Ehilà a tutti, miei
festivi lettori! Il Natale è una festa da me sempre molto sentita, e non posso
certo trascurare di fare gli auguri a tutti voi che mi seguite o che
casualmente sbirciate le mie storie!
Così eccomi un’altra volta
alla prese con una fic dai toni natalizi, mio modesto regalo con cui voglio donarvi
un po’ di giusto spirito per queste feste meravigliose! Come avete visto dal
titolo, il fandom è ancora una volta Fairy Tail, manga che mi sta molto
ispirando di questi tempi. Proprio come “Merry Naruto Christmas” il mio
obiettivo è farvi divertire e calare in atmosfera, quindi accendete “White
Christmas” e “Jingle Bell Rock” sul vostro computer e partiamo con questa
spassosa storia, al termine della quale ci sarà un mio personale messaggio, un
po’ più serio, dedicato a tutti voi!
Buona lettura e buone
feste da NaruXHina!
PS: NARUTO X HINATA ORA E
SEMPRE!
PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!
PPPS: Una mia precedente
fic natalizia simile a questa, però su Naruto:
http://www.manga.it/fanfic/view.php?c=112005&cap=1
A Magnolia nevicava
raramente, per via del clima mite tutto l’anno. Ma quando si sa maneggiare bene
la magia c’è rimedio anche a questo!
Mentre un cielo di grigie
batuffolose nuvole si limitava a coprire la città senza regalare nulla, sulla
gilda Fairy Tail invece scendeva giù una lieve e allegra pioggerella di bianchi
fiocchi!
Come saltava all’occhio da
fuori quel torreggiante edificio, non bastasse il firmamento di luminarie
multicolore che in quella sera di fervente attesa lo ricopriva, illuminando a
giorno tutta l’aria circostante! A nessun ragazzo della città era infatti
sfuggito, e di conseguenza se ne vedevano parecchi ronzare per di lì, anche nel
cortile interno della gilda, per sfruttare al meglio la neve messa a loro
completa disposizione per accesi combattimenti a palle di neve e per la
costruzione di buffi pupazzi.
Davvero non capivano perché i loro genitori li mettessero in guardia da quei
maghi spesso e volentieri: va bene, causavano danni, e il Natale precedente
l’intera città si era ritrovata bloccata in una tormenta magica, ma senza di
loro dov’era il divertimento?
Il pop-corn ha più gusto
se mangiato guardando la neve dalla finestra. Che importa se ti blocca l’uscio
di casa?
Quell’anno però, per
evitare altre spiacevoli lamentele ci erano andati più leggeri; non che questo
impedisse ai ragazzini e alle ragazzine della città di essere lì a divertirsi!
Era la vigilia di Natale, e di lì a breve tutti si sarebbero riuniti a
festeggiare!
Proprio perché non c’è serata
migliore da passare insieme, un gruppetto di giovani maghi ritardatari,
arrivato solo in quel momento lì dove la strada si imbiancava, non vedeva l’ora
di essere dentro con tutti gli altri compagni!
Ovviamente vi era Natsu in
testa, ben al riparo dal freddo grazie alla sua sciarpa; e non solo quella, ma
anche berretto con pon pon, paraorecchi, guanti, cappotto imbottito con
cerniera tirata su che più su non si può, maglione e calzini di lana.
Come mago del fuoco, e
come testa calda, il freddo non lo poteva proprio soffrire, specie se
potenziato dall’effetto neve che circondava la gilda.
“Veloci! Se gli altri
hanno iniziato il cenone senza di noi faccio un macello!”
“Aye!” lo sostenne Happy
sbucando da una delle calde tasche del suo cappotto nella quale si era rintanato.
“Forse cammineresti più
velocemente senza quel quintale di vestiti addosso…” commentò Lucy Heartphilia,
che si era limitata ai paraorecchi e a un cappotto beige più discreto.
“Umpf, che pappamolla. Il
freddo lo devi combattere e vincere, non devi lasciargli fare il suo gioco.”
disse il ragazzo dai capelli neri che era con loro.
Lucy ancora non riusciva a
capacitarsi di Gray, il quale di quella stagione e sotto la neve andava in giro
con la maglietta a maniche corte: “Come diavolo fai a non prenderti una
polmonite vestito così?!?!?”
Chi in un modo e chi
nell’altro, le facevano venire caldo solo a guardarli, l’uno trincerato dietro
un muro di imbottiture che quasi lo nascondeva alla vista e l’altro abbigliato
come stesse andando in spiaggia!
I tre e il loro gatto blu
parlante passarono tra i ragazzini che giocavano davanti la loro gilda,
scansando proiettili di neve vaganti e complimentandosi sulla bellezza di
alcuni dei loro pupazzi, e arrivarono così nel cortile interno.
Il portone era leggermente
aperto e da esso faceva capolino un invitante bagliore rosso-arancio che
trasmetteva calore dritto all’anima.
Prima di entrare però,
Lucy mise mano al suo mazzetto di chiavi degli spiriti stellari.
“Dovete sapere che sono
riuscita ad ottenere dal Re degli Spiriti Stellari un permesso speciale per
tutti i miei amici: potranno passare qualche ora insieme a noi, così
festeggeremo veramente tutti insieme!”
“Accidenti, e come hai
fatto? Una volta ci raccontasti che questo Re delle Stelle era un osso duro.”
domandò Gray, mentre Natsu li guardava spazientito, con l’aria di chi voleva si
sbrigassero ad entrare! Nonostante infatti avesse i guanti continuava a
sfregarsi le mani e a soffiarci su aria calda! Meno male che era un po’ meno
peggio del Natale precedente…
Lucy ridacchiò: “Oh, non è
poi così duro, e poi si sa che a Natale siamo tutti più buoni. Infatti diciamo
che sono riuscita a convincerlo… con la bontà! Ih ih ih!”
Lucy e tutti i suoi spiriti, quelli delle chiavi d’oro quanto
quelli delle chiavi d’argento, avevano evocato tutti insieme, con l’aiuto di
Loki, il loro possente e baffuto Re per una breve udienza, in cui chiedere il
favore di un permesso temporaneo. Come c’era da aspettarsi, il titanico sovrano
si era da subito opposto.
“In tanti millenni non è mai accaduto nulla del genere. Perché
mai ora dovrei concedervi questo permesso?”
“La prego!” piagnucolò la maghetta con gli occhi pucciosi.
“La preghiamo!” fecero tutti gli altri imitandola!
“Pu-puun!” aggiunse Plue.
“Che male c’è? È solo per qualche ora, il tempo di aspettare
la mezzanotte e festeggiare un pochino!” spiegò Lucy.
