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Autore: Mana    03/12/2005    11 recensioni
A volte mi chiedo come sono arrivato qui, se veramente tu sei di fronte a me e mi sorridi, oppure se è tutto un sogno. Ma allungo la mano per accarezzarti il viso, e tu ci sei... breve one-shot su Gravitation dal punto di vista di Shuichi ^_^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti...questa è una breve one-shot su Gravitation, scritta dal punto di vista di Shuichi, ma si può leggere anche normalmente, come hanno fatto le mie amiche^^. Spero che vi piaccia.
Mana






Sei felice?


A volte mi chiedo come sono arrivato qui, se veramente tu sei di fronte a me e mi sorridi, oppure se è tutto un sogno. Ma allungo la mano per accarezzarti il viso, e tu ci sei. Quante ne abbiamo passate insieme, quante volte ho cercato il tuo sostegno mentre tu con il tuo orgoglio tenevi i tuoi problemi per te? Tu mi hai trovato, quel giorno di tre anni fa, nel parco, di notte. Una folata di vento ci ha uniti, dandoti motivo di deridermi per il mio infantilismo. Eppure non penso che ci sia nulla di male, e ora siamo così felici insieme... sei felice vero? Altrimenti non mi rivolgeresti un sorriso così sereno e non mi guarderesti con occhi così dolci.

Mi stringo a te, come ogni volta non riesco a resistere, ogni tuo singolo gesto è per me un'emozione unica e irripetibile, preziosa. Siamo andati insieme a divertirci, nella settimana più bella della mia vita, e mi hai aperto il tuo cuore come mai avrei creduto, dandomi fiducia. Ma così mi sono spaventato, e non ho più saputo che fare: tu mi hai confuso. Non sapevo che cosa fare, né cosa dire, e così sono fuggito inconsapevolmente, perdendoti per l'ennesima volta. Per un certo periodo, prima, ho anche cercato di dimenticarti, soffocando il dolore nell'alcol, ma tuo fratello mi ha trovato, e mi ha detto che se ti amavo davvero avrei dovuto tentare di tutto pur di averti; lui mi ha messo coraggio e mi ha portato a casa tua.

E così, un po' litigando e un po' scherzando, e anche un po' facendoti fare figuracce davanti a tuo padre, abbiamo fatto pace. Volevo a tutti i costi vivere cone te, perché fin dall'inizio sentivo che questa non era una semplice infatuazione, e tu eri la prima persona che avesse destato il mio interesse. E così timidamente ci siamo rincorsi e catturati, e io ho scoperto il più grande tesoro che avevi nel cuore: la dolcezza. Sono il cucciolo che hai sempre ferito, ma sono venuto per sollevarti da ogni tua sofferenza con la sola forza del mio amore, perché io voglio farti stare bene.

"Tutto ok?", mi chiedi.

Già, mi sono ritrovato a pensare a tutte queste cose, come uno stupido, quasi dimenticandomi di averti qui tra le mie braccia. Dico semplicemente "Ti amo" e ti do un bacio sul naso, ma le parole non basteranno mai a definire quanto grande e speciale è ciò che provo per te. Tu mi baci le labbra, e ripenso a quando davanti a tutti dicesti che eravamo amanti, prima ancora che innamorati. Tutto quello che abbiamo passato è la nostra storia, ed è talmente complessa che forse non saprei più spiegare il motivo per il quale credevi che ti volessi sedurre per interesse. Perché invece io ero solo un ragazzo al primo amore, come lo sono ancora, e ogni bacio e ogni volta che ci amiamo tu mi prendi corpo cuore e anima. Mi lasci a vai a preparare la cena.

Vorrei tanto aiutarti ma sono un imbranato. Questo mi ricorda quella volta che ho cercato di aiutarti ma mi sono tagliato, e tu premurosamente mi hai medicato. Sarà stupido, ma ero molto emozionato, e tutto quello che avevi preparato tu era buonissimo. Sorrido e ripenso a quando avevo litigato con il mio migliore amico e ci eravamo picchiati: anche allora tu mi medicasti, poi però ti addormentasti, perché non dormivi da giorni, e io rimasi a vegliarti accarezzando i tuoi bei capelli castano chiari, guardando il tuo viso rilassato eppure triste, ma forse anche sereno. Anche un'altra volta ti addormentasti cadendomi addosso, nell'ingresso di casa tua, dopo che ero tornato a trovarti. Prima mi avevi cacciato via, ma mi sorprendesti quando mi chiedesti scusa, facendomi quasi sentire colpevole. Nel guardarti quella volta, mi chiesi se sarei mai stato abbastanza per te, se sarei bastato a farti felice. Forse ci sono riuscito... vero?

"A che pensi?"; ecco che ritorno alla vita reale grazie alla tua voce.


"A te", rispondo; in fondo è la verità. Tu ti avvicini, hai già capito che mi sto facendo qualche stupido complesso su di noi e sulla nostra storia, e ti siedi sulle mie gambe baciandomi la fronte, ed è come se improvvisamente fossimo in estate nel deserto in pieno giorno.


"Smettila di pensare", dici con sicurezza accarezzandomi il viso, e allora ti abbraccio nascondendomi tra i tuoi capelli, inspirando quel dolce profumo che è solo tuo.


"Che ti prende?"; abbassi il tono della voce, hai capito che è una cosa seria? Perché per me sapere se sei felice è importante! Mi allontani di nuovo per guardarmi negli occhi, ma io non reggo il peso del tuo sguardo indagatore, e distolgo il mio.

"Scrivo romanzi d'amore."


Sì, e allora?

"Non capisci? So bene cosa pensi, stupido."


"Non chiamarmi stu..." cerco di dire, ma tu mi baci ancora e passi una mano tra i miei capelli. Perdo ogni cognizione del tempo mentre ci baciamo, finché non ti sento parlare contro le mie labbra.


"Certo che sono felice."


"Eh?!?! Ma come hai fatto?", ti domando incredulo.

"Te l'ho detto. L'amante sa sempre cosa pensa l'amato!"

E così è finita anche questa giornata, o quasi. Come sempre, mi hai fregato. Ma, almeno, sono felice.








01/07/2008: ho sistemato un po' la formattazione e ho cambiato l'html.
Piaciuta? ^^

   
 
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