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Autore: Elothiriel    19/12/2010    1 recensioni
Cosa succede nella testa di un'insicura aspirante cantante prima del concerto davanti a tutta la scuola? Le sue due "parti" si litigano indifferenti alla povera proprietaria del cranio. Chi la spunterà fra Ele e Nora?
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sfida all’ultimo sangue”

 

 

“Sfida all’ultimo sangue”

 

Il nostro Maestro d’Orchestra Vieri ci aveva detto di trovarci a scuola alle sei meno un quarto, poiché il concerto iniziava alle sette. Noi, in qualità di Orchestra della scuola, eravamo il piatto forte dello spettacolo. Io ero nervosissima: infatti quella sera avrei dovuto cantare da solista il brano “Eleanor Rigby” dei Beatles. Era un pezzo molto difficile, con pochissimo accompagnamento musicale e con una scala abbastanza ampia di note. Man mano che l’ora fatidica si avvicinava, diventavo sempre più spaventata. Ero rannicchiata su di uno sgabello nell’aula di scienze, per l’occasione trasformata in camerino dei cantanti.

  - Ascolta - disse la parte più insicura e timida di me, quella che io chiamo “Nora” - Vai da Vieri e digli che non ce la fai a cantare -.

  - Ma che stupidaggine - ribattè il mio lato coraggioso e spensierato, Ele. - Sai benissimo che sei perfettamente in grado di cantare “Eleanor Rigby” -. 

  - Non direi, alle prove ha steccato un sacco di volte. Se da retta a te finirà per fare una terribile figuraccia - sibilò Nora.

  - Stamattina ha fatto un’esecuzione perfetta - la rimbeccò Ele.

  - Vedrai, se la ripeti in continuazione, alla fine l’azzecchi. Ma non può rischiare adesso -.

  - Smettetela, mi fate venire il mal di testa - mi lamentai io con voce flebile.

  - Ha anche il mal di testa - tornò alla carica Nora - Non è assolutamente in condizioni di cantare! - 

  - Veramente me lo state facendo venire voi il mal di testa - tentai di replicare, ma Ele e Nora erano troppo impegnate a litigare fra loro per accorgersi di me. In fondo ero solo l’organismo che le ospitava nel cranio.

  - Deve andare a implorare Vieri di farle fare solo “A Day in Life” con Nicco e il coro nelle altre canzoni. - disse Nora con decisione.

  - Senti, brutta disfattista, sta’ zitta. Sono io che comando! - la rimbrottò Ele. In quel momento si affacciò alla porta la mia amica Ilaria, pianista. Mi lanciò un’occhiata preoccupata e mi chiese se era tutto a posto. Io annui, ma evidentemente la mia faccia bianca e terrorizzata annullò il sorriso stiracchiato che avevo cercato di fare.

  - Dài, Ele, non ti preoccupare, andrà tutto bene - cercò di consolarmi. - Stamattina l’hai preso, quel mi bemolle -.

  - Mmm-mm - fu la mia eloquente risposta. 

  - Comunque si inizia fra un quarto d’ora. Prima si fa “Because” a cappella, poi “Happiness is a warm gun” tutti insieme, e dopo i brani da solisti, te per prima -. Fantastico. Dovevo aprire la serie dei brani solisti. Vieri non avrebbe potuto essere più crudele. L’Ila se ne andò dopo avermi promesso che mi sarebbe venuta a chiamare cinque minuti prima di entrare in scena. Nella mia testa, Ele e Nora se le stavano dando di santa ragione.

  - Deve anche cantare per prima! Non ce la farà mai! - strillò Nora appioppando un ceffone a Ele. 

  - Non ha ragione di preoccuparsi! Tutti pensano che sia brava almeno quanto la Francesca! - urlò lei dando uno spintone a Nora, che andò a sbattere contro l’osso occipitale. Però questa volta non potevo essere d’accordo con Ele, dato che ritenevo che la Francesca fosse una cantante molto più dotata di me.  

  - E anche se sbagliasse? - ringhiò Ele. - Al massimo, ci sarà solo…-

  - Tutta la scuola a guardarla! La prenderanno in giro fino alla maturità! - sebbene Nora avesse esagerato un po’, condividevo il suo punto di vista. Uno a zero per lei.

  - Ormai c’è scritto il suo nome nella scaletta! Cosa penserà la gente vedendo che non canta? -  partì in contropiede Ele.

  - Puoi sempre imbastire qualche storiella; diremo che ha il mal di gola o qualcosa del genere -.

  - Allora non dovrebbe nemmeno cantare con Nicco e fare il coro - la demolì Ele. - E poi non dovrei nemmeno litigare con te, sono io che comando. Se io dico che canta, canta! - esclamò incrociando le braccia e sollevando il mento con aria altezzosa.

  - In queste situazioni io ho diritto di decidere quanto te, antipatica dittatrice - ribattè Nora con le mani sui fianchi.

  - Ele…Ele? - mi chiamò l’Ilaria. - Vieni, si inizia -

  - Ferma, stupida! - mi intimò Nora. - Sei ancora in tempo per ritirarti prima di fare la più grande figuraccia della tua vita! -

  - Ma sentila, la più grande figuraccia della tua vita! Esagerata! - La prese in giro Ele.

  - Ele, dove sei finita? Forza, dobbiamo andare! -. La voce di Niccolò, l’unico ragazzo cantante, fece breccia nel mio cervello trasformato in un campo di battaglia da quelle due matte che si rotolavano sulle mie circonvoluzioni cerebrali picchiandosi di brutto. Nora si distrasse un attimo e questo errore le fu fatale: Ele, quella che prestava più attenzione a judo, le saltò addosso e le strinse il collo in uno strangolamento che le impediva di proferire parola.

  - Vai e fagliela vedere, a questa pessimista del cavolo! - strillò. Nora boccheggiò un po’, poi si arrese.

  - Dài, corri - disse Nicco tirandomi per un braccio - Manchi solo tu -.

 

Non so se poi avesse ragione Nora, magari ho fatto una figuraccia davanti a tutta la scuola, ma credo di no. Penso. Suppongo. Spero.

 

 

 

Ciao!

Bene, sono tornata con questa storia un po’ folle sulle mie paturnie prima dei concerti.

Chiunque abbia il coraggio di recensirmi è un angelo misericordioso: grazie grazie grazie grazie grazie.

Un bacio,

Elothiriel

 

 

 

 

  
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