Quest’autrice
ha scritto
tante GajeelxLevy carine, e questa mi è sembrata la
più simpatica da tradurre.
Ci sono alcuni riferimenti a due della sue fan fiction:
http://www.fanfiction.net/s/6395475/1/The_delivery
http://www.fanfiction.net/s/6481716/1/A_night_at_Haunted_Hill
Ma
non è nulla di essenziale
per godersi questa bella fic =)
Sono
presenti SPOILER degli ultimi capitoli di fairy
tail in questa storia!
Spoon-feeding
L’esame
di
classe S era sempre un grande evento nella storia di Fairy Tail. Anno
dopo
anno, gli sfidanti tornavano cambiati da quella prova, avendo provato
qualcosa
che valeva come cinquant’anni di vita.
L’anno
corrente non era stato diverso dagli altri, specialmente con
l’attacco di
Grimoire Heart che aveva messo alla prova i membri di Fairy Tail molto
più di
quanto fosse mai capitato in passato. La loro forza era stata testata,
il loro
spirito era stato scosso e il loro cuore era stato infiammato da
più passione
che mai. A dispetto del terribile pericolo che avevano fronteggiato, le
fate si
erano dimostrate le più forti ed erano sopravvissute al
colossale nemico.
Quando
il
gruppo fece ritorno alla gilda, pestato a sangue ma vivo, tutti
notarono alcuni
cambiamenti avvenuti fra i membri del gruppo stesso. Videro come Gray
fosse più
amichevole con Juvia, come Natsu e Elfman continuavano a ripetersi a
vicenda
quanto l’esame fosse semplicemente fantastico, con Evergreen
incapace di
nascondere totalmente il suo sorriso. Videro come Fried fosse sorpreso
dell’incidente con la gilda oscura che aveva cercato di
ucciderli, e come
sembrasse particolarmente preoccupato per lo stato di Mirajane, per il
divertimento di questa stessa e di sua sorella, mentre Bixlow era
deluso di
non essere stato
lì a prendere a calci
qualche sedere. Videro anche come Wendy coccolava Charle, semplicemente
troppo
felice di essere con lei, e come Pantherlily, Gildartz, Erza e il
Master li
osservavano tutti con un sorriso. Per quanto riguarda Cana, aveva
ammesso che
era da parecchio che non si sentiva così bene da sobria.
Lucy e Loke la
incoraggiavano, felici di sapere che la loro amica stava bene.
Ad
ogni
modo, c’era una cosa che nessuno si aspettava di vedere,
quella notte. Fra la
folla in festa, seduti su una panchina un po’ discostata dal
resto, due giovani
persone stavano diventando il centro dell’attenzione senza
saperlo.
Guardando
la
maga del solid script reggere una ciotola e un cucchiaio per imboccare
il
dragon slayer di ferro, era difficile non classificare la scena come carina.
“Ow,
dai,
non fare quella faccia.”
Gazille
s’imbronciò così tanto che le sue
sopracciglia quasi si toccavano, ma il fatto
che fosse coperto dalla testa ai piedi di bende lo faceva sembrare una
mummia
indifesa e vanificava altamente l’impatto del suo sguardo
torvo. Sorridendo
dolcemente, Levy era lontana dall’essere intimidita dalla sua
occhiataccia;
sembrava divertirsi mentre lui era inerme di fronte a quello che lei
gli stava
porgendo.
Sollevò
il
cucchiaio di fronte alla sua bocca e lo agitò lievemente in
modo canzonatorio.
“Il
porridge
ti fa bene, Gazille.”
Il
dragon
slayer di ferro grugnì, palesemente scontento, facendo
ruotare scherzosamente
gli occhi della donna minuta.
“Sto
morendo
di fame. Voglio mangiare una bistecca, non qualche porridge del
cazzo.”
Levy
puntò
il cucchiaio verso l’uomo per rimproverarlo.
“I
tuoi
organi sono stati gravemente danneggiati, non puoi ingerire cibo solido
per un
altro paio di giorni. I dottori hanno detto che se ti riposi ti
riprenderai, ma
devi stare calmo.”
