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Autore: mony_spacegirl    11/12/2010    2 recensioni
La demenza? Potete trovarla qui, una storia a 4 mani riguardante i nostri beniamini nei loro atteggiamenti più cretini.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa Fan Fiction è nata nel pomeriggio dell'8 dicembre, durante l'attesa per il concerto dei 30 seconds to mars, e ispirata dagli avvenimenti accaduti prima, durante e dopo, da me (mony_spacegirl) e da Luxial (mia cugina, Greta). Sarà stato il freddo, sara stato che dovevamo pure farci passare il tempo...abbiamo cominciato a sparare scemate a raffica ed è nata l'idea per questa demenziale fan fiction. La demenza? In persona. Risate? Noi ce ne stiamo facendo a bizzeffe, non so se il nostro messaggio arriverà dritto a destinazione, ma i personaggi che andiamo a descrivere sono delle gran caricature degli originali, li prendiamo non per il culo...di più. Ma tutto fatto in super simpatia, perchè li adoriamo e adoriamo anche immaginarli idioti e bizzarri di tanto in tanto.
Quindi speriamo vi possa piacere, speriamo siate in molti a commentare e continuiate a leggerla perchè nei prossimi capitoli la demenza si fa ancora più acuta.

Disclaimer: non conosciamo i ragazzi, tutto è solo frutto delle nostre idiote menti...niente a scopo di lucro e bla bla...


