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Autore: Lumik Lovefood    18/12/2010    1 recensioni
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Io sono tutto quello che una ragazza non sogna: capelli di un improponibile arancione, pelle pallida quasi trasparente, sfigato di prima categoria ed impacciato al limite dello osceno. Alcuni non mi calcolano nemmeno, altri, o semplicemente tutti, mi ricordano ogni santo giorno quanto io sia meno di una nullità, diventata ormai la loro unica ragione di vita.
Tra questi c'era anche Lauren, Miss Divinità Scesa in Terra Lauren Alexa Cross.

Nuovo piccolo esperimento! Spero che mi farete sapere la vostra opinione! ^-^
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap. one

Fisso la mia chioma allo specchio e non posso non provare ribrezzo.
Nei miei diciassette anni di vita è stata la mia rovina più grande!
Così appariscenti, così crespi, così poco democratici... Così arancioni!
Erano la rimanenza di mia madre, una donna che non ci ha pensato due volte a lasciare suo figlio di sette anni e suo marito per avere i suoi spazi, e me li dovevo tenere... Ancora per poco!
Lauren è già pronta con la sua ciotolina verde con il miscuglio puzzolente che doveva farmi fare il grande passo. Si era offerta volontaria, anche perché era l'unica, per aiutarmi ed era già pronta vestita con abiti vecchi e guanti alle mani.
“Sei pronto?” mi chiede mentre continua a mescolare l'intruglio.
“Non posso tirarmi più indietro, vero?” chiedo riluttante. Non sono più tanto sicuro di volerlo fare.
“Mi pare ovvio, Ginger! Smettila di fare il moccioso e diventa uomo.”
Perché ho l'impressione che sia esageratamente euforica?
Alza il pennello dalla ciotola e fa scivolare dalle setole il composto bianchiccio che le impregna e che dovrà essere spalmato sulla mia capigliatura arancione.
“E poi secondo me, il biondo ti dona...” afferma sicura “Saremo più simili...”
Lei di natura è bionda, un biondo miele che ho potuto ammirare solo alle sue foto da piccolissima. Lo odia perché molti la paragonano ad una Barbie! Posso giurare che non è così, nonostante ci vivi insieme da pochi mesi...
Come siamo andati a finire così?...



