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Autore: Ellie_x3    13/12/2010    4 recensioni
"Ti ho comprata, Higurashi. Per ventiquattro ore a partire da adesso."
"Eh?"

Lei è una scrittrice in potenza, sognatrice e un po' sciocca, Lui un musicista egomaniaco.
Lei non lo vuole conoscere, lui l'ha comprata.
Con la promessa che saranno le ventiquattro ore più belle della sua vita.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Naraku, Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Graffiti
Generation


First

This is why we’re on the edge
The fight of our lives been drawn to
This undying love
(Viva la Gloria- Green day)



Primavera del terzo anno di liceo.
Ero convinta di essere perfetta.
Finché un ciclone non investì la mia piccola, noiosa realtà.


“Eeeeeeeh?”
Oh sì. La mia personalissima ventata di novità si era presentata alla porta della mia classe alle otto in punto di un lunedì mattina -e aveva quel sorriso bastardo che la mia povera mente annebbiata dall'alcool era riuscita a ricordare dopo una notte passata sulla tavoletta del water.
A vomitare.
Ubriaca.
“'Eh' niente, Higurashi.” aveva replicato, incrociando le braccia al petto. Era appoggiato allo stipite della porta come se fosse in posa per una foto. “Ti ho comprata. Per ventiquattro ore da adesso sarai mia.”
Lo disse come se fosse una cosa divertente.
Beh -non lo era.
“Ma io...” tentai disperatamente di ricordare quando diavolo avevo accettato di essere venduta. E da quando la tratta degli schiavi in Giappone fosse nuovamente legale. Però, improvvisamente, ricordai la voce di Sango, la mia presunta migliore amica, che dava inizio alle offerte. “Oddio.”
“Oddio che?”
“Non sarà stato mica dopo quell'orribile monopoli alcolico in cui Miroku è finito per mangiarsi tutte le banconote da cento dollari, spero.
Il suo sorriso sembrò brillare di luce propria. Sarebbe stato carino sapere come facesse, da che dentista andasse oppure se non avesse semplicemente una lampadina in bocca.
“E-sat-ta-men-te.”
Dio -ricordo che lo pensai con una certa esasperazione.
Dio, fa che sia un incubo.


E ovviamente era la maledetta verità: Yukimura Sono-Semplicemente-Scema-Sango mi aveva venduta in un'asta durante una festa. Per divertimento, diceva lei.
Erano tutte persone che conoscevo, diceva lei.
C'erano buone probabilità che InuYasha mi comprasse, diceva lei.
Sé.
Ma alla fine chi mi ero ritrovata? Il ragazzo dietro al quale morivo da circa due anni? Ovviamente no.
“Eh, Kagome-chan, che vuoi che ti dica?” Sango battè le ciglia, guardandomi da dietro una cortina di capelli castani che le erano caduti sul viso.
Sbuffai.
“ 'Scusa', magari?”
“Sì, ok, ma che ne sapevo io che ti avrebbe comprata lui?”
Mi trattenni dall'urlarle contro solo perchè eravamo in classe e stavamo fingendo di seguire una lezione. Ma mi ripromisi che, una volta fuori, nulla mi avrebbe impedito di tirarle un solenne calcio nel culo.
“Ma non dovevano comprarmi e basta, cretina!”
“Oh ma cosa vuoi che sia.”
“Cosa vuoi che sia? Dico ma stai scherzando?”
Si strinse nelle spalle, giocherellando con un angolo del libro di testo.
Letteratura giapponese.
Ew. Che schifo.
“Ma perchè? In fondo è carino.”
“No che non lo è.” rilanciai, invelenita, ma lei fece finta di non aver sentito nulla.
“Sai, penso che dovresti saltare la seconda ora e vederti con lui.”
Ebbi l'impressione di metterci un istante di troppo a processare quella assurda, assurda frase.
“Sango io ti ammazzo. Giuro che lo faccio.”
Non so perchè -davvero, io avevo cercato di controllarmi.
Ma nonostante tutto Sango riuscì ugualmente a sentirsi offesa dalle mie parole: mi dedicò una lunga occhiata, buttò in fuori il labbro inferiore, poi sorrise e in un nanosecondo aveva già la mano alzata e stava esclamando -centrando non so come la domanda appena posta dal professore, cioè chi volesse continuare a leggere
“Sensei, Higurashi si offre!”


#

Seconda ora.
Ebbene sì, l'ho salta.
Con lui.
Scema, vero?

