Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: RedLolly    11/12/2010    5 recensioni
In una stanza appartata della villa appartenente al Conte di Phantomhive si sta svolgendo un’esibizione inconsueta. Una Bambola Maldestra vestita con un abito rosa carico di pizzi e crinoline osserva il suo riflesso allo specchio, spiata inconsapevolmente da occhi insaziabili. Il desiderio del Demone che scruta le spoglia mortali del suo altezzoso padrone è troppo potente per essere ignorato.
[II classificata al Deep Red, Erotic Butler's Contest indetto da {Blumoon e Vincitrice del Premio Eros]
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: LoLLy_DeAdGirL
Titolo: The Clumsy Doll
Personaggi/pairing: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis (SebastianXCiel)
Tema/i scelto/i: Erotismo, Desiderio, Vanità
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo
Rating: Arancione
Avvertimenti: One-Shot, Yaoi, Lime, What If
Beta Reading: sì; Beta reader: WindOfTheNight
Introduzione alla storia: In una stanza appartata della villa appartenente al Conte di Phantomhive si sta svolgendo un’esibizione inconsueta. Una Bambola Maldestra vestita con un abito rosa carico di pizzi e crinoline osserva il suo riflesso allo specchio, spiata inconsapevolmente da occhi insaziabili. Il desiderio del Demone che scruta le spoglia mortali del suo altezzoso padrone è troppo potente per essere ignorato. 
Note dell'autore: Vorrei innanzitutto precisare che la fan fiction è una What If e che Ciel ha diciotto anni. Infatti, la storia si svolge come se la seconda serie dell’anime non si fosse svolta, e tutta la “normale” routine della villa dei Phantomhive fosse continuata fino, appunto, alla maggiore età del Conte.

Le frasi in inglese non appartengono a nessun testo di canzone o poesia, ma sono state inventate da me. Esse si riferiscono ad una specie di metafora parallela a ciò che sta avvenendo nel camera da letto di Ciel, che viene appunto rappresentato come una bambola maldestra, un giocattolo malizioso e ingannevole, capace di istigare attraverso i suoi gesti calcolati la brama del suo Demone Sebastian, innescando un turbinio di sensualità. Questa sensualità è anche caratterizzata dal colore rosa delle frasi in inglese: il rosa è infatti il colore della morbidezza, in un certo senso della purezza che fa parte di Ciel, tuttavia anche della sua vanità. I piccoli dettagli di imperfezione, come il suo corpo ossuto e fragile in apparenza, la giarrettiera che si slaccia, le punture di zanzara o la torta Saint-Honoré rancida servono per creare piccoli contrasti in un’ambientazione a prima vista immacolata, rendendola per certi versi addirittura nauseante, troppo zuccherosa, irreale e viziosa. La ripugnanza che ne scaturisce è in netto contrasto con il sensuale appetito incontrastato di Sebastian.  

L’ultimo “Yes, my Lord” è sia una risposta alla richiesta di Ciel che all’ultima frase della metafora parallela.

 

 

The Clumsy Doll

 

 

The Clumsy Doll stole the life of a fake child.

[La Bambola Maldestra rubò la vita di un bambino falso.]

Quella visione inconsueta è un' apoteosi di grottesca bellezza.

Una semioscurità cristallina, esaltata da una pioggia di schegge luminose, fa da cornice a quello spettacolo meraviglioso, triste eppur sublime nello stesso istante.

Davanti allo specchio, quell’enorme specchio sempre così vuoto ed ora così ricco, l’esile figura si osserva insoddisfatta. Un broncio infantile tratteggia il suo volto latteo.

Colui che si è nascosto dietro la porta di quella camera da letto, un po’ per caso, un po’ per voglia, scruta il suo padrone in quella veste inconsueta, quasi comica, assaggiando l’incapacità di provvedere a sé stesso come se fosse una prelibata pietanza.

Quella sua ingenuità celata, quell’espressione indispettita riflessa sulla superficie vitrea sono i preziosi tesori che rendono quell’Anima più che mai appetibile. E’ una purezza vera, quella del Conte Ciel Phantomhive.

