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Autore: kirschblute    12/12/2010    5 recensioni
"Sono già unita in matrimonio a un marito, e questo è il Regno di Inghilterra". Storia della regina che amò il suo paese più di qualsiasi uomo, e del paese che la amò oltre qualsiasi tabù. [Elizabeth I x Inghilterra]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Titolo: Dio salvi la Regina

Fandom: Axis Powers Hetalia

Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Elizabeth I, varie figure storiche

Rating: per ora Verde, potrebbe diventare Giallo nei prossimi capitoli

Note: quest'idea mi ronzava nella testa da un po', e finalmente ho deciso di buttare giù qualcosa. Elizabeth I è una delle personalità storiche che preferisco. Una donna forte e potente che ha messo da parte la sua felicità per guidare la sua nazione. Con questa fanfiction devo ammettere che ho giocato un po' con la sua storia (anche se cercherò in questo capitolo e nei seguenti di essere il più storicamente corretta possibile), ma era un occasione troppo buona per lasciarsela passare. Quando sei un fan di Hetalia e ti ricordi che un personaggio storico ha dichiarato davanti a tutto il parlamento di essere SPOSATA alla sua nazione, sai già quello che devi fare. Oltretutto, questa è la mia prima fic a più capitoli (saranno penso 4 o 5, non sono ancora sicura), in cui intendo percorrere tutti i momenti focali della vita di Elizabeth, con l'aggiunta ovviamente di Arthur e del loro rapporto. Speriamo bene o.o

Le note storiche sono in fondo alla pagina.

Disclaimer: Axiz Powers Hetalia appartiene a Hidekaz Himaruya; tutti i personaggi storici citati appartengono a sé stessi e alla storia.

 

 

 

 

 

 

7 settembre 1533 – Palazzo di Placentia, Greenwich

 

Quando uno dei messi venne a chiamarlo dicendo che Anne aveva partorito, Arthur seppe subito che qualcosa non andava. Il messo non sapeva ovviamente nulla, e questo lasciò ad Arthur due teorie principali: femmina, o malformato. Quando poi, al suo arrivo il giorno seguente, entrato nelle camere di Anne, gli venne messo in braccio da una delle levatrici un fagotto dai radi capelli rossi, Arthur non poté fare a meno di pensare che in fondo un erede malformato non sarebbe stato tanto male. Un'altra femmina. Di Henry, ovviamente, non c'era neanche l'ombra. Il re era probabilmente da qualche parte a sfogare la sua rabbia su qualche disgraziato servo o su una sfortunata prostituta. Guardandosi attorno, notò che nessuno dei Lord presenti sembrava molto contento; e anche per Arthur, comunque, questo si era rivelato un inconveniente alquanto problematico. Tuttavia, come gli altri, anche lui sapeva la verità: la bambina non poteva non essere riconosciuta come erede, non dopo che Mary era stata dichiarata illegittima. Abbassò gli occhi e guardò il viso della neonata, che al momento aveva gli occhi socchiusi. Aveva le gote arrossate come se avesse pianto a lungo, eppure, in quel momento, era stranamente calma... come se si sentisse a casa.
A vedersi riconosciuto in questo modo, Arthur si sentì catturato da un raro moto di tenerezza. Mi ero dimenticato, pensò, quanto i bambini possano essere istintivi. Tuttavia, lui non aveva più tempo per dedicarsi a istinti ancestrali: la politica ormai era ciò che contava di più, e per la politica questo era un pessimo evento. Improvvisamente irritato, sollevò il viso a guardare gli altri presenti, pronto a iniziare un lungo, tedioso dibattito sul da farsi, partendo da una prima domanda basilare:

“Come è stata chiamata?”

“Il suo nome è Elizabeth”.