 
CAPITOLO 1
 
Amy, tu vai a prendere i posti, io ho una sete terribile! Vado a vedere se trovo un bar o qualcosa del genere...” Amy la guardò perplessa. “Sicura di non perderti?” “No ho il TOMoTOMo dietro,ha!” Audrey scese le scale dell'edificio di corsa, cercando di non inciampare e di sbattere il culo sui gradini. Perché fuori pioveva, ed era bagnato ovunque. Ovviamente la gente non s'era pulita le scarpe sullo zerbino prima di entrare allo stadio, come dei bravi cristiani, inzozzando di fango tutto il pavimento. “Oh!Un distributoreee!” La ragazza si avviò verso il bussolotto illuminato, cercando delle monetine nelle tasche dei jeans. Prezzo della coca:1 euro. Moneta in mano:90 cent. “No cavolo!Che sfiga!E adesso? Potrei fare l'elemosina qui fuori...no ci metterei troppo tempo. O forse derubare qualcuno!Ha!Sisisi...Vediamo...” Audrey borbottava tra sé guardandosi in torno, selezionando la vittima. Ma nel corridoio non c'era nessuno, tutta la gente aspettava impaziente il concerto. C'era solo un povero vecchietto seduto all'angolo. Aveva uno strano cappello blu in testa, e dondolava su se stesso come uno psicopatico. Lei si sentì figa e giovane per un attimo. “Nah, quel povero nonnino non avrà niente con se immagino, vabbè. Vada per l'acqua...Uff.” Inserì la moneta e prese la bottiglietta d'acqua che scese dal distributore. S'incamminò lungo il corridoio vedendo il vecchietto sempre più vicino e nitido. Una sciarpa di lana gli avvolgeva il collo nascondendogli parte del viso, solo gli occhi sbucavano fuori. “Sarà appena tornato da un viaggio in Lapponia...Sisisi.” Il vecchietto teneva in mano un bicchiere fumante, forse era del tè caldo o caffè, e continuava ad emettere suoni strani da dietro la sciarpa, qualche colpo di tosse e una scatarrata. A quel gesto Audrey si allontanò inorridita, pensando d'essere il bersaglio di quello sputo. Nello spostarsi inciampò in un ombrello abbandonato a terra casualmente, facendole volare via la bottiglia d'acqua. La ragazza cadde a terra vedendo volare quella risorsa primaria altrove, dritta in testa al pover'uomo. E così accadde. Il suono del tonfo fu un simil DOING, chiaro e deciso. “AHHHHHGHGAGHGHHEEEEPRUUUUUUUU” L'uomo balzò in piedi in un secondo accompagnato da uno starnuto, alzando le braccia al cielo. E il tè?Si. Il tè uscì dal povero bicchiere in plastica e finì sulla ragazza bagnandola completamente, tipo sauna. “AHHHHH!!” Il tè caldo bruciava sulla pelle delle mani. “Ma sei pazzo???” disse all'uomo, guardandolo in faccia. In faccia, cioè...quel poco che si poteva vedere. Due occhi e il segno del tappo San benedetto inciso sulla sua fronte. Una bellezza. “M-m-m—m-m-m-m-mi sor i didn wanedffd...eeehhchchhch” Audrey lo guardò inorridita pensando di avere a che fare con un maledetto vecchio arabo.
Hai detto Jessico?? Eccheccavolo vuol dire Jessico?!” lo guardava dal basso all'alto mentre lui si asciugava il naso con un fazzolettino di carta usato probabilmente circa 37 volte. Era tutto ritirato e secco, forse 39 volte.
Lei lo guardava ancora senza nemmeno tirarsi su...non staccava gli occhi da quel venditore ambulante di germi e virus contagiosi.
Poi lui tornò a parlarle cercando di farsi capire, lentamente le parlò. “A..a..a.im so ssssorri, aaai jaaast...”
Audrey non capiva un emerita mazza di quello che quell'uomo stava dicendo, poi lui si chinò verso di lei dandole una mano a rialzarsi e a lei si aprì nel trambusto un cassettino nel cervello.
Oooh, ma tu parli inglese!!! E tu hai due occhi da spavento!!! Che sventola! Ma chi sei??”
Il ragazzo continuava a blaterare qualcosa in inglese e lei non trovava risposta alla sua domanda. “...bah, chi sei non lo so...è un mishtero...però...hai dei begli occhi!”
Audrey si decise ad estrarre i dati da quel cassetto nel cervello e provò a comunicare con lui una volta in piedi.
Scusa, io...ti ho fatto male? Ti sei scottata?!”
No...mi sono solo un po' ustionata, ma...non toccarmi, sei un portatore di germi!”
Sisisi, ho la febbre, scusami...ma stai bene? Beh.. io dovrei andare, o tra poco mi verranno a cercare con le scorte armate...”
Audrey finalmente lo guardò più attentamente in viso e notò bene i suoi lineamenti. Aveva qualcosa di molto familiare.
Ma tu sei!!!!! Ma.....Jesssi...ahem....Jared!!!!”
Il cantante del gruppo. Si piegò in due dal ridere mentre lui se ne andava come un vero divo con la testa alta e le mani in tasca.
Hahahuhecgeshdfujnsbagaaaaaahahabunziiiiahahuahahuaha!!! Ho impiantato la bottgusgsgagaahahah sulla testa di Jared Leto aahauhauha e lui ha detto Jesssicooooo ahahuahuahuahauhauhauh! Devo andare a dirlo a Amy!!”
Audrey raggiunse l'amica correndo come una pazza per gli spalti, inciampando qui e lì sulle borse degli altri echelon. “Amyyyy!!!AARGGHHHH!!!” Si sedette vicino a lei col fiatone. “Tu.non.hai.idea.” “Eh se non mi dici come faccio a saperlo...” “Shahahahshhsahsh stavo prendendo da bere e mi sono trovata Jared davanti. Ci siamo scontrati. Rendo l'idea?” “Si, certo...” “No sul serio!La cosa divertente è che l'avevo scambiato per un vecchio!” “C'ha i suoi 40 anni ma mica è vecchio!” “Si ma...” D'un tratto il telo nero scomparve e tra luci e fumo comparirono loro. Loro.Jared a quell'altezza sembrava un microbo sul pavimento, un microbo coi germi. Ogni tanto lanciava un fazzoletto usato alle fan,così,come gadget.
Dopo il concerto Amy ed Audrey erano fuori che aspettavano invano di vederli. “Per me...non funziona. Non credo di attirarlo qui con una confezione di aspirine!” Audrey si sedette pensosa mentre Amy scuoteva la testa. “Le aspirine non funzionano con gli americani!” S'accese una paglia aspirando al vento. “Sarà...ma io non ce lo vedo malato, tu sei tutta matta.” “No Amy, te lo giuro!Me l'ha detto lui!Era serio e gravemente malato!” “Malato di testa, si...” Audrey si girò guardando il vuoto quando vide delle figure sbucare dal buio della notte. “Ohhh, è Jessicooooo!!” Tutte le ragazze alzarono le orecchie tipo antenne e si girarono strappandosi capelli, reggiseni, mutande, orecchie. Lanciandoli altrove delle sbarre. In realtà non c'era nessuno, era solo uno dei tanti fan che usciva dallo stabile. “Oh no, m'ero sbagliata. Cavolo.Mea culpa!” Le ragazze si unirono in un coro di “OOOHH” di delusione, cinguettando a gruppo. “Cavolo..ho dato via il mio braccio sinistro per niente!” “Io ho lanciato le mie lenti a contatto!erano le ultime!” “Si ma la più sfigata sono io, avevo già messo in saldo la pat...ehm niente.”
Audrey dalla noia s'immaginava d'essere alle Hawaii col freddo che faceva. Era freddo, molto freddo. Saranno stati sui 2 o 3 gradi. Temperature da Lapponia...”Amy, la sai una cosa?Ti credo che nonno Jessico si raffredda così, va in giro ignudo con temperature artiche!Perfino io dalle tribune gli ho visto i capezzoli turgidi dal freddo!” Amy sbattè la mano sulla fronte, non credendo a quello che sentiva. “Tu non stai bene, hai i germi pure te!Fino a ieri eri una persona migliore!” Sospirò guardandosi intorno, quando davvero comparvero 3 distinte figure da dietro il tour bus. “Audrey,sono loro!Sono loro!!” “Jessicooooo!!!!!” La folla era in delirio, si accalcavano gli uni sugli altri per poter avere uno straccio d'autografo, una foto, un regalo. “Jessico sono quiiii Jessicoooo!!” A quel nome Jared si girò di scatto, incrociando lo sguardo di Audrey. Aveva delle stalattiti che penzolavano dalle narici e si massaggiava le spalle cercando di scaldarsi in qualche modo. Dietro di lui la figura di Tomo era bella imponente, dovuta al sombrero multicolor che aveva in testa. “Hola chicas!!” Fece una suonatina di maracas avvicinandosi alle echelon con fare ammaliante. Shannon proseguì avanti facendo autografi, sorridendo. Jared invece, sentì tra i tanti odori di sudore, fumo,puzza di piedi e deodorante, quello dell'aspirina effervescente. Si diresse verso Audrey frettoloso,aggrappandosi alle sbarre come un carcerato. “Tu, dammi quella pastiglia!” “Quale?” Lo guarda non capendo. “Quellaaaa!!” Indicò la pastiglia che la ragazza teneva stretta in mano. “Bhe...non so se riesco a passartela tra questi quadratini...” Fece la finta tonta. “Victor!Scorta la ragazza fino al bus e falla entrare!!Io e te abbiamo un conto in sospeso!” Fulminò la ragazza indicandola,salendo veloce le scalette del bus, deludendo centinaia di fans.
  
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