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Autore: Phobos_Quake 3    17/12/2010    3 recensioni
Un costruttore di bambole crea 7 bambole per farle combattere contro le bambole di Rozen e dimostrare così di essere superiore a lui.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Data di creazione: 19/01/2009
Nota: Non conoscendo affatto Kirakishou mi sono preso molte libertà.
Nota2: Yoru significa "Notte" e Kurai "Scuro". Sommando il tutto diventa Kurai Yoru, Notte Scura.
Nota3: Le canzoni suonate da Kanaria e Heavy non sono inventate. Esistono davvero.
Nota4: Tsukikage significa "Luna" e Sei significa "Stella".
Nota5: Hina Sakuranbo significa "Piccola Ciliegia” ed è ispirata alla piccola attrice Shirley Temple.
Nota6: Fuuha significa "Tempesta" e Kumo significa "Nuvola"
Nota7: C'è una cosa "rubata" direttamente dalla sigla della prima serie.



Il Rivale Di Rozen E Le Sue Bambole

Scozia. In un antichissimo castello, ormai in rovina, un uomo davanti ad un tavolo di legno era impegnato a dar vita alla sua creazione finale.
-Ecco fatto. Con te il mio lavoro si può dire terminato. Ora non mi resta che darvi vita e così Rozen capirà che io sono migliore di lui nel creare bambole. Ah! Ah! Ah!-
L'uomo caricò le sette bambole che poco dopo aprirono gli occhi e si diressero verso di lui.
-Padre! Noi ti amiamo! Dacci un ordine e noi lo eseguiremo con piacere!- dissero tutte e 7.
-Il compito che ho da affidarvi sarà molto rischioso tanto da mettere a repentaglio la vostra stessa vita. Siete disposte a correre questo rischio?- chiese loro.
-Assolutamente! Lo facciamo solo per te, padre!- gli risposero.
L'uomo sorrise orgoglioso.
-Allora cominciamo!-
Nel frattempo, in un posto completamente coperto dalla neve, in un vecchio castello abbandonato, Kirakishou era seduta su un trono e stava dormendo.
-Svegliati bella addormentata! E' ora di combattere.- disse una voce destando Kirakishou dal suo sonno.
Una bambola con un lungo abito da sposa bianco, lunghi capelli castani e occhi nocciola le stava davanti.
-Io sono Fuuha. Settima bambola di Jeffrey Evans. Mio padre mi ha ordinato di distruggerti per dimostrare che tuo padre Rozen, e le sue bambole, non sono nulla in confronto a lui e a noi! Preparati!- disse Fuuha.
Kirakishou rimase imperturbabile eccezion fatta per un appena accennato sorriso beffardo.
-Ora ti toglierò quello stupido sorrisino dalla faccia! Kumo!- disse Fuuha.
Kumo, il suo candido spirito artificiale, apparve dal nulla e si mise sopra la testa di Kirakishou per poi trasformarsi in una nuvola nera.
-Thunder!- gridò Fuuha e un tuono colpì in pieno Kirakishou.
Nonostante il colpo subito, Kirakishou era ancora in piedi e completamente indenne. Allora Fuuha continuò a colpirla ininterrottamente, ma lei continuava a stare in piedi e a sorriderle beffardamente. All'ennesimo colpo, Kirakishou fece uno scatto fulmineo si mise davanti a Fuuha e la sua rosa nell'occhio destro s'allungò. Di Fuuha non rimase più traccia. Era stata divorata in un attimo.
-Che pessimo sapore! Bambola di bassa lega.- disse Kirakishou.
Poco dopo, la sua attenzione fu attirata da una melodia al pianoforte. Direttasi alla fonte disse:
-Sapevo che eri tu a suonare!-
-Ci sono cose segrete in tutto questo bianchissimo mondo.- le disse Laplace.
-Risparmiami gli indovinelli e dimmi cosa sai di questo Jeffrey Evans.- gli disse Kirakishou.
-Non era un indovinello, ma la frase di una canzone. Comunque, Jeffrey è uno che crede di essere migliore di tuo padre e per dimostrare tale teoria vi distruggerà tutte con le sue bambole.-
-Beh. Con me ha fallito!- disse Kirakishou.
Jeffrey, che aveva assistito allo scontro di Fuuha grazie a una sfera di cristallo, s'infuriò notevolmente.
