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Autore: Lely1441    14/12/2010    3 recensioni
L’aria fresca, pungente ed umida ti ha fatto venire le lacrime agli occhi - ma era davvero colpa dell’aria? -, mentre le tue mani nude si ghiacciavano sopra la balaustra di pietra. Sebastian è comparso all’improvviso, con il vassoio degli alcolici - bere, ancora bere - e hai visto in lui qualcosa di diverso. O meglio, è stato come se solamente in quell’istante fossi riuscita a vedere oltre l’apparenza di maggiordomo: qualcosa di demoniaco, osceno, perverso.
È stato in quel momento che gli hai fatto quella proposta indecente? Onestamente, non sapresti dirlo.

[Madame Red x Sebastian, a sort of]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina Durless, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per la mia splendida Sore, perché oggi è il suo compleanno e io sono follemente innamorata di lei ♥
Ha insistito perché le scrivessi una Madame Red x Sebastian, e io ci ho provato. Ecco, appunto, ci ho provato =P Ho pubblicato solo su sua richiesta, quindi prendetevela con lei XD
Comunque sia, è dedicata a te, splendida donnina che non sei altro ♥
Te amo ♥
La vedova bianca
 
 
C’è qualcosa dentro di me
Che è sbagliato
E non ha limiti
E c’è qualcosa dentro di te
Che è sbagliato
E ci rende simili
 
 
Davvero, non sai spiegarti come hai fatto a ritrovarti lì, insieme a lui.
Hai avuto l’impressione di essere un po’ ubriaca, ma sai benissimo che questo è impossibile: le continue feste organizzate a Londra (Londra: la capitale dell’Impero Britannico e della corruzione morale) ti hanno ben presto svezzato con certi liquori tanto raffinati e ricercati quanto estremamente pericolosi.
Com’è possibile, dunque, che qualche semplice bicchiere di vino sia stato in grado di instillare in te i primi segni di offuscamento e confusione?
Ricordi vagamente il senso di oppressione e stordimento che ti ha portato ad appartarti sulla terrazza della residenza dei Phantomhive, in cerca di ossigeno - e di redenzione.
L’aria fresca, pungente ed umida ti ha fatto venire le lacrime agli occhi - ma era davvero colpa dell’aria? -, mentre le tue mani nude si ghiacciavano sopra la balaustra di pietra. Sebastian è comparso all’improvviso, con il vassoio degli alcolici - bere, ancora bere - e hai visto in lui qualcosa di diverso. O meglio, è stato come se solamente in quell’istante fossi riuscita a vedere oltre l’apparenza di maggiordomo: qualcosa di demoniaco, osceno, perverso.
È stato in quel momento che gli hai fatto quella proposta indecente? Onestamente, non sapresti dirlo. Sai solo che ora sei qui, con la sua bocca su lembi di carne che nessuna signorina perbene farebbe mai vedere - ma tu hai smesso di esserlo così tanto tempo fa -, le sue mani in luoghi dove non dovrebbero, il suo respiro dentro - e forse quello è il luogo più spudorato ed oscuro di tutti.
E averlo lì, in quel modo… È una sensazione decisamente stordente. Dopo la morte di tuo marito, hai avuto diversi incontri occasionali con uomini più o meno affascinanti, ma non sono mai riusciti a soddisfare completamente la tua sete di altro. In che cosa consista, poi, questo altro… Non lo sai neppure tu.
Eppure, eppure stavolta c’è qualcosa di diverso. C’è qualcosa di estremamente corrotto in te, che trova una soddisfazione quasi sadica nel congiungersi a ciò che di malvagio c’è in lui. Il rapporto signore-servitore si trova improvvisamente ad essere capovolto: sei tu la vittima di un uomo che in realtà dovrebbe essere ai tuoi ordini. Dipendi, in quegli istanti, da quel corpo, da quel calore malsano che cela la vera essenza, dal suo tocco esperto…
 
E un bacio sporco sa
Spogliarmi il cuore dagli incubi
Un bacio sporco sa
Come un miliardo di uomini
 
