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Autore: HopelessGirl    17/12/2010    5 recensioni
Fa un passo avanti quando il suo sguardo ricade su una macchia scura che avanza nello spettro di luce sul parquet. Il cuore si blocca mentre di fronte a lui il rosso vermiglio del sangue brilla alla luce del sole e impregna il legno del suolo sempre più rapido e impertinente.
-No...-
Geme la sua voce strozzata mentre fissa pietrificato quell'inquietante pozza rossa. Il suo corpo si riprende improvvisamente e con un salto si trova all'interno della torre.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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L'ennesima piccola e pungente fitta gli pizzica i polpastrelli e lo porta ad assumere un espressione irritata. Ma non si ferma. Punta la mano su un nuovo masso e si issa con tutta la sua forza combattendo la fatica della notte passata insonne, della fuga drastica e improvvisa, dell'ansia che gli travolge l'animo.


Perchè non risponde? Perchè non si fa vedere? Cosa le ha fatto quella maledetta strega? Che l'abbia...


Ma la sua mente si blocca prima che possa produrre immagini troppo violente che non sarebbe in grado di sopportare, che non vuole nemmeno sospettare. Lei sta bene. Lei deve stare bene. Ha bisogno dei suoi capelli e della sua magia per mantenersi giovane e in vita, no? Non permetterà mai che le accada nulla, non sarà lei l'artefice della propria fine. Quei pensieri annegano nella sua mente più volte cercando di rincuorarlo, rassicurarlo, contrastando l'enorme terrore che gli impossessa il cuore.


Allunga un braccio e avverte il corpo gridare dallo sforzo. Non pensa un attimo di più e si aggrappa con entrambe le mani al cornicione di quella finestra da dove è iniziato tutto. Stringe gli occhi e digrigna i denti mentre si issa con forza sul piccolo balconcino di legno. Con un pesante sospiro si trova davanti la finestra di legno spalancata e dentro di questa il buio più completo. Sul pavimento della stanza un rettangolo di luce che si proietta dalle sue spalle. Fissa quel disegno di luce confuso e disorientato.


-Rapunzel...-


La chiama con tono basso e preoccupato mentre dentro di lui l'ansia cresce rapida e la preoccupazione gli infetta col suo infimo veleno ogni lucido pensiero. Fa un passo avanti quando il suo sguardo ricade su una macchia scura che avanza nello spettro di luce sul parquet. Il cuore si blocca mentre di fronte a lui il rosso vermiglio del sangue brilla alla luce del sole e impregna il legno del suolo sempre più rapido e impertinente.


-No...-


Geme la sua voce strozzata mentre fissa pietrificato quell'inquietante pozza rossa. Il suo corpo si riprende improvvisamente e con un salto si trova all'interno della torre. Rapido scatta verso le tende scure e pesanti che ricorda perfettamente dove si trovano, con un gesto stizzito dettato dalla disperazione le spalanca e la luce penetra violenta attraverso il vetro di quella finestra. Il ragazzo arretra di qualche passo inorridito seguendo con lo sguardo le ditate di sangue impresse sul pavimento fino a raggiungere una mano poggiata inerme contro il suolo. Imbrattata di sangue e pallida come il marmo, liscia e perfetta. Quella mano che solo il giorno prima aveva stretto, accarezzato, sfiorato.


Muove un passo in quello scenario inquietante avvicinandosi a lei, incredulo, scioccato e divorato dalla paura che quella pallida mano rappresenti la fine del suo nuovo sogno. E con essa, la sua stessa fine.


-Io resterei fermo.-


Ghigna una voce adirata e irritata non poco lontano dal ragazzo. Eugene si blocca immobile mentre dentro di lui sgorga una furia che divampa rapida, accendendo di una frustrante smania le sue membra e il suo corpo. Un colpo di tosse fragile e debole proveniente dall'angolo in cui giace abbandonato il corpo di Rapunzel lo fa riprendere improvvisamente.