The Clumsy Doll looks herself,

And she faces the fear for her grotesque appearance…

[La Bambola Maldestra si guarda,

E fronteggia la paura per il suo grottesco aspetto…]

Sebastian Michaelis non può fare altro che leccarsi avidamente le labbra, osservando i gesti impacciati del suo padrone in quello stato di completa debolezza. E’ solo, inerme, faccia a faccia con sé stesso, ma soprattutto inconsapevole del fatto che il suo demoniaco maggiordomo sta valutando i suoi movimenti. 

Lo studia, analizzandone ogni posa esitante, ogni gemito frustrato che fuoriesce da quelle labbra lucenti. Il suo padrone è talmente buffo, eppure tanto invitante da stuzzicare il suo desiderio di divorarlo all’istante…

Sa che deve resistere, resistere ad ogni costo.

She is perfectly imperfect,

Unaware of those eyes that devour ceramics.

[E’ perfettamente imperfetta,

Ignara di quegli occhi che divorano la ceramica.]

Sebastian si morde un labbro, sorridendo alla vista di quella Bambola Maldestra invischiata in una coltre spessa di stoffe, pizzi e trini cadenti come stelle d’argento.

Un clack deciso irrompe nel silenzio. E’ la prova tangibile di un lodevole tentativo di adornarsi di femminile vanità sfociato in un fallimento.

Her awkwardness is a soft request.

Her beauty is a gentle torture.

[La sua goffaggine è una dolce richiesta.

La sua bellezza è una tortura gentile.]

Ciel Phantomhive sbuffa, scrutando il suo stesso riflesso.

Porta lentamente davanti a sé una gamba sottile, le sue mani insicure, avvolte in un paio di lunghi guanti di velluto nero, afferrano con malagrazia esacerbante gli orli dei molteplici strati di gonne che indossa per sollevarle e scoprire prima uno stivaletto femminile di lucente vernice, e in seguito una calza bianca che avvolge languida una coscia pallida, affusolata e dolcemente tornita.

Una piccola striscia di stoffa scura pende mollemente dalle sottane rialzate, dispettoso supporto per quella calza che scivola indomita fino ad un ginocchio ossuto, facendosi beffe del suo nobile proprietario.

Quanto è piacevole vederlo armeggiare con quella cascata massiccia color avorio e rosa antico! Le dita che tengono un merletto ricamato della crinolina, ora cercano di pinzare al reggicalze la parigina malfattrice…

Rotea su sé stesso, mugugna infastidito, sospira piegato in quell’ammasso voluminoso, incapace di tenere la situazione sotto controllo come è abituato da sempre.

A quel punto il maggiordomo nota un’ennesima deliziosa sorpresa in quel ridicolo padrone sommerso nella sua caparbietà provocante: la sua schiena, rivolta alla porta, si scopre deliziosamente a causa del corpetto slacciato per inesperienza, regalandogli una visione eterea.

E’ purezza, è candore, è una pelle fragrante che sa di falce di Luna e stelle del vespro, segnata dalle scapole e una fila di vertebre spigolose che scendono fin sotto le reni, terminando poco sopra una fenditura verticale appena visibile dall’orlo superiore di quegl’indumenti scandalosi.

Her porcelain body is an erotic sanctuary.

Her prominent bones claim the one who will break them.

[Il suo corpo di porcellana è un santuario di erotismo.

Le sue ossa sporgenti reclamano colui che le spezzerà.]  

E’ impossibile per un Demone resistere a cotanto erotismo grazioso. Vorrebbe irrompere in quella stanza isolata, baciare, mordere quell’impalpabile involucro cutaneo per sprigionarne il contenuto di sangue e frattaglie, frantumare quella spina dorsale sporgente e straziare ogni fibra carnosa di quella Bambola Maldestra che è il suo padrone vestito da fanciulla licenziosa, eppure non può farlo… Non è ancora il momento adatto per quel banchetto prelibato, è troppo presto. Il contratto non è concluso, nonostante ormai da anni sia il suo fedele servitore… L’attesa è una matrigna sadica ed invitante allo stesso tempo: prolunga i patimenti, tuttavia aumenta le soddisfazioni, rende le esperienze più dolci del miele.