Che la mia amica fosse una cretina, lo sapevo.
Che mi odiasse, pure.
Ma che fosse così sadica no.
In realtà non conoscevo bene la persona con cui avrei passato le seguenti, preziose, ventiquattro ore della mia vita.
Né avevo desiderio di approfondire, per inciso, ma visto che ero obbligata tentai di mettere insieme le poche informazioni che avevo su Fujiwara Naraku.
Buffo che lui mi avesse comprata e che io di lui sapessi poco più di nome e cognome.
Sapevo che, sì, avevamo alcune amicizie in comune. Tipo InuYasha -ah, a quel punto arei dovuto dire inimicizie. E che eravamo andati alla stessa, ultima, assurda festa di quella pazza di Sango.
Sapevo che era più grande di me di un anno e che era stato costretto a ripetere la seconda superiore a causa di un viaggio all'estero -tutta la scuola lo sapeva.
Sapevo che era un ragazzo freddo e manipolatore.
E che-
“Higurashi.” mi richiamò, distogliendomi dai miei pensieri e puntandomi addosso due occhi dalla tonalità castana talmente profonda da sembrare carboni ardenti.
Ok, ok, lo so. Sembrava una frase da Z movie romantico pseudo-sovrannaturale.
Ma non sapevo come definire gli occhi di Fujiwara se non così: carbonco. Anche se dietro quel profondo color sangue c'era gelo.
“Sì?”
Non mi sforzai nemmeno di essere gentile, visto che lui non lo era.
E che mi ritenevo perfettamente nel diritto di essere incazzata come una biscia.

Bella la vita.
Mi guardò dall'alto in basso. Io sapevo di essere bassa -intendo, più bassa di quasi tutta la popolazione mondiale- ma accanto a lui mi sentivo tappa.
E seduta era anche peggio.
Specie quando lui era in piedi, schiena contro il muro, con i pollici infilati nelle tasche dell'uniforme.
Accanto a lui sembravo una maledetta bambina.

“Hai vinto un premio importante, vero?”
Sollevai su di lui uno sguardo stupito. Che venne ricambiato da uno estremamente infastidito.
“Senti, tu. Pensi che sia uno di quei cretini ignoranti? Non scherziamo.” brontolò, ravvivandosi con un elegante gesto della mano i capelli. Erano scuri, vagamente mossi.
Ma Kami, com'erano lunghi, nonostante il regolamento scolastico parlasse chiaro.
Sollevai un sopracciglio.
“Aha.” sbottai, avendo cura di abbondare col sarcasmo “E come mai tu sai che io, mocciosa di cui non conoscevi l'esistenza fino a due giorni fa, ho vinto uno stupido premio letterario, fra l'altro minore? Sei per caso uno stalker o che so io?”
Di nuovo esibì quel suo assurdo ghigno sornione.
E si chinò, avvicinandosi pericolosamente -Finché non mi arrivò ad un soffio dal viso.
Trattenni il fiato. Bruscamente.
Come se, invece di avvicinarsi semplicemente, mi avesse stretto il cuore in una morsa fredda.
“Sai, Kagome?” mormorò “Saranno le ventiquattro ore più divertenti di sempre.”

Ci misi -ancora una volta- qualche istante di troppo a pensare.
Non ha usato il san!
E
Ma mi ha chiamata per nome!
E
Dovevi farti queste domande in ordine inverso, scema.
Oppure ancora
Ma non c'entra niente con quello che gli ho chiesto!

Tempo di mettere insieme tutto questo? Esagerato.
Tempo per rispondere?...Nullo.
Lui stava già ridendo.






Uhm.
Che dire? Che questa cosa è una cazzata XDXDXD E' già quasi finita. Qui dentro, intendo, nella mia testa. Ma sulla carta sono solo al terzo capitolo.
Quiiindi non assicuro niente nemmeno per questa -ho mai finito una long su InuYasha? No. Non ne vado fiera, ma è più forte di me.
Però è una Naraku/Kagome, il mio pairing preferito (eh già. Fino a meno di un anno fa era la classicissima Inu/Kag. Mah.) e quindi mi sto divertendo a scriverla <3 dico subito che sarà breve, estremamente nonsense e fluff. E forse un po' angst, ma senza stravolgere esageratamente i pg come ho fatto con la povera Sango. 
Ecco. Però spero che vada bene lo stesso <3 e che faccia almeno un po' ridere qualcuno. O che piaccia.
Anche poco ò.o
Kiss
Elle
   
 
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