-Ho sottovalutato la forza di Kirakishou... è la più pericolosa di tutte credo. Le altre, però, sono deboli! Cadranno sicuramente!-
Detto questo spedì a combattere un'altra bambola. In una fredda stanza di ospedale, Megu dormiva tranquilla. Suigintou, seduta sulla spalliera del letto(tipo "avvoltoio", come diceva un comico), la guardava dormire. Il pavimento s'illuminò e da esso uscì una bambola con un lungo abito principesco color blu notte. Aveva gli occhi dello stesso colore, lunghi capelli corvini e una rosa nera nella sua bocca tinta dal rossetto. Suigintou avvertì il suo arrivo e si voltò.
-Se hai finito di fare la guardia a quella patetica umana ti sarei grata se mi seguissi.- le disse la bambola in blu che si chiamava Yoru.
Suigintou rimase in silenzio poi chiese.
-Perchè di grazia? E chi sei, soprattutto?-
-Tu seguimi e lo saprai.- le rispose Yoru.
Suigintou guardò Megu per un attimo e poi seguì Yoru nell'N-Field. Si ritrovarono in un mondo totalmente buio, non molto diverso da quello di Suigintou.
-Allora?- chiese Suigintou.
-Che impaziente! Mi chiamo Yoru, sono la prima bambola di Jeffrey Evans. Mio padre mi ha creato per dimostrare che tuo padre Rozen è un burattinaio da quattro soldi in confronto a lui. E io lo dimostrerò facendoti a pezzi.- disse Yoru.
-Che paura!- disse Suigintou sarcasticamente.
-Presuntuosa!- disse Yoru.
Dopodiché prese la rosa che aveva in bocca, magicamente diventarono quattro e le lanciò contro la sua avversaria. Suigintou, con molta non curanza, si coprì con le sue ali nere e le rose non le fecero nulla.
-Se hai finito tocca a me!- disse.
Spalancò le ali e attaccò Yoru con le sue piume. Yoru le prese in pieno, ma non la danneggiarono affatto.
-Attacco inutile, mia cara.- le disse.
-E di questo che mi dici?- disse Suigintou attaccandola con il suo dragone di piume.
Yoru lo evitò con un salto, chiamò il suo nero spirito artificiale Kurai che si trasformò in una spada e lo tagliò in due.
-Ah, la metti così eh? Meimei!- disse Suigintou.
Meimei arrivò e si trasformò anche lui in spada.
Le due diedero vita a uno spettacolare scontro con la spada. Nessuna delle due sembrava cedere, ma alla fine Suigintou disarmò Yoru e la tranciò in due. Pian piano la bambola sconfitta si sgretolò e di lei non rimase altro che polvere.
-Hai fatto male a sfidarmi. Io sono Suigintou, prima bambola delle Rozen Maiden. Non certo una bambolina scrausa come te.-
Mentre Suigintou tornava da Megu, Kanaria si trovava a casa da sola con le orecchie attappate dalle cuffie dell'Ipod della sua medium Micchan.
-A Kanaria questa piace molto. E’ da segnare!- disse tra sé.
Stava imparando nuove melodie da usare contro le sue sorelle in un prossimo scontro. Lo specchio nella stanza s'illuminò e da esso uscì una bambolina vestita in modo particolare. Aveva una maglietta a maniche corte nera, che le lasciava scoperto l'ombelico, con una grossa "A" rossa cerchiata, pantaloni lunghi sgarrati, scarpe da ginnastica nere, capelli a caschetto neri con riflessi viola e occhi dello stesso colore dei riflessi. Dato che Kanaria non s'era accorta di nulla, la bambola le si mise davanti.
-Ehy, e tu chi sei? Non vedi che Kanaria è impegnata?- le chiese la seconda Rozen Maiden.
-Che fai? Parli in terza persona? Che antipatica che sei.- le disse la bambola misteriosa.
-E tu sei una maleducata che entra in casa d'altri senza bussare.- puntualizzò lei.
-Io sono la tua avversaria. Sono Heavy, seconda bambola di Jeffrey Evans.- si presentò la bambola.
-Perché vuoi combattere contro Kanaria? Cosa ti ha fatto?- le chiese Kanaria un po' disorientata.
-E' il volere di mio padre. Vuole sconfiggervi per dimostrare la sua superiorità e far mangiare la polvere a Rozen.- disse Heavy.