Ma il Re incrociò le braccia: “Mi spiace, so che sei loro
amica e li vuoi vicini a te per la festa, ma non si può. E non cambierò idea.”
Lucy allora tirò fuori ciò che teneva nascosto dietro le
spalle: “Nemmeno per questo succulento panettone canditi e uvetta?”
“……”
La gigantesca mano del Re scese giù dal firmamento e con due
dita raccolse la morbida dolcezza dalle mani della fanciulla, mandandola poi
giù tutta d’un colpo.
Gli altri spiriti, da Horologium a Taurus, da Acquarius a
Lyra, lo guardarono frementi d’attesa; qualcuno deglutì.
“Mhmm… ne avete altri?”
Lucy e tutti i suoi spiriti stellari tirarono fuori ciascuno
un panettone canditi e uvetta da dietro le spalle, unito a un pregante
sorrisone.
“… Eh eh eh!”
I loro sorrisoni furono subito ricambiati da quello che
comparve sotto i suoi enormi baffi bianchi.
“Alla fine anche i re si
fanno contagiare dallo spirito natalizio! Forza, tutti qui!”
Le chiavi si illuminarono
e i suoi spiriti, senza che dovesse usare alcun potere magico, le si
presentarono tutti.
“Questo si che è un regalo
stupendo che ci hai fatto!” disse Loki, prendendo subito le sue mani tra le sue,
imbarazzandola.
“Entriamo! Entriamo!
Entriamo!” saltellarono allegramente Gemi e Mini.
“Già, questa si che
sarebbe una buona idea! Brrrr!” disse Natsu smettendo per un po’ di battere i
denti: più guardava quella porta socchiusa e più provava l’impulso di tuffarsi
dentro il tepore che emanava!
“Ti ci vorrebbe una bella
tasca anche per te!” propose Happy scherzosamente, immaginandosi un mega
cappotto con delle mega tasche in cui il draconico poteva ripararsi come stava
facendo lui!
“Tsk! Pappamolla!”
“Ehi, ripetilo Gray e squaglio!”
“Si, va bene, entriamo!”
-fece Lucy, sperando che così quei due si calmassero- “Ehm, Acquarius, mi
raccomando…”
Lo spirito a forma di
sirena la guardò di sbieco: “Tranquilla, non ho intenzione di far annegare
nessuno, sono in festa anch’io.”
“Meno male!”
“Annegare chi?” domandò Scorpio, provocando nell’altro spirito un repentino
cambio caratteriale.
“Oh, nulla, amore mio!” –rise
lei accoccolandosi vicino il suo braccio- “Entriamo, dai!”
“Siamo arrivati!”
Mirajane andò subito ad accoglierli: “Finalmente! Mancavate solo voi!”
“Finalmente! Posso
togliermi questa roba di dosso!” strillò subito Natsu, scaraventandosi via di
dosso i vestiti di troppo per tornare al suo abbigliamento abituale. Il freddo
infatti doveva accontentarsi di regnare fuori di lì: due grandi camini, sui
muri di destra e di sinistra, avvampavano di fiamme vivide e robuste, come
inestinguibili, mentre su di loro erano già appese tante calze ricolme di dolci
dai quali tutti potevano servirsi.
Lungo le pareti brillavano
intermittenti lunghe file di luminarie, anche colorate, alcune delle quali
componevano disegni natalizi quali campane, renne, bastoncini di zucchero
candito (c’erano anche quelli veri ovviamente), angioletti, caricature del
master, alberi di Natale…
Ed ovviamente c’era anche
lui, e come poteva mancare?
Figurarsi se Fairy Tail, per
il proprio albero di Natale, mancava di fare le cose in grande!
Un abete maestoso, alto
fino al soffitto e le cui radici, grazie alla loro magia, si insinuavano tra le
assi del pavimento per raggiungere la terra sotto le fondamenta: perché mai
infatti uccidere un povero albero? Ha diritto anche lui al suo Natale!
Così eccolo lì, vivo e
verde, a festeggiare con tutti loro, abbellito da decorazioni e luci di tutti i
tipi, per le quali avevano contribuito un po’ tutti: palline, cristalli di
ghiaccio, lucette a forma di fiammella, stelle, libri formato mini con sopra
scritte frasi di auguri, pesciolini (finti), bulloni di ferro (spruzzati con
vernice dorata…), simboli della gilda, ghirlande argentate, angioletti,
pupazzetti commestibili di marzapane (che già stavano “misteriosamente”
sparendo), faccine di cartone con sopra le loro facce e altro ancora!
La maggior parte dei
tavoli erano stati spostanti al centro del salone, appena prima del grande
albero, ed uniti l’uno dopo l’altro in un’unica grande tavolata dove i maghi e
le maghe stavano pian piano prendendo posto.
Tutti i membri della gilda
erano lì: Jet, Droy e Levi, Juvia, Macao e Wakaba, Cana, Elfman e Lisanna, Reedus,
Warren, Ecor, Max, Olietta, persino i tre Raijinshuu, e tutti in assetto
festoso!
A cominciare da Mira, che
era andata ad accoglierli vestita tutta di verde e con delle scarpette dello
stesso colore dalla buffa punta attorcigliata: sembrava proprio una elfetta!
Allo stesso modo Elfman indossava in testa un berretto di lana verde col pompon
bianco, Cana invece ne portava uno simile ma di colore rosso, Nab si era messo
in testa un paio di finte corna di renna, e il piccolo Romeo stava correndo
verso di loro per salutarli facendo tintinnare una briglia con attaccati dei
campanellini.
“Ciao ragazzi, buon Natale! Guarda lì Natsu, vicino a mio padre!” disse il
bambino indicandogli Macao.
“Chi è quella?”
“Mia mamma! Sono ancora
divorziati, ma li ho convinti a passare insieme stasera per farmi contento!”
Macao e la donna in
questione si guardavano torvi e a un tratto si girarono con uno sdegnato
“Umpf!”…
“Visto? Te l’avevo detto
che la tattica di assillarli con lagne giorno e notte avrebbe funzionato!”
esultò Natsu battendogli il cinque.
“Verissimo, alla fine non
ce l’hanno fatta più! Ih ih!”
“MA CHE RAZZA DI SUGGERIMENTI GLI DAI?!?!?” urlarono Gray e Lucy con gli occhi
da fuori, mentre Mira nascondeva con la mano una risatina.
Lucy, lasciato perdere
Natsu, tornò a guardare incantata lo splendore che aveva dinanzi, perdendosi in
quel mare di luci, decorazioni e facce familiari: “La gilda non è mai stata
così bella, non trovi Mirajane?”
