Che cosa hai provato, Teresa? Domandatelo, risponditi. Non è un quesito poi così difficile. O forse si?
Cosa hai provato, Teresa? A sostenere il tuo consulente preferito, cosa hai provato? Non è stato come quando avete ballato insieme?
Non proprio, no.
L'altra volta, in teoria, lui era il “gelido e meschino ragazzo.....” e tutta quella stronzata lì.
Stasera era Patrick. Semplicemente Patrick. Che si stava facendo sostenere da te, ubriaco fradicio per quel lavoro sotto copertura.
Ha scelto te, Teresa. Non Cho, non Rigsby. Te. Cosa hai provato?
Non hai avuto paura perché non era in sé. Non lo hai temuto come temevi tuo padre. Lui non farebbe mai del male. Lo sai. Perché te l'ha detto, che ti salverà sempre. E chi promette una cosa del genere, chi si impegna a non farti soffrire, non farà mai del male.
Quindi, no, non hai provato un senso di angoscia.
Era forse compassione? Per quell'uomo che ha dovuto affrontare una specie di interrogatorio da quel viscidone grasso anche se non era proprio capace di intendere e di volere?
No. No, Teresa. Smettila di raccontarti balle.
Lo sappiamo entrambe cosa hai provato, cosa c'era proprio lì, nel tuo stomaco.
Farfalle.




Spazio autrice
Lo so, dovrei finire di scrivere le mie long invece di buttarmi su shot, ma questa mi è uscita così, di getto :D
Spero vi piaccia :D