Chiedo scusa alla sensei Kaori Yuki per quello che sto per fare e a tutti voi per aver rovinato questi fantastici personaggi…PERDONO

 

 

Baka, Ai shiteru

 

La pioggia scendeva incessantemente. Una calda pioggia estiva si mescolava con le calde lacrime che rigavano il volto del bell’angelo dell’aria, come nella speranza che colmassero quel vuoto che si portava dentro da sempre, e che mille e più volte aveva provato a riempire gettandosi tra le braccia di qualche donna. Il risultato alla fine era solo qualche ora di illusione e una sensazione sempre peggiore. E pensare che per tanti anni la soluzione era stata tanto vicina e lui non se n’era mai accorto, o perlomeno era stato tanto stupido da non rendersi conto che gli unici momenti in cui si sentiva veramente completo era quando aveva di fianco quel irascibile angelo dai capelli rossi, che aveva salvato e dal quale a sua volta era stato salvato. Lui, così forte, determinato, carismatico, ma al contempo in cerca di affetto, un affetto che gli era stato negato fin dalla nascita e che il bel biondo aveva cercato di donargli in ogni modo. Solo che inconsapevolmente quel affetto era diventato amore, di quelli più puri  profondi. Ma lui, forse per troppo orgoglio, o forse perché troppo concentrato su se stesso, non se n’era mai reso conto, fino a quel momento, quando ormai Michael era troppo distante. L’ultima volta l’angelo del fuoco gli aveva sbattuto in faccia la cruda realtà, definendolo un egoista, un egocentrico, un vigliacco…era solo un vigliacco che non riesce ad ammettere a se stesso ciò che prova finché le persone che ama non gli si allontanano. Ormai erano tre mesi che non lo vedeva, e questo lo lacerava dentro. Ma dopotutto se lo aspettava, dopo l’ultima litigata era difficile che  l’avrebbe rivisto, o almeno questo era quello che pensava. Infatti, mentre era assorto in questi suoi pensieri, accompagnati dall’inesauribile scendere della pioggia, vide davanti a se all’improvviso un’ombra che s’ingrandiva sempre di più. Alzò gli occhi al cielo e fece appena in tempo a scorgere la sagoma di Michael che gli cadeva addosso, facendolo cadere a terra.

-Ciao!! Guarda qua, questo è un souvenir che dalla mia ultima battuta di caccia, non è fantastico? Hai mai visto zanne più grosse??- disse  porgendo delle zanne di demone al biondino, il quale lo fissava piuttosto sconvolto.

- Hei, cos’hai da fissarmi con quella faccia da idiota??

-M..ma cosa ci fai qui?- rispose con l’aria più fredda che poteva avere, cercando con tutte le sue forze la gioia di rivederlo.

-Perché non sarei dovuto venire??

-Se appena l’ultima volta mi hai dato del codardo, dell’egoista, del vigliacco e una serie di varianti sull’argomento??- disse questa volta con tono più alterato

-Davvero?! Non mi ricordo …sai, il fatto è che l’ultima volta ero tremendamente arrabbiato per il fatto di non essere riuscito a prendere neanche un piccolo demone, ma come puoi notare questa volta mi sono rifatto^-^!!

Raphael rimase di sasso nel sapere la verità, anche se, in fin dei conti, questo lo aveva aiutato a fare chiarezza nella sua mente e nel suo cuore. Così, senza neanche pensarci troppo, decise che questa volta sarebbe stato sincero fino in fondo. Si avvicinò al rossino, che  stava seduto a meno di un metro da lui, gli mise le braccia intorno al collo e gli sussurrò all’orecchio “domo arigatou”, si staccò lentamente, per poi baciarlo dolcemente sulle labbra. Dal canto suo Michael non se lo aspettava. A tutto pensava fuorché ricevere così all’improvviso il bacio della persona che aveva sempre amato e  per la quale aveva sempre celato i suoi sentimenti. Lentamente Raphy si staccò, lo guardò negli occhi e gli disse dolcemente “ Ai shiteru”. Nel frattempo la pioggia aveva cessato di scendere lasciando posto a un  cielo azzurro e limpido.

Il biondo si alzò, si girò e fece per andarsene, quando si sentì chiamare. Si rigirò e in men che non si dica si ritrovò tra le sue braccia l’amato, il quale, sollevandosi sulle punte dei piedi a causa della differenza di altezza, ricambiò il bacio. Poi, staccandosi per appoggiare la fronte a quella dell’altro, sussurrò guardandolo negli occhi “ Baka, ai shiteru!”