Lo sapeva quella mattina non doveva uscire...
Se ne sarebbe dovuto riamanere a letto.
E invece a scuola c'era andato, però quando aveva cominciato a nevicare forte e i suoi amici avevano chiamato a casa per uscire lui era rimasto.
Pensava che sarebbe riuscito a prendere normalmente il treno per andare a casa.
Ma si sbagliava.

Erano le due e dieci quando arrivato alla stazione, dopo una passeggiata di quaranta minuti, si era trovato davanti un casino di gente.
Aspettavano tutti un treno. Che, rispetto a quello che pensava lui, non c'era.
Aveva guardato il cartellone delle partenze, molti treni erano soppressi e tutti quell'altri avevano almeno un'ora e passa di ritardo.
Doveva solo aspettare prima o poi un treno sarebbe passato. Si mise a sedere su una panchina a guardare la neve.
Gli piaceva guardarla... Metteva tutti di buon umore e soprattutto gli faceva ricordare i giorni che aveva passato con lui...
Gli mancava, soprattutto in quei giorni.
Un giorno era sparito. Non gli aveva detto nulla e se ne era andato.
Due giorni dopo gli era arrivato un messaggio:
Me ne sono dovuto andare.
Non penso ci rivederemo mai più.
Addio. Grimmjow.

Schietto come al solito.
Ichigo si rimise a guardare la neve. Era bello ricordare ma lo faceva anche soffrire.
Non lo avrebbe mai detto a nessuno, era troppo orgoglioso, ma non lo aveva mai superato.
Era stato lui a fargli scoprire quei sentimenti e soprattutto a fargli scoprire quello che era.
Dopo di lui aveva avuto solo delle storielle. La più importante, durata quatro mesi, l'aveva avuta con un ragazzo di nome Renji e poi era stato con un ragazzo di nome Ishida.
Poi tutte scappatelle.
Ma come lui non c'era nessuno. Nessuno lo aveva mai fatto sentire così... così..... non lo sapeva neanche lui come lo faceva sentire.
Queste cose le pensava anche prima che se ne andasse ma non le avrebbe mai dette a nessuno, soprttutto a lui.

Mentre si faceva tutti i suoi ragionamenti erano già passate due ore.
Si mise in piedi e si stiracchiò.
Non vedeva l'ora di poter tornare a casa.
Gli avevano detto che alle quatro, quatro e mezzo, ci sarebbe stato un treno per dove doveva andare ma non c'erano certezze.
Gli squillò il telefono... numero sconosciuto.
"Pronto?"
"Dove sei?"
"Grimmjow?..... Dove sei tu? Sono due anni che non ti fai sentire... Bastardo che non sei altro!" Si stava scaldando.
"Fragolino non fare troppe storie e dimmi dove sei!"
"Sono alla stazione... Ma cosa te ne frega a te? E non chiamarmi fragolino." Odiava quel suo comportamento.
"Bene. Ciao."
"Cosa non puo chiamarmi dopo due anni e poi chiudere così... Bastardo......." Dall'altro capo della cornetta ormai si sentiva soltanto un flebile tu....tu....tu.

Ora si che era nervoso. Gia aveva un freddo cane e poi quel cretino lo chiamava e non gli diceva un cazzo. Come lo odiava.

Ormai erano le quatro e un quarto.
Era sul treno!  Sul treno pieno zeppo di gente.
Meno male ci doveva stare solo venti minuti..
Si mise, con difficolta, a cercar un posto dove sedersi. Poteva anche stare in piedi ma era troppo stanco e nervoso.
Mentre camminava, guardano fuori dal finestrino ,si scontrò con un ragazzo.
"Mi scusi, ero soprappensiero." Ma questo non lo lasciava passare.
"Le ho detto che mi dispiace....mi puo far passare.." lo disse mentre alzava lo sguardo.
Quello che si trovò davanti era del tutto inaspettato.
Con il suo solito ghigno strafottente si trovava davanti a lui Grimmjow che lo guardava. "Non ti lascio passare. Mi sei venuto addosso, ora ti picchio." Lo disse con un tono così serio che per un momento Ichigo ebbe paura.
"........... Ma cosa ci fai tu qui?"  Era rimasto a bocca aperta!
"Fragolino chiudi la bocca che ti ci entrano le mosche!" Adorava prenderlo in giro.
"Bastardo non mi chiamare fragolino e non avevo la bocca aperta...." Visto che si era messo a urlare la gente aveva cominciato a fissarli.
"E abbassa la voce cretino.... vieni andiamo. Ho tenuto due posti." Si avviarono verso la testa del treno.

Si misero a sedere.
"Mi vuoi spiegare che fine hai fatto in questi due anni?" Voleva avere delle rispodte.
"Non sono cazzi tuoi....Ho avuto da fare!"
"Ma perchè ogni volta che parli con me devi sempre fare il misterioso??"
Fuori dal finestrino la neve continuava a scendere, imperterrita.
"Che palle... Ho dovuto aiutare mia madre... Va bene?" Odiava quando lo stressava per avere delle informazioni.
".... Si va bene" Si era rassegnato a quel comportamento " Però potevi farti sentire si dovevi solo aiutare tua madre!"
"Avevo intenzione di non tornare più.... Ma poi quella cretina è morta!"
"è morta?! Mi dispiace..." Ichigo sapeva che Grimmjow soffriva per la morte di sua madre ma non lo avrebbe mai ammesso.

 Erano arrivati. Avevano passato venti minuti a parlare.
Grimmjow gli aveva detto che sarebbe rimasto. Dentro di lui la felicità era scoppiata...
Scesero.... La neve continuava a scendere, tanta neve.
Il treno ripartì..
Si sentì perendere per le spalle e voltarsi.
Quello che senti dopo furono le labbra dell'altro che si ricongiungevano con le sue...
Dopo due anni.  Facevano male. Faceva male risentiri...
Ricominciavano la vita insieme in un giorno di neve come quello in cui lui era sparito.

Spazio stupidaggini!
Questa fic, più o meno, è il riassunto della mia giornata... Quando sono arrivata a casa l'ho dovuta scrivere.
Penso di essere andata, troppo, in OOC. Ditemelo voi!? XD
La fine non mi convince molto... Però spero che a voi sia piaciuta. Commentate!!
Ciao ciao!