La professoressa d'inglese parla, spiega la lezione del giorno, credo. Credo perché non la sto ascoltando.
Non ci riesco, il paesaggio fuori dalla finestra mi distrae: mi fa pensare a Lui.
Sto ricordando la mattina in cui l'ho conosciuto, in cui mi è bastato un solo sguardo per dimenticare tutto il resto.
Da quel giorno, infatti, ho solo ricordi di sue fotografie e di giornate passate a guardarle e a sognare Lui. Non è certo il ragazzo più bello del mondo, ma mi ha catturata subito, dal primo istante.
Lo chiamano "colpo di fulmine", questo, e a mi non dispiace pensarlo.
Mi vibra il cellulare, ritorno in classe un po' spaesata. Nessuno si è accorto di nulla, a quanto pare. Apro il messaggio, è di Anto, uno dei miei migliori amici, che mi dice che questo pomeriggio lo passeremo insieme. Sorrido contenta all'idea di abbracciarlo, per poi tornare a ricordare.