“Si, però i camini volevo
accenderli io! Uffa! Dovevamo arrivare prima.”
“Allora è un bene che abbiamo fatto tardi.” -disse Gray incrociando le braccia-
“Saresti stato capace di dar fuoco a tutto, e allora addio festeggiamenti!”
“La pianti di sfottere? Per tua informazione l’unica cosa che qui rischia di
prendere fuoco sei tu!”
“Vedo che la tua idiozia
non si risparmia nemmeno nei giorni di festa, eh?”
Lucy sospirò: possibile
che neanche Natale potesse rappresentare una tregua per quei due?
“Ehi, voi…”
?!?!?
Lucy si voltò, sobbalzando
anche lei dinanzi all’appena sbucata Erza Scarlet!
“Non ditemi che stavate
litigando la vigilia di Natale, vero?” domandò con voce di tuono.
Natsu afferrò Gray: “MA
QUANDO MAI! SIAMO A NATALE! SIAMO TUTTI PIÙ BUONI!”
Gray afferrò Natsu: “BEN
DETTO, AMICONE MIO! PACE E AMORE A TUTTO IL MONDO!”
E abbracciati per le
spalle i due presero a ridere a crepapelle!
“IO E LUI NON LITIGHEREMO
CERTO OGGI! AH AH AH!”
“GIUSTO! GUARDA COME CI
DIMOSTRIAMO QUANTO CI VOGLIAMO BENE! AH AH AH!”
<< La paura di Erza per loro è anche più forte
dello spirito del Natale… >> pensò Lucy guardandoli con aria di
sufficienza.
L’espressione di Erza
allora cambiò in un raggiante sorriso: “Mi fa molto piacere! Questa giornata è
troppo bella per rovinarla mandandovi all’ospedale.”
Sorriso o non sorriso,
Erza era sempre inquietante e Natsu e Gray sbiancarono come la neve che ancora
si vedeva venire giù fuori dalle finestre.
“Scusa, Erza” –le si
avvicinò Lucy, che toltasi il cappotto e il paraorecchi si mostrava ora avvolta
in un morbido maglioncino bianco fattole da Aries come regalo anticipato-
“Almeno a Natale non potresti indossare qualcosa di meno… cioè, di più
festivo?” chiese riferendosi all’armatura. Alle loro spalle intanto Natsu e
Gray continuavano a ridere e saltellare mostrandosi festanti e gioiosi, oltre
che idioti.
“Mhmm, ci stavo giusto
pensando.”
La corazza di Erza prese a
brillare, oscurando la ragazza dalla vista altrui col suo bagliore; poi la maga
ricomparve, indossando un procace completino da aiutante di Babbo Natale, tutto
rosso e bianco con minigonna orlata di candido pellicciotto.
“Che ne pensi?”
“Si intona molto ai tuoi capelli… Perché la barba?”
“Optional.” -rispose lei
togliendosela- “A proposito di barba, avvicinatevi all’albero, “Babbo Natale”
vi aspetta!”
“Babbo Natale?”
Gray e Natsu si
interruppero, e anche Happy tornò volando subito da loro: “Babbo Natale?”
Erza annuì: “Si, eh eh eh!”
“YOHOHO! BUON NATALE!”
“Lo immaginavo!” ridacchiò
Lucy vedendo il piccolo master Makarov vestito da Santa Claus, anche lui con la
barba finta!
“Buon Natale, vecchio!”
–salutò il dragon slayer- “Senti, hai per caso visto Babbo Natale? Erza ha
detto che stava da queste parti.”
Lucy sospirò: “Non ci
posso credere…”
Gray scosse il capo:
“Accidenti quanto sei idiota…”
“Diglielo Gray. Insomma…
Babbo Natale, ma andiamo!”
“Credi che il vero Babbo
Natale verrebbe qui con tutto il lavoro che ha da fare la sera della vigilia?”
“CHE?! MA GRAY, CREDEVO
CHE…”
Sentitosi ignorato, il
minuto Babbo a loro disposizione richiamò la loro attenzione con un altro forte
“Yohoho!”!
“Sono contentissimo che
siate arrivati anche voi finalmente! Da buon Babbo Natale sto infatti
distribuendo balocchi a tutti voi! In fondo, io sono il master, e non dico
sempre che sono come un padre e che voialtri siete i miei “ragazzi”? E i
ragazzi, come i bambini, a Natale devono avere i loro regali, perciò eccoli
qui!”
E da un grosso sacco,
posto proprio sotto le fronde più basse del gigantesco albero, porse a ciascuno
dei tre e ad Happy un pacchetto incartato e infiocchettato!
“Grazie, master! Un bel
pensiero!”
“Oh, Lucy, non farmi
arrossire: col vestito che indosso poi non mi si vedrà più! Yohohoho!”
Prima di scartarlo però,
questa si avvicinò all’orecchio del loro master: “Sa, sono proprio curiosa di
sapere cosa ha regalato lei a Natsu. Io non sapevo proprio cosa potesse fargli
piacere, così alla fine gli ho preso un pigiama con le fiamme…”
Uno di quei regali con cui
non si rischia di sbagliare insomma, e che, escludendo le fiamme, non poteva
certo dirsi azzeccato. Sicuramente Natsu avrebbe accettato il suo regalo con un
sorriso e un grazie per non intristirla, ma dubitava che gli avrebbe fatto
realmente troppo piacere…
Makarov, capendola al volo
con uno sguardo le carezzò un attimo la testa: “Si, in effetti Natsu è un tipo
abbastanza difficile da accontentare. Però, se ci ragioni un po’ attentamente…”
Natsu, rimosso l’incarto
rosso e verde, aprì il pacco di cartone che conteneva… e restò a bocca aperta!
“CARBONE! BABBO MI HA
REGALATO CARBONE! CHE BELLO! COME SONO FELICE!”
Lucy: O___O
“Grazie Babbo Natale!
Grazie!” cominciò a dire per poi smetterla di parlare e rimpinzarsi con gusto
del suo regalo, sporcandosi tutto il muso di nero!
“Ah! Che sollazzo per la
mia fornace!” disse commosso, battendosi una mano sul pancino.
“Da… non… credere…”
“Yohoho!”
“Lucy!”
Era Levi, coi capelli
addobbati da un fiocco anch’esso a motivi natalizi, la quale, tutta raggiante,
le si avvicinò e la strinse in un forte abbraccio che non mancò di ricambiare!
“Buon Natale, amichetta
mia!”
“Anche a te!”
“Se “Babbo Natale” permette ho preso dei regali anch’io! Tieni Lucy, questo è
tuo! Vieni Droy, questo è per te! Jet, questo è il tuo!”
