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Autore: nausicaaa    12/12/2010    6 recensioni
Piccola one- shot che ho scritto dopo aver visto l'episodio 3 x 10, dove si parla di "segreti". Attenzione: contiene spoiler della terza serie!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti, Wayne Rigsby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È una giornata di ordinaria amministrazione qui al CBI e la noia regna sovrana. Burocrazia, burocrazia, burocrazia. Questa è la parola d’ordine in giornate come queste. Giornate in cui il mio caro amico e consulente Patrick Jane diventa più esasperante del solito.
“Lisbon pausa caffè?” Rieccolo. Sarà la quinta pausa caffè che mi propone nel giro di tre ore. Ovviamente perché il signorino si annoia e non ha niente da fare.
“Jane dammi tregua! Capisco che ti annoi ma io ho del lavoro da fare… non posso sempre assecondarti! Perché invece di cazeggiare in giro non mi aiuti con questi moduli di archiviazione delle prove?”
“Assolutamente no. comunque fai come vuoi, stando qui rinchiusa nel tuo ufficio ti perderai un interessante colpo di scena di là nel cucinino.”
“Che intendi dire? Uff e va bene vengo vengo!!” Che persona irritante, sicuramente è una scusa per trascinarmi fuori dall’ufficio. Entro nel cucinino e son tutti lì. Pare che Van Pelt abbia indetto una specie di riunione. Infatti prende subito la parola.
“Bene ci siete tutti, sono contenta che ci sia anche tu capo. Ecco devo fare un annuncio importante, sono così emozionata! Ecco io e O’Laughlin ci sposeremo in giugno, tra sei mesi, e sì insomma ovviamente siete tutti invitati!”
Gelo. Nessuno dice una parola. Jane mi guarda con il suo sorriso che io ho soprannominato “te l’avevo detto”  lo fa ogni volta che facciamo una scommessa e io perdo. Cioè sempre. Il caro Patrick infatti un paio di mesi fa aveva ipotizzato che il bell’agente dell’FBI avrebbe chiesto la mano di Grace entro l’anno. Ma come fa a indovinare sempre?
Tutti si avvicinano a Van Pelt per complimentarsi, anche io ovviamente, e dopo un breve brindisi a base di birra di bassa qualità e succhi di frutta torniamo al lavoro. Non posso fare a meno di notare il volto di Risgby. Poveretto. Si vede che soffre come un cane. Lui la ama ancora e tanto. Solo non si è più fatto avanti. Non so perché ma per una volta decido di non farmi gli affari miei così gli dico di venire nel mio ufficio. Ovviamente Jane lo segue a ruota.
“Jane ho detto Risgby. Tu sciò.”
“Oh non se ne parla nemmeno! Il momento è di quelli da non perdere”
“Jane fatti gli affari tuoi ho detto.”
“No.”
“allora fa un po’ come ti pare! Sei esasperante!”
“Capo di cosa mi devi parlare?”
“Siediti Wayne”. L’ho chiamato Wayne? Devo essere proprio impazzita.
“Senti Wayne tu devi reagire. Non puoi rimanertene lì imbambolato. Van Pelt sta per sposare quell’idiota. Ti rendi conto? Lei ama te come tu ami lei! Sveglia! Lo so che ci sono le regole blablabla ma non puoi permettere che questo matrimonio si faccia. Vai là e dille quello che provi. Devi tirar fuori i tuoi sentimenti capito? Altrimenti manderai tutto a puttane.” Jane mi guarda tra l’attonito e il divertito. Risgby mi sa che si è spaventato.
“ehm capo… grazie del consiglio ma non credo di poterlo fare… insomma lei mi sembra felice…”
“ma che felice! Si vede che O’ Laughlin è un rimpiazzo perché non può avere te! Le donne sono portate a trovare delle storie fasulle quando non possono avere ciò che vogliono sai? E spesso arrivano a mentire persino a se stesse! Ti prego fai un tentativo. Se non tenti non lo saprai mai”.
“Ok… ok capo grazie! Andrò a parlarle alla fine del turno… fatemi in bocca al lupo allora!”.
Io e Jane rimaniamo soli nel mio ufficio. Tira una strana aria. Vedo il mio consulente alzarsi e dirigersi verso di me… oddio cosa sta facendo? Mi raggiunge dietro la scrivania e mi stampa un piccolo bacio sulla guancia destra. Sento che le mie guance hanno assunto un colore tra il rosso e il violaceo.
“Brava.”
“Grazie.”
“Anche se predichi bene e razzoli male.”
“Cosa? A cosa ti riferisci?” Mi sento la gola secca.
“ Ai tuoi buoni consigli ovviamente. Dovresti seguirli anche tu ogni tanto non credi? O sei già arrivata  a mentire persino a te stessa?”
“Non capisco Jane”. Col cavolo che non capisco. Capisco benissimo. Meglio fare la gnorri. La situazione si sta facendo imbarazzante.
“Diciamo che ultimamente ti sei trovata a bere vino in cartone quando avresti potuto degustare un ottimo champagne, bastava solo chiedere.” Mi sorride malizioso.
“Assì? Devo dirti che il vino in cartone non è poi così male sai? Potrei anche preferirlo allo champagne.” Decido di stare al gioco. È ovvio che si riferisce al mio “flirt” occasionale con Mashburn.
“Oh questo non puoi saperlo mia cara. Se non tenti non lo saprai mai.” Con queste parole Patrick Jane abbandona il mio ufficio, e prima di chiudere la porta mi strizza l’occhio. Sto andando a fuoco. Improvvisamente ho una gran voglia di bere champagne. 
  
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