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Autore: mewsana    07/12/2005    8 recensioni
Non abbiamo visto nemmeno questo tramonto.
Me lo hai negato.
Accecata dalla rabbia, mi hai sottratto quest'ultimo momento.
Entrambi lo rimpiangeremo per sempre, non è vero Anna?
[Sequel di "Dancing On Your Body Without Pain"]E' vietato inserire il doppio tag br nelle introduzioni.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Triste, Malinconico, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Kyoyama, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi avete chiesto un continuo di < Dancing On Your Body Without Pain > e così eccolo qui, contenti

Mi avete chiesto un continuo di < Dancing On Your Body Without Pain > e così eccolo qui, contenti?

 

Un grosso bacio

Mewsana

 

 

*§(°)§*

 

 

Non Abbiamo Visto Nemmeno Questo Tramonto…

 

 

 

 

Te ne sei accorta, Anna?

Troppo presa dal rancore, mi hai fatto sparire prima che io potessi bagnarmi di quella luce soffusa e dorata.

Nemmeno questo, Anna…

 

A volte la vita è così.

Prima ti riserva una vita di certezze e punti saldi, poi ti butta nel mezzo della fossa dei leoni.

Lo fa senza avvisarti.

Ed io mi ci sono trovato un po’ in mezzo, senza saper cosa fare.

Invece tu lo hai sempre saputo, non è vero Anna?

 

 

 

 

Un anno prima.

20 agosto

 

 

Lei era ferma, immobile nel grande salone della villa.

Osservava le mani, quasi estranee al suo corpo, porre con cura maniacale delle candele all’interno di un cerchio che lei stessa aveva precedentemente tracciato.

Anna Kyoyama, questo il suo nome, si apprestava a contattare il mondo dei morti.

Si apprestava a contattare lui…

Lui….

Prese in mano una lettera scritta fitta, incendiandone un angolo con una candela di color nero.

Le prime parole presero fuoco velocemente, cancellandosi e diventando fumo nero.

 

Cara Anna…

 

-Io invoco il potere del mio spirito per richiamare in vita coloro che non sono più!!!- esclamò con voce decisa e vibrante nel tono. Osservò il foglio di carta contorcersi per la combustione che piano piano lo andava consumando.

 

Scommetto che una lettera proprio non te l’aspettavi!

Sono sempre pieno di risorse, non trovi?

 

-Io invoco il mio sposo. Chiedo di concedermi la presenza di Yoh Asakura per…- guardò il cielo che lentamente tendeva all’imbrunire. Con una smorfia continuò. –Per quattro minuti.-

Una nebbia scese nella sala, per poi dissolversi con uno schiocco al comparire della figura stupefatta di colui che l’aveva abbandonata.

 

Comunque, questa lettera vuole avere un significato più profondo.

Me ne vado Anna, me ne vado affinché non vi siano più pericoli.

Me ne vado con onore, però, bada bene.

Ed è questo l’importante, no?

 

Il fumo prodotto dalla carta che bruciava venne sospinto dalla brezza negli occhi dell’itako.

Due lacrime le bagnarono le gote.

-Anna…- sussurrò sorpreso, mentre tendeva una mano verso di lei.

-Yoh.- non una parola per spezzare il silenzio si udì uscire dalle sue labbra.

-Anna, tu stai piangendo…-

-Non piango per te, sia ovvio.-

-Certo…- mormorò lui, chinando gli occhi in un gesto sofferente.

 

Mi hai sempre detto che l’onore conta più di tutto, e allora eccomi qui.

A morire per una causa giusta, contro l’avversario che più rappresenta gli ideali sbagliati.

Gli ideali contro i quali siamo soliti combattere.

Però, non ti sembra sciocco, Anna?

Non ti sembra stupido che per far trionfare i nostri ideali, io debba morire?

E allora, a me non viene più da chiamarli giusti.

 

-Perché mi hai chiamato…?- riprese dopo un attimo di silenzio, spezzando la tensione che era scesa tra di loro.

