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Autore: _Zexion_    12/12/2010    5 recensioni
Insomma, poteva essere davvero lui senza ombrello, sotto la pioggia, nel giardino di casa sua?
Ci pensa ed è solo una la risposta che si fa strada nella sua mente. “Si.”
Perché Francis era lì quando meno se lo aspettava.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco qui la mia prima FF FrUk. Oddio, secondo me non ho reso abbastanza, non mi convince molto .w. Però.. ci ho provato lo stesso e spero che almeno un pò piaccia.
FranScese, l'hai voluta, perciò, eccotela u.u
Non mi uccidere se fa schifo çwç
Detto questo, vi lascio alla lettura.


Rain ~



La pioggia cadeva incessantemente fuori dalla finestra.
Riusciva a sentirne lo scroscio persistente che a volte colpiva il vetro. Dentro il suo letto, la sveglia aveva appena smesso di suonare, destandolo dal suo sonno.
Odiava i giorni di pioggia, perché gli ricordavano QUEL giorno. Che cercava di dimenticare ogni volta, ma che ogni volta gli veniva riportato alla mente.
E così eccolo, a guardare il paesaggio annebbiato dalla pioggia fitta che condizionava la sua vita.
Passato.
Sembrava viverci dentro ogni secondo, con le minime cose che glielo riportavano alla mente.
La cosa peggiore era proprio che a Londra pioveva quasi sempre e quindi, in un modo o nell’altro doveva conviverci con quel dolore, provocato da quella ferita ancora aperta.
Immerso in quei pensieri è un attimo, quando nota una figura nel proprio giardino. Assottiglia lo sguardo cercando di focalizzarlo meglio e sgrana leggermente gli occhi. Possibile fosse…?
< Francis? >
No. Insomma, poteva essere davvero lui senza ombrello, sotto la pioggia, nel giardino di casa sua?
Ci pensa ed è solo una la risposta che si fa strada nella sua mente. “Si.”
Perché Francis era lì quando meno se lo aspettava.
Si gira, andando verso la porta e aprendola, uscendo per portarlo dentro casa ma, una volta fuori, non vi trova nessuno.
Un allucinazione?
Scuote il capo, sentendosi uno stupido. Che motivo aveva di vedere Francis, lì? A volte la mente giocava brutti scherzi. Sembrava quasi che avesse bisogno di lui, dentro di sé, in quel momento. Sorride divertito a quel pensiero.
< It’s funny.. >
Si accinge a rientrare in casa, pentendosi di essere uscito. Aveva preso freddo e un po’ di pioggia ed  ora sentiva la pelle gelata.
Ma prima che potesse rientrare sente due braccia avvolgerlo e rimane fermo, fissando l’ingresso dinanzi a sé. Le avrebbe riconosciute ovunque, quelle braccia, anche se non voleva ammetterlo.
< Chenille.. >
E quel sussurro è solo la prova che aveva ragione.
Resta immobile per un altro po’, prima di muoversi appena, per liberarsi da quell’abbraccio e girarsi, guardandolo male.
< Frog. What are you doing? It’s raining! >
Lo vede solo tenere la testa bassa e aggrotta le sopracciglia. Beh? Di solito gli avrebbe risposto con le sue solite frasi che l’avrebbero solo irritato ulteriormente. Ma, vedendolo in quelle condizioni non fa altro che scuotere il capo, sospirando e trascinandolo dentro casa.
Cos’era successo? Sembrava in qualche modo a terra, Francis. Era forse successo qualcosa e ne era all’oscuro? Quel pensiero lo fa sentire frustrato. Perché ne era all’oscuro? Lo lascia vicino alla porta dopo averla chiusa, andando a prendere degli asciugamani per entrambi e si stupisce ancora di ritrovarlo esattamente nella posizione in cui lo ha lasciato. Gli mette un asciugamano in testa, confuso.
< Frog, oggi sei un fantasma. >
< E tu sei stranamente gentile con me, chenille. >
Rimane sorpreso nel sentirlo rispondere. Non si aspettava una frase del genere e lo osserva, prima di corrucciarsi e iniziare ad asciugare la propria testa, un po’ stizzito, ma forse rilassato dal solo fatto che abbia parlato.
< Io sono sempre gentile, sono un gentleman a confronto di certe persone. >
< Oggi piove. >
A quelle parole sussulta, girandosi e guardandolo un po’ confuso.
< Thank you, I know. Oggi sei un po’ più lento del solito a recepire le cose, Frog? >
< Quando piove.. >
Lo vede tirare via l’asciugamano dai propri capelli e lo sguardo che gli rivolge è così penetrante che quasi si sente messo sotto stato d’accusa.