Come ogni mattina, mi dirigevo a scuola con la mia solita flemma mattiniera che va via dopo mezzogiorno, con il mio zaino in spalla ed il solito cappello a coprirmi il capo finché ogni piccolo ciuffo ramato non è completamente coperto.
Io sono tutto quello che una ragazza non sogna: capelli di un improponibile arancione, pelle pallida quasi trasparente, sfigato di prima categoria ed impacciato al limite dello osceno. Alcuni non mi calcolano nemmeno, altri, o semplicemente tutti, mi ricordano ogni santo giorno quanto io sia meno di una nullità, diventata ormai la loro unica ragione di vita.
Tra questi c'era anche Lauren, Miss Divinità Scesa in Terra Lauren Alexa Cross.
Lei era ed è tutt'ora la ragazza più popolare della scuola. Non un solo idiota era (ed è) innamorato di lei e, naturalmente, anche in me, c'era (e c'è) dell'attrazione.
Ma, uno sfigato come me, poteva competere con la schiera di ragazzi, belli, fighi, sportivi ed intelligenti che andavano dietro a quella ragazza che poi sarebbe vissuta sotto il suo stesso tetto?
Ovviamente no, e lei me lo ricordava ogni giorno.
Ma andiamo con ordine...
Stavo andando a scuola e, alzando lo sguardo, trovo lei che cammina davanti a me con una sua amica stra-figa, Samantha Thomson. Sorride felice, forse per una battuta, e si passa una mano tra i capelli color cioccolato prima di mettersela davanti alle labbra rosee e di continuare a ridere.
Le supero aumentando il passo ed a testa china, tipo toro scatenato, cercando di entrare il prima possibile nella scuola e di occupare il mio banco e schiaffarci la mia testa sopra, ma evidentemente, oggi si trova particolarmente euforica la Miss.
“Ginger, dove vai con tutta quella fretta? Non scappa mica la scuola!” me lo ha praticamente urlato nelle orecchie, visto che era ad alta voce, e scoppia in una risata insieme alla sua amica.
Se solo qualcuno mi avesse visto i capelli, fortunatamente coperti dal cappellino di lana che indosso, avrebbe potuto vedere un pomodoro che correva e cercava di scappare da due ragazze. Raggiungo il mio armadietto con il fiatone e vi ripongo i libri che dovrò usare successivamente, sperando che le sorprese siano finite per il momento.
“Mica te la sei presa, Ginger?” E' Lauren! E' piombata come un razzo verso di me, sbattendo una mano sulla porta del mio armadietto, chiudendolo con uno scatto. Alzo i miei occhietti celesti verso di lei ed incontro le sue distese verde oliva, fissandole con una certa ansia e con puro terrore che possa dire o fare qualcos'altro. Scuoto la testa in segno negativo e lei si lascia sfuggire un ghigno.
“Bravo Declan! Così si reagisce da uomo! Dai, quest'anno è toccato a te e l'anno prossimo... Anche!” scoppia in una risata e si allontana da me, mentre viene raggiunta da Samantha.
Sbuffo sconcertato e cerco di riaprire l'armadietto ma viene nuovamente richiuso da una mano.
Ok... Ora sono incazzato!
Mi volto e comincio ad urlare “Chi è il deficiente di tu-...” Non finisco la frase, perché mi ritrovo i due occhi rabbiosi di Nelson Blake che mi fissano.
“Cosa ci facevi con Lauren? Perché parlavi con lei?”: Ora che lo sento parlare posso confermare che tutte le volte che l'ho sentito emettere suoni, questi erano grugniti. Come questo.
“N-Niente... E' venuta per... Per offendermi.”
“Solo quello ti meriti, Pel di Carota!” mi prende per il bavaro della camicia della divisa scolastica ed avvicina i visi “Sta' attento, Ginger.” mi sibila velenoso per poi mollarmi malamente.
Ginger... Ginger... Ginger... Non hanno la minima fantasia questi idioti... Idioti tutti tranne Lauren, visto che è la prima persona che mi ha chiamato così.
La scuola stranamente non è pesante, forse perché non faccio niente per la maggior parte del tempo insieme al mio compagno di classe Danny, un ragazzo apposto con la testa come un tappo di spumante che deve essere rimesso nella sua bottiglia, quindi per niente! Stiamo tornando a casa insieme e parliamo del più e del meno... Sta parlando più lui in realtà...
“Dec, mi sa che quest'anno il Premio Sfigato dell'Anno lo vinci tu! Tra L.A e Nelson, hai buone probabilità di farcela, non sei contento?”
L.A è il soprannome di Lauren, quasi tutti la chiamano così... Voglio dire, i suoi amici.
“Danny, non mi aiuti così...” gli sputo con un ringhio “Sta' zitto che è meglio per la tua incolumità!”
Affretto il passo, lasciandomelo alle spalle, troppo irritato per vedere la sua faccia lentigginosa.
Torno a casa e mi trovo la figura di mio padre dietro la porta d'ingresso in canottiera bianca, asciugamano di un blu scolorito sulle spalle e schiuma da barba sulla faccia.
“Declan, questa sera ceniamo fuori! Vestiti bene, che non siamo soli!” mi annuncia serafico con una strana lucina negli occhi chiari.
“Eh?”
“Su, vai su che ti ho preparato il cambio... Ma per favore, lavati prima!” e ridacchia soddisfatto. Non mi piace quel suo sguardo felice. Devo ammettere che nelle ultime settimane è veramente diverso: sempre di buon umore, dei suoi quaranta anni si notano solo i primi trenta, sempre di bell'aspetto e profumato.
Mi annuso l'ascella... Non ha un buon odore, meglio correre hai ripari!


Dopo alcune ore siamo davanti al Golden Restaurant, vestiti di tutto punto!
Mio padre sembra che deve andare a sposarsi, mentre io con i miei jeans neri sembro un beccamorto... Il gusto di mio padre è da rivisitare, ma questa cena per lui sembra importante e non volevo contraddirlo stravolgendo le sue decisioni...
Entriamo ed il posto è davvero lussuoso, troppo per le nostre tasche, ma sembra non badarci mio padre, io si invece! Mi sento troppo a disagio nel trovarmi in un posto pieno di vecchi pensionati puzzolenti! Poi io puzzavo...
“Un tavolo per quattro a nome di Johnson.” dice mio padre al cameriere, che ci accompagna ad un quadrato con tovaglie di lino color panna e tovaglioli rosso bordeaux . Non sono di mio gusto!
Ci sediamo ad un lato ed aspettiamo un po'. Mio padre si contorce le mani in una morsa e si guarda continuamente intorno, cercando disperatamente qualcosa.
“Papà, calmati...” gli dico ma all'improvviso salta come una molla e si volta verso di me con un sorriso a trentadue denti.
“Sono arrivate!” e mi indica la direzione con la sua testa. La seguo e mi si staglia di fronte la figura di una donna dai capelli mossi, gonfi e biondissimi con due occhi verdi da cerbiatta seguita da una ragazza alle spalle, ma non riesco a vederla bene per colpa della donna.
Mio padre si alza e le raggiunge, prendendo la mano della donna e avvicinandola al tavolo, non prima di averle scoccato un bacio sulle labbra carnose.
“Ciao Ellen...” dice mio padre zuccheroso.
“Jason...” risponde lei a tono.
“Mamma, che cavolo ti baci il primo che capita?”- esclama la ragazza avvicinandosi alla madre, in contemporanea con io che sbraito a mio padre - “Papà, che cavolo ti baci la prima che ti capita?”
La ragazza si gira verso di me e per poco non rimango letteralmente di cazzo! E'... E'...
“Lauren?”
La ragazza mi fissa come se fossi un alieno, sgranando gli occhi e aprendo leggermente le labbra.
“G-Ginger?"

   
 
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