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Autore: TonyCocchi    22/12/2010    2 recensioni
Come si festeggia il Natale alla gilda più pazza e divertente che ci sia? Ovvimente con un grande cenone tutti insieme! Preparatevi ad una serata luminosa, spassosa e affollata, in cui gli animi di tutti voleranno alti grazie ad una mirabile esibizione di un... drago della musica! XD Contiene il mio messaggio di auguri per voi lettori! ^__^
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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fairy tail NATALE!

Ehilà a tutti, miei festivi lettori! Il Natale è una festa da me sempre molto sentita, e non posso certo trascurare di fare gli auguri a tutti voi che mi seguite o che casualmente sbirciate le mie storie!

Così eccomi un’altra volta alla prese con una fic dai toni natalizi, mio modesto regalo con cui voglio donarvi un po’ di giusto spirito per queste feste meravigliose! Come avete visto dal titolo, il fandom è ancora una volta Fairy Tail, manga che mi sta molto ispirando di questi tempi. Proprio come “Merry Naruto Christmas” il mio obiettivo è farvi divertire e calare in atmosfera, quindi accendete “White Christmas” e “Jingle Bell Rock” sul vostro computer e partiamo con questa spassosa storia, al termine della quale ci sarà un mio personale messaggio, un po’ più serio, dedicato a tutti voi!

Buona lettura e buone feste da NaruXHina!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

 

PPPS: Una mia precedente fic natalizia simile a questa, però su Naruto:

http://www.manga.it/fanfic/view.php?c=112005&cap=1

 

 

 

A Magnolia nevicava raramente, per via del clima mite tutto l’anno. Ma quando si sa maneggiare bene la magia c’è rimedio anche a questo!

Mentre un cielo di grigie batuffolose nuvole si limitava a coprire la città senza regalare nulla, sulla gilda Fairy Tail invece scendeva giù una lieve e allegra pioggerella di bianchi fiocchi!

Come saltava all’occhio da fuori quel torreggiante edificio, non bastasse il firmamento di luminarie multicolore che in quella sera di fervente attesa lo ricopriva, illuminando a giorno tutta l’aria circostante! A nessun ragazzo della città era infatti sfuggito, e di conseguenza se ne vedevano parecchi ronzare per di lì, anche nel cortile interno della gilda, per sfruttare al meglio la neve messa a loro completa disposizione per accesi combattimenti a palle di neve e per la costruzione di buffi pupazzi.
Davvero non capivano perché i loro genitori li mettessero in guardia da quei maghi spesso e volentieri: va bene, causavano danni, e il Natale precedente l’intera città si era ritrovata bloccata in una tormenta magica, ma senza di loro dov’era il divertimento?

Il pop-corn ha più gusto se mangiato guardando la neve dalla finestra. Che importa se ti blocca l’uscio di casa?

Quell’anno però, per evitare altre spiacevoli lamentele ci erano andati più leggeri; non che questo impedisse ai ragazzini e alle ragazzine della città di essere lì a divertirsi!


Era la vigilia di Natale, e di lì a breve tutti si sarebbero riuniti a festeggiare!

Proprio perché non c’è serata migliore da passare insieme, un gruppetto di giovani maghi ritardatari, arrivato solo in quel momento lì dove la strada si imbiancava, non vedeva l’ora di essere dentro con tutti gli altri compagni!

Ovviamente vi era Natsu in testa, ben al riparo dal freddo grazie alla sua sciarpa; e non solo quella, ma anche berretto con pon pon, paraorecchi, guanti, cappotto imbottito con cerniera tirata su che più su non si può, maglione e calzini di lana.

Come mago del fuoco, e come testa calda, il freddo non lo poteva proprio soffrire, specie se potenziato dall’effetto neve che circondava la gilda.

“Veloci! Se gli altri hanno iniziato il cenone senza di noi faccio un macello!”

“Aye!” lo sostenne Happy sbucando da una delle calde tasche del suo cappotto nella quale si era rintanato.

“Forse cammineresti più velocemente senza quel quintale di vestiti addosso…” commentò Lucy Heartphilia, che si era limitata ai paraorecchi e a un cappotto beige più discreto.

“Umpf, che pappamolla. Il freddo lo devi combattere e vincere, non devi lasciargli fare il suo gioco.” disse il ragazzo dai capelli neri che era con loro.

Lucy ancora non riusciva a capacitarsi di Gray, il quale di quella stagione e sotto la neve andava in giro con la maglietta a maniche corte: “Come diavolo fai a non prenderti una polmonite vestito così?!?!?”

Chi in un modo e chi nell’altro, le facevano venire caldo solo a guardarli, l’uno trincerato dietro un muro di imbottiture che quasi lo nascondeva alla vista e l’altro abbigliato come stesse andando in spiaggia!

I tre e il loro gatto blu parlante passarono tra i ragazzini che giocavano davanti la loro gilda, scansando proiettili di neve vaganti e complimentandosi sulla bellezza di alcuni dei loro pupazzi, e arrivarono così nel cortile interno.

Il portone era leggermente aperto e da esso faceva capolino un invitante bagliore rosso-arancio che trasmetteva calore dritto all’anima.

Prima di entrare però, Lucy mise mano al suo mazzetto di chiavi degli spiriti stellari.

“Dovete sapere che sono riuscita ad ottenere dal Re degli Spiriti Stellari un permesso speciale per tutti i miei amici: potranno passare qualche ora insieme a noi, così festeggeremo veramente tutti insieme!”

“Accidenti, e come hai fatto? Una volta ci raccontasti che questo Re delle Stelle era un osso duro.” domandò Gray, mentre Natsu li guardava spazientito, con l’aria di chi voleva si sbrigassero ad entrare! Nonostante infatti avesse i guanti continuava a sfregarsi le mani e a soffiarci su aria calda! Meno male che era un po’ meno peggio del Natale precedente…

Lucy ridacchiò: “Oh, non è poi così duro, e poi si sa che a Natale siamo tutti più buoni. Infatti diciamo che sono riuscita a convincerlo… con la bontà! Ih ih ih!”

 

Lucy e tutti i suoi spiriti, quelli delle chiavi d’oro quanto quelli delle chiavi d’argento, avevano evocato tutti insieme, con l’aiuto di Loki, il loro possente e baffuto Re per una breve udienza, in cui chiedere il favore di un permesso temporaneo. Come c’era da aspettarsi, il titanico sovrano si era da subito opposto.

“In tanti millenni non è mai accaduto nulla del genere. Perché mai ora dovrei concedervi questo permesso?”

