Notte di Natale
Entrai in ascensore
con la mia borsa, per andarmene finalmente a casa.
A casa dall’ufficio, dato
che Gibbs ci aveva trattenuti fino alle otto, la sera della vigilia di
Natale.
Avevo appena
premuto il pulsante per scendere nel seminterrato quando mi appoggiai
alla
parete fredda della scatola metallica che Tony bloccò le
porte per entrare.
- E domani è
Natale! – Esordì con il suo solito sorrisetto
sistemandosi il nodo della cravatta.
Sorrisi anch’io alla sua esclamazione, ma non gli risposi.
Sapevo che di lì a
poco sarebbe arrivata una domanda da parte di Tony; oramai lo conoscevo
troppo
bene, erano due anni che lavoravamo assieme.
- Che hai
intenzione di fare questa sera Ziva? – Lo sapevo, lo sapevo
che me l’avrebbe
chiesto.
- Mmm… Ci devo
pensare… Non so ancora che cosa fare, sono una impulsiva. Se
mi va di fare
qualcosa la faccio sennò non la faccio. – Intanto
il DLIN dell’ascensore ci
avvisò del nostro arrivo nei garage.
- Questo lo so, si
che sei impulsiva. Ti conosco bella ninja. – Ancora il
sorrisetto… Iniziai a
preoccuparmi che gli stesse venendo una paresi facciale.
- Tu non mi conosci
affatto DiNozzo. Comunque, cambiando discorso: tu che fai questa sera?
–
- Ho una specie di
missione… - Mi mostrò una sguardo furbo,
appoggiandosi con il meraviglioso
vestito appena uscito dalla lavanderia alla
sua mustang blu scuro.
- Missione? E cioè?
– Mi scappò una risata, aprii la chiusura
centralizzata e mi appoggiai anch’io
alla mia berlina nera.
- Devo fare una
sorpresa ad un’amica…- Rimase sul vago e lo
guardai con uno sguardo
incuriosito.
- Una delle tue
amichette? Ne sarà davvero felice… Soprattutto
alla vigilia di Natale. Però non
ferirla; non credo voglia passare le feste con i rimpianti di essere
stata con
te. –
- Ah, ah,
divertente. Nessuna ha mai avuto rimpianti per essere stata con me.
–
- E come lo sai? Ti
hanno mandato un’e-mail? – Aprii la portiera, sarei
stata a casa quella sera.
Il giorno dopo sarebbero tutti venuti da me per il cenone di Natale,
dovevo
ancora incartare i regali ai miei colleghi. Sì, un bel film,
tanti pacchetti…
La serata perfetta.
Perfetta per una
single come me, che sapeva di amare un uomo impossibile che non avrebbe
mai
avuto.
- Lo so, Ziva. Un
latin lover come me non può
deludere nessuna. Allora hai deciso? –
- Deciso cosa? –
- Che fare questa
sera, mi pare ovvio. –
- Tu vai dalla tua
amichetta, io dedicherò la serata ad increspare i regali per
domani. -
- Increspare?
Incartare semmai… Okay, me ne vado. A domani piccola ninja.
– Mi sorrise ancora
ed io ricambiai. Mi misi alla guida e partii verso casa, la radio
accesa per
rilassarmi.
Appena varcai la
soglia mi tolsi il cappotto e, dopo aver infilato la mia tuta
preferita, mi
sedetti sul pavimento del soggiorno con nastro adesivo, fiocchi e carta
colorata davanti a me.
Accesi il
televisore cercando un canale musicale per creare un po’ di
sottofondo, poi
iniziai ad incartare con cura i regali a uno a uno.
Iniziai con quello
di Gibbs: una sciarpa beige. La misi in un sacchetto dorato e vi
incollai sopra
un fiocco dello stesso colore. Scrissi un biglietto cercando una frase
adatta e
non banale e misi il pacchetto completo da parte; passai poi al regalo
di
Palmer: un libro di anatomia, gli avrebbe sicuramente fatto piacere.