-Nessuno è migliore del padre, come nessuno è migliore di Kanaria. Kanaria è la più forte. Nessuno può sconfiggerla.- disse Kanaria fiera.
-Questo è da vedere. Vieni con me.- disse Heavy entrando nell'N-Field con la sua avversaria.
Le due si ritrovarono in un posto pieno di strumenti musicali giganti.
-Rock! Roll!- disse Heavy.
Due spiriti artificiali blu comparvero accanto a lei.
-Due spiriti? Che te ne fai di due? Kana pensa che tu sia patetica e presuntuosa.- le disse Kanaria.
-Pensa quello che vuoi!- le disse Heavy.
Gli spiriti si trasformarono: uno in una chitarra elettrica, modello Stratocaster blu, e l'altro nel suo amplificatore. Kanaria rimase a bocca aperta. Heavy cominciò a suonare qualcosa pizzicando la chitarra con il plettro, battendo il tempo con il piede e dicendo a bassa voce:
-Time to play the game, Time to play the game, Time to play... THE GAME!-
Dopo quell'urlo cominciò a suonare la chitarra più forte e una violenta onda d'urto colpì Kanaria facendola volare lontano. La "melodia", se così si poteva chiamare, continuava impedendo a Kanaria di rialzarsi e reagire.
-PAIN! Here comes the pain!- continuava a cantare Heavy.
Kanaria tentò di reagire:
-Bittersweet Symphony!-
-E' inutile! Non puoi sperare che la “musica classica” possa battere il metal!- disse Heavy sorridendo e suonando sempre più forte.
-Allora Kanaria suonerà più forte di te!- disse lei a fatica.
-REAL WORLD!- gridò e cominciò a suonare una melodia frenetica col violino.
Improvvisamente le corde della chitarra di Heavy si spezzarono, i vortici provocati da Kanaria la investirono in pieno facendola a pezzi insieme alla sua preziosa chitarra e l'amplificatore. Kanaria s'inginocchiò ansimando. Quando si riprese tornò a casa e cadde sul pavimento stravolta.
Nella casa dei cognugi Shibasaki, Suiseiseki era andata a trovare la sorella Souseiseki e s’era fermata a pranzare con loro. I due anziani, finito il pasto, andarono a riposare lasciando le due sorelle da sole.
-Andiamo in camera di Kazuki a parlare.- disse Souseiseki.
-Come vuoi tu, sorella. Desu!- le disse la sorella.
Non appena misero piede nella stanza, lo specchio s'illuminò e da esso uscirono una coppia di bambole gemelle. Avevano entrambe un abito molto simile a quello di Kirakishou. Una ce l’aveva dorato e l’altra d’argento. Avevano lunghi capelli blu e occhi dello stesso colore. Si chiamavano Tsukikage e Sei. La prima aveva sulla fronte il disegno blu di una luna crescente e un orecchino, sempre a forma di luna crescente, sull'orecchio destro. L'altra aveva sulla fronte il disegno blu di una stella e un orecchino, sempre a forma di stella, sull'orecchio sinistro.
-Finalmente c'incontriamo!- dissero le due misteriose bambole.
-Chi siete?- chiesero in coro Suiseiseki e Souseiseki.
-Io sono Tsukikage!- si presentò la bambola con la luna sulla fronte e l’abito argentato.
-Io sono Sei!- si presentò la seconda.
-E siamo entrambe le bambole di Jeffrey Evans!- conclusero insieme.
-E quindi?- chiese Souseiseki con aria annoiata.
-Il nostro compito è quello di farvi a pezzi. Questo è il volere di nostro padre.- risposero entrambe.
Suiseiseki e Souseiseki si guardarono. Poi, con aria di sfida, dissero:
-Suidream!-
-Lempika!-
E le loro armi comparvero.
Tsukikage e Sei sorrisero e le invitarono a seguirle nell'N-Field. Le quattro si trovarono a galleggiare in un cielo stellato.
-Benvenute e... preparatevi a morire!- disse Tsukikage.
Ella combattè contro Suiseiseki. I suoi attacchi erano onde energetiche e il suo spirito artificiale era argentato e si chiamava Full Moon. Suiseiseki creò subito delle piante con il suo annaffiatoio, ma Tsukikage le distrusse all'istante con un'onda energetica.
-Muori!- le gridò lanciandole un'altra onda.
Suiseiseki prontamente creò un'altra pianta che utilizzò come scudo.