“La prego!” piagnucolò la maghetta con gli occhi pucciosi.

“La preghiamo!” fecero tutti gli altri imitandola!

“Pu-puun!” aggiunse Plue.

“Che male c’è? È solo per qualche ora, il tempo di aspettare la mezzanotte e festeggiare un pochino!” spiegò Lucy.

Ma il Re incrociò le braccia: “Mi spiace, so che sei loro amica e li vuoi vicini a te per la festa, ma non si può. E non cambierò idea.”

Lucy allora tirò fuori ciò che teneva nascosto dietro le spalle: “Nemmeno per questo succulento panettone canditi e uvetta?”

“……”

La gigantesca mano del Re scese giù dal firmamento e con due dita raccolse la morbida dolcezza dalle mani della fanciulla, mandandola poi giù tutta d’un colpo.

Gli altri spiriti, da Horologium a Taurus, da Acquarius a Lyra, lo guardarono frementi d’attesa; qualcuno deglutì.

“Mhmm… ne avete altri?”

Lucy e tutti i suoi spiriti stellari tirarono fuori ciascuno un panettone canditi e uvetta da dietro le spalle, unito a un pregante sorrisone.

“… Eh eh eh!”

I loro sorrisoni furono subito ricambiati da quello che comparve sotto i suoi enormi baffi bianchi.

 

“Alla fine anche i re si fanno contagiare dallo spirito natalizio! Forza, tutti qui!”

Le chiavi si illuminarono e i suoi spiriti, senza che dovesse usare alcun potere magico, le si presentarono tutti.

“Questo si che è un regalo stupendo che ci hai fatto!” disse Loki, prendendo subito le sue mani tra le sue, imbarazzandola.

“Entriamo! Entriamo! Entriamo!” saltellarono allegramente Gemi e Mini.

“Già, questa si che sarebbe una buona idea! Brrrr!” disse Natsu smettendo per un po’ di battere i denti: più guardava quella porta socchiusa e più provava l’impulso di tuffarsi dentro il tepore che emanava!

“Ti ci vorrebbe una bella tasca anche per te!” propose Happy scherzosamente, immaginandosi un mega cappotto con delle mega tasche in cui il draconico poteva ripararsi come stava facendo lui!

“Tsk! Pappamolla!”
“Ehi, ripetilo Gray e squaglio!”

“Si, va bene, entriamo!” -fece Lucy, sperando che così quei due si calmassero- “Ehm, Acquarius, mi raccomando…”

Lo spirito a forma di sirena la guardò di sbieco: “Tranquilla, non ho intenzione di far annegare nessuno, sono in festa anch’io.”

“Meno male!”
“Annegare chi?” domandò Scorpio, provocando nell’altro spirito un repentino cambio caratteriale.

“Oh, nulla, amore mio!” –rise lei accoccolandosi vicino il suo braccio- “Entriamo, dai!”

 

“Siamo arrivati!”
Mirajane andò subito ad accoglierli: “Finalmente! Mancavate solo voi!”

“Finalmente! Posso togliermi questa roba di dosso!” strillò subito Natsu, scaraventandosi via di dosso i vestiti di troppo per tornare al suo abbigliamento abituale. Il freddo infatti doveva accontentarsi di regnare fuori di lì: due grandi camini, sui muri di destra e di sinistra, avvampavano di fiamme vivide e robuste, come inestinguibili, mentre su di loro erano già appese tante calze ricolme di dolci dai quali tutti potevano servirsi.

Lungo le pareti brillavano intermittenti lunghe file di luminarie, anche colorate, alcune delle quali componevano disegni natalizi quali campane, renne, bastoncini di zucchero candito (c’erano anche quelli veri ovviamente), angioletti, caricature del master, alberi di Natale…

Ed ovviamente c’era anche lui, e come poteva mancare?

Figurarsi se Fairy Tail, per il proprio albero di Natale, mancava di fare le cose in grande!

Un abete maestoso, alto fino al soffitto e le cui radici, grazie alla loro magia, si insinuavano tra le assi del pavimento per raggiungere la terra sotto le fondamenta: perché mai infatti uccidere un povero albero? Ha diritto anche lui al suo Natale!

Così eccolo lì, vivo e verde, a festeggiare con tutti loro, abbellito da decorazioni e luci di tutti i tipi, per le quali avevano contribuito un po’ tutti: palline, cristalli di ghiaccio, lucette a forma di fiammella, stelle, libri formato mini con sopra scritte frasi di auguri, pesciolini (finti), bulloni di ferro (spruzzati con vernice dorata…), simboli della gilda, ghirlande argentate, angioletti, pupazzetti commestibili di marzapane (che già stavano “misteriosamente” sparendo), faccine di cartone con sopra le loro facce e altro ancora!

La maggior parte dei tavoli erano stati spostanti al centro del salone, appena prima del grande albero, ed uniti l’uno dopo l’altro in un’unica grande tavolata dove i maghi e le maghe stavano pian piano prendendo posto.

Tutti i membri della gilda erano lì: Jet, Droy e Levi, Juvia, Macao e Wakaba, Cana, Elfman e Lisanna, Reedus, Warren, Ecor, Max, Olietta, persino i tre Raijinshuu, e tutti in assetto festoso!

A cominciare da Mira, che era andata ad accoglierli vestita tutta di verde e con delle scarpette dello stesso colore dalla buffa punta attorcigliata: sembrava proprio una elfetta! Allo stesso modo Elfman indossava in testa un berretto di lana verde col pompon bianco, Cana invece ne portava uno simile ma di colore rosso, Nab si era messo in testa un paio di finte corna di renna, e il piccolo Romeo stava correndo verso di loro per salutarli facendo tintinnare una briglia con attaccati dei campanellini.
“Ciao ragazzi, buon Natale! Guarda lì Natsu, vicino a mio padre!” disse il bambino indicandogli Macao.

“Chi è quella?”

“Mia mamma! Sono ancora divorziati, ma li ho convinti a passare insieme stasera per farmi contento!”

Macao e la donna in questione si guardavano torvi e a un tratto si girarono con uno sdegnato “Umpf!”…

“Visto? Te l’avevo detto che la tattica di assillarli con lagne giorno e notte avrebbe funzionato!” esultò Natsu battendogli il cinque.

“Verissimo, alla fine non ce l’hanno fatta più! Ih ih!”
“MA CHE RAZZA DI SUGGERIMENTI GLI DAI?!?!?” urlarono Gray e Lucy con gli occhi da fuori, mentre Mira nascondeva con la mano una risatina.