“L’ha dato prima a me!” lo
canzonò Droy!
“Bah!”
Lucy, preso il suo tra le
mani, non ci mise nulla a capire dalla forma di cosa si trattava: “Lasciami
indovinare… è un libro?”
“Uh… e come hai fatto a capirlo?”
“Perché tu ci regali
SEMPRE dei libri, Levi.” intervenne Jet, il quale aveva capito ancora prima di
Lucy!
“Sarei sorpreso se non ce
li regalassi.” confermò Droy.
Levi, mani sui fianchi e
petto in fuori, si difese: “Ehi, il libro è un bellissimo regalo: leggere è
sempre tempo ben speso, lo dico sempre!”
Horologium, uno degli
spiriti stellari, sopraggiunse chiamato dalla sua padrona, la quale, dalla sua
teca tirò fuori una busta tra le varie che contenevano i regali per i suoi
amici: “Comunque ti ho preso un regalo anche io, Levi!”
“E anche io!” disse Jet.
“E io no?” disse Droy.
“Wow! Che cosa sono? Che
sono sono?” saltellò la maga dai capelli turchina con gli occhi tutti pieni di
brillio.
“LIBRI!” risposero i tre
in coro!
Levi: ç__ç “Ma mi regalate
sempre dei libri! Uffi!”
Lucy, Jet e Droy: ^___^
Gli scambi di regali,
malgrado mancassero ancora alcune ore a Natale, stavano già avvenendo anche
lungo la tavola, oltre ai doni che Babbo Makarov stava distribuendo qua e là
accorciando sempre più la sua lista.
Ad esempio Gazille, che
per la prima volta prendeva parte a quel genere di festeggiamenti, impaziente
di consegnare il suo primo regalo stava proprio in quel momento presentandosi
da Pantherlily, che seduto sulla grande tavola sorseggiava zabaione da un
cartone con una lunga cannuccia.
“Tieni Lily. Ti ho preso un regalo di Natale. Fattelo piacere perché non te lo
cambio! Ghihihihi!”
“Come si vede che non sei abituato a fare regali…” commentò il suo gatto nero
staccandosi dalla cannuccia.
Tirati fuori gli artigli,
Lily scartò il suo pacco, non senza una buona dose di curiosità, e anche di
contentezza che gli fece dispiacere non avergli preso nulla, ma del resto lui
non sembrava proprio un tipo molto natalizio. Se non altro Babbo Makarov non si
era dimenticato di lui, regalandogli uno stupendo set di pulizia per metallo (completo
di lucido e antiruggine) per tenere le scaglie sempre sgargianti!
“Che cos’è? Un vestito?”
Avutolo tra le zampette, si accorse che era una copia esatta della sua taglia
della giacca nera che indossava il suo amico metallico!
“Così tutti sapranno che
sei il gatto del sottoscritto! Coi vestiti abbinati saremo ancora più grandiosi
di quanto già siamo, ghihihi!”
Lily: -___- << Non lo metterò mai… >>
Babbo Makarov, saltellando
qua e là con la sua classica risata (il vecchio mago sapeva imitarla alla perfezione)
andava ora a trovare altri tre “bimbi”, riuniti in disparte vicino uno dei
camini: Freed, Evergreen e Bixlow con i suoi pupazzi, i Raijinshuu.
“Eccovi qua! Sempre i
soliti fuori dal coro, eh? Su, unitevi alla festa!”
“Certamente, master.” –rispose il flemmatico Freed in elegante camicia bianca e
cravattino- “Stavamo solo parlando un po’ lontani dal fracasso.”
“E approfittando dei dolcetti delle calze!” aggiunse Bixlow.
“Quello sei solo tu.”
ribatté l’altezzosa Evergreen, regalmente seduta sulla poltrona a guardare i
ceppi scoppiettare.
“Certo, non siete stati
proprio bravissimi quest’anno, ma siamo a Natale dai, e Babbo Natale ha un gran
cuore. A proposito, il vostro regalo è per l’appunto grande!” disse presentando
loro una scatola alta il doppio di lui! I tre si chiesero come avessero fatto a
non notarla prima…
<< Regalo! Regalo! Regalo! >>
canticchiarono i bambini di Bixlow
“Che cos’è?”
“Aprite e vedrete: tirate
ognuno un capo del fiocco.”
“Umpf, che sciocchezza!” sbottò Evergreen prendendo il proprio.
Freed allora fece partire
un conto alla rovescia: “Tre… due… uno…”
I tre tirarono insieme e dalla carta apparve un grosso pacco, il quale
magicamente si aprì da solo facendo cascare le sue pareti a terra, rivelando
così…
“MMMMF!”
Laxus tutto legato e
imbavagliato!
Raijinshuu: O___O
“Allora, il regalo vi è piaciuto? Non sapete che fatica ho fatto per
impacchettarlo.”
“GRAZIE, BABBO NATALE!”
urlarono i tre come pazzi, saltando addosso al loro capo per un caloroso
abbraccio!
“Laxus è qui! Sarà la
magia del Natale?”
I tre se lo coccolavano
tutto quasi con le lacrime agli occhi! Gli altri maghi erano esterrefatti, ma
qualcuno già rideva per la sorpresa o per la scenetta ridicola!
“MMMF!” (Trad.
“Sbavagliatemi, idioti!)
Prontamente obbedito,
l’espulso dalla gilda iniziò subito a sbraitare: “Ma che modi sono?! Nonno, tu
sei un pazzo! Prima mi espelli dalla gilda e poi pretendi che passi il Natale
insieme a voi dopo tutto quello che vi ho fatto?”
“Oh, suvvia, a Natale
siamo tutti più buoni: fai il bravo e nessuno se ne avrà male se stai qui con
noi!”
“E comunque
quell’espulsione te la sei bella che meritata!” commentò Natsu immischiandosi.
“Moscerino insolente!”
Natsu gli fece una
pernacchia: “Se non ti va di stare qui nessuno ti obbliga.”
“Natsu…”
La voce di Erza alle sue
spalle spense subito il suo fuoco. Gli poggiò una mano sulla spalla e lui non
ebbe bisogno di voltarsi per capire che stava usando la sua faccia
terrorizzante: “Siamo a Natale… e a Natale si sta tutti insieme, e sottolineo tutti.”
“O-o-ok! Che bello! Che
bello! C’è anche Laxus!”
“Molto bene!” tornò a
sorridere lei.
<< Erza vestita da Babba Natale con la
minigonna? >> restò allibito il biondo nipote del master.
