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Autore: Jade_    15/12/2010    3 recensioni
Ora di pranzo nel prestigioso college.
Tutto quello che si riusciva a vedere era un ragazzo accerchiato da tutto il corpo studentesco femminile e maschile. Mi correggo quasi tutto il corpo studentesco.
Infatti, io e miei migliori amici rimanemmo seduti sul nostro tavolo a parlare come se non fosse successo niente.
Come se Lui non fosse mai arrivato.
Quella era la nostra scuola e noi ne eravamo i re e le regine.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You'll be mine
 

 
PRIMO CAPITOLO:

 Si prospettava una normalissima giornata nella cittadina di ***:

il sole splendeva,

il cielo era blu, e

le oche avevano appena ripreso a starnazzare.

La notizia di un nuovo arrivato portava sempre molto scalpore tra la folla di ragazzine, che si domandavano chi fosse, da dove arrivasse, ma soprattutto come fosse.

Il problema era che questa volta il nuovo arrivato non era un semplice ragazzo ricco in cerca di un college privato per studiare in tutta tranquillità.

 

“E’ lui! E’ lui!”

 

Ora di pranzo nel prestigioso college.

Tutto quello che si riusciva a vedere era un ragazzo accerchiato da tutto il corpo studentesco femminile e maschile, per motivi differenti logicamente.

Le ragazze erano più propense a appuntamenti o altre cose che non volevo nemmeno immaginare, invece i ragazzi ad autografi da vendere magari su Ebay al miglior offerente.

 

“Ehì ragazze, ce n’è per tutte quante..”

 

Mi correggo quasi tutto il corpo studentesco.

Infatti, io e miei migliori amici rimanemmo seduti sul nostro tavolo a parlare come se niente fosse.

Come se Lui non fosse mai arrivato.

Quella era la nostra scuola e noi ne eravamo i re e le regine.

Noi eravamo quelli della vita mondana.

Feste, drink e divertimento erano la nostra specialità.

Se ti mettevi contro di noi, ti mettevi contro tutti.

Dovevi andarci a genio, perché altrimenti te ne saresti andato con le mani nei capelli.

Sapevamo farci imporre questo era ovvio.

Sembravamo innocui, ma vi assicuro che non lo eravamo.

Apparivamo quasi sempre su riviste o giornali, di sicuro non per i nostri meriti.

Ci piacevano gli scandali, servivano per farci conoscere.

Una festa senza di noi non lo era.

Kiki, la ragazza più pazza che io abbia mai conosciuto, ogni minuto ha un idea, una festa da organizzare, un’uscita tra noi, un’incontro con qualche personaggio famoso oppure uno dei nostri amati casini, bionda e dagli occhi blu leggermente allungati, affamata di vita e divertimento.

Poi Erik, uno dei ragazzi più belli sulla faccia della terra, biondissimo e dagli occhi azzurro cielo, mio fratello gemello sfortunatamente, le ragazze s’ammazzavano per uscire con lui, Erik ogni tanto le accontentava, ma solo per divertirsi, l’unica ragazza che voleva lo considerava solo come migliore amico, era così da molti anni, ma ormai si era fatto l’abitudine.

Infine c’ero io, Honey, la copia al femminile di mio fratello, capelli lunghi biondi ricoperti di boccoli e occhi molto chiari, non avevo mai avuto molti amici forse per colpa del mio carattere freddo o altro, ero circondata da ragazzi che mi chiedevano il numero quasi in ginocchio, ma si alzavano presto conoscendomi un attimo, io avevo solo voglia di divertirmi e un ragazzo fisso non era nei miei piani.

Avevamo conosciuto Kiki appena nati, infatti compievamo gli anni tutti lo stesso giorno: il giorno di Halloween.

Fummo partoriti tutti nello stesso ospedale e le nostre madri si conoscevano da prima, ma si separarono subito dopo.

Insieme avevamo condiviso molti dolori, la morte di nostra madre in seguito a complicazioni durante il parto e l’abbandono del padre nei confronti di Kiki.

Eravamo ricchi, molto.

Mio padre era un importantissimo uomo d’affari sempre via per lavoro, quindi ogni volta era buona per organizzare una festa.