Lucy, lasciato perdere Natsu, tornò a guardare incantata lo splendore che aveva dinanzi, perdendosi in quel mare di luci, decorazioni e facce familiari: “La gilda non è mai stata così bella, non trovi Mirajane?”

“Si, però i camini volevo accenderli io! Uffa! Dovevamo arrivare prima.”
“Allora è un bene che abbiamo fatto tardi.” -disse Gray incrociando le braccia- “Saresti stato capace di dar fuoco a tutto, e allora addio festeggiamenti!”
“La pianti di sfottere? Per tua informazione l’unica cosa che qui rischia di prendere fuoco sei tu!”

“Vedo che la tua idiozia non si risparmia nemmeno nei giorni di festa, eh?”

Lucy sospirò: possibile che neanche Natale potesse rappresentare una tregua per quei due?

“Ehi, voi…”

?!?!?

Lucy si voltò, sobbalzando anche lei dinanzi all’appena sbucata Erza Scarlet!

“Non ditemi che stavate litigando la vigilia di Natale, vero?” domandò con voce di tuono.

Natsu afferrò Gray: “MA QUANDO MAI! SIAMO A NATALE! SIAMO TUTTI PIÙ BUONI!”

Gray afferrò Natsu: “BEN DETTO, AMICONE MIO! PACE E AMORE A TUTTO IL MONDO!”

E abbracciati per le spalle i due presero a ridere a crepapelle!

“IO E LUI NON LITIGHEREMO CERTO OGGI! AH AH AH!”

“GIUSTO! GUARDA COME CI DIMOSTRIAMO QUANTO CI VOGLIAMO BENE! AH AH AH!”

<< La paura di Erza per loro è anche più forte dello spirito del Natale… >> pensò Lucy guardandoli con aria di sufficienza.

L’espressione di Erza allora cambiò in un raggiante sorriso: “Mi fa molto piacere! Questa giornata è troppo bella per rovinarla mandandovi all’ospedale.”

Sorriso o non sorriso, Erza era sempre inquietante e Natsu e Gray sbiancarono come la neve che ancora si vedeva venire giù fuori dalle finestre.

“Scusa, Erza” –le si avvicinò Lucy, che toltasi il cappotto e il paraorecchi si mostrava ora avvolta in un morbido maglioncino bianco fattole da Aries come regalo anticipato- “Almeno a Natale non potresti indossare qualcosa di meno… cioè, di più festivo?” chiese riferendosi all’armatura. Alle loro spalle intanto Natsu e Gray continuavano a ridere e saltellare mostrandosi festanti e gioiosi, oltre che idioti.

“Mhmm, ci stavo giusto pensando.”

La corazza di Erza prese a brillare, oscurando la ragazza dalla vista altrui col suo bagliore; poi la maga ricomparve, indossando un procace completino da aiutante di Babbo Natale, tutto rosso e bianco con minigonna orlata di candido pellicciotto.

“Che ne pensi?”
“Si intona molto ai tuoi capelli… Perché la barba?”

“Optional.” -rispose lei togliendosela- “A proposito di barba, avvicinatevi all’albero, “Babbo Natale” vi aspetta!”

“Babbo Natale?”

Gray e Natsu si interruppero, e anche Happy tornò volando subito da loro: “Babbo Natale?”
Erza annuì: “Si, eh eh eh!”

 

“YOHOHO! BUON NATALE!”

“Lo immaginavo!” ridacchiò Lucy vedendo il piccolo master Makarov vestito da Santa Claus, anche lui con la barba finta!

“Buon Natale, vecchio!” –salutò il dragon slayer- “Senti, hai per caso visto Babbo Natale? Erza ha detto che stava da queste parti.”

Lucy sospirò: “Non ci posso credere…”

Gray scosse il capo: “Accidenti quanto sei idiota…”

“Diglielo Gray. Insomma… Babbo Natale, ma andiamo!”

“Credi che il vero Babbo Natale verrebbe qui con tutto il lavoro che ha da fare la sera della vigilia?”

“CHE?! MA GRAY, CREDEVO CHE…”

Sentitosi ignorato, il minuto Babbo a loro disposizione richiamò la loro attenzione con un altro forte “Yohoho!”!

“Sono contentissimo che siate arrivati anche voi finalmente! Da buon Babbo Natale sto infatti distribuendo balocchi a tutti voi! In fondo, io sono il master, e non dico sempre che sono come un padre e che voialtri siete i miei “ragazzi”? E i ragazzi, come i bambini, a Natale devono avere i loro regali, perciò eccoli qui!”

E da un grosso sacco, posto proprio sotto le fronde più basse del gigantesco albero, porse a ciascuno dei tre e ad Happy un pacchetto incartato e infiocchettato!

“Grazie, master! Un bel pensiero!”

“Oh, Lucy, non farmi arrossire: col vestito che indosso poi non mi si vedrà più! Yohohoho!”

Prima di scartarlo però, questa si avvicinò all’orecchio del loro master: “Sa, sono proprio curiosa di sapere cosa ha regalato lei a Natsu. Io non sapevo proprio cosa potesse fargli piacere, così alla fine gli ho preso un pigiama con le fiamme…”

Uno di quei regali con cui non si rischia di sbagliare insomma, e che, escludendo le fiamme, non poteva certo dirsi azzeccato. Sicuramente Natsu avrebbe accettato il suo regalo con un sorriso e un grazie per non intristirla, ma dubitava che gli avrebbe fatto realmente troppo piacere…

Makarov, capendola al volo con uno sguardo le carezzò un attimo la testa: “Si, in effetti Natsu è un tipo abbastanza difficile da accontentare. Però, se ci ragioni un po’ attentamente…”

Natsu, rimosso l’incarto rosso e verde, aprì il pacco di cartone che conteneva… e restò a bocca aperta!

“CARBONE! BABBO MI HA REGALATO CARBONE! CHE BELLO! COME SONO FELICE!”

Lucy: O___O

“Grazie Babbo Natale! Grazie!” cominciò a dire per poi smetterla di parlare e rimpinzarsi con gusto del suo regalo, sporcandosi tutto il muso di nero!

“Ah! Che sollazzo per la mia fornace!” disse commosso, battendosi una mano sul pancino.

“Da… non… credere…”

“Yohoho!”

“Lucy!”

Era Levi, coi capelli addobbati da un fiocco anch’esso a motivi natalizi, la quale, tutta raggiante, le si avvicinò e la strinse in un forte abbraccio che non mancò di ricambiare!