Sebastian si appoggia alla porta, spingendola un poco. Questa crepita, scricchiola nel suo lento avanzare, rivelando all’inconsapevole interprete della libidinosa esibizione di essere stato osservato nell’intimo delle più indecenti pratiche. Si volta di scatto, quella Bambola Maldestra, che con sguardo sbigottito e la bocca aperta in una O di stupore, vede il suo Demone sorridere dallo stipite.

Sebastian ha un viso cordiale, piegato sul lato, tanto che i capelli corvini gli solleticano una spalla. Il piacere che la visione gli provoca fa vibrare le corde della suo cupidigia. Il sentimento di bramosia che prova per lui non si è mai affievolito nemmeno per un istante.

“Mi permettete di aiutarvi, Bocchan? Vedo che siete in difficoltà con quel reggicalze… Posso agganciarvelo io.

Il padrone indispettito ha le guance tinte di una porpora leggera. Le sue mani strette a pugno non lasciano ricadere nessuna delle gonne sulle proprie gambe. Una spallina ricoperta di pizzo opalescente cala sul suo braccio trascinando con sé una parte del bustino, inadatto indumento per un petto così scarno.

E’ un gesto di sfida quello di Ciel Phantomhive. Rimane immobile, il volto affilato chiuso in un’espressione minacciosa e sprezzante, come se non lo toccasse, come se non gli importasse. Dentro di sé invece bolle furiosamente un grande tumulto. Una tempesta di vergogna e rancore si condensa nei suoi visceri biliosi.

Avverte che il suo torace scoperto è divorato dagli occhi del suo maggiordomo, che ne scruta beato ogni ansa. Intuisce che sta assaggiando soddisfatto l’incavo delle clavicole, per poi passare allo sterno sporgente, alle costole in rilievo separate da profondi solchi incavati maledettamente allettanti, e quei piccoli capezzoli rosei, uno ben visibile e l’altro semi-celato da una parte dell’abito, che si ergono morbidi come ciliegie mature sulla pelle candida.

Joints creak.

That toy should break, fastened in a weak grip.

[Le giunture scricchiolano.

Quel giocattolo dovrebbe rompersi, stretto in una debole morsa.]

“Non mi serve il tuo aiuto. E poi non stavo facendo niente…”  

La sua forza nel mentire all’evidenza di un atto talmente bizzarro per essere lecito è incredibilmente affascinante. Come prova a difendersi, il giovane Conte, usando l’indifferenza di quell’unico occhio blu profondo! E’ patetico, e per questo commovente! Nega l’evidenza, impudente come nessun altro… Come solo lui, solo il Conte Ciel Phantomhive, colto in flagranza di reato mentre tenta di abbigliarsi spudoratamente da donna può permettersi.

E’ sublime, sensuale, saporito 

“Pensavo che non vi fosse piaciuto vestirvi come una ragazza quella volta al ballo del Visconte Druitt… E’ stato molto tempo fa, ve lo ricordate?”

“Certo che me lo ricordo, ma questo non c’entra niente!”

“Evidentemente mi sbagliavo. Ci avete preso gusto…”

“Non ti permettere, Sebastian! Io… Cioè, io… Non è niente di che, tutto questo! Non… Non è divertente e non c’è niente da guardare! Tornatene di sotto, lasciami in pace! E poi non dovevi permetterti di spiarmi! Come hai osato? Come hai osato guardarmi di nascosto?”

“Suvvia, Bocchan… Sono passato per caso davanti alla vostra camera, e la porta non era perfettamente chiusa. Ho visto la vostra ombra muoversi e la cosa mi ha incuriosito. Invece di prendervela con me, dovreste avercela con voi stesso e la vostra negligenza. Vi consiglio di chiudervi a chiave la prossima volta che avrete voglia di agghindarvi in questo modo, come dire… Pittoresco. Potrei non essere io colui che…”

“Taci! Taci immediatamente! Non dire più una parola! E’ un ordine!”

