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Autore: budinss    22/12/2010    1 recensioni
Cosa pensereste se io vi dicessi che una certa ragazza di nome Eliza, una diciannovenne, durante il suo viaggio a Londra incontra quela grand bell'uomo di Robert Pattinson? Io sinceramente la invidierei profondamente.. in questa fan fiction ho deciso di raccontare della sua avventura, di come, per caso, Elisa incontra Lizzie, la sorella di Rob. Fra le due nascera un bella amicizia e lei, ovviamente, le presentara il suo gran figaccione di suo fratello. Tutto rose e fiori? Eh, no. Perche? Questo non ho intenzione di dirvelo, spetta a voi scoprirlo. Ci tengo a dire che sono convinta del tutto che robsten esista, quindi se qualcuno immagina nuove storie d'amore, non le trovera. E vorrei precisare che non sono cose accadute realmente, o almeno spero.. insomma, se a qualcuno e sucesso.. tutta frtuna la sua!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo1: presentazioni

Bene, eccomi qui. Questa è una storia diversa dalle altre, o almeno diversa per me. Anche importante, aggiungerei. Certo, importante solo per una ragazza parecchio pazza, ossessivo compulsiva, come me, dipendente da twilight come una bambina dal suo orsacchiotto all'ora di dormire; oppure, per fare un esempio più alla mia portata, come la mia migliore amica dalla nutella. A questo punto vi chiederete, cosa mai potrebbe essere successo di così importante? Ehe, non ho proprio intenzione di dirvelo. Non adesso, almeno.
Non so come iniziare questa storia, o semplicemente da dove cominciarla. Ci vorrebbe come sottofondo la canzone del Re Leone, ma non so come fare a inserirla, quindi immaginatevela solamente. Insomma, questo è una specie di diario nel quale riassumerò, dandovi più dettagli possibili, del mio incontro con.. del mio incontro suprannaturale! No, scerzo.. a meno che voi non consideriante quel bellissimo, stupendo, magnifico attore di nome Robert Pattinson un angelo! Bene, prima di conoscerlo, era la stessa idea che mi ero fatta anche io, ma vi assicuro che vi renderete conto che non lo si può definire proprio un angelo.
Ecco, trovato. Non so se qualcuno di voi abbia mai letto Midnight Sun, ma ho inenzione di considerarmi talmente brava da poter fare un inizio come quello.
Ecco il momento della giornata in cui non desideravo altro che poter dormire. Le ore di scuola. Forse la definizione giusta era “purgatorio”. Ammesso che espiare le mie colpe fosse possibile, quelle ore andavano conteggiate. Non ero mai riuscita ad abituarmi alla mia noia; per assurdo, ogni giorno sembrava ancora più monotono del precedente. (Sì, lo so, non vale perchè ho fatto copia e incolla, però fate finta che quel pezzo lo abbia scritto io, un po' di fantasia non nuoce..).
Certo, questo valeva per qualsiasi solito mortale, anche per gli immortale a quano pare, ma non per me. Perchè? Perchè ovviamente io sono superiore alla norma! No, scherzo. Il fatto che io mi annoio ben poco durante le lezioni lo devo al mio compagno di banco, il fantaformaggioso Nicolas!
Era la prima ora del venerdì mattina, ero al quarto anno di università, anche se chiamare le mie poche ore in classe passate a cazzeggiare "università" non è propriamente proprio (propriamente proprio, che figo dirlo!), e io e Nicolas tentavamo di mettere in pratica l'idea di D'Annunzio con tutte le costole. Ovviamente la cavia vivente era Nicolas, che cercava in tutti i modi di raggiungere il linguine con la bocca (indovinate cosa ha fatto quel sporcaccione di D'Annunzio, perchè io mi rifiuto di dirvelo, troppo imbarazzante) mentre io gli spingevo la schiena il più possibile per aiutarlo. Non mettetevi a ridere, è bastata Federica, la mia migliore amica citata prima dipendente dalla Nutella, che in poche parole era straiata sul banco e cercava di non cadere anche da quello per le risate.
, mi disse improvvisamente Nico, a voce bassa.
< No, dai, ancora un piccolo pezzo..>, gli risposi io, cercando di convincerlo di scendere ancora un pezzo. Ad un certo punto sentii una specie di crock, suppongo provenisse dalla sua povera schiena, e lo lasciai subito andare.