“Buon Natale, amichetta mia!”

“Anche a te!”
“Se “Babbo Natale” permette ho preso dei regali anch’io! Tieni Lucy, questo è tuo! Vieni Droy, questo è per te! Jet, questo è il tuo!”

“L’ha dato prima a me!” lo canzonò Droy!

“Bah!”

Lucy, preso il suo tra le mani, non ci mise nulla a capire dalla forma di cosa si trattava: “Lasciami indovinare… è un libro?”
“Uh… e come hai fatto a capirlo?”

“Perché tu ci regali SEMPRE dei libri, Levi.” intervenne Jet, il quale aveva capito ancora prima di Lucy!

“Sarei sorpreso se non ce li regalassi.” confermò Droy.

Levi, mani sui fianchi e petto in fuori, si difese: “Ehi, il libro è un bellissimo regalo: leggere è sempre tempo ben speso, lo dico sempre!”

Horologium, uno degli spiriti stellari, sopraggiunse chiamato dalla sua padrona, la quale, dalla sua teca tirò fuori una busta tra le varie che contenevano i regali per i suoi amici: “Comunque ti ho preso un regalo anche io, Levi!”
“E anche io!” disse Jet.

“E io no?” disse Droy.

“Wow! Che cosa sono? Che sono sono?” saltellò la maga dai capelli turchina con gli occhi tutti pieni di brillio.

“LIBRI!” risposero i tre in coro!

Levi: ç__ç “Ma mi regalate sempre dei libri! Uffi!”

Lucy, Jet e Droy: ^___^

Gli scambi di regali, malgrado mancassero ancora alcune ore a Natale, stavano già avvenendo anche lungo la tavola, oltre ai doni che Babbo Makarov stava distribuendo qua e là accorciando sempre più la sua lista.

Ad esempio Gazille, che per la prima volta prendeva parte a quel genere di festeggiamenti, impaziente di consegnare il suo primo regalo stava proprio in quel momento presentandosi da Pantherlily, che seduto sulla grande tavola sorseggiava zabaione da un cartone con una lunga cannuccia.
“Tieni Lily. Ti ho preso un regalo di Natale. Fattelo piacere perché non te lo cambio! Ghihihihi!”
“Come si vede che non sei abituato a fare regali…” commentò il suo gatto nero staccandosi dalla cannuccia.

Tirati fuori gli artigli, Lily scartò il suo pacco, non senza una buona dose di curiosità, e anche di contentezza che gli fece dispiacere non avergli preso nulla, ma del resto lui non sembrava proprio un tipo molto natalizio. Se non altro Babbo Makarov non si era dimenticato di lui, regalandogli uno stupendo set di pulizia per metallo (completo di lucido e antiruggine) per tenere le scaglie sempre sgargianti!

“Che cos’è? Un vestito?”
Avutolo tra le zampette, si accorse che era una copia esatta della sua taglia della giacca nera che indossava il suo amico metallico!

“Così tutti sapranno che sei il gatto del sottoscritto! Coi vestiti abbinati saremo ancora più grandiosi di quanto già siamo, ghihihi!”

Lily: -___- << Non lo metterò mai… >>

Babbo Makarov, saltellando qua e là con la sua classica risata (il vecchio mago sapeva imitarla alla perfezione) andava ora a trovare altri tre “bimbi”, riuniti in disparte vicino uno dei camini: Freed, Evergreen e Bixlow con i suoi pupazzi, i Raijinshuu.

“Eccovi qua! Sempre i soliti fuori dal coro, eh? Su, unitevi alla festa!”
“Certamente, master.” –rispose il flemmatico Freed in elegante camicia bianca e cravattino- “Stavamo solo parlando un po’ lontani dal fracasso.”
“E approfittando dei dolcetti delle calze!” aggiunse Bixlow.

“Quello sei solo tu.” ribatté l’altezzosa Evergreen, regalmente seduta sulla poltrona a guardare i ceppi scoppiettare.

“Certo, non siete stati proprio bravissimi quest’anno, ma siamo a Natale dai, e Babbo Natale ha un gran cuore. A proposito, il vostro regalo è per l’appunto grande!” disse presentando loro una scatola alta il doppio di lui! I tre si chiesero come avessero fatto a non notarla prima…

<< Regalo! Regalo! Regalo! >> canticchiarono i bambini di Bixlow

“Che cos’è?”

“Aprite e vedrete: tirate ognuno un capo del fiocco.”
“Umpf, che sciocchezza!” sbottò Evergreen prendendo il proprio.

Freed allora fece partire un conto alla rovescia: “Tre… due… uno…”
I tre tirarono insieme e dalla carta apparve un grosso pacco, il quale magicamente si aprì da solo facendo cascare le sue pareti a terra, rivelando così…

“MMMMF!”

Laxus tutto legato e imbavagliato!

Raijinshuu: O___O
“Allora, il regalo vi è piaciuto? Non sapete che fatica ho fatto per impacchettarlo.”

“GRAZIE, BABBO NATALE!” urlarono i tre come pazzi, saltando addosso al loro capo per un caloroso abbraccio!

“Laxus è qui! Sarà la magia del Natale?”

I tre se lo coccolavano tutto quasi con le lacrime agli occhi! Gli altri maghi erano esterrefatti, ma qualcuno già rideva per la sorpresa o per la scenetta ridicola!

“MMMF!” (Trad. “Sbavagliatemi, idioti!)

Prontamente obbedito, l’espulso dalla gilda iniziò subito a sbraitare: “Ma che modi sono?! Nonno, tu sei un pazzo! Prima mi espelli dalla gilda e poi pretendi che passi il Natale insieme a voi dopo tutto quello che vi ho fatto?”

“Oh, suvvia, a Natale siamo tutti più buoni: fai il bravo e nessuno se ne avrà male se stai qui con noi!”

“E comunque quell’espulsione te la sei bella che meritata!” commentò Natsu immischiandosi.

“Moscerino insolente!”

Natsu gli fece una pernacchia: “Se non ti va di stare qui nessuno ti obbliga.”

“Natsu…”

La voce di Erza alle sue spalle spense subito il suo fuoco. Gli poggiò una mano sulla spalla e lui non ebbe bisogno di voltarsi per capire che stava usando la sua faccia terrorizzante: “Siamo a Natale… e a Natale si sta tutti insieme, e sottolineo tutti.”

“O-o-ok! Che bello! Che bello! C’è anche Laxus!”

“Molto bene!” tornò a sorridere lei.

<< Erza vestita da Babba Natale con la minigonna? >> restò allibito il biondo nipote del master.