Cana si alzò in piedi:
“Laxus, certo, le circostanze con cui ci siamo lasciati non sono delle
migliori, e quelle in cui ci rivediamo ora sono assurde… Però sei stato uno di
noi e quindi noi non abbiamo nulla in contrario ad averti qui per il cenone,
dico bene gente?”
“SI!” urlarono tutti,
commuovendo il grande e grosso ragazzone, che però badò di non darlo a vedere.
“Sentito, capo? Stasera si
sta tutti insieme!” esultò Bixlow.
“Oh, che gioia…” mormorò
sarcastico lui mentre, slegato da Evergreen si alzava in piedi con un piccolo
sorriso.
“Avanti, dai!” –urlò
ancora Cana, bottiglia alla mano- “Portatelo qui e mettiamogli un cappello da
Babbo Natale in testa!”
“CHE COSA?! IO CON QUEI CAPPELLI RIDICOLI NON VOGLIO AVERCI NIENTE A CHE FARE!
MOLLATEMI!”
Ma i tre della sua guardia
personale lo avevano già afferrato per condurlo alla tavolata, dove si era
liberato un posto per una persona davvero insperata! A nulla valse opporsi: gli
misero il cappello rosso dal pon pon bianco in testa e subito fu uno scrosciare
di applausi, un bombardamento di pacche sulle spalle, risate, e Cana
addirittura lo afferrò intorno le spalle invitandolo a prendersi una bottiglia!
Laxus (col cappellino da
Babbo Natale in testa): -___-
<< Ammettilo che ti stai divertendo!
>> gli disse suo nonno con un semplice sguardo ridendo sotto i baffi.
Lui si soffiò via il pon
pon dalla faccia e si attaccò a una bottiglia di vino, circondato dai fidi
Evergreen, Bixlow e Freed e da un inaspettato calore che tutto sommato non gli
fece rimpiangere il Natale in esilio a cui si era preparato, né il tacchino
ripieno che aveva rimasto in forno e che ormai era sicuramente carbonizzato!
Elfman scattò in piedi:
“Ehi! I veri uomini ragionano solo con i pugni, ma anche lo stomaco vuole la
sua parte!”
Lisanna gli saltò sulle grosse spalle: “Giusto! Quando si mangia?”
Makarov balzò sulla tavola: “Adesso! Tutti seduti, il cenone comincia!”
“EVVAI!” urlò Natsu!
Tutti avevano un posto,
nessuno escluso. Il master era ovviamente a capotavola, quasi sotto il grande
albero, e davanti a lui si stendeva un lungo fiume di candele rosse, posate
tintinnanti, bevande, cibarie e dolci a volontà, sulle sui sponde poteva vedere
ristorarsi, dal primo all’ultimo, i suoi gioviali ragazzi!
Tra un boccone e un altro
si parlottava e ci si sgolava, si scherzava, si cantava col proprio vicino, a
volta con la complicità di qualche bicchierino.
Complicità che era stata
parecchio utile a Cana per sciogliere un po’ Laxus, il quale adesso si batteva
alticcio contro di lei in una gara di bevute (per osar partecipare a simili
sfide con Cana bisognava appunto essere poco lucidi…), sempre più allegro
bicchiere dopo bicchiere! La sua presenza lì stava rivelandosi tutt’altro che
problematica insomma, e parecchi, vedendo come persino lui gridasse e si
sbracciasse, si sentivano ancora più incoraggiati a godersi il cenone!
“Questo Natale ha proprio
tutto!” disse Lucy a Mirajane avvertendo una sensazione strana, che avrebbe
descritto come “completezza”.
“Sarà… Io invece ho come
l’impressione che manchi ancora qualcosa…” disse l’albina al suo fianco.
“E che cosa? Non manca
nessuno, c’è persino chi non dovrebbe. C’è il pandoro, il panettone, lo
zabaione, la tombola per la mezzanotte e tutto.”
Erza intervenne nella discussione: “Mhmm, per caso centra con l’albero, Mira?”
“Non credo… L’albero ha
qualcosa che non va?”
Erza lo squadrò parecchio
dubbiosa: “Non so, qualcosa non mi convince. Credo sia il puntale: quella
stella lì… troppo semplice, non brilla nemmeno.”
Il puntale, a forma di
stella dorata, era stato piazzato lì dai tre exsheed, gli unici in grado di
dare il tocco finale all’albero dopo che tutti si erano rifiutati di salire con
la scala fin lassù!
“Forse dovrei salire lassù
e fare io il puntale.”
Lucy sobbalzò: “Che cosa?!?!?!?”
“Con la mia armatura alata
sarei un angelo perfetto e sfavillerei tutta.” rispose lei tutta calma.
Lucy controllò il
contenuto del bicchiere della rossa, ma era solo innocuo succo di mirtilli.
Erza intanto continuava a star col naso all’insù, e ogni secondo che passava
sembrava più intenzionata a sacrificarsi per dare all’albero della gilda il più
strepitoso dei puntali.
Erza tornò a terra con gli
occhi sbrilluccicosi e un’espressione serissima: “Se salgo lassù il Natale ti
sembrerebbe più completo, Mira?”
“Ma veramente…”
Lucy si lanciò
piagnucolando su di lei afferrandole il braccio: “Fermati! Non è necessario!”
Erza era rimasta un po’
dispiaciuta di aver partecipato all’albero solo qualche festone (le sue
“corazze per rami” erano state ritenute poco adatte...); pur avendo inoltre
promesso di rilassarsi per quel giorno, la sua naturale propensione a fare le
cose per bene (anche troppo) continuava a farsi sentire!
Fu allora che le Lisanna
allungò un piattino sotto il naso: “Guarda Erza! Tortino alle fragole versione
natalizia!”
!!!
Nulla di diverso da un
normale tortino, se non che era stato preparato in una teglia a forma di albero
di Natale, con le fragole al posto delle palline rosse; tanto bastò però per
lasciare Erza a bocca aperta!
Lisanna fece tintinnare il
cucchiaino sul piatto: “Se la vuoi è tutta tua!”
<< Chompchompchompchomp! >>
Lucy tirò un sospiro di
sollievo: “Grazie, Lisanna, ottima mossa!”
“Ih ih!”
“Questo si che ti riempie
di spirito Natalizio. Ne vuoi un po’ Lucy?”
“Tu che offri un tortino alle fragole?!”
“Ehi, non ho forse parlato
appunto di spirito Natalizio? Dai, assaggia!”
“Se insisti, ih ih ih!”
In un’altra parte della
grande tavolata…
“Charle! Charle!”
Wendy alzò gli occhi:
“Guarda, è Happy!”