La
faccia di
Gazille mostrava che non gliene fregava davvero nulla di quello che
pensavano i
dottori. Stava bene, aveva solo un paio di graffi e il braccio destro
ingessato,
nulla a cui non sarebbe sopravvissuto. Quasi non gli faceva
più male respirare…
e c’era molto meno sangue che usciva dalla sua bocca quando
tossiva, quegli
idioti stavano ovviamente reagendo in modo eccessivo.
Ma
Levy non
condivideva il suo punto di vista, era concentrata a fargli mangiare
quella
dannata cosa.
“Ooooh,
atteeentoo, sta arrivando il draaaaagooo!” la donna fece
volare il cucchiaio a
spirale verso la sua bocca con molto entusiasmo, fingendo che
l’utensile fosse
in realtà la creatura mistica.
Dopo
aver
sbattuto le palpebre, Gazille replicò col suo miglior
sguardo da Mi stai prendendo per il culo?
Perché
non importava quanto carina potesse sembrare mentre giocava col
cucchiaio, lui
non avrebbe dato corda a quella cosa.
Lei
sospirò.
“Ok,
facciamo
una cosa: tu svuoti la tua ciotola e io dopo potrei
scrivere una certa parola per farti divertire, che ne
pensi?”
L’uomo
adocchiò la ciotola che lei stava reggendo, e poi la sua
faccia. Sembrava un
patto equo.
“Prometti
che la scriverai.”
Lei
fece un
ampio sorriso.
“È
un
patto.”
Il
primo
boccone era decisamente insipido, come previsto, ma lei sembrava
così felice
che lui non si lamentò.
Erano
a metà
ciotola quando la voce di lei ruppe il silenzio fra loro.
“C’è
qualcosa che volevo dirti da un po’, Gazille”
Lui
la
guardò interrogativamente in silenzio, con la bocca ancora
piena di porridge e
le sopracciglia alte sulla fronte. Lei non lo stava guardando
direttamente
negli occhi e lui riusciva a fiutare il suo nervosismo. Non
riuscì a fare a
meno di sentirsi nervoso a sua volta.
“Um…”
cominciò lei, “Il fatto è
che…” prese un lungo respiro
“Volevo… ringraziarti.”
Servì
tutta
la sua forza di volontà per non sputare fuori il pasto
dritto sulla faccia
della ragazza.
Dopo
essersi
quasi strozzato, Gazille riuscì a domandare “Ma
che diamine dici?”
Lei
si morse
il labbro inferiore, ma riuscì a guardarlo negli occhi e a
spiegare.
“Non
mi sono
mai presa il tempo di ringraziarti come si deve per tutto quello che
hai fatto
per me. Mi hai salvato più volte di quanto avresti mai
dovuto, e per questo, ti
sono grata.”
Merda,
quella ragazza era davvero brava a renderlo senza parole. Un paio di
frasi e la
sua mente era vuota.
Lui
era
davvero l’ultima persona nell’universo a cui lei
doveva gratitudine eppure,
eccola lì, a ringraziarlo. Si era perso qualcosa? Comunque,
ricevere
complimenti da lei gli infiammò viso e di sicuro non voleva
che accadesse,
specialmente non nel salone della gilda dove la barista poteva vederli.
Mormorò, più per se stesso che per lei.
“Non
ho
fatto nulla che meriti dei ringraziamenti”
Lei
sorrise.
“Mi
hai
aiutato molte volte senza ricevere nulla in cambio, questo non
è nulla.”
“Mi
hai già
ripagato per quelle cose, siamo pari.”
Levy
sollevò
un sopracciglio.
“La
capra e
il gallo che mi hanno quasi ucciso?”
“Mi
hai
tirato giù prima che fossi decapitato da quella gallina,
subito dopo.”
“I
gremlin
nella casa si quella vecchia signora? Avrebbero potuto mangiarmi
viva”*
“Tu hai scoperto la cosa del lenzuolo,
no?”
“Allora…
la
volta in cui mi hai portato la zuppa.”
Lui
la
derise.
“Beh,
praticamente sono stato incastrato a farlo, quello non conta.”
“A
Fantasia.”
“È
stato
merito di Erza… e per di più, sei stata tu a
svolgere le rune per permetterci
di combattere contro Laxus.”
