Era giunto il momento; stavo per partire insieme a Kaname essendo però consapevole di non amarlo.
Della mia partenza avevo informato solo il preside dell’accademia e adesso, non sapevo come dirlo a Yori, ma soprattutto al ragazzo che più di tutti mi era sempre stato vicino; il ragazzo che da poco avevo scoperto di amare. Era troppo tardi per dirlo a parole e soprattutto faceva troppo male, così decisi di scrivere due lettere: una per la mia amica e compagna di stanza, che sicuramente si sarebbe spaventata non vedendomi; e una per Zero.
Mentre scrivevo, delle lacrime avevano iniziato a rigarmi il volto, con la prima lettera poche e non molto frequenti, ma con la seconda, le lacrime iniziarono a diventare un fiume, tanto che dovetti fermarmi dallo scrivere perché avevo la vista appannata.
Presi le lettere e le misi nelle camere dei rispettivi riceventi sicura di non essere vista poiché erano ancora tutti a lezione.
Tornata in camera preparai le valigie e mi diressi verso il cancello dell’accademia, dove mi ero messa d’accordo per incontrarmi con Kaname. Quando raggiunsi il luogo, lo trovai già lì ad aspettarmi con un sorriso dolce ma triste; pensai che fosse perché, con quel gesto, stava lasciando tutte le persone che aveva conosciuto fino a quel momento all’accademia e che a detta sua erano stati solo dei burattini ma che io sapevo erano stati la sua famiglia.
Quando lo raggiunsi mi prese la mano, io non riuscivo a guardarlo, sapevo di dover andare ma non mi sembrava giusto illuderlo che provassi ancora qualcosa (se non gratitudine) nei suoi confronti.