The Clumsy Doll gets indignant with the one who sees her

Because a judgment about her clumsiness could injure her,

And those wounds will be too deep.

Her limbs wouldn't move any more.

[La Bambola Maldestra s’indigna con chi la osserva

Perché un giudizio sulla sua goffaggine potrebbe ferirla,

E quelle ferite sarebbero troppo profonde.

I suoi arti non si muoverebbero più.]

Le gote del giovane Conte sono ormai scarlatte di rabbia. Le membra spigolose e mezze svestite tremano senza controllo, le sue dita sono arpionate alla gonna come dieci piccoli uncini. Una goccia di sudore impertinente cola lentamente dalla sua tempia destra sfiorando la cupa benda nera che occulta il sigillo blasfemo che marchia l’iride sottostante.

When the ceramics will break, blood will gush out.

[Quando la ceramica si spezzerà, il sangue sgorgherà a fiotti.]

E’ davvero delizioso. No, Sebastian non è passato davanti a quella porta per caso, entrambi ne sono consapevoli. Lo ha percepito, ha sentito il profumo soave della sua essenza più profonda esplodere in un turbinio di mefistofelico appagamento.

Non può non trovare terribilmente attraente per la sua natura infernale quel padrone impertinente. Potrebbe schiacciarlo come un insetto qualsiasi, e invece si limita a sorridere degustando quella celestiale visione carica di erotismo e di purezza… E’ una purezza che non attende altro, se non di essere deflorata…

E’ un’Anima bianca che brama di essere divorata, prima o poi.

He desires her.

He wants to lacerate her and stuffs himself with her sizzled bones.

[Egli la desidera.

Vuole lacerarla e ingozzarsi con i suoi resti sfrigolanti.]

Trascorrono secondi interminabili, interrotti solo dal ritmico respiro affannato del giovane Conte, prima che questi riprenda a parlare, un’espressione ben diversa ad illuminargli il volto dall’impalpabile avvenenza. Finito l’effetto adrenalinico dello stupore rabbioso, è tornato ad essere sé stesso, l’orfano inflessibile che non prova alcuna paura. Sì, il panico lo ha sfiorato in quegli attimi, ma subito si è riassopito.

In presenza di Sebastian, il timore semplicemente non può esistere, così come la vergogna. Lui è dalla sua parte, pronto a mantenere celata ogni sua oscura depravazione.

“Sebastian, ho cambiato idea. Non fissarmi con quell’aria instupidita e aiutami con questa calza. La giarrettiera non vuole saperne di agganciarsi come si deve.

Yes, my Lord. Sedetevi sul letto, sarà più facile.” 

Sabastian sa perfettamente che da in piedi o da seduto, non cambierebbe nulla, il piacere personale, però, è una sensazione troppo potente, l’unica che un Demone ha la capacità di provare davvero…

Desidera ardentemente vedere quel corpicino steso sulle coperte, ora. Immagina che sarà una delle visioni più struggenti che il padrone possa permettergli di osservare.

That graceless positions are full of vanity.

Her insecure movements betray the Seal of Arrogance.

[Quelle pose sgraziate sono ricolme di vanità.

I suoi movimenti insicuri tradiscono il Sigillo dell’Arroganza.]

Vedere il giovane Conte Ciel Phantomhive semiseduto tra le cortine di quel baldacchino troppo grande, la testa appoggiata ai cuscini morbidi bordati di ricami floreali, un abito da donna indossato malamente e in modo licenzioso ad incorniciarne le membra tramite sbuffi di seta rosa e bianca, è un’indescrivibile ebbrezza per il maggiordomo demoniaco.

Quelle gambe semiaperte, quel petto ossuto e pallido che sembra fatto di finissima porcellana, quelle ciglia lunghe sulle palpebre socchiuse sono fonte di un desiderio vorace. La fame è talmente potente che è quasi impossibile tenerla a bada. Ciel Phantomhive è invitante…

“Quei guanti non si intonano molto con il vostro vestito, a mio avviso. Provate a toglierli, sempre che non consideriate il mio consiglio un eccesso di presunzione nei confronti del mio unico signore.