-Non ti salverai per sempre!- le gridò Tsukikage continuandola a bombardare.
Suiseiseki si difendeva di continuo con le piante, ma era in completo svantaggio. L'unica cosa che potesse fare era fare in modo di rispedire l'attacco al mittente. E decise di far proprio così. Per cominciare creò una pianta che bloccò i movimenti di Tsukikage. Appena lei liberò una mano per sparare l'attacco, Suiseiseki creò un altra pianta che stavolta rispedì l'attacco al mittente distruggendola completamente.
-TSUKIKAGE!- gridò Sei vedendo la morte della sorella.
-Abbi pazienza. Vi rincontrerete!- le disse Souseiseki.
Sei chiamò il suo spirito Starry che si trasformò in una spada.
-Sarai tu a finire male, bellezza!- le disse Sei con rabbia.
Le due cominciarono a darci dentro, ma Sei non sembrava molto portata per tale genere di combattimento. Quindi decise di usare il suo attacco più potente. Sollevò in cielo la spada e disse:
-Ryusei!-
Una violenta pioggia di stelle cadenti cadde su Souseiseki.
-Ti ho vendicata sorella.- disse Sei.
-Ne sei proprio sicura? Quella che hai distrutto era una pianta di mia sorella.- le disse Souseiseki che le stava dietro.
Non appena Sei si girò, Souseiseki le tranciò la mano destra nella quale impugnava la spada. Privata della sua arma, fu poi tagliata in due orizzontalmente.
-Maledette! Maledette! Padre...perdonami!- disse in lacrime prima di trasformarsi in polvere.
Suiseiseki s'avvicinò alla sorella e poi tornarono a casa.
-Dovremmo parlarne con Shinku di questa faccenda. Non credi?- chiese Suiseiseki.
-Concordo. Andiamo!- le rispose la sorella.
A casa di Jun tutto era tranquillo. Hina Ichigo mangiava i suoi dolci preferiti, Nori era a scuola, Shinku era sul divano a leggere un libro e a far compagnia a Hina e Jun era sempre tappato in camera sua. Suiseiseki e Souseiseki arrivarono di soppiatto spaccando il vetro della finestra.
-Che diamine... Quante volte vi ho detto di usare la porta, accidenti?- gridò Jun che aveva appena rischiato l'ennesimo infarto.
-Zitto tappo! Dobbiamo parlare con Shinku. E' urgente desu!- disse Suiseiseki uscendo dalla valigia.
-Scusala, Jun.- disse Souseiseki come al solito.
Shinku arrivò poco dopo.
-Cos'è che mi dovete dire di così urgente?-
Hina era troppo impegnata a mangiare che non si era accorta che Shinku l'aveva lasciata sola, né tanto meno di una bambola che la osservava mangiare.
-E' buono?- le chiese.
Hina, appena la vide, le rispose.
-Certo! Ne vuoi?-
La bambola s'avvicinò. Era vestita proprio come Hina. L'unica cosa che aveva di diverso era il colore che, anziché rosa, era azzurro. Aveva capelli ricci color dell'oro, occhi azzurri e si chiamava Hina Sakuranbo.
-Non ho fame, ma... vuoi giocare con me?- le chiese Sakuranbo.
Ichigo sorrise e accettò.
-Vieni con me, allora!- le disse.
Le due bamboline entrarono così nell'N-Field. Si ritrovarono in un mondo pieno di balocchi giganti proprio identico a quello di Ichigo.
-Che nostalgia!- disse lei vedendolo.
-Perchè?- chiese Sakuranbo.
-E' identico al mio N-Field.-
Sakuranbo notò un velo di tristezza negli occhi di Ichigo, ma questo non la distolse dal suo vero obbiettivo. Creò dalle mani delle grandi ciliegie che le lanciò addosso a Ichigo. Quando si scontrarono con il corpo della bambola, queste si mutarono in una sostanza rossa e appiccicosa che impedivano qualsiasi movimento.
-Ma che significa?- chiese Ichigo alla sua nuova amica.
-Semplicemente che tu devi essere distrutta. Io non sono tua amica, ma Hina Sakuranbo, la sesta bambola di Jeffrey Evans.- si presentò lei.
-Intendi dire che non sei mia amica?- disse Ichigo tristemente.
-Proprio così!- le rispose.
Ichigo s'arrabbiò e attaccò Hina Sakuranbo immobilizzandole i movimenti con i suoi rovi.