-Eugene...-


-Cosa le hai fatto?-


Sputa rabbioso il giovane uomo in direzione di Gothel, acceso nuovamente da una più prepotente e violenta rabbia. La donna si muove con gesti leggermente lenti e impacciati, Eugene la sente arrancare alle sue spalle ma non muove un muscolo. Il fruscio della veste femminile è l'unico suono che accompagna i passi malfermi della donna. Avverte il respiro affannoso e lo sguardo della donna su di se, prepotente, insistente e furioso quasi quanto la propria ira.


-Che tu sia dannato... è stata tutta colpa tua!-


Geme piano la donna con voce sofferente e irosa per poi esplodere con tono alto e acuto sull'ultima frase. Solo quando nell'ombra di un angolo della casa che la luce non è riuscita a raggiungere scorge una sagoma muoversi vicino al corpo di Rapunzel i muscoli del corpo di Eugene si tendono e l'espressione sul volto del ragazzo muta repentinamente.


-Hai rovinato tutto. L'armonia, l'equilibrio e l'amore che regnava in questa casa. Hai distrutto tutto. Guarda cos'ho dovuto fare alla mia bambina...-


Geme addolorata la voce della donna. E solo quando cade in ginocchio al fianco del corpo di Rapunzel una fetta di luce la colpisce. Vede le sue mani longilinee e lisce, di un colorito caldo e confortante sporche di sangue, vede il vestito rosso vermiglio presentare una macchia scura su un fianco e il pugnale ancora imbrattato di sangue pende in quel punto sporcando maggiormente la veste. I capelli neri come la pece ricci ricadono scomposti sulle spalle.


-Si è opposta a me. A ME! Per causa TUA!-


Spiega la donna con ira voltandosi verso di lui e lasciando la presa sul viso sofferente di Rapunzel. La ragazza apre gli occhi verdi smeraldo e li richiude ferita dalla luce, li richiude dal troppo dolore tentando di non lasciar scaturire dallo sguardoi nuove lacrime, già troppe le hanno rigato il viso lasciandovi il segno del loro passaggio.


-Cosa... le hai fatto...-


Geme Eugene sentendosi avvolgere da una gelida disperazione. Questa volta incurante degli ordini della donna muove un passo, e subito ne segue un altro e così via. Imparando nuovamente a camminare in quello stato di panico e ansia nel quale sta annegando. L'espressione sul suo volto si fa dura e mentre Gothel lo guarda irosa e assetata di vendetta brandendo il pugnale, il giovane evita un colpo gettato alla cieca della donna e si tuffa al suo fianco afferrando saldamente nella mano un vetro dello specchio andato in frantumi e conficcandoglielo in una gamba. Gothel grida il suo dolore cadendo in ginocchio davanti. Eugene si rialza rapido e pestando con violenza il polso della strega le strappa un nuovo grido addolorato allentando la presa sul pugnale. Eugene lo afferra e lo scaraventa fuori dalla finestra voltandosi senza attendere verso Rapunzel.


Supera ansante il corpo sofferente di Gothel e con passi rapidi raggiunge Rapunzel. Il pallore innaturale è così diverso dal ricordo di quelle guance rosee e arrossate per l'affanno e l'emozione di rincorrere il proprio sogno. Gli occhi sono vuoti e spenti, eppure appena si posano faticosamente su di lui il ragazzo riconosce il brillio del quale è perdutamente innamorato.


-Blondie ci sono io qui per te. Resisti ti prego, appena saremo fuori di qui potrai cantare e così il potere del fiore ti guarirà le ferite. Tieni duro...-


-Sei... tornato... Euge...ne.-


Geme con voce rotta e flebile la ragazza mentre grossi lacrimoni cadono dal suo viso. Il ragazzo la fissa avvertendo la paura e il dolore avvolgergli le membra, la stringe con forza contro il proprio petto mentre posa un dolce bacio sulla sua fronte. Avverte il liquido caldo e viscoso scivolargli lento sulle braccia che cingono la vita della ragazza e la sua mente non riesce a sopportare un simile dolore, non riesce a comprendere il motivo di quel gesto. Perdendo Rapunzel avrebbe perso anche se stessa.

