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Autore: _lullaby    13/12/2010    4 recensioni
Un giorno Richie riceve una lettera anonima da parte di una ragazza che sostiene di conoscerlo bene. Chi sarà mai?
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27 ottobre 1999

 

Ciao Richie,

probabilmente il corso del tempo avrà distrutto ogni immagine del passato dalla tua memoria, ma dalla mia sicuramente no. Ogni singolo frammento simile ad un ricordo è conservato indelebile nel mio cuore, spezzato fin troppe volte ma capace di rigenerarsi per riprendere a vivere.

Chi sono? Non è importante saperlo, ma per me tu sei stato tutto e niente, amore e odio, forza e debolezza.

Io chi ero per te? Solo una ragazza di passaggio, una delle tante a mio parere. Il tuo viso dolce riusciva a fare breccia nel cuore delle ragazze e penso che ci riesca ancora oggi. Ed è stato proprio quel viso la mia più profonda dannazione.

Ricordo ancora la prima volta che ti incontrai.

Fu un lontano giorno del 1991, purtroppo non ricordo il mese con precisione, ti chiedo scusa, ma il momento in cui i nostri occhi si incontrarono, quello sì che lo ricordo bene. Rimasi impressionata dai tuoi modi gentili, volevi catturare la mia attenzione e in un certo senso ci riuscisti, non distolsi lo sguardo da te per un solo attimo e tu facesti altrettanto. Ti chiedo scusa ancora una volta, forse non ti sto dando informazioni utili per riuscire a capire bene chi sia ed è meglio così. Abbandona la tua mente alle calde memorie, non sforzarti troppo di ricordare gli eventi, lascia che sia essa stessa a guidarti in questo tortuoso cammino alla ricerca della verità.

Dov'ero arrivata... Ah sì! Al nostro primo incontro. Non ti avvicinasti per un po' a me, anche se il piccolo locale pieno di gente nella quale eravamo intrappolati, in un certo senso ti spinse a farlo. La folla scalpitava, urlava il tuo nome in un crescendo infinito, ma questo non importò ad entrambi. Ci cercammo a lungo, i nostri occhi impazienti speravano di incrociarsi per un'ultima volta ancora, fino a quando io ti vidi e tu vedesti me. Ancora una volta quel contatto, anche se visivo, mi fece rabbrividire. Ti facesti largo tra la gente, mi prendesti per mano e, incurante della gente che ti reclamava, mi trascinasti fuori dall'umido locale che pochi mesi dopo avresti ritratto in un tuo video musicale. Quando seppi questa cosa, mi arrabbiai un po' con te, lo ammetto. Era il nostro posto quello, non volevo che nessun altro ne fosse a conoscenza. Ammetto che è stato un atteggiamento un po' infantile, ma che cosa posso farci? E' sempre stato parte della mia natura.

Comunque, quando ci ritrovammo fuori dal locale, mi guardasti a fondo quasi come se avessi voluto trovare qualcosa. Poi mi tendesti la mano e ti presentasti.

Ciao, io sono Richie.”

Ti dissi il mio nome, sillabandolo bene. Per te è sempre stato un problema pronunciarlo, motivo per la quale erano veramente rare le volte in cui mi chiamavi per nome, molte delle quali erano a causa di litigi. Non alzasti mai un dito su di me, ma la tua voce furente era come un lancio di mille pietre taglienti verso la mia direzione. Piangevo molto tutte le sere in cui ve ne erano, anche se leggeri e insignificanti, su di me avevano tutti un effetto devastante. Durante la notte mi venivano forti attacchi di panico che curavo abbracciando forte il tuo cuscino, respiravo il tuo odore e pregavo che tu non te ne andassi mai.

Ti reclamano molte persone a quanto pare, Richie.” dissi io, accendendomi una sigaretta. Tu, senza che io te le avessi offerte, ne prendesti una dal pacchetto e l'accendesti per te.

Prego, fai pure come se io non ci fossi eh!” ironizzai. Tu mi sorridesti e per ringraziarmi mi desti un bacio sulla guancia. Quel piccolo gesto è rimasto per sempre nel mio cuore, è uno dei ricordi che ho preferito conservare.