«Sebastian…», e il tuo mormorio non è più di un sussurro. Socchiudi gli occhi, quasi per caso; e ciò che vedi ti fa ghiacciare il sangue. È stato solo un attimo, ma quello sguardo violento, bruciante (ma non di passione), inumano e profondo quanto la tana del diavolo… È stato solo un attimo, sì, ma l’hai visto bene.
“Dio… Dio, che sto facendo?” Ma la preghiera di una come te non riuscirà nemmeno a raggiungerLo, Dio. Sei rimasta sola, abbandonata a te stessa; vorresti liberarti del peso che ti grava addosso, del corpo su di te, svincolartene, cercare di salvarti con la lucida disperazione di un animale destinato al macello nel momento in cui intuisce istintivamente ciò che sta per accadere.
Sebastian, Dio… Nessuno ti salverà. La consapevolezza è un vuoto, dentro te: più ne hai coscienza, più ti riempi di niente. L’unica risposta sta nel continuare il tuo progetto di sangue…
Alla prima spinta, chiudi gli occhi, vinta; ed il tuo gemito non è altro che il suggello di questa promessa fatta a te stessa.
Intorno a te, stavolta, solo il nero.
 
 
È stato solo un sogno, in realtà. Ti sei svegliata con un vago senso di irrequietezza e insoddisfazione, scoprendoti stranamente bagnata. Forse è davvero passato troppo tempo da quando sei stata con un uomo, se hai avuto una tale reazione… E la fuga a Londra ti sembra l’unica cosa da fare. Devi continuare a fare ciò che hai iniziato, mai come ora ti è stato così chiaro. Continuare, non fermarti fino a quando nessuna di quelle sgualdri-
«Caro il mio Sebastian, temo sia giunto per me il tempo di andare; il piccolo Ciel si è addormentato e non vi è ragione perché io rimanga».
È ormai sera, devi andare – devi, o vuoi?. Afferri il cappellino da passeggio rosso e abbassi sugli occhi la veletta nera; Sebastian fa per scortarti, ma lo fermi con un cenno della mano.
«Mi accompagno da sola, grazie. La strada la conosco».
Ti da una lunga occhiata, per poi sorriderti all’improvviso. Il cambiamento sembra turbarti, tanto che l’ombrellino cade sul divano e devi chinarti per recuperarlo - e tu conosci il motivo di tale debolezza, vero?
«Fate un buon viaggio, Madame. La carrozza è già pronta e la sta aspettando».
«Prenditi cura di mio nipote», è l’ultima cosa che dici prima di avviarti. La solita raccomandazione, che non manchi mai di fare. Non gli chiedi come faccia a sapere che i cavalli siano già stati preparati, hai imparato ben presto che certe cose sono comuni a verificarsi quando c’è lui di mezzo.
Non lo sai, ma Sebastian si sta accostando alla finestra per osservarti salire in carrozza e partire. Il pensiero che ha accompagnato questo gesto è che assomigli davvero ad una giovane vedova.
Una vedova bianca? Piuttosto una vedova rossa, rossa come l’incendio che ha devastato la residenza dei Phantomhive solamente qualche mese fa.
 
E se una vita finisce qua
Quest’altra vita presto comincerà


Aspetti di non vedere più la grande magione prima di sospirare e raddrizzare la postura.
«Grell!», chiami, a voce alta. I cavalli nitriscono spaventati e la carrozza sbanda lievemente, ma il vetturino non nota la presenza dello shinigami prima sul tetto, e poi all’interno della vettura.
«Cosa desidera la mia sanguigna Madame?», domanda, con un sorriso tutto denti.
«Abbiamo qualcosa da fare, stasera», rispondi, lo sguardo improvvisamente duro e affilato. «Devi aiutarmi come l’altra volta, Grell».
«Non sarai mai sazia, eh? Ma dopotutto è così che mi piaci…», sussurra, prima di sparire. Osservi, senza vederlo, il paesaggio che scorre in fretta dietro al vetro, accarezzandoti piano il ventre.
Chiudi gli occhi e ti addormenti, sprofondando in un sonno cupo e denso di incubi.
 
C’è qualcosa di nuovo per te
È sbagliato perché non ha limiti
E anche tu hai qualcosa per me
È sbagliato ma ci rende simili
{
La vedova bianca - Afterhours}
 
 
 
 
Note finali: unica cosa, il riferimento al rapporto signore-schiavo è ripreso dalla filosofia hegeliana. Decisamente liberamente, eh. Solo per fare un appunto.
   
 
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