Stringe con paura e delicatezza il corpo della biondina fra le sue braccia mentre lancia uno sguardo alla donna che mugola sofferente ancora ranicchiata al suolo. Percepisce qualcosa di piccolo e ruvido scivolargli sul collo e con la coda dell'occhio vede il verde del piccolo camaleonte arpionarsi alla sua spalla.


-Devo portarla via da qui Pascal...-


Si alza con rapidità sollevando il peso della sua Rapunzel. La sente mugolare qualcosa e improvvisamente tutte le sue attenzioni ricadono su di lei. Su quel viso dolce e pallido che sembra sempre più stanco, imperlato da piccole gocce di sudore. Un grigiore sembra divorarle centimetro dopo centimetro la pelle come se volesse tramutarla in una statua di marmo. I capelli biondi perdono la loro lucentezza e sembrano tingersi di una tinta opaca. Eugene non può fare altro che tremare mentre sente le gambe cedergli sotto il peso della rassegnazione, come se queste comprendessero che il respiro sempre più rapido di lei possa significare solo una cosa.


-Fa male...-


Geme lei con gli occhi grandi spalancati dalla paura. Lei piccola e dolce donna, ingenua e sprizzante di vita. Lei col suo sorriso radioso che non vedrà mai più, lei che ama così tanto da sentirsi vuoto nella sua assenza. Lei che gli ha insegnato a vivere e ad amare. Lei che ama Eugene romantico e impacciato ma anche Flynn egocentrico e vanitoso. Lei che ha reso i suoi difetti la cosa più bella di lui.


Si trova in ginocchio al suolo, imbrattato di sangue, del suo sangue. Gli occhi lucidi guardano quel viso, quegli occhi brillanti verdi che lo cercando disperati avvolti da una paura che si fa sempre più rarefatta assopita dalla dolorosa ed eterna incoscienza.


-Eu...gene. Canta... canta per m...e.-


Sorride debolmente la ragazza con voce spezzata da profondi e sofferenti sospiri. Il giovane ladro la guarda e mentre una lacrima gli riga la guancia china il viso avvicinandolo a quello della ragazza. Rapunzel sorride cercando di sembrare rassicurante mentre nei suoi occhi la paura impregna quelle pozze color smeraldo visibilmente.


-Fiore dammi ascolto. Se risplenderai... con i tuoi poteri tu mi salverai...-


-...proteggerai...-


Lo corregge lei con una piccola risata che sfocia poi in una tosse. Eugene la stringe a se con forza mentre le passa una mano sul viso accarezzandole una guancia e gustandosi il tocco con quella pelle liscia e calda.


-Con la tua magia tu mi aiuterai. E non dirmi che... per me è tardi ormai. È tardi ormai.-


Singhiozza quando vede il sorriso di lei che si rilassa e i suoi occhi che si chiudono con dolcezza. Si sente così stupido e impotente mentre vede la vita dell'unica persona che ha mai davvero amato scemargli davanti agli occhi. Stringe il corpo con maggior forza avvicinando le proprie labbra a quelle della ragazza. Le bacia ed è un bacio bagnato da quelle poche lacrime che solcano il suo viso, non abituato a quelle perle d'acqua. La luce che brilla negli occhi di lei, è una luce d'amore, la paura è scomparsa. La vede spegnersi fra le sue braccia, ancora con le labbra premute sulle sue, a suggellare il suo ultimo respiro, soffiando in lui la sua anima.

-Eri il mio nuovo sogno.-


Soffia la sua voce in ritardo mentre lei è già lontana. Eugene sussulta stringendo con forza il suo corpo mentre il capo della ragazza ricade indietro inerme. In un solo istante i capelli biondi diventano castani mentre Gothel stesa al suolo con un grido scompare, lasciando al suo posto solo un cumulo di cenere grigia. Eppure Eugene non vi bada, non vi presta attenzione.


Rimane immobile per secondi, attimi, minuti, ore intere, non sa nemmeno lui per quanto, tenendo fra le braccia quel fragile e pallido corpo. Lo dondola, lo culla perdendosi nel suo profumo, nel suo profilo rilassato e spento. Piange come quando era un bambino e desiderava con tutto il cuore avere un padre e una madre che lo amassero, piange e singhiozza senza freni o inibizioni sperando di poter annegare e spegnersi in quel dolore che sembra non avere confini.





