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Autore: elfin emrys    21/12/2010    7 recensioni
[Il continuo di "Ti odio", "Mi hai detto che mi amavi" e "Gli artigli graffianti delle tue lacrime"]
Le storie che sembrano false, spesso sono le più vere
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Storie che sembrano finite

 

Merlin si chinò in avanti, raccogliendo il fiore caduto.

Lo guardò con disprezzo e con dolcezza.

Ma si sa, è più facile odiare che amare.

Il fiore cadde stropicciato sul pavimento.

Il ragazzo uscì, con il volto duro, le sopracciglia piegate in un'espressione di dolore.

Chiuse la porta.

Il silenzio pervsase la stanza.

Non un respiro.

Improvvisamente, Merlin entrò di nuovo, cogliendo il fiore e mettendolo nel vaso dove stava prima di cadere.

Il mago scosse la testa.

Guardò ancora il bocciolo.

Lo accarezzò.

Poi chiuse gli occhi e si accasciò, stanco, sul pavimento, schiena al muro.

 

Arthur aveva la testa fra le mani.

Aveva paura per se stesso, per Merlin, ma aveva ancora più paura per loro.

Se ancora esisteva un "loro".

Il "noi" che il univa si era sciolto.

Per un errore.

Per un ricatto.

Per sempre.

Una volta avevano definito così il loro amore.

Dovevano sapere che "per sempre" non esiste.

Il Principe scosse le spalle, cercando di togliersi il senso di colpa.

Ci sono persone che non sanno che le cose si sistemano sempre, in un modo o nell'altro.

Arthur era una di quelle persone.

Il biondo alzò la testa.

Le occhiaie erano evidenti.

Sospsirò.

Almeno doveva provare...

Doveva provare per tornare ad esistere...

 

Merlin si addormentò a terra, piangendo.

Forse piangere e singhiozzare in un angolo sarebbe stato per molti infantile.

Ma lui si sentiva di doverlo fare.

Piangere aiuta a sentirsi meglio, a pulire l'anima dai dolori troppo forti.

La testa era appoggiata sulle braccia magre, che tenevano le gambe piegate, tenute sul petto.

Servono a chiudere il cuore, a vietare l'accesso a qualcuno nel petto.

Il sole tramontò,

oscurando l'angolo dove Merlin dormiva un dormire senza sogni e senza incubi.

Vuoto.

Solo un "Ti amo" che riusonava nella memoria.

 

Arthur spalancò la porta della casa di Gaius.

Nessuno.

Solo il rumore delle persone da fuori.

Ma non dicevano quello che voleva sentire.

Il biondo arrivò quasi correndo alla porta di Merlin, lanciandosi verso la maniglia, ma...

ma si fermò, esitante.

Da dentro non sentiva niente.

Neanche il respiro leggero di un ragazzo cui hanno strappato con forza le ali.

Arthur sospirò e schiuse la porta con dolcezza.

Il letto era fatto.

La stanza non aveva il classico disordine.

Lo sguardo di Arthur esaminò tutta la stanza.

Trovò pace quando si posò su un angolo alla sua sinistra.

Merlin era lì, immobile.

Con la coda dell'occhio, il biondo vide un vasetto con dentro un piccolo fiore che gli aveva regalato.

A volte i sentimenti si esternano in piccole cose, goccia dopo goccia, per tenerli per il futuro.

Il Principe scosse lievemente Merlin, il quale, anche nel sonno, riconobbe il tocco di Arthur.

Per un secondo sorrise, ma poi qualcosa lo travolse, ritornando alla mente.

-Merlin...

-Sta zitto...

-Un attimo, ascoltami...

Il mago si girò verso il biondo con gli occhi che erano diventati neri.

-Non ti voglio ascoltare. Mi fai schifo.

Il moro alzò lo sguardo, scattando in piedi, scappando dalla mano del Principe.

-Cosa vuoi?

-Ti posso spiegare tutto...

Merlin inclinò l'angolo della bocca in una smorfia.

Arthur chiuse a pugno le mani.

Si doveva controllare.

-Spiegare cosa...? Spiegare perchè stavi con...

-L'ho fatto per noi...

-Non esiste un noi. Non più.

Il Principe lo guardò.

-Sì, invece esiste. L'ho fatto perchè quella mi ricattava.

-Non ho mai sentito una storia più fasulla di questa...

Arthur sapeva che non si stava riferendo a quello che gli aveva appena detto.

Si riferiva alla loro storia, quella nascosta e segreta.

Ciò fece infuriare Arthur.

Il suo amore non era fasullo. No. Non lo era.

Il biondo posò le labbra su quelle del moro, mettendogli le mani sulle spalle.

-Le cose che sembrano false sono spesso le più vere.

Merlin lo guardò stupito, sospettoso e arrabbiato.

-Ti amo.

Le cose che sembrano false, spesso sono le più vere.

E le storie che sembrano finite, continuano sempre.

 

Spesso sono appena iniziate.

   
 
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