Cana si alzò in piedi: “Laxus, certo, le circostanze con cui ci siamo lasciati non sono delle migliori, e quelle in cui ci rivediamo ora sono assurde… Però sei stato uno di noi e quindi noi non abbiamo nulla in contrario ad averti qui per il cenone, dico bene gente?”

“SI!” urlarono tutti, commuovendo il grande e grosso ragazzone, che però badò di non darlo a vedere.

“Sentito, capo? Stasera si sta tutti insieme!” esultò Bixlow.

“Oh, che gioia…” mormorò sarcastico lui mentre, slegato da Evergreen si alzava in piedi con un piccolo sorriso.

“Avanti, dai!” –urlò ancora Cana, bottiglia alla mano- “Portatelo qui e mettiamogli un cappello da Babbo Natale in testa!”
“CHE COSA?! IO CON QUEI CAPPELLI RIDICOLI NON VOGLIO AVERCI NIENTE A CHE FARE! MOLLATEMI!”

Ma i tre della sua guardia personale lo avevano già afferrato per condurlo alla tavolata, dove si era liberato un posto per una persona davvero insperata! A nulla valse opporsi: gli misero il cappello rosso dal pon pon bianco in testa e subito fu uno scrosciare di applausi, un bombardamento di pacche sulle spalle, risate, e Cana addirittura lo afferrò intorno le spalle invitandolo a prendersi una bottiglia!

Laxus (col cappellino da Babbo Natale in testa): -___-

<< Ammettilo che ti stai divertendo! >> gli disse suo nonno con un semplice sguardo ridendo sotto i baffi.

Lui si soffiò via il pon pon dalla faccia e si attaccò a una bottiglia di vino, circondato dai fidi Evergreen, Bixlow e Freed e da un inaspettato calore che tutto sommato non gli fece rimpiangere il Natale in esilio a cui si era preparato, né il tacchino ripieno che aveva rimasto in forno e che ormai era sicuramente carbonizzato!

Elfman scattò in piedi: “Ehi! I veri uomini ragionano solo con i pugni, ma anche lo stomaco vuole la sua parte!”
Lisanna gli saltò sulle grosse spalle: “Giusto! Quando si mangia?”
Makarov balzò sulla tavola: “Adesso! Tutti seduti, il cenone comincia!”
“EVVAI!” urlò Natsu!

 

Tutti avevano un posto, nessuno escluso. Il master era ovviamente a capotavola, quasi sotto il grande albero, e davanti a lui si stendeva un lungo fiume di candele rosse, posate tintinnanti, bevande, cibarie e dolci a volontà, sulle sui sponde poteva vedere ristorarsi, dal primo all’ultimo, i suoi gioviali ragazzi!

Tra un boccone e un altro si parlottava e ci si sgolava, si scherzava, si cantava col proprio vicino, a volta con la complicità di qualche bicchierino.

Complicità che era stata parecchio utile a Cana per sciogliere un po’ Laxus, il quale adesso si batteva alticcio contro di lei in una gara di bevute (per osar partecipare a simili sfide con Cana bisognava appunto essere poco lucidi…), sempre più allegro bicchiere dopo bicchiere! La sua presenza lì stava rivelandosi tutt’altro che problematica insomma, e parecchi, vedendo come persino lui gridasse e si sbracciasse, si sentivano ancora più incoraggiati a godersi il cenone!

“Questo Natale ha proprio tutto!” disse Lucy a Mirajane avvertendo una sensazione strana, che avrebbe descritto come “completezza”.

“Sarà… Io invece ho come l’impressione che manchi ancora qualcosa…” disse l’albina al suo fianco.

“E che cosa? Non manca nessuno, c’è persino chi non dovrebbe. C’è il pandoro, il panettone, lo zabaione, la tombola per la mezzanotte e tutto.”
Erza intervenne nella discussione: “Mhmm, per caso centra con l’albero, Mira?”

“Non credo… L’albero ha qualcosa che non va?”

Erza lo squadrò parecchio dubbiosa: “Non so, qualcosa non mi convince. Credo sia il puntale: quella stella lì… troppo semplice, non brilla nemmeno.”

Il puntale, a forma di stella dorata, era stato piazzato lì dai tre exsheed, gli unici in grado di dare il tocco finale all’albero dopo che tutti si erano rifiutati di salire con la scala fin lassù!

“Forse dovrei salire lassù e fare io il puntale.”
Lucy sobbalzò: “Che cosa?!?!?!?”

“Con la mia armatura alata sarei un angelo perfetto e sfavillerei tutta.” rispose lei tutta calma.

Lucy controllò il contenuto del bicchiere della rossa, ma era solo innocuo succo di mirtilli. Erza intanto continuava a star col naso all’insù, e ogni secondo che passava sembrava più intenzionata a sacrificarsi per dare all’albero della gilda il più strepitoso dei puntali.

Erza tornò a terra con gli occhi sbrilluccicosi e un’espressione serissima: “Se salgo lassù il Natale ti sembrerebbe più completo, Mira?”

“Ma veramente…”

Lucy si lanciò piagnucolando su di lei afferrandole il braccio: “Fermati! Non è necessario!”

Erza era rimasta un po’ dispiaciuta di aver partecipato all’albero solo qualche festone (le sue “corazze per rami” erano state ritenute poco adatte...); pur avendo inoltre promesso di rilassarsi per quel giorno, la sua naturale propensione a fare le cose per bene (anche troppo) continuava a farsi sentire!

Fu allora che le Lisanna allungò un piattino sotto il naso: “Guarda Erza! Tortino alle fragole versione natalizia!”

!!!

Nulla di diverso da un normale tortino, se non che era stato preparato in una teglia a forma di albero di Natale, con le fragole al posto delle palline rosse; tanto bastò però per lasciare Erza a bocca aperta!

Lisanna fece tintinnare il cucchiaino sul piatto: “Se la vuoi è tutta tua!”

<< Chompchompchompchomp! >>

Lucy tirò un sospiro di sollievo: “Grazie, Lisanna, ottima mossa!”

“Ih ih!”

“Questo si che ti riempie di spirito Natalizio. Ne vuoi un po’ Lucy?”
“Tu che offri un tortino alle fragole?!”

“Ehi, non ho forse parlato appunto di spirito Natalizio? Dai, assaggia!”

“Se insisti, ih ih ih!”

In un’altra parte della grande tavolata…

“Charle! Charle!”