< Scusa. Scusa, davvero>; gli stavo massagiando la schiena.
< Non fa niente, non ti preoccupare. Però direi che proprio con tutte le coste non ce la puoi fare, a meno che la sua teoria del super uomo non comprendesse l'essere di gomma.. e a dire la verità ammetto che è meglio così, niente atti osceni in luoghi pubblici!> mi disse massaggiandisi leggermente la schiena, con quel suo sguardo da odioso secchione (in realtà non è che fosse una di quelle parole senza una vita sociale che passa le sue giornate e studiare, semplicemente er un'enciclopeda vivente ), alzado un sopracciglio. Scoppiai fragorosamente a ridere, e a quel punto Federica non riuscì più a mantenere quel briciolo di autocontrollo e a furia d dimentarsi, cadde dalla sedia.
Penserete, ma che cappero (per non usare una parolaccia.. ) fanno questi dirante le lezioni? Eh, no. Quel giorno eravamo arrivati prima. I miei mi avevano comprato l'auto un mese prima ma mi ero rifiutata di usarla per paura di fare uno di quegli ingorghi degni di un disabile, e perciò era rimasta in garage mentre io usavo il pullmann. Quella mattina, invece, a furia di sentirmi implorare da Federica, avevo accettato di usare quell'aggeggio che mi metteva paura solo a vederlo e di accompagnare anche lei. Ovviamente a noi si era unito anche Nicolas, che non perdeva alcuna occasione per prendermi in giro.
Per evitare di arrivare tardi eravamo partiti prima, almeno se mi perdevo un paio di volte avremmo comunque raggiunto la scuola in tempo. A gran sorpresa di tutti, invece, riuscii a raggiungere quell'odioso edificio dalle mura gialle senza alcuna difficoltà e quindi ci rimaneva del tempo che non sapevamo come impiegare. E quale miglior modo di aspettare gli altri compagni di classe se non cercare rifare gli atti osceni di D'Annunzio con tutte le costole, in pubblico ( per usare le parole di Nico)? Lo so, le idee più matte sono tutte mie.
Ma, riprendiamo il filo del discorso.
Stavo dicendovi, scoppiai a ridere e Federica cadde dalle sedia. Immaginatevi due pazze, una delle due sdraiate sul pavimento, che ridono come due mongole. A complicare tutto, come degno di ogni figura di cacca, ecco che arrivò un gruppo di nostri compagni di classe, che ovviamente ci stavano fissando come se fossimo possedute. Come dargli torto..
< Ehm, ragazze, non vorrei interrompere la vostra sclerata >, mormorò Nico tentando di attirare la nostra attenzione, < ma è appena entrata la prof >.
A quel punto io e Federica ci alzammo, cercando di riprendere un minimo di autocontrollo per arrivare a fine giornata senza nessuna nota.
< Eli >, mi chiamò poiNico, durante la lezione di scienze della terra. Io mi girai per vedere cosa voleva e lui divenne improvvisamente rosso.
< Cosa c'è? >, gli chiesi, curiosa di sapere il perchè di quella sua reazione. Non gli capitava spesso.. Non mi rispose subito, chiuse gli occhi e prese quello che mi era sembrato un bel respiro.
< Ehm, te Federica avete da fare questo fine settimana? >, a quel punto aveva recuperato la sua disinvoltura, e i suoi occhi non erano altro se non curiosi. Strano, avevo pensato.
< Sì.. >, gli risposi, in ritardo, non capendo il motivo della sua precedente reazione. < Anzi, no no no. Aspetta, la Fede va via con i suoi questo fine settimana, ma io non ho niente da fare. Tu? Potremmo andare a guardarci un film, non ho proprio voglia di sorbirmi mio fratello.. >
< Era giusto quello che stavo per chiederti io.. >. A quel punto gli sorrisi, ancora incuriosita per prima.
< Potremmo vedere... mmm, non so, una commedia >. Conoscevo bene quella sua espressione.
< Ho capito, il solito horror. Però ti avviso che se non mi metto a ridere, cosa poco probabile, mentre quelli si dimenano come posseduti, avrò bisogno di un braccio da stritolare, e Federica non ci sarà.. >, lo avvisai, sapendo già che film avremmo visto.