Feci tutto
il procedimento anche con quello e lo poggiai accanto a quello di
Gibbs; poi
impacchettai i regali di McGee, un maglione e collo alto, quello di
Abby, una
collana con una croce gotica e quello di Ducky, un cd di musica
classica.
Presi l’ultimo
regalo con cura: quello di Tony. Avevo perso tutto il weekend per
cercare il
regalo adatto, quindi optai per una camicia bianca di ottima fattura
– da
quanto mi aveva riferito il commesso gay che me l’aveva
venduta – e una
cravatta blu scuro, il suo colore preferito. Guardai i regali per
qualche
secondo e pensai alla faccia che avrebbe potuto fare Tony aprendoli:
sorrisi al
pensiero.
Pensando a lui e al
suo viso mi venne una stretta allo stomaco: era molto tempo che la
sentivo e
sapevo anche a che cosa si riferisse. Riuscivo a incrociare il suo
sguardo
quando mi fissava, riuscivo a scoprirlo quando frugava tra la mia roba,
riuscivo a capire che era da un po’ che la semplice amicizia
in me stava
lasciando il posto a qualcos’altro. Mi chiesi se fosse stato
lo stesso per lui
e misi il regalo in una scatola rossa con dei fiocchi di neve, poi
sentii
suonare il campanello, così mi alzai ed andai ad aprire la
porta.
- Sì? – Chiesi,
guardando dallo spioncino.
- Babbo Natale. –
Un uomo con capello rosso e barba bianca era al di là della
porta del mio
ingresso. Decisi di aprire.
- Tony… - Sospirai
sorridendo:- Era questa la tua specie di
“missione”? –
Mi appoggiai alla
porta semiaperta, non lasciandolo ancora entrare.
- Sei un’amica no?
Una delle migliori, oserei dire. – Sorrise anche lui,
togliendosi la barba
sintetica e sistemandosi il pacco colorato tra le braccia.
Amica. Sì, solo
quello. Purtroppo. Non so che cosa darei per svegliarmi con lui accanto
a me, un
giorno.
- E quello cos’è? –
Chiesi, indicando il pacco tra le mani di Tony, per cercare di sviare i
miei
pensieri su di lui.
- Questo? Oh, ho
detto che ero Babbo Natale no? Comunque, posso entrare o credi di
tenermi qui
al freddo tutta la notte? –
Tutta la notte?
Magari. Beh, non fuori al freddo però… in casa
mia dispongo anche di un
caminetto.
- Sì, scusa entra.
– Mi spostai da una parte per lasciarlo passare e lui
entrò, con il solito
pacco ingombrante che appoggiò affianco ai regali
già impacchettati.
- Per te. – Disse
indicando con un cenno del capo la scatola:- Sono due cose ma per
comodità ho
voluto impacchettarle insieme.-
- Grazie. Non mi
sarei mai aspettata di incontrare Babbo Natale di persona. - Ci
mettemmo a
ridere mentre aprii con cura i regali.
Dentro lo scatolone
trovai un orsacchiotto gigante con una maglia con su scritto
“Ti voglio bene” a
caratteri cubitali e un vestito: il vestito di raso verde che avevo
utilizzato
per la missione sotto copertura. Sorrisi. L’avrei messo
l’indomani.
- Bei momenti eh? –
Mi chiese, sedendosi sul divano.
- Cosa? – Stavo
pensando a quel nostro, unico bacio. E a quanti altri baci avessi
voluto ancora
da lui.
- Ho detto: bei
momenti eh? –
- Già, bei momenti.
– Mi sedetti affianco a lui:- Vuoi qualcosa da bere?
–
- Sì, grazie. –
- Caffè? –
- Sai che odio il
caffè… -
- Tisana? Ne ho una
fantastica, me l’ha mandata mia zia Nettie da Israele.
–
- La zia con cui ho
parlato al telefono.. Sì dai, assaggiamola. –
Mi avviai verso la
cucina e Tony venne con me, sulla porta della stanza però si
fermò e lo guardai
incuriosita, fermandomi anch’io a venti centimetri da lui.