Wendy alzò gli occhi: “Guarda, è Happy!”
La sua gattina bianca, in piedi sulla tavola proprio di fronte a lei, roteò gli occhi vedendo il suo assillante ammiratore tornare alla carica: “Ti pareva…

“Guarda!”

Il micio alato si fermò proprio sulla sua testa, sventolando un verde rametto. Vischio ovviamente! L’ideale per condire il Natale di un po’ di romanticismo!

“La conosci la tradizione, vero?”

“Umpf, certo, e anche meglio di te: se tu sei lassù non sei sotto il vischio, quindi niente da fare.”
“Eh?! Accidenti, è vero!”
“Dallo a me, lo mantengo io!” disse sorridendo Wendy.

“Aye!”

“Oh, no, Wendy…”

Happy le atterrò accanto e fece sparire le ali. Tutto rosso, mise le zampine dietro la schiena, in attesa di qualcosa…

“Non ci penso nemmeno!”

“Ma Charle, è tradizione.” l’ammonì l’amichetta, a cui sarebbe tanto piaciuto vedere quei due andare più d’accordo.

“Ti ho anche preso un regalino!”

“Oh, fantastico: altro pesce.”

“Ehm, no, purtroppo la pescheria era chiusa.” –disse chinando il capo dispiaciuto- “Così ho dovuto prenderti un regalo di ripiego…”

“Ehm, e sarebbe?”

“Questo.”

!!!

Un anello stupendo: tutto argentato, modellato come la faccina di un gatto stilizzata, il cui nasino triangolare era un piccolo ma bellissimo rubino!

Charle era rimasta a bocca aperta, mentre Wendy tentava di tenerla chiusa per non fare uscire una risatina: che fortuna per Happy aver trovato la pescheria chiusa.

“Si, lo so, è un regalo bruttissimo. Se non lo vuoi fa nulla…”
“Nonononono! Ecco… beh… è il pensiero che conta giusto?”

E così dicendo lo accettò e lo indossò subito, trovandolo assolutamente strabiliante: originale ma piccolo abbastanza da non essere vistoso, ed elegante come piaceva a lei!

Happy, dapprima sorpreso, capì di aver involontariamente fatto centro!
“Allora… il bacetto?”

Wendy scosse il rametto di vischio sopra le loro teste.

Charle arrossì tutta: “Ehm… va bene, però sulla guancia!”

Un tocchetto veloce ad occhi chiusi; tanto bastò per far cadere il gattino pancia all’aria dalla felicità!

“Aye…”

“Il vischio non fallisce mai, ih ih!”
“Wendy, per favore…” mugolò lei, nascondendo il faccino arrossato.

Qualche posto più in là, una tipa dagli occhi profondi come l’oceano e dai capelli dello stesso colore di questo aveva osservato attenta e partecipe quella scena. Si trattava di Juvia ovviamente, a cui vedere la tradizione del vischio vincere ancora una volta fece tirar fuori un lungo sospiro.

“Sigh… anche Juvia vuole un bacetto sotto il vischio…” disse tra sé e sé, mentre già puntava con gli occhi l’obiettivo desiderato.

Si guardò intorno.

Anche Arzack per quella sera, lasciando a casa la pistola, era arrivato munito di rametto di vischio, e tenendolo tra la sua testa e quella di Bisca stava finalmente per coronare il suo sogno (e anche di quello di lei). Anche Loki stava provando la stessa mossa, ma Lucy riuscì a scambiarsi di posto in un istante con Taurus, provocando uno spiacevole risultato per i suoi due spiriti. Non era ancora pronta per certe cose!

Più in là ancora c’era Scorpio, un altro degli spiriti stellari di Lucy, che aveva legato anche lui un ramoscello della pianticella dell’amore alla sua lunga coda metallica, e si lasciava ora andare in un dolce bacio con l’adorata Acquarius.

E un po’ più in qua, proprio sotto i suoi occhi, Happy ancora rotolava di felicità sulla tavola imbandita.

“Uffa! Non è giusto! Tutti tranne me! Non puoi restare a guardare Juvia: grazie al vischio anche tu sarai felice questo Natale! Devo solo trovarne un po’!”

 

E così, un minuto dopo, Gray si sentì chiamare.

“G-G-Gray, g-guarda!” –balbettò Juvia dopo aver spintonato Natsu per farsi spazio tra lui e il suo adorato- “Siamo sotto il vischio!” gli diceva tenendoglielo sopra la testa.

“Quello non è vischio: è prezzemolo.” disse lui dopo una rapida occhiata.

L’espressione di lei la diceva lunga: << Oh, no! Se n’è accorto! Sigh! >>

Fortunatamente Gray era seduto abbastanza vicino a qualcuna che, vista la scena, sarebbe accorsa spontaneamente in aiuto di Juvia! Lucy infatti, allungatasi sulla tavola per farsi vedere rivolse all’amico un sorriso di spinta.

“Su, Gray, non essere fiscale. È il pensiero che conta, no?”

“No no, quello vale per i regali, non per la regola del vischio.” fece un gattino blu impiccione, che il successivo grido di Juvia fece volar via senza che avesse nemmeno bisogno di farsi spuntare le ali.

“STA ZITTO, GATTACCIO!”

Visto l’interessamento di Lucy, anche Erza si tirò in ballo: “Avanti Gray, poche storie e baciala.”
“Ma io…”
Non c’erano “ma” che tenessero: il coro era già partito tutto intorno!
“Bacio! Bacio! Bacio! Bacio!”

“Sigh! Accidenti a voi! Mi avete messo in mezzo!”

<< Oh, cielo, tutti vogliono vedere Juvia che bacia Gray! Povera me, volevo si che mi baciasse, p-però… tutta questa gente… >>

Al seguitare del coro, che si era espanso a un bel po’ di persone (perché in certe occasioni si suol sempre partecipare!), Gray alzò le mani in segno di resa: “Ok! Ok! Ora lo faccio!”

Si voltò e furono faccia a faccia. Juvia tremava per l’imbarazzo e pareva bloccata lì, tutta rossa, ad aspettare che fosse lui a farsi avanti. Così Gray si accostò a lei, sempre di più, sempre di più…

TLACK!

Quando un black out fece calare il buio su tutta la sala grande.

<< NOOOO! Sigh! Proprio quando Gray stava per baciarmi! Dev’essere il destino allora… Juvia è così triste e sfortuna… >>

SMACK!

?!?!?

La luce tornò, rivelando una Juvia con gli occhioni strabuzzati e le labbra serrate, come a trattenere un piccolo e improvviso dono appena lasciatovi!