“Perchè
tu
hai impedito al suo fulmine di colpirmi, molto tempo prima. Non sarei
sopravvissuta se non ci fossi stato tu. Ed era addirittura dopo che Jet
e Droy
ti hanno attaccato.”
Gazille
evitò il suo sguardo e lei sapeva che stava pensando alla
ragione per cui
volevano attaccarlo, quella volta. Il silenzio disse molto su quella
memoria,
quando si erano conosciuti per la prima volta.
Era
inutile
parlare ad alta voce, entrambi ricordavano. Lei si era nascosta da lui
per un
po’, dopo il suo ingresso nella gilda, e scappava via come un
topolino ogni
volta che si trovava nei paraggi. L’odore della ragazza
arrivava sempre fino al
suo naso, quel profumo stranamente piacevole misto a paura, e lui non
aveva
nemmeno bisogno di voltarsi per sapere che si era nascosta dietro a
qualcosa,
cercando di fargli dimenticare della sua esistenza. Ma non importava
quanto
Gazille lo desiderasse, gli era impossibile dimenticare, o pretendere
che non
gliene importava nulla. Era ancora più vero quel giorno
stesso, dopo tutto quello
che era successo, era ovvio che tenesse a quella piccola donna con un
sorriso
da far sciogliere il ferro, anche se lui non l’avrebbe mai
meritato.
Levy
lo
osservò tormentarsi interiormente per qualche momento, un
lieve sorriso giaceva
sulle sue labbra.
“Ma,
sai,
dovrei anche ringraziarti per ciò che hai fatto, quella
volta.”
Quelle
parole lo fecero balzare in piedi dallo shock, e la fissò
come se le fosse
spuntata un’altra testa. L’aveva forse appena
ringraziato per averla picchiata?
Le aveva forse rotto qualcosa nella testa, quella volta?
Lei sorrise.
“È grazie a
quell’attacco che sei diventato uno di noi.” Spiegò.
“Sarei morta molto tempo fa
se tu non ti fossi unito a Fairy Tail, quindi, alla fine, il fatto che
tu mi
abbia aggredito è stata una cosa positiva.”
Senza
parole, ancora una volta…
Forse
però,
era troppo offeso da quell’argomento per stare in silenzio a
lungo.
“CHE
DIAMINE
DICI, DONNA?”
La
piccola
maga rise al suo scoppio di rabbia, ben lontana dal sentirsi insultata.
Gazille
non poté fare a meno di rimanere a fissare il suo corpo
minuto contorcersi in
due dalle risate, essendo sicuro che la ragazza fosse ormai pronta per
il
manicomio. Alla fine si calmò, e lui espresse parte del suo
pensiero.
“Sei
pazza,
Nanerottola, lo sai?”
Lei
alzò le
spalle, senza perdere il suo grande strampalato sorriso.
“Chi
non lo
è, a Fairy Tail?”
La
ragazza
dai capelli blu afferrò il cucchiaio e riprese il compito di
nutrirlo.
Fortunatamente il dragon slayer era semplicemente troppo stordito dalla
recente
conversazione per lamentarsi di quanto fosse freddo il cibo.
“Credo
che
tu sia una brava persona, Gazille. Sono felice che tu sia uno di
noi.”
L’uomo
pretese di essere troppo indaffarato a inghiottire il porridge per
risponderle.
Ad ogni modo, non intendeva farle vedere gli effetti che le sue parole
avevano
su di lui. Con un po’ di fortuna, non avrebbe notato le sue
guance arrossate al
di sotto delle bende, o almeno, così sperava.
“Ammetto
che
in passato ero più riluttante all’idea, ma da dopo
il festival ho cambiato
opinione. Credo che sia stato quello il momento in cui hai cominciato a
pia-”
Levy
si
bloccò a metà frase, con la bocca lievemente
spalancata dallo shock e le guance
che stavano cominciando a diventare rosate. La sua mano indugiava a
mezz’aria,
a metà strada dalla bocca di lui, e non riusciva a staccare
gli occhi da quelli
dell’uomo. Gazille la fissava con la stessa
intensità, ovviamente consapevole
che era stata davvero vicina a dire qualcosa che non voleva rivelare. E
che
potesse mangiarsi la lingua se quelle parole non erano sembrate
promettenti…
Avvicinandosi
al suo volto il più possibile, l’uomo dai capelli
neri ghignò come solo lui
sapeva fare, e le domandò in tono provocatorio.