 

 

 

18 maggio 1535, Palazzo di Whitehall

 

Il fatto che il sole splendesse così radioso era quasi una beffa verso suo umore nero. La situazione era pessima, assolutamente pessima e a dir poco sconveniente. Domani Anne Boleyn sarebbe stata decapitata, e tutto perché, dopo due tentativi falliti, Henry si rifiutava di provare ancora ad avere un figlio da lei, preferendo liberarsene come si fa con un cavallo zoppo o con un segugio malato. E sebbene Arthur non venisse informato di tutte le macchinazioni che avvenivano a corte (dopotutto lui era la nazione, e il suo unico compito era obbedire al suo sovrano), avrebbe giurato sotto l'altare di Dio che quelle della stregoneria e dell'incesto erano accuse del tutto inventate. Ma in ogni caso non c'era niente che lui potesse fare; le sue proteste erano rimaste inascoltate dalle orecchie di Henry. Non che la sua apprensione fosse rivolta ad Anne: non aveva avuto alcun amore per lei durante i suoi anni di regina, principalmente perché il suo popolo la detestava, e lui, anima dell'Inghilterra, non poteva fare altrimenti. Quello che lo angosciava, invece, era la sorte di Elizabeth.
Distolse gli occhi dal cielo e si girò a guardare la bambina, tutta riccioli rossi e merlettini bianchi, che raccoglieva fiori per portarli alla governante. Arthur era riuscito a convincere la vecchia Lady Bryan a lasciargli portare Elizabeth nel Privy Garden, per poter passare un po' di tempo con la bambina. Il perché, non riusciva a capirlo del tutto neanche lui. L'attaccamento che aveva maturato per quella piccola principessa era per lui qualcosa di totalmente nuovo. Lui, che con i bambini era un disastro. Eppure, nonostante la sua inadeguatezza, Elizabeth sembrava adorarlo, chiedendogli di giocare e di raccontarle storie ogni volta che lo vedeva. E Arthur non poteva fare a meno di apprezzare una bambina così solare e intelligente. Se solo potessi diventare tu regina...
Accorgendosi che lui la stava guardando, Elizabeth gli rivolse un sorriso delizioso e corse verso di lui con i fiori in mano, cinguettando: “Per te, Arthur! I fiori!”. Accovacciandosi per stare al livello della bambina, Arthur accettò i fiori, per poi abbracciarla dolcemente e baciarla sulla fronte. Domani, al seguito della morte della madre, Bess sarebbe probabilmente stata allontanata da Whitehall (e da lui). Non sarebbe certo vissuta in miseria, ma diventando illegittima, sarebbe stata disprezzata dalla corte come sua sorella Mary. In quel momento, però, ad Arthur tornarono in mente tutti gli intrighi, le macchinazioni e i sotterfugi meschini che ogni giorno gli passavano sotto gli occhi in quel palazzo, e tutti i momenti in cui si era ritrovato a essere disgustato dallo stesso sovrano a cui lui doveva rispetto e fedeltà.

Forse, Elizabeth, per te è molto meglio così.

 

 

 

 

Note Storiche:

 

- Ho usato i nomi inglesi perché li preferisco. :) Dopotutto erano quelli i loro nomi. È come quando gli americani chiamano Colombo: “Columbus”. *digrign*

 - Mary Tudor fu dichiarata illegittima dopo l'annullamento del matrimonio dei genitori, Henry VIII e Caterina d'Aragona.

 - Il palazzo di Whitehall è stata la principale residenza della famiglia reale dal 1530 sino al 1698, quando venne distrutto da un incendio. Il Privy Garden è il giardino della residenza.

 - Bess era un nomignolo davvero usato per Elizabeth, che ogni tanto veniva chiamata Good Queen Bess.

 - Come ha previsto Arthur, infatti, alla morte di Anne Boleyn Elizabeth fu privata del titolo di principessa e dichiarata illegittima. Venne cresciuta in esilio nel palazzo Hatfield con la sorella di Anne, Mary, dove ricevette un' eccellente educazione che la rese la donna più acculturata della sua generazione. Nel 1544, la sesta moglie di Henry, Catherine Parr, riuscì a riconciliare il re con le sue due figlie, che vennero quindi reinserite nella linea di successione dopo il fratellino Edward VI (avuto dalla quinta moglie Jane Seymour).

  
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