- Che fai? –
- Siamo entrambi
sotto il vischio.-
- E allora? –
- La tradizione
vuole che due persone che sono sotto al vischio insieme si bacino.
–
- Te lo stai
inventando, non l’ho mai sentita questa…
–
- Ti giuro che è
vero! –
- Non ci credo! –
- Ti dico di sì! –
- Okay allora, se
lo vuole la tradizione. Ma… se non lo facessimo? –
- Dieci anni di
sfortuna in amore. Certo, non per me… Sono così
sexy –
- E così
narcisista! –
Dio solo sa quanto
ebbi desiderato quel
momento.
Tony si avvicinò
piano e poggiò le labbra calde sulle mie; rabbrividii a quel
contatto con il
cuore che batteva a mille, ma Tony si scostò subito:- Fatto.
–
- Tutto qui? Quello
sarebbe stato un bacio? Caro il mio casanova non sai neanche che cosa
sia un
bacio, tu. –
- Ah no?! Allora
perché non me lo fai vedere? –
- Sarebbe una
sfida? –
- Decidi tu. Ti ho
solo detto di mostrarmi come si fa a baciare: dato che ti vanti
tanto…-
- Io non mi vanto:
ne sono solo capace. –
- Allora perché
esiti così tanto? Non sei una impulsiva? –
- Okay. –
Feci come per girarmi
poi scattai verso di lui e gli saltai praticamente addosso: le mie
labbra
incontrarono subito le sue, stupite da quel contatto improvviso. Niente
ci fu
di puro e casto in quel bacio e quando Tony si rese conto della
situazione, mi
prese il viso tra le mani e le nostre lingue si incrociarono.
Finalmente, finalmente.
La bocca di Tony
scese sul mio collo con ardore ed iniziai a sbottonargli la camicia:-
Non
doveva essere solo un bacio? – Mi chiese Tony ansimando tra
un bacio e l’altro.
- Vuoi fermarti? –
- Ti avrei già
staccata da me se avessi voluto fermarmi, oramai il gioco è
iniziato. –
- Allora
giochiamo.-
Le mie gambe si
incrociarono sui suoi fianchi e mi portò di peso in camera
da letto: mi fece
accomodare per bene e, tra un bacio, un sorriso e qualche parola dolce
da parte
di entrambi, i vestiti scivolarono via dai nostri corpi.
Facemmo l’amore.
Io e lui.
Nient’altro durante
quella notte.
Il mattino
dopo…
Non ho mai vissuto
una notte più bella con una persona, non ho mai amato
così una persona.
Tony era lì, come
un bambino addormentato, gli occhi chiusi e un sorriso furbo e beato
stampato
sulle labbra. Lo guardai dormire e ripensai
a tutto quello che avrei voluto
dirgli quel giorno, a che cosa avremmo fatto da quel giorno in
poi… Tony aprì
gli occhi.
Un sorriso comparve
sul mio viso, ero lì con lui, a casa mia, nuda nel mio
letto… con lui.
Il miglior
risveglio della mia vita. Questa volta l’istinto mi disse che
ce ne sarebbero
stati molti altri e mi rilassai al pensiero.
- Buon Natale,
Tony. -
- Buon Natale,
Ziva. –
Sara’s
corner: Eccoci, alla fine anche
di questa fanf… Beh, che ne pensate? Sarei curiosa di
saperlo anche se so che
non è eccezionale come lavoro.
Probabilmente la cambierò un po’
secondo l’ispirazione, un po’ secondo le vostre
recensioni.
Usate questo rettangolo bianco sotto
al capitolo…
Buon Natale a tutti quelli che mi
seguono o che hanno letto solo questa shot.
Con un bacio grande, grande.
La vostra BiEsSe.
P.S.:
Facemmo è giusto... Ho cercato su internet perchè
non mi ricordavo il passato remoto! xD