La sua gattina bianca, in piedi sulla tavola proprio di fronte a lei, roteò gli
occhi vedendo il suo assillante ammiratore tornare alla carica: “Ti pareva…
“Guarda!”
Il micio alato si fermò
proprio sulla sua testa, sventolando un verde rametto. Vischio ovviamente!
L’ideale per condire il Natale di un po’ di romanticismo!
“La conosci la tradizione,
vero?”
“Umpf, certo, e anche
meglio di te: se tu sei lassù non sei sotto il vischio, quindi niente da fare.”
“Eh?! Accidenti, è vero!”
“Dallo a me, lo mantengo io!” disse sorridendo Wendy.
“Aye!”
“Oh, no, Wendy…”
Happy le atterrò accanto e
fece sparire le ali. Tutto rosso, mise le zampine dietro la schiena, in attesa
di qualcosa…
“Non ci penso nemmeno!”
“Ma Charle, è tradizione.”
l’ammonì l’amichetta, a cui sarebbe tanto piaciuto vedere quei due andare più
d’accordo.
“Ti ho anche preso un
regalino!”
“Oh, fantastico: altro
pesce.”
“Ehm, no, purtroppo la
pescheria era chiusa.” –disse chinando il capo dispiaciuto- “Così ho dovuto
prenderti un regalo di ripiego…”
“Ehm, e sarebbe?”
“Questo.”
!!!
Un anello stupendo: tutto
argentato, modellato come la faccina di un gatto stilizzata, il cui nasino
triangolare era un piccolo ma bellissimo rubino!
Charle era rimasta a bocca
aperta, mentre Wendy tentava di tenerla chiusa per non fare uscire una
risatina: che fortuna per Happy aver trovato la pescheria chiusa.
“Si, lo so, è un regalo
bruttissimo. Se non lo vuoi fa nulla…”
“Nonononono! Ecco… beh… è il pensiero che conta giusto?”
E così dicendo lo accettò
e lo indossò subito, trovandolo assolutamente strabiliante: originale ma
piccolo abbastanza da non essere vistoso, ed elegante come piaceva a lei!
Happy, dapprima sorpreso,
capì di aver involontariamente fatto centro!
“Allora… il bacetto?”
Wendy scosse il rametto di
vischio sopra le loro teste.
Charle arrossì tutta:
“Ehm… va bene, però sulla guancia!”
Un tocchetto veloce ad
occhi chiusi; tanto bastò per far cadere il gattino pancia all’aria dalla
felicità!
“Aye…”
“Il vischio non fallisce
mai, ih ih!”
“Wendy, per favore…” mugolò lei, nascondendo il faccino arrossato.
Qualche posto più in là,
una tipa dagli occhi profondi come l’oceano e dai capelli dello stesso colore
di questo aveva osservato attenta e partecipe quella scena. Si trattava di
Juvia ovviamente, a cui vedere la tradizione del vischio vincere ancora una
volta fece tirar fuori un lungo sospiro.
“Sigh… anche Juvia vuole
un bacetto sotto il vischio…” disse tra sé e sé, mentre già puntava con gli
occhi l’obiettivo desiderato.
Si guardò intorno.
Anche Arzack per quella
sera, lasciando a casa la pistola, era arrivato munito di rametto di vischio, e
tenendolo tra la sua testa e quella di Bisca stava finalmente per coronare il
suo sogno (e anche di quello di lei). Anche Loki stava provando la stessa
mossa, ma Lucy riuscì a scambiarsi di posto in un istante con Taurus,
provocando uno spiacevole risultato per i suoi due spiriti. Non era ancora
pronta per certe cose!
Più in là ancora c’era
Scorpio, un altro degli spiriti stellari di Lucy, che aveva legato anche lui un
ramoscello della pianticella dell’amore alla sua lunga coda metallica, e si
lasciava ora andare in un dolce bacio con l’adorata Acquarius.
E un po’ più in qua,
proprio sotto i suoi occhi, Happy ancora rotolava di felicità sulla tavola
imbandita.
“Uffa! Non è giusto! Tutti
tranne me! Non puoi restare a guardare Juvia: grazie al vischio anche tu sarai
felice questo Natale! Devo solo trovarne un po’!”
E così, un minuto dopo, Gray
si sentì chiamare.
“G-G-Gray, g-guarda!”
–balbettò Juvia dopo aver spintonato Natsu per farsi spazio tra lui e il suo
adorato- “Siamo sotto il vischio!” gli diceva tenendoglielo sopra la testa.
“Quello non è vischio: è
prezzemolo.” disse lui dopo una rapida occhiata.
L’espressione di lei la
diceva lunga: << Oh, no! Se n’è
accorto! Sigh! >>
Fortunatamente Gray era
seduto abbastanza vicino a qualcuna che, vista la scena, sarebbe accorsa
spontaneamente in aiuto di Juvia! Lucy infatti, allungatasi sulla tavola per
farsi vedere rivolse all’amico un sorriso di spinta.
“Su, Gray, non essere
fiscale. È il pensiero che conta, no?”
“No no, quello vale per i
regali, non per la regola del vischio.” fece un gattino blu impiccione, che il
successivo grido di Juvia fece volar via senza che avesse nemmeno bisogno di
farsi spuntare le ali.
“STA ZITTO, GATTACCIO!”
Visto l’interessamento di
Lucy, anche Erza si tirò in ballo: “Avanti Gray, poche storie e baciala.”
“Ma io…”
Non c’erano “ma” che tenessero: il coro era già partito tutto intorno!
“Bacio! Bacio! Bacio! Bacio!”
“Sigh! Accidenti a voi! Mi
avete messo in mezzo!”
<< Oh, cielo, tutti vogliono vedere Juvia che
bacia Gray! Povera me, volevo si che mi baciasse, p-però… tutta questa gente…
>>
Al seguitare del coro, che
si era espanso a un bel po’ di persone (perché in certe occasioni si suol
sempre partecipare!), Gray alzò le mani in segno di resa: “Ok! Ok! Ora lo
faccio!”
Si voltò e furono faccia a
faccia. Juvia tremava per l’imbarazzo e pareva bloccata lì, tutta rossa, ad aspettare
che fosse lui a farsi avanti. Così Gray si accostò a lei, sempre di più, sempre
di più…
TLACK!
Quando un black out fece
calare il buio su tutta la sala grande.
<< NOOOO! Sigh! Proprio quando Gray stava per
baciarmi! Dev’essere il destino allora… Juvia è così triste e sfortuna…
>>
SMACK!
?!?!?
La luce tornò, rivelando
una Juvia con gli occhioni strabuzzati e le labbra serrate, come a trattenere
un piccolo e improvviso dono appena lasciatovi!