-Voglio farti soffrire, Yoh, come tu hai fatto soffrire me. Ti ho richiamato qui perché il mio ideale mi dice di dovermi chiarire con te. Sono qui a tormentarmi solo perché tu ritorni laggiù col desiderio profondo di risalire e rivedere la luce del sole. Solo perché tu sia dannato per sempre…-

La brezza del tardo pomeriggio scorreva fra le due figure, ponendo come una barriera invisibile fra di loro. La stessa che la ragazza aveva già provveduto a mettere intorno al suo cuore.

Il sibilo del vento sembrava imitare la durezza della voce della ragazza.

Ma non era abbastanza. Non era abbastanza.

-Anna…-

-Sta zitto Yoh… sta zitto! Ora tu ascolterai così, in silenzio, mentre io ti dico tutto quello che non ho potuto dirti prima che tu…- fece una pausa, deglutendo con forza. –Prima che tu morissi.-

 

Ma non importa, va bene così.

So che tu sarai contenta, e potrai per sempre vantarti del tuo coraggioso fidanzato.

Ancora una volta, tutto rientra nel progetto che inseguo da una vita.

Va bene così.

 

-Anna, aspetta…-

-STA ZITTO!!!- tuonò lei, imperiosa. –Sta zitto, non peggiorare la situazione… sai cos’è questa…?- indicò la carta ormai quasi tutta bruciata con un dito tremante. –è tutto quello che mi è rimasto di te, lo sai…? Così sarai contenta…. Certo, sarò contenta, perché non lo sai…? Sposerò una foto!!- socchiuse gli occhi, mentre la con la mente ripercorreva quei terribili attimi.

-Io non volevo..- provò a spiegarle, alzando la mano per interrompere quel fiume di parole che gli si stava riversando addosso.

-Fai silenzio. Ideali giusti, non è vero…? Ideali giusti, certo Yoh… CERTO, VERO??- in un gesto di rabbia scaraventò una candela per terra, facendola spegnere.

Il suo petto si alzava e abbassava aritmicamente, con furia.

Con una disperazione che aveva pregato di non provare mai più.

 

Me ne vado, il sole brilla ormai all’orizzonte, e Hao non aspetta.

Comunque…

 

-Io pensavo che tu saresti stata fiera.-

-TU NON DOVEVI PENSARE!!! Tu non dovevi pensare…- si lamentò, muovendosi nervosa. –Non dovevi fare questo Yoh… non dovevi pensare che l’onore sarebbe stato più forte di quello che provavo… Addio, Yoh…-

-Anna, aspetta… è quasi il tramonto…- la supplicò, sperando di vedere quella luce così oro e rossa insieme a lei, un’ultima volta.

-Yoh… questa è la tua punizione, ricordi…? Affinché tu desideri ogni giorno di bearti di questa luce così soffusa…- rise seccamente. -Non dovevi farlo- concluse. -Addio. Tu non dovevi…-

-Anna!!! Anna, ti prego…-

Proprio mentre i primi raggi color oro bagnavano il volto dell’itako, Yoh Asakura, lacrime e disperazione, cominciò a scomparire.

-Non dovevi pensare che l’onore fosse più forte del fatto… del  fatto che io ti amavo.-

 

Comunque, sappi che io ti amo, e ti amerò per sempre.

Yoh.

 

Per la prima di innumerevoli volte, Anna imparò a cadere in piedi.

Osservò la carta completamente bruciata, e con un gesto della mano, essa volò via.

-Non dovevi.-

 

 

 

 

 

 

Così, Anna, non ho mai visto quel tramonto assieme a te.

Io piango, continuo a piangere e continuerò a farlo per sempre.

Anche tu.

Perché di quei colori, in fondo, avresti voluto bearti anche tu.

La vendetta non è bastata, e non ti basterà mai.

 

Comunque, c’è una cosa che mi fa soffrire ogni giorno di più.

Che nonostante tutto…

Io ancora ti amo.

  
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