Senza tempo.
 

 

Era sempre motivo d’un sorriso vedere la figura mingherlina e barcollante (questo perché aveva spesso una montagna di documenti più alta di lui tra le mani) di Johnny arrivare nella stanza.
Anche la prima volta che si erano incontrati Johnny era semplicemente apparso nella camera in cui si trovava lui con una gran pila di scatoloni tra le braccia.
La prima cosa che Tapp aveva pensato quando l’aveva visto era stato un pacifico “È buffo”.
Era stato Johnny il primo a rivolgergli la parola, quando per la prima volta Tapp era entrato nell’Ordine; l’aveva fatto presentandosi e spiegandogli le abitudini e le regole dell’Home con quel suo tipico modo sorridente e un po’ nervoso – nonché iper-attivo per il fatto d’aver un sacco di lavoro. Capì che era un maniaco del super-lavoro, strambo ma intelligente, con un gusto particolare per le magliette colorate e le cuffie da musica.
Poche cose, che però erano state sufficienti a fargli venire voglia di poterlo conoscere meglio.
In Johnny c’era qualcosa che creava delle immagini piacevoli e rassicuranti in testa a Tapp, la stessa cosa per cui Dop si sentiva invogliato alla possibilità di lavorare insieme a lui, alle idee che le immagini gli avevano mostrato. L’idea di trascorrere le giornate in sua compagnia lo faceva sentire meglio, e lo allietava.
Era stato per questo motivo che era stato contento di lavorare, negli anni seguenti, nella scientifica della Home, accanto a Johnny. E da quel giorno in poi i due erano stati pressoché inseparabili: dove c’era Tapp, si trovava anche Johnny, e viceversa.
Erano entrati in un vortice senza tempo, in una catena d’abitudini dove vedevano esorcisti e scienziati arrivare, passare, tornare, sopravvivere e morire. La squadra della scientifica di Reever era ciò a cui si appigliavano, mentre i giorni passavano inevitabilmente (eppure, mai veramente per loro).
Johnny era stato un bell’appiglio per Tapp, e Tapp era stato un bell’appiglio per Johnny. Fin dal principio.
 
 

*

 
Johnny arriva al solito modo nella stanza, ovviamente accompagnato da un enorme scatolone che tiene tra le mani – fisicamente è praticamente uno scricciolo, eppure ha sempre qualcosa di ‘grosso’ accanto, Tapp compreso.
Poggia lo scatolone solo per imporsi all’attenzione di Bak, che è appena arrivato al Quartier Generale. Tapp da lontano osserva la scena, il solito sorriso pacifico in volto.
Nulla sembra essere strano o fuori posto, neppure quando Bak molesta Johnny e lui chiama a gran voce Reever – è tutto così piacevolmente nella norma, quasi buffo. Nel frattempo Gill riesce a staccarsi da Bak e si rivolge ad un gruppo di pezzi grossi che sono venuti con lui.
Poi succede. Qualcosa trafigge Johnny, gli s’infila nell’addome e gli trapassa il corpo. È un gesto improvviso, e l’uomo che l’ha fatto sorride ancora, quando Johnny cade a terra e Tapp comincia ad urlare.
Il tempo si è fatto e si farà sentire, per quel giorno.











N/A: Scritta per questo meme (nel quale le richieste sono ancora aperte, per chi fosse interessato) ed indi per alexiel_fay. Chiedo perdono per il terrificante ritardo! ;_; E' stato veramente bello poter tornare a scrivere su questi due (che amo profondamente, specie se seguiti da Reever, Cache e gli altri), e la loro amicizia. ... L'unico problema è che questa fict non è niente di che (come se ci fossero dubbiXDDD) e ci ho messo troppo a scriverla. Ma vabbeh, spero comunque che sia di tuo gradimento. <3
A proposito di Johnny, Tapp e fanfiction: anche se non la riprendo in mano da un (bel) po' ho tutta l'intenzione di finire la raccolta Johnny/Cache che ho ancora in corso. Ho solo bisogno di un po' di tempo. ;)
Bon; alla prossima!