-Credi di fermarmi con un attacco così banale?- le chiese Sakuranbo.
-Io non voglio combatterti. Io voglio giocare con te!- le disse Ichigo.
Sakuranbo rimase paralizzata da quelle parole. In fondo anche lei voleva giocare.
-Scusami... hai ragione! Giochiamo insieme!- disse Sakuranbo.
Ichigo sorrise felice, entrambe si liberarono e giocarono insieme. Jeffrey, che osservava tutto dalla sua sfera di cristallo, s'infuriò molto:
-Hina Sakuranbo che cosa stai facendo? Non ti ho creata per giocare con il nemico!-
Sakuranbo, sentendo la voce del padre, disse:
-Ma padre... io veramente...-
-Vuoi disubbidirmi?- le chiese ancora più con rabbia.
-Io... io...- disse Sakuranbo senza trovare una degna risposta.
-Ho fatto male a crearti identica a quella stupida bambola. Rimedierò subito all'errore.- disse Jeffrey.
-No, padre... NO!- gridò Sakuranbo.
Dopodiché si buttò, con le lacrime agli occhi, tra le braccia di Ichigo.
-Non lasciarmi Hina Ichigo! Non lascia...-
Non terminò la frase perché Jeffrey la stava facendo a pezzi con la forza del pensiero. Hina Sakuranbo finì in polvere. Hina Ichigo, senza dire nulla, tornò a casa di Jun. Appena entrò nella stanza del ragazzo le tre bambole stavano ancora parlando. Fu Jun ad accorgersi di lei.
-Che ti prende Hina Ichigo?- le chiese accarezzandole la testa.
Ichigo volò fra le sue braccia come una rondine e cadde in un pianto liberatorio. Quando finalmente tutti la calmarono, lei raccontò tutto l'accaduto.
-Incredibile, Desu!- esclamò Suiseiseki.
Anche Shinku, Souseiseki e Jun rimasero sbalorditi.
-Io odio Rozen perchè vi fa combattere inutilmente... ma questo tizio è peggio di lui!- disse Jun.
Shinku era assorta nei suoi pensieri.
"Ormai è rimasta una sola bambola. E sarò io a doverla combattere..."
Lo schermo del computer s'illuminò e da esso apparve la quinta bambola di Jeffrey. Aveva un abito principesco color viola,occhi celesti e lunghi capelli biondi.
-Eccoti qua Shinku! Io sono la tua avversaria. Mi chiamo Violet. La quinta bambola di Jeffrey Evans.- si presentò la bambola.
-Siamo arrivati alla resa dei conti.- disse Shinku con un sospiro.
-Devi prima vedertela con me, desu!- gridò Suiseiseki.
Shinku la placò.
-E' me che vuole! State tranquille qui.- disse loro.
Guardò Jun prima d'avvicinarsi alla sua avversaria.
-Torno subito, non temere.- gli disse.
-Stai attenta!- si limitò a dirle lui arrossendo appena.
-Hai detto addio al tuo medium? Ti sbrighi? La pazienza non è tra le mie virtù!- le disse Violet scocciata.
Le due entrarono nell'N-Field. Si ritrovarono in un mondo strano. Pieno di castelli dorati e argentati.
-E' il mondo ideale per noi due, non pensi?- chiese Violet.
-Assolutamente sì.- rispose Shinku con un sorriso.
-Ma ora basta! Combattiamo! Purple!- disse Violet chiamando il suo spirito.
-Holie!- disse Shinku.
Anche Violet, come quasi tutte le sue sorelle, usava una spada come arma. Shinku, però, con il suo fedele bastone, si difendeva e attaccava egregiamente. Stavolta fu Violet a disarmare Shinku però.
-Ti ho in pugno!- gridò.
Shinku le lanciò contro al sua tempesta di petali. L'attacco fu così massiccio che il corpo di Violet si spezzò in due e poco dopo si sgretolò.
-Addio, Violet!- disse Shinku e si diresse verso l'uscita.
Non appena tornò, Jeffrey, che continuava ad osservare, disse:
-Ho capito, chi fa da sé fa per tre!-
Appena disse questo, il corpo di Shinku s'illuminò di una luce bianca e scomparve.
-Ma che...- dissero tutti attoniti.
-Salve!- disse Jeffrey apparendo sullo schermo del computer.