Con lentezza calcolata, in apparenza contrariato da quella premura molesta, Ciel si sfila gli indumenti incriminati gettandoli sul pavimento.

Le sue braccia finalmente libere sono gracili ed imberbi come il resto del corpo. In più punti si notano piccoli ponfi scarlatti: ce ne sono uno sul polso destro, vari sugli avambracci, tre molto grossi e visibili in un bizzarro incolonnamento vicino all’incavo del gomito sinistro, dove l’epidermide è più delicata. Qualche zanzara affamata si è deliziata del suo sangue negli umidi pomeriggi estivi, attirata dalla fragranza squisita di quella pelle morbida e sottile.

La Bambola Maldestra porta le mani sopra il capo affondandole nei cuscini. Inizia a giocare con una ciocca plumbea della sua chioma scarmigliata dal cambio d’abiti. La arrotola tra le falangi, percependone la leggerezza. I suo occhi semichiusi osservano le dita agili del suo servitore percorrere a ritroso il polpaccio carezzandolo.

Sebastian giudica che sia meravigliosa quella pelle coperta a tratti da drappeggi impalpabili a causa di un toccante pudore involontario.

Oh, misleading puppet!

Oh, putrid masterpiece!

[Oh, marionetta ingannevole!

Oh, putrido capolavoro!]

Serra le palpebre, la Bambola Maldestra, e contrae i muscoli dell’inguine mentre avverte la stoffa scorrere sulla sua pelle. Il laccetto dispettoso si tende come una corda d’arpa e la sua estremità pinza il tessuto alla giusta altezza mantenendolo disteso.

Le mani che hanno sistemato quel piccolo imprevisto accarezzano il risultato della loro opera. E’ così appetibile quel padrone capriccioso, severo nello sguardo ma dilaniato nel cuore…

Ciel sospira, inarcando un poco la schiena scossa da mille brividi gelati per quel tocco lieve seppure intenso.  

“Mi trovi… Uhm… Come mi trovi, Sebastian?”

Il viso del maggiordomo si alza con indolenza quanto basta per fissare quel volto curioso.

“Perdonate la mia mancanza di perspicacia, ma non capisco cosa abbiate intenzione di chiedermi.”

“Non è complicato. Ti sto chiedendo se mi consideri bello e seducente.

Affettato e senza mezzi termini, come sempre è stato il padrone… E’ incantevole.

“Uhm… Non saprei davvero dirlo in questo momento.”

“Bugiardo.”

“Fatemi guardare l’insieme da lontano.”

Sebastian si alza e si allontana indietro di tre passi al fine di apprezzare al meglio il gustoso quadretto che ha davanti agli occhi.

The Clumsy Doll is the languid Cupidity’s Princess.

[La Bambola Maldestra è la languida Principessa della Cupidigia.]

Ciel si sente osservato nel più profondo della sua Anima da quelle iridi cremisi. Un tocco di presunzione lo stimola a distendersi meglio su quelle coperte morbide. La sua diventa una posizione plastica, perfetta se solo avesse voluto farsi fare un ritratto erotico da insabbiare in soffitta. Le sue gambe si rilassano piegate leggermente, il suo volto si piega di lato nascondendosi per metà contro una delle due braccia ancora appoggiate sopra la testa. Non ha nemmeno provato a tirare su il corpetto scollacciato. Ha lasciato che il colletto merlettato rimanesse calato a scoprire il petto glabro, quasi a mostrare senza contegno di essere veramente un maschio, nonostante le gambe scoperte fino a metà coscia immerse in una nuvola di pizzi per esibire la giarrettiera, simbolo malizioso dei suoi depravati pensieri, proibiti a chiunque, tranne che al privilegiato servitore.

L’aria impudente di quel volto serio conferma al Demone questa congettura. Si regge il volto con una mano in un tipico atteggiamento meditabondo, quando in realtà i suoi pensieri sono chiari e netti al riguardo. L’Anima di quel Conte capriccioso è meravigliosamente pura, e quelle spoglie mortali non fanno altro che renderla ancora più succulenta, come una spezia orientale aggiunta ad un piatto già delizioso per esaltarne di più il sapore.

