A volte mi chiedo come sono arrivato qui, se veramente tu sei di fronte a me e mi sorridi, oppure se è tutto un sogno. Ma allungo la mano per accarezzarti il viso, e tu ci sei... breve one-shot su Gravitation dal punto di vista di Shuichi ^_^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Salve a tutti...questa è una breve one-shot su
Gravitation, scritta dal punto di vista di Shuichi, ma si
può leggere anche normalmente, come hanno fatto le mie
amiche^^. Spero che vi piaccia. Mana
Sei felice?
A
volte mi chiedo come sono arrivato qui, se veramente tu sei di fronte a
me e mi sorridi, oppure se è tutto un sogno. Ma allungo la
mano per accarezzarti il viso, e tu ci sei. Quante ne abbiamo passate
insieme, quante volte ho cercato il tuo sostegno mentre tu con il tuo
orgoglio tenevi i tuoi problemi per te? Tu mi hai trovato, quel giorno
di tre anni fa, nel parco, di notte. Una folata di vento ci ha uniti,
dandoti motivo di deridermi per il mio infantilismo. Eppure non penso
che ci sia nulla di male, e ora siamo così felici insieme...
sei felice vero? Altrimenti non mi rivolgeresti un sorriso
così sereno e non mi guarderesti con occhi così
dolci.
Mi stringo a te, come ogni volta non riesco a resistere, ogni tuo
singolo gesto è per me un'emozione unica e irripetibile,
preziosa. Siamo andati insieme a divertirci, nella settimana
più bella della mia vita, e mi hai aperto il tuo cuore come
mai avrei creduto, dandomi fiducia. Ma così mi sono
spaventato, e non ho più saputo che fare: tu mi hai confuso.
Non sapevo che cosa fare, né cosa dire, e così
sono fuggito inconsapevolmente, perdendoti per l'ennesima volta. Per un
certo periodo, prima, ho anche cercato di dimenticarti, soffocando il
dolore nell'alcol, ma tuo fratello mi ha trovato, e mi ha detto che se
ti amavo davvero avrei dovuto tentare di tutto pur di averti; lui mi ha
messo coraggio e mi ha portato a casa tua.
E
così, un po' litigando e un po' scherzando, e anche un po'
facendoti fare figuracce davanti a tuo padre, abbiamo fatto pace.
Volevo a tutti i costi vivere cone te, perché fin
dall'inizio sentivo che questa non era una semplice infatuazione, e tu
eri la prima persona che avesse destato il mio interesse. E
così timidamente ci siamo rincorsi e catturati, e io ho
scoperto il più grande tesoro che avevi nel cuore: la
dolcezza. Sono il cucciolo che hai sempre ferito, ma sono venuto per
sollevarti da ogni tua sofferenza con la sola forza del mio amore,
perché io voglio farti stare bene.
"Tutto
ok?",
mi chiedi.
Già,
mi sono ritrovato a pensare a tutte queste cose, come uno stupido,
quasi dimenticandomi di averti qui tra le mie braccia. Dico
semplicemente "Ti
amo"
e ti do un bacio sul naso, ma le parole non basteranno mai a definire
quanto grande e speciale è ciò che provo per te.
Tu mi baci le labbra, e ripenso a quando davanti a tutti dicesti che
eravamo amanti, prima ancora che innamorati. Tutto quello che abbiamo
passato è la nostra storia, ed è talmente
complessa che forse non saprei più spiegare il motivo per il
quale credevi che ti volessi sedurre per interesse. Perché
invece io ero solo un ragazzo al primo amore, come lo sono ancora, e
ogni bacio e ogni volta che ci amiamo tu mi prendi corpo cuore e anima.
Mi lasci a vai a preparare la cena.
Vorrei
tanto aiutarti ma sono un imbranato. Questo mi ricorda quella volta che
ho cercato di aiutarti ma mi sono tagliato, e tu premurosamente mi hai
medicato. Sarà stupido, ma ero molto emozionato, e tutto
quello che avevi preparato tu era buonissimo. Sorrido e ripenso a
quando avevo litigato con il mio migliore amico e ci eravamo picchiati:
anche allora tu mi medicasti, poi però ti addormentasti,
perché non dormivi da giorni, e io rimasi a vegliarti
accarezzando i tuoi bei capelli castano chiari, guardando il tuo viso
rilassato eppure triste, ma forse anche sereno. Anche un'altra volta ti
addormentasti cadendomi addosso, nell'ingresso di casa tua, dopo che
ero tornato a trovarti. Prima mi avevi cacciato via, ma mi sorprendesti
quando mi chiedesti scusa, facendomi quasi sentire colpevole. Nel
guardarti quella volta, mi chiesi se sarei mai stato abbastanza per te,
se sarei bastato a farti felice. Forse ci sono riuscito... vero?
"A
che pensi?";
ecco che ritorno alla vita reale grazie alla tua voce.
"A
te",
rispondo; in fondo è la verità. Tu ti avvicini,
hai già capito che mi sto facendo qualche stupido complesso
su di noi e sulla nostra storia, e ti siedi sulle mie gambe baciandomi
la fronte, ed è come se improvvisamente fossimo in estate
nel deserto in pieno giorno.
"Smettila
di pensare",
dici con sicurezza accarezzandomi il viso, e allora ti abbraccio
nascondendomi tra i tuoi capelli, inspirando quel dolce profumo che
è solo tuo.
"Che
ti prende?";
abbassi il tono della voce, hai capito che è una cosa seria?
Perché per me sapere se sei felice è importante!
Mi allontani di nuovo per guardarmi negli occhi, ma io non reggo il
peso del tuo sguardo indagatore, e distolgo il mio.
"Scrivo
romanzi d'amore."
Sì,
e allora?
"Non
capisci? So bene cosa pensi, stupido."
"Non
chiamarmi stu..." cerco di dire, ma tu
mi baci ancora e passi una mano tra i miei capelli. Perdo ogni
cognizione del tempo mentre ci baciamo, finché non ti sento
parlare contro le mie labbra.
"Certo
che sono felice."
"Eh?!?!
Ma come hai fatto?", ti domando
incredulo.
"Te
l'ho detto. L'amante sa sempre cosa pensa l'amato!"
E
così è finita anche questa giornata, o quasi.
Come sempre, mi hai fregato. Ma, almeno, sono felice.
01/07/2008: ho sistemato un po' la formattazione e ho
cambiato l'html.
Piaciuta? ^^