Gray invece, girato
dall’altra parte, faceva una faccia innocente: << Provvidenziale quel black out, così ho potuto dare a Juvia il suo bacio
senza tutti questi impiccioni a guardare. >>
“G-G-Gray…”
Perché lo aveva fatto lo
stesso? Avrebbe risposto semplicemente per il Natale, probabilmente!
Intanto però, tutti si
erano girati verso quella parte del palcoscenico non nascosto dall’albero,
l’unica parte della gilda in cui si erano riaccese tutte le luci. E su quel
palco c’era…
“OH, NOOOOOOOOO!”
Gazille… con un vestito
rosso, gli occhiali da sole scuri e una barba bianca finta appesa intorno al
collo senza indossarla. Ciò che indossava invece era la sua mitica chitarra
alla tracolla!
L’unica nella sala che
manifestò approvazione fu Mira scattando in piedi: “Ma certo! La musica! Le
canzoni natalizie, ecco cosa mancava! Permesso…” e chiedendo scusa uscì dalla
tavolata. Nel frattempo erano partite le proteste.
“Scendi subito giù di lì!”
intimò Natsu.
Gazille, ignorandolo,
portò il microfono alla bocca: “Signore e signori, i miei più sentiti auguri.
Per creare un po’ di atmosfera vi canterò una canzone natalizia.”
“Perché storpiare delle
canzoni così belle?” chiese dubbioso Gray.
“G-G-G-Gray…” Juvia
avrebbe voluto sostenere l’amico dragon slayer, ma era ancora scombussolata!
Non che Gazille non avesse comunque qualche sostenitore tra il pubblico.
“Suvvia, lasciamolo
cantare.”
“Vero, una canzone natalizia sarebbe perfetta!”
“Dai, Gazille! Facci
sentire!”
Premette un pulsante sul
microfono magico che cominciò ad intonare l’accompagnamento a cui poi si
unirono la sua chitarra e la sua voce.
(http://www.youtube.com/watch?v=E4yzvwVFW3w)
I’m dreaming of a white
Christmas
Just like the ones I used
to know…
Gray si ricredette: “Però dai,
non è male…”
Where the treetops glisten,
And children listen to hear
Shooby-do-da-bop!
Si ricredette ancora: “Ti pareva…”
Lucy, con un gocciolone
dietro la testa: “Ma ha cambiato il testo…”
I'm
dreaming of a white Christmas
With every Shoo-da-bop I write!
May your days be merry and
Shoooooby-da-du-da…
“Buuuuuh!”
“Stai
rovinando una magnifica canzone!”
“And
may all your… AAAAAAAAAHHH!”
“Altra
licenza poetica?”
No; aveva semplicemente
urlato perché si era aperta una botola sotto i suoi piedi, sicché scomparve dal
palco in un istante, lasciandovi unicamente la barba finta!
“E quello cos’era?” chiese
Natsu.
“Un dispositivo che ho
fatto installare per evitare monopolizzazioni del palco.” spiegò il master, che
non portò a termine il suo discorso poiché la musica tornò a suonare. In uno
squillare allegro di campanelli, sotto i riflettori comparve nientemeno che la
dolcissima Mirajane, che subito deliziò tutti con la sua angelica voce.
Quel lieve tuo candoooor, neve
Discende lieto nel mio cuoooor…
Ovviamente le urla e gli
occhi a cuoricino si sprecavano in quell’occasione!
“Sei stupenda Mirajane!”
“Ah, che voce soave!”
“Ora si che mi sento
natalizio!”
Nella notte santa il cuore esulta d’amore
È Natale ancor!
E viene già dal ciel, lento
Un canto che consola il cuor!
E ti dice: “Spera anche tu!”
È Natale, non soffrire più!
È Natale, ridi un po’ anche tu!
Spentosi
il suo bellissimo acuto si accese subito un forte applauso!
“Bravissima!”
Si inchinò leggermente,
mentre le luminarie della sala tornavano tutte a brillare: “Grazie a tutti!”
La botola alle sue spalle
si riaprì, e ne uscì prima un braccio, poi tutto il resto!
“Si, bravissima, però
c’ero io sul palco! Master, è stata una mossa scorretta! Non era forse
natalizia la mia canzone?”
“Ma io non ho attivato la botola…”
“Eh? Ma allora…”
Mira intanto, aureola in
testa, scendeva tranquilla giù dal palco a passi piccoli…
“Beh, ad ogni modo, ora
canto io! E non sarà una canzone natalizia!”
“E allora che canti a fare?”
“Silenzio! L’ho scritta io
apposta per il primo Natale insieme a voi e quindi voi l’ascolterete!”
Makarov balzò sul tavolo,
spegnendo il mormorio con un vigoroso battere di mani: “E va bene Gazille,
facci sentire.”
Toltosi gli occhiali e il
vestito rosso, sotto il quale portava i soliti abiti, e messosi un cappello in
testa, si accomodò sullo sgabello: “Dovete sapere che non sono solito
festeggiare di questi giorni. Però, se è questo che mi sono perso finora,
allora questa sera merita davvero una canzone.”
A quelle parole anche
Natsu, che sull’importanza dello stare uniti non transigeva, si incuriosì e
tese le orecchie. La musica partì: aveva un che etereo, che fece sentire tutti
il proprio spirito innalzarsi, e di dorato, che sembrava aiutare le luminarie
col loro sfavillare, rendendole più vispe che mai.
(http://www.youtube.com/watch?v=D1XKz9mtuGk)
Gloria a te nell'aria
Quale tu sia
Solo uno, solo o in compagnia
Ma la vecchia storia
Cominciò a intonare con
trasporto la sua voce vigorosa…
Yeah yeah, è un peccato morir..
.
Gloria a te ogni volta
Siamo, saprai, figli tuoi
Ma consumiamoci uno o due alla volta
Yeah yeah, che è un peccato morir...
“Sembra bella.” sussurrò
Natsu a Lucy.
“Si, però, cosa c’entra il
morire con il Natale? Lo trovo un po’ fuori luogo…”
La risata calda del loro
master li fece voltare: “Forse, ma provate ad ascoltare con più attenzione.”
Yeah...
Ai piatti pieni a tavola
La gente nostrana, senza boria né buriana, e via
Yeah yeah, che l'anima mia va a questa bocca di sole
Che mi toglie le parole
Yeah...
“Questa canzone non parla
della morte, ma della vita.” –proseguì il vecchio mago con una luce negli occhi
che, inconsapevolmente, portavano anche i suoi ragazzi- “Morire è un vero
peccato, lo sanno tutti, proprio perché la vita è stupenda, e lo capisci
appunto in momenti come questo, il Natale.”