-Se tenete alla vostra sorellina, e alla sua Rosa Mystica soprattutto, venite a trovarmi tutte nel mio castello. Vi aspetterò a braccia aperte, ah! ah! ah!- aggiunse.
-Essere spregevole, desu!- disse Suiseiseki.
Suiseiseki e le altre due non si fecero pregare ed entrarono subito nell'N-Field. Intanto, nel mondo di Kirakishou:
-Rieccoti qua! Allora? Come procede?-
-Le bambole di Jeffrey sono state tutte distrutte. Ma ora Jeffrey, per la rabbia, ha rapito la "dama in rosso" e ha sfidato voi tutte a liberarla. Sa per certo che tenete molto a lei... e sopratutto alla sua Rosa Mystica.- rispose Laplace che aveva spiato attentamente i movimenti di Jeffrey per conto di Kirakishou.
-A Suigintou questo non piacerà e volerà in Scozia anche lei. Ci scommetto!- pensò Kirakishou a voce alta.
-Vediamo se quanto dico è vero!- aggiunse con un sorriso.
Entrò nell'N-Field e si ritrovò nella stanza d'ospedale di Megu.
-Kirakishou!- disse Suigintou vedendola.
-Gin-sama!- disse lei sorridendo allegra.
-Sei venuta, di nuovo, a offrirmi la tua Rosa Mystica su un vassoio d'argento? Sprechi il tuo tempo, te l'ho già detto.- le disse.
-No, affatto. Son venuta a dirti che Shinku è in pericolo. Avrai di certo conosciuto Jeffrey e una delle sue bambole. Ora però vuole vendicarsi di noi e ha usato Shinku come esca per attirarci a lui.- le disse Kirakishou.
-E che vorrebbe farle? Farla a pezzi? Non sa che questo è un privilegio che spetta solo a me!- disse Suigintou stringendo i pugni.
-E allora ti tocca andare in Scozia se non vuoi che lo faccia prima di te!- disse Kirakishou per poi sparire sotto il pavimento.
Nel frattempo Suiseiseki, Souseiseki e Hina Ichigo stavano girando tutte le stanze di quell'enorme castello in rovina. Alla fine arrivarono davanti ad un enorme porta di legno. Appena l'aprirono si trovarono davanti Shinku, seduta all'interno di una grossa clessidra dalla quale scendevano lentamente gocce di un liquido verde fosforescente, con lo sguardo perso nel vuoto.
-Shinku!- gridarono tutte e tre.
Lei si girò verso di loro, ma non ebbe altre reazioni.
-E' inutile che la chiamate. Quel liquido le ha fatto perdere ogni forza. Quando la clessidra sarà piena, la sua Rosa Mystica smetterà di brillare... e addio per sempre. Ah! Ah! Ah!- disse Jeffrey sbucando dal nulla.
Era un giovane di circa una ventina d'anni con lunghi capelli biondi, occhi grigi come la strada e indossava una lunga tunica viola. Egli attaccò subito senza indugio, con un'onda di energia, le tre bambole. Tutte e tre la evitarono scansandosi. Hina Ichigo cercò di bloccargli i movimenti, ma lui prese i rovi, li tirò a sé e fece volare via la piccolina. Suiseiseki e Souseiseki attaccarono insieme, ma furono scaraventati lontano da un semplice colpo di vento provocato da Jeffrey.
-Patetiche!- esclamò.
-Ma perché ci odi così tanto?- gli chiese Souseiseki.
-Non è odio! E' invidia! Rozen è il migliore costruttore di bambole, dice la gente, ma io sono superiore a lui. E per dimostrarlo, voi dovevate essere distrutte. Ora mi tocca farlo da solo!- le rispose Jeffrey.
-Nessuno sarà mai migliore del padre!- esclamò Suigintou attaccandolo con le sue piume.
Jeffrey le rispedì al mittente con una folata di vento.
-Eccone un’altra! Sapevo che saresti venuta. Ne mancano due e la festa può dirsi realmente iniziata.- disse sorridendo biecamente.
-Risparmia il fiato, è un consiglio!- gli disse Suigintou.
Jeffrey le lanciò contro un globo energetico, ma lei si riparò con le sue ali. Allora la paralizzò con la forza del pensiero e si mise a sbatterla sul pavimento e sul soffitto. Stessa cosa decise di fare alle altre che si stavano riprendendo. All'improvviso un assordante melodia lo costrinse a tapparsi le orecchie. Peccato che non era solo lui a soffrire, ma anche le bambole.