Gray invece, girato dall’altra parte, faceva una faccia innocente: << Provvidenziale quel black out, così ho potuto dare a Juvia il suo bacio senza tutti questi impiccioni a guardare. >>

“G-G-Gray…”

Perché lo aveva fatto lo stesso? Avrebbe risposto semplicemente per il Natale, probabilmente!

Intanto però, tutti si erano girati verso quella parte del palcoscenico non nascosto dall’albero, l’unica parte della gilda in cui si erano riaccese tutte le luci. E su quel palco c’era…

“OH, NOOOOOOOOO!”

Gazille… con un vestito rosso, gli occhiali da sole scuri e una barba bianca finta appesa intorno al collo senza indossarla. Ciò che indossava invece era la sua mitica chitarra alla tracolla!

L’unica nella sala che manifestò approvazione fu Mira scattando in piedi: “Ma certo! La musica! Le canzoni natalizie, ecco cosa mancava! Permesso…” e chiedendo scusa uscì dalla tavolata. Nel frattempo erano partite le proteste.

“Scendi subito giù di lì!” intimò Natsu.

Gazille, ignorandolo, portò il microfono alla bocca: “Signore e signori, i miei più sentiti auguri. Per creare un po’ di atmosfera vi canterò una canzone natalizia.”

“Perché storpiare delle canzoni così belle?” chiese dubbioso Gray.

“G-G-G-Gray…” Juvia avrebbe voluto sostenere l’amico dragon slayer, ma era ancora scombussolata! Non che Gazille non avesse comunque qualche sostenitore tra il pubblico.

“Suvvia, lasciamolo cantare.”
“Vero, una canzone natalizia sarebbe perfetta!”

“Dai, Gazille! Facci sentire!”

Premette un pulsante sul microfono magico che cominciò ad intonare l’accompagnamento a cui poi si unirono la sua chitarra e la sua voce.

 

(http://www.youtube.com/watch?v=E4yzvwVFW3w)

I’m dreaming of a white Christmas

Just like the ones I used to know…

 

Gray si ricredette: “Però dai, non è male…”

 

Where the treetops glisten, 
And children listen to hear
Shooby-do-da-bop!

 

Si ricredette ancora: “Ti pareva…”

Lucy, con un gocciolone dietro la testa: “Ma ha cambiato il testo…”

 

I'm dreaming of a white Christmas 
With every Shoo-da-bop I write! 
May your days be merry and
Shoooooby-da-du-da…

 

“Buuuuuh!”

“Stai rovinando una magnifica canzone!”

And may all your… AAAAAAAAAHHH!”

“Altra licenza poetica?”

No; aveva semplicemente urlato perché si era aperta una botola sotto i suoi piedi, sicché scomparve dal palco in un istante, lasciandovi unicamente la barba finta! 

“E quello cos’era?” chiese Natsu.

“Un dispositivo che ho fatto installare per evitare monopolizzazioni del palco.” spiegò il master, che non portò a termine il suo discorso poiché la musica tornò a suonare. In uno squillare allegro di campanelli, sotto i riflettori comparve nientemeno che la dolcissima Mirajane, che subito deliziò tutti con la sua angelica voce.

 

Quel lieve tuo candoooor, neve

Discende lieto nel mio cuoooor…

 

Ovviamente le urla e gli occhi a cuoricino si sprecavano in quell’occasione!

“Sei stupenda Mirajane!”

“Ah, che voce soave!”

“Ora si che mi sento natalizio!”

 

Nella notte santa il cuore esulta d’amore

È Natale ancor!

E viene già dal ciel, lento

Un canto che consola il cuor!

E ti dice: “Spera anche tu!”

È Natale, non soffrire più!

È Natale, ridi un po’ anche tu!


Spentosi il suo bellissimo acuto si accese subito un forte applauso!

“Bravissima!”

Si inchinò leggermente, mentre le luminarie della sala tornavano tutte a brillare: “Grazie a tutti!”

La botola alle sue spalle si riaprì, e ne uscì prima un braccio, poi tutto il resto!

“Si, bravissima, però c’ero io sul palco! Master, è stata una mossa scorretta! Non era forse natalizia la mia canzone?”
“Ma io non ho attivato la botola…”

“Eh? Ma allora…”

Mira intanto, aureola in testa, scendeva tranquilla giù dal palco a passi piccoli…

“Beh, ad ogni modo, ora canto io! E non sarà una canzone natalizia!”
“E allora che canti a fare?”

“Silenzio! L’ho scritta io apposta per il primo Natale insieme a voi e quindi voi l’ascolterete!”

Makarov balzò sul tavolo, spegnendo il mormorio con un vigoroso battere di mani: “E va bene Gazille, facci sentire.”

Toltosi gli occhiali e il vestito rosso, sotto il quale portava i soliti abiti, e messosi un cappello in testa, si accomodò sullo sgabello: “Dovete sapere che non sono solito festeggiare di questi giorni. Però, se è questo che mi sono perso finora, allora questa sera merita davvero una canzone.”

A quelle parole anche Natsu, che sull’importanza dello stare uniti non transigeva, si incuriosì e tese le orecchie. La musica partì: aveva un che etereo, che fece sentire tutti il proprio spirito innalzarsi, e di dorato, che sembrava aiutare le luminarie col loro sfavillare, rendendole più vispe che mai.

 

(http://www.youtube.com/watch?v=D1XKz9mtuGk)

Gloria a te nell'aria
Quale tu sia
Solo uno, solo o in compagnia
Ma la vecchia storia

 

Cominciò a intonare con trasporto la sua voce vigorosa…


Yeah yeah, è un peccato morir..

.

Gloria a te ogni volta
Siamo, saprai, figli tuoi
Ma consumiamoci uno o due alla volta
Yeah yeah, che è un peccato morir...

 

“Sembra bella.” sussurrò Natsu a Lucy.

“Si, però, cosa c’entra il morire con il Natale? Lo trovo un po’ fuori luogo…”

La risata calda del loro master li fece voltare: “Forse, ma provate ad ascoltare con più attenzione.”

 

Yeah...
Ai piatti pieni a tavola
La gente nostrana, senza boria né buriana, e via
Yeah yeah, che l'anima mia va a questa bocca di sole
Che mi toglie le parole
Yeah...

 

“Questa canzone non parla della morte, ma della vita.” –proseguì il vecchio mago con una luce negli occhi che, inconsapevolmente, portavano anche i suoi ragazzi- “Morire è un vero peccato, lo sanno tutti, proprio perché la vita è stupenda, e lo capisci appunto in momenti come questo, il Natale.”

