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Autore: samefra    22/12/2010    2 recensioni
[E' la prima 8059 che scrivo, chiedo scusa in anticipo...]
Yamamoto distaccò le labbra, quel tanto, per poter sussurrargli: " Hayato, stai con me stanotte. "
Genere: Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ieri, eravamo nel nostro tempo, ed oggi, siamo dieci anni nel futuro
Ci è piombato a dosso così, oscuro e sconvolgente, travolgendo le nostre vite.
Il Decimo del futuro era morto, a quanto pare, il me di quest' epoca, non era riuscito a proteggerlo.
I Vongola, e tutti i loro conoscenti, venivano braccati e uccisi, uno ad uno senza distinzione.
Odiavo quel mondo, neanche mezza giornata che ci vivevo e avrei già voluto far saltare in aria tutto.
Che schifo.
La cosa peggiore, fu vedere il suo sguardo, quando gli dissero che suo padre era stato assassinato.
Era rimasto calmo, con quel solito sorriso ebete stampato sul volto, ma nei suoi occhi, colsi una tristezza che non gli apparteneva.
Non so perchè aveva reagito così, forse, aveva capito che la situazione era davvero brutta.
Pfu...brutta, che bel eufemismo del cazzo.

Quella sera andammo tutti a letto presto, ognuno con i suoi tormenti.
Personalmente, mi sentivo un vero schifo.
Non ero ancora riuscito a parlarci.
Mentre tormentavo il mio cuscino, lo sentii alzarsi e uscire di camera.
Mi girai a pancia su, ascoltando i suoi passi allontanarsi.
Feci un respiro profondo e mi alzai.
Dovevo fare qualcosa.

Lo trovai in cucina.
Era seduto con le mani giunte sul tavolo, gli occhi vuoti.
Tossii leggermente, per fargli notare la mia presenza, ma non si girò.
" Yamamoto" mi sedetti accanto a lui, " mi dispiace per tuo padre. "
Non mi rispose, fissò le proprie mani, erano strette a pugno.

Iniziai ad inveire mentalmente contro me stesso.
Ero andato lì per dargli conforto e l'unica cosa che ero riuscito a dirgli era un miserabile mi dispiace.
Cosa cazzo doveva farci con quel mi dispiace?

Sconfitto da quel silenzio pressante e nella più totale impotenza, si alzò.
" Yamamoto... se c'è qualcosa che posso fare, fammelo sapere. "
Si girò per uscire dalla stanza quando si sentì tirato per un braccio.
Perse l' equilibrio, cascando con la schiena sul tavolo.

Non ebbe neanche il tempo di preoccuparsi per il dolore che sentì un peso su di se.
Aprendo gli occhi, si ritrovò il viso dell' amico a un palmo dal naso.
Un calore improvviso invase la sua faccia, mentre il moro appoggiava le sue labbra sulle sue.

Chiuse gli occhi, rapito in quel bacio, che pian piano si faceva più passionale.
Yamamoto distaccò le labbra, quel tanto, per poter sussurrargli: " Hayato, stai con me stanotte. "
Lo ribaciò, con più impeto.
La mano scese sul suo petto per infilarsi sotto la maglia.
Gokudera mugolò sotto quel tocco.

Yamamoto lo colse come un tacito consenso e prese a baciargli il collo facendogli inarcare leggermente la schiena.
Gli sfilò i pantaloni e i boxer, sistemandolo meglio sul tavolo.
Per un attimo, si fermò a guardarlo.
Gokudera, restò immobile, in preda all'imbarazzo.
Avrebbe voluto dirgli di smetterla ma quando i loro sguardi s' incontrarono, noto che nei suoi occhi era tornato il sereno.
Tutto quello che riuscì a pronunciare, fu un tremante e flebile " Vieni... "

Il ragazzo non si fece attendere.
Svestendosi, salì sul tavolo, e lo baciò.
Poi, rivolse le proprie attenzioni al membro eretto dell'amico, lasciando il proprio davanti al viso di questo.
Insieme, iniziarono un delicato lavoro di bocca.

Il guardiano della tempesta gemette violentemente per un gioco di lingua dell'altro, interrompendosi.
Ormai l' eccitazione l'aveva portato al limite.
Il secondo guardiano si girò, alzando leggermente le gambe al primo e mozzandogli il fiato quando lentamente lo penetrò
I due corpi si muovevano all' unisono mentre i loro mormorii accrescevano troncando il silenzio nella stanza.

"Ya- Yamam-.." balbettò Gokudera.
" Non chiamarmi cosi " lo interruppe senza fermarsi.
" Takeshi.. stò per.. venire..." disse allungandosi verso le braccia di questo.
Con un ultima spinta, vennero entrambi, abbandonandosi ansimanti sul tavolo.

Il suono dei lori respiri andò scemando.
" Grazie Hayato, avevo davvero bisogno di questo."
Gokudera scattò seduto, rosso di vergogna lo guardò truce.
" Avevi bisogno di scopare!? "
Alzandosi tranquillamente, Yamamoto poggiò una mano sul suo viso.
" No di scopare, di te."
Se possibile lo fece diventare ancora più rosso.
" Idiota maniaco del baseball! "
Disse girandosi dall' altra parte, mentre l'altro rideva tornandosi a sdraiare.
Restarono così per un pò.
Senza parlare, solo sdraiati l'uno accanto all'altro.
 
   
 
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