In effetti siete affascinante, Bocchan.”

“Solo affascinante? Mi aspettavo qualcosa di più… Sono deluso.

Pare frustrata, la Bambola Maldestra, e invece fa solo finta.  

She’s false, false, false!

She isn’t a doll, she’s only a delicious sinner!

[E’ falsa, falsa, falsa!

Non è una bambola, è solo una deliziosa peccatrice!]

“Sono solo un po’ sorpreso. Non pensavo che tra i vostri numerosi peccati vi fosse anche la vanità. Riuscite sempre a strabiliarmi.”

“Peccati? La mia Anima è forse diventata impura?”

Il giovane padrone si alza di colpo sedendosi sulle proprie ginocchia, un espressione corrucciata disegnata sul viso, punto sul vivo da quell’affermazione acre.

Non ha mai avuto paura di nulla, da quando ha stipulato quel patto, nulla, se non una piccola eventualità, un’irrisoria evenienza davvero poco probabile, un’ignobile prospettiva: l’abbandono di colui che da contratto gli ha giurato una cieca, demoniaca fedeltà, unico elemento stabile come uno scoglio nella sua breve vita tumultuosa.

I suoi dubbi vengono immediatamente sbaragliati: il suo servitore si riavvicina, si inginocchia davanti a lui e gli accarezza una guancia vellutata. Nota un’altra piccola puntura di zanzara, un rilievo circolare arrossato dalla prurigine sulla linea affilata della mandibola sinistra. 

Le mani di Sebastian sono sempre state troppo fredde al di sotto di quei guanti immacolati.

“Mi avete frainteso, Bocchan. La vostra Anima è ancora pura, non dovete dubitare. E’ proprio questo che vi rende speciale: siete immacolato nel vostro intimo, nonostante i sentimenti di vendetta che vi attanagliano i visceri, o la vostra proverbiale crudezza, oppure, fatemi pensare… I vostri peccati di gola.

Con un cenno del capo Sebastian indica un oggetto rimasto sul comodino ignorato fino a quel momento. Si tratta di un piattino di porcellana pregiata su cui si erge una triste fettina di torta Saint-Honoré consumata quasi del tutto. Quando il maggiordomo gliel’ha consegnata nello studiolo adiacente quella camera da letto era grande il triplo, alta nella sua dolcifica fierezza, e una gran quantità di panna fuoriusciva dai suoi fianchi rigonfi. Ora, quell’avanzo vecchio di ore sembra un relitto abbandonato coperto a tratti da residui giallastri di panna disciolta.

“Sei il mio maggiordomo, è tuo dovere preparami delle pietanze commestibili, cosa che fai abbastanza egregiamente… Quindi, non vedo perché dovrei impormi di non mangiare ciò che tu stesso mi prepari.”

“Sono ovviamente d’accordo con voi, ma, ecco, vi siete mai osservato, mentre mangiate? Se volete perdonare questo mio comportamento, io vi ho analizzato a lungo tutti i giorni… Sembrate sempre disgustato, sbocconcellate qua e là i miei manicaretti con l’aria di chi si sforza giusto per regalarmi un piacere morale… Eppure in realtà, siete famelico, e divorate tutto ciò che vi preparo senza esitazione, con le vostre rapide forchettate voraci. E’ una cosa che vi caratterizza, e che trovo molto interessante. E dire che questo non si direbbe, guardando il vostro fisico…

 

Ciel volta lentamente il capo verso la sua destra. La Saint-Honoré pare fissarlo mestamente di rimando dal suo piedistallo di ceramica.

Sotto lo sguardo incuriosito e nello stesso tempo divertito di Sebastian allunga pigramente una mano che giunge a sfiorare il dolce sul comodino accanto all’alcova. Lo tocca appena, sporcandosi un poco le dita, quanto basta per poterla assaggiare. Le falangi impiastrate accarezzano pian piano le labbra, e successivamente penetrano fra di essere, permettendo alla lingua rosea del nobile Conte di assaporare con espressione di sfida quella crema stantia.