Natsu, con Happy sulla
testa, Gray, e Lucy infine, si guardavano intorno: altre volte avevano visto
Mira, Lisanna ed Elfman stretti l’uno all’altro, o Jet, Droy e Levi ridere
tutti insieme ascoltando una bella canzone, o più raramente Laxus ubriaco che
scompigliava per gioco i capelli a Freed (anzi, mai per la verità), ma quando
mai si erano fermati a riflettere sul significato profondo di tutto ciò?
Makarov sospirò: “Certo,
un giorno tutti noi non ci saremo più, ma fintanto che rimarrà qualcuno con te,
con il quale poter condividere un cenone in una sala calda e luminosa…”
“La vita varrà la pena di essere vissuta!” concluse Erza sorridendo a tutti i
suoi compagni.
“Wow…” commentarono Natsu
ed Happy tornando ad ascoltare.
Gloria, siamo fiori
Yeah yeah yeah...
Fa' che s'innamori!
Gloria all'uccellino
Vola da lei, io non so volare
Dille che sei felice e l’amo
E che è un peccato morir...
Parecchi restarono
sorpresi: “Sbaglio, o quella era una dichiarazione d’amore?”
Cana ridacchiò: “Uh uh!
Che il nostro Gazille abbia una cotta per qualcuna qui?”
Charle si mise subito in
allarme: << Mi è parso guardasse da
questa parte… Spero solo non stesse puntando a Wendy o se la vedrà con me!
>>
A parte lei non c’era molta
scelta tra i posti lì vicino: solo quella ragazza col fiocco e i capelli
turchini che dondolava tra i suoi due amici rapita nell’ascolto…
Yeah!
Ai baci della luna
Questa vacca di vita
Che in avanti all'incontrario va!
Yeah yeah, all'anima mia!
A questa bocca di sole che mi tace le parole
Yeah...
Forse la sua migliore
esibizione di sempre: una canzone non natalizia che aveva creato addirittura
più atmosfera della canzone di Mira!
Quella sera era la vigilia
Natale, ed anche gli spettacoli più soliti della loro cara gilda apparivano
sotto una luce diversa, col sapore di meraviglia: ogni abbraccio era più
stretto, ogni risata più fragorosa, il profumo del cibo più invitante, ed ogni
nota ascoltata insieme era come amplificata, e giungeva dritta ai cuori, che risuonando
gioiosi si univano alla musica.
Il piccolo Romeo batteva
le mani a tempo, candidamente inconsapevole che alle sue spalle i suoi
genitori, senza accorgersene, si erano messi seduti più vicini l’una all’altro…
Elfman plaudeva alla
virilità del suo compagno sul palco.
Happy abbracciava con la
codina le spalle di Charle, la quale faceva finta di non accorgersene…
Aries piangeva commossa
mentre Loki le passava un fazzolettino.
Natsu sentì più forte che
mai il senso di amicizia verso tutti i presenti, al punto che avrebbe voluto
dire a ciascuno quanto gli voleva bene; anche a Gray, e senza che Erza dicesse
o facesse nulla.
Quest’ultima si accorse
che l’armatura più bella e più comoda di tutte la stava già indossando solo
stando seduta a quella lunghissima tavolata.
Il piccolo Plue si esibiva
in un buffo balletto su un vassoio di meringhe ormai vuoto divertendo tutti.
Gloria sei nell'aria
A te che fai certe cose con le cose di noi
Che siamo sabbia…
Gli occhi di tutti erano
su di lui. Anche lui rideva, compiaciuto e felice; a dispetto delle apparenze
non era un tipo tetro, né pensava troppo alla morte, ma mai come in quel
momento si dispiaceva di quella stupida e sciocca clausola dell’esistenza.
Eppure, proprio da quel
dispiacere, capiva che si trovava proprio nel posto giusto al momento giusto!
Yeah yeah è un peccato morir...
Yeah yeah che peccato morir!
Yeah-da bop!
Regnò un secondo di
silenzio, poi Natsu si alzò per far partire i dovuti applausi.
Quand’ecco il suono della
campana della cattedrale della città arrivare da loro avvolgendo tutto
l’edificio e facendo rabbrividire i vetri che parevano elettrizzati dal lieto
annuncio che portava!
La mezzanotte era
scoccata.
Il Natale cominciava solo
adesso!
Un’insolitamente brillante
stella cometa solcò il cielo sopra di loro, regalo alla terra da parte del Re
del Cielo affinché quella notte fosse per davvero la più luminosa di tutte.
I panettoni di Lucy
avevano funzionato davvero alla perfezione!
Gazille saltò dal palco
direttamente sui tavoli, prendendo a correre rumorosamente su di essi scansando
miracolosamente tutti i bicchieri e le ancora abbondanti pietanze (ancora una
volta per via della magia natalizia?), raggiunse il suo posto e fece ciò che
stavano facendo tutti gli altri.
Riempirsi il bicchiere, per poi levarlo alto, e guardare il master in attesa
che facesse lo stesso.
“Auguri!” urlò.
“AUGURI!” urlò la gilda.
ANGOLO DEGLI AUGURI
Cari lettori
Il Natale è un periodo bellissimo, ma circostanze
che lo rendano diverso da come dovrebbe essere possono ugualmente capitare.
La vita potrebbe non girare bene. Qualcuno potrebbe
andarsene in anticipo, e lasciarvi il rimpianto di non aver festeggiato
un’ultima volta.
La più bella festa dell’anno potrebbe perdere la sua
innocenza e la sua luce, forse non solo per un anno…
Ma non lasciate che sia così.
Come ho avuto occasione di dirvi prima, grazie alle
meravigliose parole di Zucchero Fornaciari, il Natale deve farvi rendere conto
di ciò che di meraviglioso avete, non di ciò che non avete e che forse non vi
serve, o di ciò che avete perduto e forse non è neppure detto sia così.
Non a caso è stato Gazille, a lungo tempo membro di
una gilda oscura e quindi il meno “festoso” della combriccola, a cantare la
canzone che ha fatto volare lo spirito dei presenti! E, penso, primo fra tutti,
il suo…
Con tutto il cuore quindi anche quest’anno vi
auguro di festeggiare il vostro Natale, indipendentemente da screzi, problemi o
disgrazie: per voi stessi e per coloro che vi vogliono bene, e anche quelli che
ve ne hanno voluto e continuano a volervene da lassù. L’importante è che
comprendiate che il senso di tutto è una sola parola: “insieme” ^__^
Dal vostro NaruXHina, tanti auguri di Buon Natale e
buone feste!