18/12/2010
4 recensioni
Giunchiglie
accesi da orgoglio e timidezza.
Figlia e madre.
Non siamo poi così diverse.
Anche io sono capace di piangere.
Complici di sciocchi segreti
E di piccole scelte follemente desiderate.
Sorrisi gioiosi
Macchiati da profondo dolore
Camminiamo vicine in un mare di parole d’inchiostro
Per non farci sorprendere dalla marea.
Con i capelli intrisi
Di Giunchiglie odorose
Mi stringi forte tra le tue braccia.
Ricordandomi che non sono l’unica al mondo a soffrire.
E mentre mi sussurri melodie all’orecchio
Gli occhi ti si infrangono di nuovo.
Complici di tradimenti e menzogne.
Disgustate dal resto del mondo
Cerchiamo di sopravvivere all’inverno gelato
Che ci stritola il cuore tra le sue dita scheletriche.
Speriamo di veder le Giunchiglie rinascere a primavera.
Piccola Spiegazione: salve gente! Questa è forse la poesia più personale che abbia pubblicato! Si, se ve lo steste chiedendo la donna del racconto è mia madre! La persona a cui a questo mondo devo di più.. sebbene talvolta non approvi i suoi modi di fare.
Anche se fisicamente possiamo assomigliarci abbiamo due caratteri profondamente diversi; e quindi modi diversi di vedere il mondo e di giudicare.
per quanto riguarda la scelta del fiore è satta dettata da due scelte: intanto la giunchiglia significa affetto, ed è forse la capacità di incarnare questo sentimento, la più nobile qualità di mia madre. in secondo luogo lei adora la giunchiglie infatti ogni anno ne abbiamo la casa piena!
Spero che vi piaccia! Fatemi sapere che cosa ne pensate, i commenti mi fanno sempre molto piacere!
Grazie a tutti quelli che commentano le mie storie!
Ss904