Chi arriverebbe mai a tanto per pura provocazione? Sebastian quasi lo venera per questa sua capacità di superare i limiti consentiti.

All’istante, un alone di disgusto immediato si rivela però sul volto del Conte, sostituendo la superbia di un gesto tanto ardito.

 

“E’ disgustosa… E pensare che quando me l’hai portata era buonissima…”

 

Si pulisce le dita macchiate di panna rancida sulle lenzuola profumate grazie a piccoli movimenti rapidi.

Sebastian vorrebbe scoppiare a ridere divertito di fronte a quella scena, giusto appena prima di divorarlo con i suoi baci feroci e strappare la sua carne dalle ossa e dai tendini.

Si limita a sorridere, divertito.

 

 

It’s so delicious, when it’s repugnant…

[E’ così squisito, quando è ripugnante…]

 

La mano guantata discende dal volto al collo, e poi lentamente fin sul petto. Il rilievo dello sterno è fautore di un potente focolaio di desiderio.

Ciel può giurare di aver visto le sue iridi diventare più cremisi per un secondo.

“Vedo nei tuoi occhi la voglia che hai di me… Perché non mi assaggi mai? Ti do’ il permesso di farlo.”

“Sapete bene che non posso. Una volta dato il primo morso non riuscirei più a fermarmi, e vi divorerei, brandello dopo brandello, finché il vostro corpo non si trasformerebbe in un guscio vuoto.

Ciel si posa un dito sulle labbra lucide osservando per poco la tendina cerulea che pende distrattamente dal baldacchino.

“Allora annusami. Come io posso odorare il profumo di una torta di tua preparazione pregustandone in anticipo la delizia, tu puoi farlo con la mia Anima.

“Perché mi chiedete tutto questo?”

“Non farmi domande idiote, lo sai che non le sopporto. Voglio che tu mi compiaccia ancora, ancora e ancora, come hai sempre fatto. Ti sto solo ordinando di continuare, tanto tutto questo non lascerà alcuna cicatrice sulla mia purezza, l’hai detto tu stesso… Quindi, concediti un poco di me, soddisfa la mia vanità… E prima che tu lo chieda, questo è un ordine, Sebastian.

Yes, my Lord.”

Lentamente, il Conte d Phantomhive si distende nuovamente, dispiegando le gambe per posizionarle piegate di fronte al maggiordomo. Il suo è un leggero tonfo tra i cuscini di piume.

Sebastian resta inginocchiato davanti a quelle cosce divaricate.

Una sua mano ne afferra una, scoprendola da un coacervo di pizzi.

Una gota troppo gelida per essere umana si appoggia alla pelle tenera e fragrante, appena al di sopra del bordo delle calze.

The Clumsy Doll hides badly between thighs

 The obscene delights,

That make weak the brave and strong the coward.

[La Bambola Maldestra nasconde male tra le cosce

Le oscene delizie,

Che rendono debole il temerario e forte il vigliacco.]

La Bambola Maldestra non porta le mutande. La cosa non lo stupisce minimamente.

She commits every sin,

But she doesn’t lose her innocent gracelessness.

Demons crave her for her purity.

[Commette ogni peccato,

ma non perde la sua innocente malagrazia.

I Demoni la bramano per la sua purezza.]

Da quell’interno coscia vellutato si diffonde un aroma squisito. Non c’è sicuramente Demone che resisterebbe. E’ il profumo di quell’Anima pura, unica nel suo genere, lacerata ma mai macchiata dalle colpe più turpi.

Sebastian non può non premere il volto contro il corpo che è involucro di tanta prelibatezza. Morde un lembo di pelle, stringendola tra i denti con delicatezza, ma facendo scaturire comunque un piccolo gemito strozzato dalla bocca del suo padrone. Potrebbe strappare via quelle giovani carni, se solo serrasse la mandibola con un po’ più di forza…

La mano fino a quel momento disimpegnata sfiora l’inguine bollente.