Natsu, con Happy sulla testa, Gray, e Lucy infine, si guardavano intorno: altre volte avevano visto Mira, Lisanna ed Elfman stretti l’uno all’altro, o Jet, Droy e Levi ridere tutti insieme ascoltando una bella canzone, o più raramente Laxus ubriaco che scompigliava per gioco i capelli a Freed (anzi, mai per la verità), ma quando mai si erano fermati a riflettere sul significato profondo di tutto ciò?

Makarov sospirò: “Certo, un giorno tutti noi non ci saremo più, ma fintanto che rimarrà qualcuno con te, con il quale poter condividere un cenone in una sala calda e luminosa…”
“La vita varrà la pena di essere vissuta!” concluse Erza sorridendo a tutti i suoi compagni.

“Wow…” commentarono Natsu ed Happy tornando ad ascoltare.

 


Gloria, siamo fiori
Yeah yeah yeah...

Fa' che s'innamori!

Gloria all'uccellino
Vola da lei, io non so volare
Dille che sei felice e l’amo
E che è un peccato morir...

 

Parecchi restarono sorpresi: “Sbaglio, o quella era una dichiarazione d’amore?”

Cana ridacchiò: “Uh uh! Che il nostro Gazille abbia una cotta per qualcuna qui?”

Charle si mise subito in allarme: << Mi è parso guardasse da questa parte… Spero solo non stesse puntando a Wendy o se la vedrà con me! >>

A parte lei non c’era molta scelta tra i posti lì vicino: solo quella ragazza col fiocco e i capelli turchini che dondolava tra i suoi due amici rapita nell’ascolto…

 

Yeah!
Ai baci della luna
Questa vacca di vita
Che in avanti all'incontrario va!
Yeah yeah, all'anima mia!
A questa bocca di sole che mi tace le parole
Yeah...

 

Forse la sua migliore esibizione di sempre: una canzone non natalizia che aveva creato addirittura più atmosfera della canzone di Mira!

Quella sera era la vigilia Natale, ed anche gli spettacoli più soliti della loro cara gilda apparivano sotto una luce diversa, col sapore di meraviglia: ogni abbraccio era più stretto, ogni risata più fragorosa, il profumo del cibo più invitante, ed ogni nota ascoltata insieme era come amplificata, e giungeva dritta ai cuori, che risuonando gioiosi si univano alla musica.

Il piccolo Romeo batteva le mani a tempo, candidamente inconsapevole che alle sue spalle i suoi genitori, senza accorgersene, si erano messi seduti più vicini l’una all’altro…

Elfman plaudeva alla virilità del suo compagno sul palco.

Happy abbracciava con la codina le spalle di Charle, la quale faceva finta di non accorgersene…

Aries piangeva commossa mentre Loki le passava un fazzolettino.

Natsu sentì più forte che mai il senso di amicizia verso tutti i presenti, al punto che avrebbe voluto dire a ciascuno quanto gli voleva bene; anche a Gray, e senza che Erza dicesse o facesse nulla.

Quest’ultima si accorse che l’armatura più bella e più comoda di tutte la stava già indossando solo stando seduta a quella lunghissima tavolata.

Il piccolo Plue si esibiva in un buffo balletto su un vassoio di meringhe ormai vuoto divertendo tutti.

 

Gloria sei nell'aria
A te che fai certe cose con le cose di noi
Che siamo sabbia…

 

Gli occhi di tutti erano su di lui. Anche lui rideva, compiaciuto e felice; a dispetto delle apparenze non era un tipo tetro, né pensava troppo alla morte, ma mai come in quel momento si dispiaceva di quella stupida e sciocca clausola dell’esistenza.

 

Eppure, proprio da quel dispiacere, capiva che si trovava proprio nel posto giusto al momento giusto!


Yeah yeah è un peccato morir...
Yeah yeah che peccato morir!
Yeah-da bop!

 

Regnò un secondo di silenzio, poi Natsu si alzò per far partire i dovuti applausi.

 

Quand’ecco il suono della campana della cattedrale della città arrivare da loro avvolgendo tutto l’edificio e facendo rabbrividire i vetri che parevano elettrizzati dal lieto annuncio che portava!

La mezzanotte era scoccata.

 

Il Natale cominciava solo adesso!

 

Un’insolitamente brillante stella cometa solcò il cielo sopra di loro, regalo alla terra da parte del Re del Cielo affinché quella notte fosse per davvero la più luminosa di tutte.

I panettoni di Lucy avevano funzionato davvero alla perfezione!

 

Gazille saltò dal palco direttamente sui tavoli, prendendo a correre rumorosamente su di essi scansando miracolosamente tutti i bicchieri e le ancora abbondanti pietanze (ancora una volta per via della magia natalizia?), raggiunse il suo posto e fece ciò che stavano facendo tutti gli altri.
Riempirsi il bicchiere, per poi levarlo alto, e guardare il master in attesa che facesse lo stesso.

 

“Auguri!” urlò.

 

“AUGURI!” urlò la gilda.

 

 

 

ANGOLO DEGLI AUGURI

 

Cari lettori

 

Il Natale è un periodo bellissimo, ma circostanze che lo rendano diverso da come dovrebbe essere possono ugualmente capitare.

La vita potrebbe non girare bene. Qualcuno potrebbe andarsene in anticipo, e lasciarvi il rimpianto di non aver festeggiato un’ultima volta.

La più bella festa dell’anno potrebbe perdere la sua innocenza e la sua luce, forse non solo per un anno…


Ma non lasciate che sia così.

 

Come ho avuto occasione di dirvi prima, grazie alle meravigliose parole di Zucchero Fornaciari, il Natale deve farvi rendere conto di ciò che di meraviglioso avete, non di ciò che non avete e che forse non vi serve, o di ciò che avete perduto e forse non è neppure detto sia così.

Non a caso è stato Gazille, a lungo tempo membro di una gilda oscura e quindi il meno “festoso” della combriccola, a cantare la canzone che ha fatto volare lo spirito dei presenti! E, penso, primo fra tutti, il suo…

 

Con tutto il cuore quindi anche quest’anno vi auguro di festeggiare il vostro Natale, indipendentemente da screzi, problemi o disgrazie: per voi stessi e per coloro che vi vogliono bene, e anche quelli che ve ne hanno voluto e continuano a volervene da lassù. L’importante è che comprendiate che il senso di tutto è una sola parola: “insieme” ^__^

 

Dal vostro NaruXHina, tanti auguri di Buon Natale e buone feste!

  
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