Sente due gracili braccia stringerlo così con un sussulto apre gli occhi trovandosi steso su un letto in una stanza ben' arredata mentre qualcosa di caldo si muove al suo fianco. La luce forte della luna argentea illumina con i suoi raggi ogni oggetto all'interno della camera. Sposta lo sguardo lucido su quella fonte di calore e il suo cuore si ferma. Due occhi verdi e preoccupati lo osservano mentre i capelli scuri della ragazza ricadono dolcemente lunghi sulle spalle piccole e delicate, coperte solo da una dolce veste da notte.


-Tutto bene?-


Chiede lei con voce preoccupata carezzandogli una guancia con una mano calda e morbida e spostandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio con l'altra. Eugene la guarda con espressione rapita e agitata, si perde in quello smeraldo e geme. Allunga le sue braccia, le cinge la vita e la stringe con forza a se annegando il viso nella sua spalla.


-Blondie...-


La chiama carezzandole con una mano la schiena mentre annega il viso nella sua spalla. Rapunzel ad occhi leggermente spalancati per il gesto improvviso e scattante rimane immobile alcuni istanti sbattendo le palpebre più volte. Poi con un debole sorriso al ricordo del suo nome gridato dalle labbra di Eugene nel sonno qualche minuto prima, annega una mano nei suoi capelli corti scuri e gli carezza la nuca con fare affettuoso. Percepisce con dei brividi caldi il respiro del ragazzo soffiarle affannato contro la sua clavicola.


-Incubo?-


Chiede debolmente lei chiudendo gli occhi e posando un dolce bacio sul collo dell'ex ladro. Questo la stringe con maggior forza mentre il suo respiro si fa più calmo e caldo, sente il suo capo muoversi e poco dopo si trova faccia a faccia con il ragazzo. I loro occhi si incrociano e il giovane uomo cerca di sorridere rassicurante e un po' sbruffone, imbarazzato da quell'improvviso eccesso di “debolezza” a idea sua.


-Direi di si.-


Afferma con tono falsamente tranquillo voltando la testa verso la finestra e assumendo un espressione spavalda. Rapunzel lo guarda con un mezzo sorriso a dipingergli le labbra, mentre avverte la presa del braccio di Eugene attorno alla sua vita aumentare. Poggia il capo sulla sua spalla e seduta sul letto si carezza i capelli come sua solita abitudine. Ora che finalmente sono ricresciuti un po' può permetterselo. Quel gesto le era incredibilmente mancato. Poggia una mano sul petto di Eugene e con una leggera pressione, attirando su di se il suo sguardo confuso, lo stende nuovamente sul letto. Si mette cavalcioni sul suo busto e si stende con dolcezza su di lui avvertendo la morbidezza e il caldo del suo petto muscoloso e nudo. Poggia la nuca sui pettorali e chiude gli occhi mentre le mani dell'uomo le cingono la vita.


-Dormi Eugene, sono qui.-


Gli mormora avvertendo le labbra di lui stamparle un bacio fra i capelli. La presa dell'uomo si fa più forte e lo sente sospirare sollevato. Chiudono entrambi gli occhi quando improvvisamente il corpo del giovane sussulta sotto quello di Rapunzel. La ragazza alza il capo lanciandogli uno sguardo confuso e quando si perde nel mare rame dei suoi occhi lo sente sussurrare.


-Ti amo Rapunzel.-


Avvampa e con un dolce sorriso gli carezza una guancia avvicinando il suo volto a quello del ragazzo. Sente le labbra di Eugene sfiorare timidamente le proprie, preparandole al prepotente contatto che subito dopo le investe. È una prepotenza stupenda, una prepotenza che sa d'amore e di passione. Si lascia travolgere da quel calore e ricambia il bacio animata dalla stessa necessità che investe nel frattempo il corpo del ragazzo.


-Anche io Eugene.-


Mormora infatti la ragazza prima di perdersi nuovamente fra le sue labbra e l'amore che il ragazzo le sta donando.


  
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