“Dimmelo, Sebastian… Dimmi quanto mi desideri… Voglio che tu me lo ripeta… Ripetilo  ancora, te lo ordino…”

“Voi siete la cosa che desidero di più al mondo. Verrei a cercarvi ovunque, all’Inferno o in Paradiso, nell’angolo più remoto della sfera del Cielo, pur di potervi avere. State certo che vi divorerò e che sarete mio… La vostra Anima mi apparterrà al di fuori del vostro corpo mortale, che marcirà… Questa è la catena che porto al collo, Bocchan… Il vostro nome è inciso sopra di essa, e non potrò mai tradirvi, qualsiasi cosa accada, perché straordinaria sarà la ricompensa che avrò da voi…

I brividi scorrono sulla cute del padrone per quelle parole soffiate tra le sue gambe. Sebastian è bravo a dire ciò che vuole sentire, e il piacere diventa ancora più grande quando, come in quel momento, sa perfettamente che tutto è verità e non solo una bugia adulatrice. 

 Quel piacere immenso al solo contatto di quelle mani guantate con la sua intimità immacolata… Lo sta solo sfiorando, eppure il suo cuore sta esplodendo di pena e felicità assieme. E’ forse questa la soddisfazione? Sarà una sensazione simile quella che proverà Sebastian nel momento in cui il loro contratto sarà concluso davvero? Sarà sicuramente qualcosa di simile…

Her favorite Demon will kill her.

Her death will be celebrated with an erotic martyrdom.

[Il suo Demone prediletto la ucciderà.

La sua morte sarà celebrata con un erotico martirio.]

Sebastian si rialza in piedi, ricoprendo galante le grazie del suo padrone con la moltitudine di gonnelle.  Ansima profondamente, lo sguardo assente e la bocca dischiusa in un mormorio di disapprovazione, posizionato ancora a gambe aperte in una postura che qualunque aristocratico definirebbe a dir poco oscena.

“Perché… Perché hai smesso?”

“Perché ne rimarrei deluso…”

“Deluso?”

La Bambola Maldestra spalanca le palpebre sbattendo le lunghe ciglia, le guance porporine si contraggono in una smorfia scontenta, i pugni si stringono fino a sbiancare.

“Sarei deluso, perché tutto finirebbe troppo presto. Il piacere va prolungato, Bocchan, e io in questo sono un vero esperto. E poi, il solo vedervi in questa condizione di incantevole sensualità è già abbastanza per oggi. Non vorrete rovinare tutto proprio ora?”

Il Conte tace. Con un rapido gesto di stizza si gratta un ponfo sul polso.

No, non si può rovinare tutto. La posta in gioco è troppo grande, la linea di confine non va oltrepassata. Gli è concesso solo di aspettare, vendicarsi, e solo infine concedersi interamente. Per ora si deve limitare a resistere alla sua stessa divorante superbia… Eppure, perché non sfiorarla, annusarla ancora e ancora, fino al giungere a quel giorno tanto atteso?

Dolls are only charming toys.

They haven’t sex, they haven’t a true life.

[Le bambole sono solo giocattoli affascinanti.

Non hanno un sesso, non hanno una vita vera.]

“Puoi andare, Sebastian.”

Un profondo inchino del maggiordomo viene ignorato dallo sguardo del suo unico occhio scoperto, intento a studiare il soppalco della sua alcova.

“Domani, alla stessa ora di oggi, entra in questa camera. Porta una spazzola, e magari anche della cipria. Dovremmo averne ancora qui nella villa… Vai a controllare, e se non ne trovi domani mattina andrai a comprarne un barattolo.

“Sarà fatto, Bocchan.” 

“Ah, Sebastian… Ovviamente nessuno verrà a sapere di questa faccenda. Nessuno, sono stato chiaro?”

Un sorriso salace si allarga sul viso perfetto del maggiordomo demoniaco.

Il licenzioso segreto della Bambola Maldestra non potrebbe essere più al sicuro.

The Clumsy Doll stole the life of a fake child.

She gives that Soul to her favorite Demon,

And his desire will tear her in pieces.

[La Bambola Maldestra rubò la vita di un bambino falso.

Regalerà quell’Anima al suo Demone prediletto,

E il suo desiderio la farà a pezzi.]

Yes, my Lord.”

 

  
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