-Dimenticarsi di Kana è un delitto! Nessuno è migliore di Kana, come nessuno è migliore del padre!- disse Kanaria continuando a suonare il suo violino.
L'avevamo lasciata che, dopo lo scontro con Heavy, era caduta sul pavimento svenuta. Quando si riprese si ritrovò davanti Laplace.
-Le tue sorelle rischiano di perdere per sempre le loro Rose Mystiche. Tu non vuoi che questo succeda, vero?-
-Certo che no! Le Rose Mystiche sono di Kanaria e nessun'altro. Kanaria è la migliore. E' l'unica degna a diventare Alice!- disse Kanaria.
-Devi andare in Scozia per fare quello che dici.- disse Laplace.
-Kanaria andrà ovunque!- disse lei ed entrò nell'N-Field.
-Maledetta! Mi stai rompendo i timpani con questo strazio!- disse Jeffrey.
-Strazio? Si vede che non apprezzi la buona musica. TOSS THE FEATHERS!- disse Kanaria suonando il violino all'impazzata facendo urlare Jeffrey e le sue sorelle.
Shinku continuava a fare da spettatrice senza riuscire a muovere neanche un dito. Fortunatamente lì dov'era non sentiva nulla. Jeffrey era stufo e cominciò a stringere i pugni fortemente. Kanaria e le altre cominciarono ad urlare. Sentivano i loro corpi come se qualcuno le stringeva in un abbraccio fortissimo tanto da farle scricchiolare.
-Vi faccio a pezzi, brutte schifose! Piangete! Gridate! E alla fine... Andate in frantumi! Il potere è mio!- disse Jeffrey.
Shinku continuava ad osservare immobile. L'unica cosa che poteva fare era pensare.
"Devo aiutare le mie sorelle. Muoviti, Shinku! Perchè non ti muovi? Forza! Forza!"
In quel preciso istante, l'anello di Jun cominciò a brillare ed il ragazzo si ritrovò per terra ad ansimare e a sudare.
-Sh... Shinku... Ah! Aaaaaaah!-
Shinku cominciò a brillare di rosso, in un attimo la clessidra si distrusse e fu totalmente libera. Anche di muoversi.
-Che? Non è possibile! Ti sei liberata? Come hai fatto?- disse Jeffrey.
-Il semplice desiderio di combattere, credo!- disse Shinku.
-Non sei nelle condizioni di potermi fronteggiare!- le disse Jeffrey.
-Credi?- disse Shinku.
Detto ciò si gettò velocemente contro il suo nemico e gli diede un pugno fortissimo. Quando Shinku si arrabbia i suoi pugni fanno molto male. E Jun lo sa.
-Schifosa bastarda!- le disse Jeffrey.
-Maleducato! Portami rispetto!- gli disse Shinku.
-Rispetta questo!- le disse lui alzando il dito medio.
Dopodiché le lanciò un globo energetico che, però, evitò con facilità.
-Adesso ti...- le disse.
Non riuscì a finire la frase perché dei rovi spinati gli ferirono il braccio destro. Quando si voltò vide Kirakishou che gli sorrise e scomparve in un istante. Aveva aiutato Shinku con molta malavoglia. Di certo, se era Suigintou a combattere, l'avrebbe aiutata con più piacere.
-Brutta...- disse Jeffrey senza terminare la frase.
Quell'attimo di distrazione gli fu, però, fatale. Shinku lo colpì con la sua tempesta di petali che lo fecero volare contro una finestra. Jeffrey gridò con tutto il fiato che aveva e si schiantò al suolo. Shinku sorrise e s'inginocchiò. Aveva consumato molta energia. Suiseiseki, Souseiseki e Hina Ichigo si ripresero, l'aiutarono ad alzarsi e si diressero verso lo specchio illuminato. Dietro a loro, silenziosamente, le seguivano Kanaria e Suigintou. Ognuno di loro tornò alla sua casa. Jun fu piuttosto felice nel rivedere Shinku, Suiseiseki, Souseiseki e Hina Ichigo.
-Shinku!- le disse andandole incontro.
-Jun, non farmi parlare. Sono stanca. Portami del tè piuttosto.- gli disse.
-Dovrei dirti di no, ma lasciamo stare.- le disse.
Andò in cucina a preparare il tè e tutto tornò tranquillo come era sempre stato.
   
 
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