una muscolatura definita, come quella del suo amico, visibile attraverso la maglietta bianca a maniche corte che indossa, nonostante fosse sera e ci fosse un po’ di venticello. Ha un viso ovale incorniciato da folti capelli scuri che gli ricadono sbarazzini sull’occhio destro. Ha un magnifico paio di occhi blu notte con sfumature grigie, impreziositi da delle folte ciglia, e per completare il quadro, delle labbra carnose erano stiracchiate in un dolce sorriso. Ne rimango letteralmente estasiata, peccato che quei due mi stessero guardando con occhi diffidenti e non proprio amichevoli e che quella peste mi stesse facendo saltare l’udito con le sue grida ma, ahimè, nulla è perfetto. 
Tranne il nuovo venuto, ovviamente.

...
Spazietto dei Bianconigli:

Ciao da Vivì e Vavà...
Allora, come prologo è un po' cortino, quindi non c'è molto da dire a riguardo.
Speriamo davvero che il chap vi sia piaciuto, e se trovate errori, o se volete semplicemente darci pareri perchè sarebbe importante sapere se questa storia merita il tempo che gli spenderemo,e saremo felici di leggerli in una sbrilluccicosa recensione *.*
Questa storia è un piccolo esperimento, e  speriamo con tutto il cuore vi piaccia...
Fateci sapere mi raccomando ;D Ciaoo! ( in ogni cap aggiungeremo la faccia di ogni personaggio)