I suoi occhi si illuminarono. Era strano capire il perchè quei luridi esorcismi insensati gli piacessero tanto. Per l'effetto che dovevano fargli, proprio no, perchè nessuno era mai riuscito a fargli paura; e non si poteva nemmeno dire che fossero fatti bene, quel continuo movimento della telecamera dava un senso di vomito..
< Non ti preoccupare. Però dovresti cambiare braccio >, mi disse a quel punto, alzando gli occhi al cielo, mentre si tirava su la manica della maglietta. Sotto c'era un bel livido bluastro. Arrossii immediatamente, ricordandomi come glielo avevo fatto: eravamo al cinema, a vedere un horror, tanto per cambiare, e ad un certo punto era sbucato da non so dove una specie di bambino assatanato. Ero scoppiata a ridere in una maniera assura e avevo tirato un bel calcio a Nico, seduto al mio fianco, perchè era praticamente sdraiata anche sulla sua poltrono.
< Scusa..> mormorai. Lui soffocò un risata, credo per cercare di non fami più sentire in colpa.
< Va bene, allora aggiudicato. Sarò sotto casa tua alle 7. I biglietti li prendo io, mia mamma deve andare al centro commerciale a fare la spesa oggi e glieli faccio comprare, almeno non sendo niente.. >
< Elisa, come si chiama l'involucro superiore del Sole >, mi chiese la prof, interrompendoci.
< Cromosfera >, mi suggerì a bassa voce Nico. Ovviamente io ripetei a pappardella quella che mi aveva detto e, come potevo dubitarne?!, era giusto.
Per il resto della giornata non avevammo fatto discorsi interessanti, oltre al solito dibattimento che l'acqua non è bagnata, ma bagna (tesi sostenuta da me), alla quale Nico mi ha risposto: Le molecole si bagnano a vicenda. Mi veniva da tirargli uno schiaffo! Perchè?! Perchè non è vero, e ne sono ancora convita: l'acqua non è basgnata ma l'acqua bagna. Ecco, e che capero.
Quando tornai a casa la mamma mi aspettava con il solito broncio: quel rincoglionito di Luca ne dovevaa aver combinata un'altra, ho pensato. E infatti avevo ragione; altre al bel 3 in spagnolo, ci si era aggiunta anche una nota perchè rispondeva alla sua prof. Non sapevo cosa dire, omai ero abituata alle sue solite cazzate, così andai in camera. Me lo sono che bussava alla porta nemmeno dieci minuti dopo.
< Ho bisogno di un favore >, mi disse dopo essersi chiuso con cura la porta alle spalle. Io a quel punto ho sbuffato, cosciente che mi avrebbe messo nel guai per l'ennesima volta.
< Lo so, prima o poi però troverò il modo per sdebitarmi. Domani devo andare ad un concerto, ho già preso i biglietti. Mamma però mi vuole far andare e ho bisogno di una giustifica; l'ultima volta se ne sono accorti che non era la firma della mamma. Me la potresti fare tu? >. Mentre mi implorava sembrava una specie di cagnolino. Esasperata gli risposi di sì, pensando già alla scusa da dire alla mamma nel caso se ne fosse accorta.
Dopo di che, non avendo la minima voglia di fare i compiti, presi dallo scaffale Twilight. La mia stenza era un disasto: libri, fogli, appunti, scarpe e vestiti erano sparsi d'appertutto ma, chissà come, quell'ultimo scaffale della libreria era sempre spolverato e in ordine. Ovviamente era quello con i libri e i dvd della mia saga preferita, sempre lì ad aspettarmi ogni sera.
Andai direttamente alla parte che mi interessava di più: la scena della radura. Leggere ogni volta quella parte mi faceva tornare di buon umore. Sentire Edward che faceva quella comfessione mi sollevava da terra e mi portava nel mio rifugio. Rilessi quelle pagine una decina di volte prima di decidere di andare chiudere il libro.
Non mi andava però di dormire, così accesi il computer ed andai su facebook.
Passai una mezz'oretta in quel modo, leggendo tutti i link più stupidi del mondo e ridendo a crepapelle distesa per terra con i miei vecchi pantaloni della tuta e quella maglietta che mi arrivava all'ombelico: faceva troppo caldo!
Fu in quello stato che mi ritrovò Nico quando, con mia grande sorpresa, sbucò nella mia stanza.

Allora cosa ne dite? Spero tanto che lidea vi piaccia e non vedo l'ora di leggere qualche recensione : D
  
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