< Tu tendi a chiuderti a riccio e pensi ad Alfred. >
Ecco. Colto in fallo, vero Arthur? Il suo sguardo ora diviene severo. E allora? Poteva pensare a quello che voleva senza che qualcun altro lo accusasse. No?
< Non vedo cosa debba importartene. E ora vieni, devi cambiarti prima di prenderti un malanno. >
< Tu pensi sempre ad Alfred. Quanti anni sono passati da quel giorno, Arthur? E tu ancora pensi a lui. La vita va avanti, restare attaccato al passato in questo modo… >
< Ti conviene accettare la mia proposta prima che decida di buttarti fuori di casa Francis. >
Passare ai nomi propri. La discussione è seria, vero? Se ne rende conto, ma dentro di sé si sente agitato. Perché Francis se ne era accorto? Perché lui?
Si volta, deciso ad andare in bagno. Se l’altro l’avesse seguito bene, altrimenti…
< Scappi sempre ogni volta che si affronta questa discussione. >
Si sente bloccare per un polso e stringe la mano, guardandolo arrabbiato.
< Leave me alone. >
< Sei sempre stato così cieco da non accorgerti che oramai a lui non importa più. Alfred sta andando avanti, ha fatto quel passo per andare avanti ed ora non è qui. >
< Stop. >
< Lui non verrà. >
E’ come una doccia fredda quella che sente sulla pelle. Lo sa, che lui non verrà, ma ora non riesce a rendersi conto di cosa intenda dire l’altro. Lo guarda, confuso, smarrito.
< What..? >
< Tu sei triste, ma lui non verrà da te. Ci sono io qui, non c’è lui. Io ci sono sempre stato. Da quando eravamo bambini. >
E il cuore è fermo, o ha solo perso un battito? Se ne rende conto, Alfred non era li con lui ma lui non aveva mai chiesto che fosse lì. Al contrario.. Odia sentirsi debole e Francis ora lo sta guardando. Strattona la mano, liberandosi.
< Non vedo dove tu voglia arrivare. Sei piombato qui in casa mia, per farmi la paternale Francis? Allora puoi benissimo andartene. >
< Sono qui, perché ti amo e ti conosco più di quanto tu possa immaginare  e tu semplicemente non te ne sei mai accorto. >
Si ferma come scottato. Amarlo? Francis lo amava? Nei suoi occhi si legge determinazione. Sono profondi, ma nei propri? Nei propri probabilmente c’era solo stupore, confusione.
< Guerre, alleanze, lotte. Quando eri triste, arrabbiato, felice. Io c’ero. Sempre. Tu lo sai, chenille. Je t’aime. >
Sempre. Che brutta parola. Non credeva più al sempre, ma ora questo era rivolto al passato, non al futuro. E riflettendoci, avevano passato così tanto tempo insieme che non poteva ribattere nulla. Francis era, prima ed ora, al suo fianco. Tuttavia..
< Smettila di scherzare. >
Ed è un attimo e si sente prendere il viso tra le mani e quelli che incrocia sono gli occhi seri di Francis. Era arrabbiato? Non riusciva a capirlo ma sentiva il cuore battere veloce, per cosa non ne era sicuro, ed essere obbligato a guardarlo negli occhi…
< Leave me- >
< Regarde dans mes yeux.. Per una volta in vita tua FALLO. Guardami negli occhi e ripeti di nuovo che sto scherzando. >
Non poteva.
< Hai paura solo ad ammettere che c’è qualcuno al tuo fianco che ti ha sempre amato? Io lo so, Arthur, che tu mi ami. >
No.. lui..
< Mi ami, ma sei sempre stato così orgoglioso che lo hai lasciato nascondere dentro di te questo sentimento. >
E’ un sorriso quello che solca le labbra del francese, ora? Si sente perso e gli occhi lucidi lo fanno vergognare. Vorrebbe abbassare il capo, ma la presa dell’altro non glielo permette ed è costretto a cercare di mandare giù quelle lacrime amare, mentre lentamente le mani di Francis lasciano il suo volto e lo stringono in un abbraccio.
E’ caldo e si morde il labbro di frustrazione per quanto si sente debole e scoperto in quel momento.
< Je t’aime, mon chenille. >
Quanto lo odiava. Quanto lo detestava. Perché riusciva a capirlo, scorgere dentro di lui e tirare fuori tutto? Lo stringe, ricambiando l’abbraccio, con rabbia.
< I hate you, Frog. I hate you. >
< Oui, mon amour, ma la linea tra odio è amore è più sottile di un foglio di carta. Ormai dovresti saperlo, no? >
 
 

I hate everything about you.
Why do I love you?
{ Three Days Grace }

 
< … Yes. I Know. >
  
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