Ho voglia di bere qualcosa, ma in un luogo tranquillo.” dissi all'improvviso.

Conosco un posto nelle vicinanze, sempre se ti va.” risposi tu, tirando una boccata di fumo.

Andiamo allora.”

Avevamo appena sancito un tacito patto d'amore, non ne fummo pienamente a conoscenza fino a quando quella stessa sera non ci ritrovammo totalmente nudi nel letto del mio appartamento dopo una notte di vane chiacchiere. Iniziasti facendo passare la tua mano delicata intorno al mio collo scoperto a causa dei miei capelli cortissimi, avvicinasti lentamente il tuo viso al mio fino a quando le nostre labbra non si incontrarono, per poi danzare tutta la sera. Se adesso ripenso al nostro primo incontro e a tutto ciò che accadde successivamente, non posso non pensare che sia stata opera di qualcosa al di sopra di tutto e di tutti. Io penso ancora oggi a quanto in realtà ci appartenessimo, ma che forse proprio questo qualcosa ha fatto accelerare fin troppo i tempi portandoci a superare ogni tappa ad una velocità impressionante.

Da quella sera iniziasti a farmi visita sempre più spesso, per circa quattro mesi o cinque, fino a quando sparisti totalmente. Un giorno, quando tornai a casa dopo aver completato qualche commissione, sentii la sensazione di solitudine che circolava per la casa. Corsi verso la camera da letto e aprii l'armadio, qualche volta ti capitava di lasciare qualche paio di pantaloni o magliette in giro per casa, ma erano vuoti. Lasciai cadere i sacchetti per terra e iniziai a lasciarmi prendere dall'ansia, provai a chiamarti un paio di volte ma senza alcun successo. Iniziai a piangere, aggrappandomi al tuo cuscino, fino a quando il telefono non squillò. Non ebbi la forza di rispondere e lasciai che la segreteria prendesse il messaggio per me. La tua voce si diffuse per la stanza, facendomi singhiozzare ancora di più.

Ti prego perdonami se mi sono comportato così, ti ho voluto bene piccola ma non me la sento di continuare questo rapporto. Scusami.” dicesti, seguito da una rapida interruzione delle comunicazioni.

Perché Richie? Avevo sbagliato qualcosa? Fu con queste domande che passai il resto degli anni, tormentandomi con i continui ricordi. Ti odiai tanto, ma al tempo stesso continuai a pensarti con amore, come se tutto quello che ci fosse successo non fosse mai accaduto. E, adesso che sto lentamente morendo, continuo a farlo perché è proprio questo che mi da la forza di combattere, un giorno ci incontreremo di nuovo. Già Richie, non hai letto male. Ho un cancro al fegato, me lo hanno diagnosticato più di un anno fa e da allora i dottori hanno perso ogni speranza, ma io continuo a combattere, non mi arrendo mica! Ho voluto scriverti questa lettera dopo tutto questo tempo e dopo numerose ricerche solo per dirti che non ti ho mai dimenticato e che anche se tutto quello che abbiamo passato è stato solo frutto di un attimo passato troppo velocemente, l'ho sempre tenuto dentro il mio cuore come la migliore esperienza della mia vita. Ti ricordi adesso di me, Richie?”

 

Dopo averla ricevuta, Richie rilesse quelle parole più e più volte fino a quando un nome, leggero come l'aria, affiorò alle sue labbra.

Blanche...”

E il tassello dei ricordi finalmente si completò, restituendo alla memoria di Richie l'immagine sorridente di Blanche, che in cuor suo aveva amato ma che forse non aveva mai meritato. Una piccola lacrima cadde sulla lettera dalla carta di un colore azzurro acceso.

Scusami, ti prego.” sussurrò, pregando che potesse sentirla.



Che dire? Spero che vi piaccia questa piccola shot, ho sofferto molto per scriverla, davvero XD grazie in anticipo a chi commenterà o leggerà soltanto questa storia! 
See ya :)

   
 
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