“Ho
cominciato a fare cosa?”
Lei
rise
nervosamente, evitando il suo sguardo e il suo sorriso da predatore.
“Nulla! Niente di importante! Oh,
guarda! Abbiamo quasi finito col porridge!”
Lui
non fu
abbastanza veloce da farle un’altra domanda prima che una
cucchiaiata di minestra
gli fosse scaricata in bocca. Ingoiò in fretta, pronto a
ribattere, ma il suo
interrogativo gli affogò nella gola quando un altro carico
di cibo arrivò più
veloce del vento.
Alzò
un
sopracciglio alla sua audacia, lo stava tenendo occupato per evitare di
rispondergli… e la cosa gli piaceva. Sembrava una sfida.
Ma
potevano
giocare in due a quel gioco…
Ghignando
malignamente, rispose alla sua strategia con una mossa che nessun altro
avrebbe
potuto fare. Quando gli venne infilato il cucchiaio in bocca per la
terza
volta, masticò l’utensile con tutta la sua forza,
rompendolo senz’alcuna
esitazione. La donna si tirò indietro, con gli occhi
spalancati e il manico del
cucchiaio in mano. Ridendo della sua aria stupefatta, sputò
il metallo e le
parlò imperativamente.
“Ora,
raccontami cosa stavi per dire, Nanerottola.”
Emettendo
un
gridolino, Levy balzò in piedi (attentamente, dato che una
delle sue caviglie
era ancora parecchio sensibile). Comunque, non era minimamente
spaventata da
lui, tantoché sorrideva malignamente nonostante il suo viso
fosse in fiamme.
“Oh,
guarda
che ore sono! È incredibilmente tardi!”
sbadigliò per enfatizzare il concetto,
ma risultando col sembrare più comica che realistica.
“Dovrei proprio andare a
riposarmi! Buona notte, Gazille.”
Cercò
di
voltarsi per scappare ma il dragon slayer di ferro le
afferrò il polso per
impedirle di fuggire.
“Oh
no, non
te ne andrai! Non prima di avermi detto tutto!”
La
ragazza
riuscì a liberare il braccio facilmente dato che le ossa
rotte di lui non gli
consentivano di applicare troppa forza nella stretta. Ridacchiando,
Levy
cominciò a zoppicare verso l’uscita, lasciandosi
alle spalle l’uomo che si
agitava per cercare di alzarsi dalla panca e seguirla.
“Torna
qui!”
“Obbligami!”
“Hey!”
La
sua
risata gli rispose mentre correva fuori dalla stanza, non senza
lasciare un
grande Iron lungo il suo cammino.
Lui
la inseguì con un passo troppo lento per sembrare
minaccioso, ma il brivido
della caccia era troppo divertente per essere ignorato. La sala della
gilda si
riempì di risate mentre tutti guardavano il dragon slayer di
ferro camminare
goffamente dietro la piccola maga dai capelli blu, con Master Makarov
che lo
rimproverava perché stava sforzando i punti di sutura e
Pantherlily che rideva
ai comportamenti da pazzo del suo partner.
C’erano
già
diverse voci che circolavano in città a proposito del dragon
slayer e della
maga del solid script, e quella notte non servì di certo a
smentirli. Qualcuno
fu testimone dell’uomo dallo sguardo spaventoso e della
piccola dolce maga che
correvano per le strade, entrambi sorridenti come due pazzi, mentre si
inseguivano a vicenda nella notte.
*Il
riferimento ai gremlin e alla zuppa sono delle due fanfiction che ho
indicato
in cima alla pagina.
“Ooooh,
atteeentoo, sta arrivando il draaaaagooo!” XD ahah!
Vorrei
aggiungere che trovo strana la passione che c’è
nel fandom
internazionale per FriedxMirajane, di cui c’è un
riferimento a inizio storia.
Ma… questi due… quando mai…? Non che
non sembrino carini, però O.o che sia
bastato il loro grande scontro durante
Fantasia a scatenare l’amore?
Chissà…
Quest’autrice
ha scritto molte storie carine su Gajeel e Levy, ma con
questa si è superata! Vi consiglio di leggerle tutte =)