La madre di Kiki, aveva sfondato nel mondo della moda diventando una ricercata e famosissima stilista.

Cresciuti con l’aria snob e il carattere ribelle si era formato il nostro regno.

 

***

Come primo giorno di scuola non era male, assolutamente.

Non avevo mai avuto tante ragazze ai miei piedi, ma che stavo dicendo?

Ne avevo avute anche di più, ma avere un intera scuola ai miei piedi era davvero il massimo.

Le ragazze impazzivano per me, tutto grazie agli ultimi due film a cui avevo partecipato con un ruolo da protagonista ovviamente, soprattutto il secondo visto che era sarebbe uscito nelle sale cinematografiche dopo poco tempo.

Il ruolo del mio personaggio mi piaceva, ero famoso finalmente.

Il mio nome era ovunque Liam Kent qui, Liam Kent là, dovevo ammettere che la cosa mi piaceva molto.

“Ragazze, mi spiace interrompervi, ma devo mangiare, sapete la dieta, i muscoli, cosa ne capite voi? Non importa. Chi di voi vuole avere l’onore di pranzare con me?” chiesi sicuro di me.

La fama allontana l’insicurezza, questo era certo.

“Io!”

“Scegli me! Ti prego”

“Me! Faccio tutto quello che vuoi”

Mi esaltava sentirle pregare solo per sedersi per un’oretta con me.

Lo sapevo che la carriera d’attore era fatta apposta per me.

“Uhm, vediamo.. Oggi tu e tu, sì anche tu- indicai tre ragazze che si stavano sbracciando –Per pranzare con voi altre c’è ancora un anno. Ora lasciatemi mangiare” dissi sentendomi un dio.

Ci sedemmo al tavolo e iniziammo a mangiare, le ragazze mi fissavano, era decisamente bello essere famosi.

Mi guardai in giro, il resto del corpo studentesco si era appartato sul tavolo di fianco.

Quasi tutto il corpo studentesco.

Notai tre ragazzi seduti sopra un tavolo che ridevano e scherzavano.

Le due ragazze non mi erano nemmeno venute a salutare.

Forse non mi avevano visto.

Sì, era l’unica scusa possibile, altrimenti sarebbero corse.

Tutte corrono quando ci sono io.

Le ragazze al mio tavolo non parlavano, quindi decisi di rompere questo imbarazzante silenzio.

“Belle, come vi chiamate?”

“Clarisse” rispose la prima dagli occhi verdi.

“Katie” la seguì la seconda dagli occhi marroni.

“Monique” aggiunse la terza dagli occhi neri a mandorla.

“Chi sono quelli?” domandai indicando l’allegro terzetto.

“Non li conosci?” mi chiese la seconda scandalizzata.

Mi limitai a scuotere la testa.

“Il ragazzo è il re di cuori, Erik, non c’è una ragazza che non vuole uscire con lui, ma lui si diverte soltanto.” Rispose Clarisse, se ricordavo bene il nome.

“La ragazza coi capelli lisci è la regina della notte, Kiki, non c’è festa senza di lei.” Aggiunse la terza.

“E l’ultima è Honey, la regina dei ghiacci. Scoprirai presto perché la chiamano così. E’ il capo del loro gruppo, ed è pericolosa.” Concluse Monique.

“Loro sono famosissimi da noi, sono qui dopo essere stati espulsi da un’ altra scuola, però non si sa il motivo. Il ragazzo e Honey sono gemelli e possiedono la villa con piscina, è impossibile che tu non l’abbia vista. Loro sono i proprietari della vita mondana, loro organizzano e decidono chi può e chi non può andare alle feste. Se non gli vai a genio, sei morto. Stai attento.”

Deglutii.

La campanella suonò e tutti si alzarono.

“Ci vediamo ragazze.” Le salutai.

Nel momento che mi alzai mi passarono davanti tre meraviglie dall’aria leggermente snob, che non mi calcolarono di striscio.

Com’era possibile?

Io ero Liam, Liam Kent.

Se ne sarebbero accorti.

Altro che re dei cuori, regina dei ghiacci e della notte.

L’unico re ero io.

 

 

  
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