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Autore: Helga Fair    23/12/2010    2 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Miraz teneva in braccio il suo bambino.
Il suo sguardo trapelava di tenerezza. Ma non era tutto amore: finalmente adesso aveva la strada libera, ancora un pò e poteva comandare sul regno senza limiti, essendo il più vecchio rimasto della famiglia reale. Finalmente sarebbe giiunto al potere e niente poteva ostacolarlo adesso. Di lì a qualche giorno, avrebbe convinto i membri del consiglio, e loro lo avrebbero proclamato re. Sfortunatamente, ieri notte Caspian era riuscito a fuggire e con lui ancora in circolazione, la corona se la poteva anche sognare. Una truppa guidata dal generale Glozelle l’aveva inseguito, e non sarà certo facile riuscire a seminarli.
Prunaprismia si avvicinò al marito e sorrise nel vederlo così premuroso verso il figlio.
Poi, qualcosa attirò l’attenzione del lord : la truppa mandata ieri notte stava ritornando.
Miraz, dal balcone da cui  stava osservando la scena, vide che avevano preso qualcosa. Qualcuno.
Affidò il piccolo alla moglie e scese di sotto, ansioso di avere notizie.
Giunto alle stalle, dove i soldati si stavano occupando dei cavalli stanchi per la lunga corsa, localizzò un cavallo che teneva quel qualcuno, coperto, nella sella. Doveva essere lui. Si diresse verso di esso, frettolosamente.
<< Aspettate, aspettate mio signore! >>
Glozelle , che lo raggiunse, lo fermò  per un braccio e continuò << Non è chi credete voi >>
<> chiese Miraz con una nota di irritatezza sulla voce.
<< Non ne sono del tutto sicuro >> rispose il generale.
Fece cenno a uno dei soldati che scostò la coperta che avvolgeva la figura.
Miraz, dalla sorpresa indietreggiò.
<< Impossibile... >>
Questa cosa non era prevista... riflettè. Però... poteva volgere questa situazione a suo vantaggio.
Ecco cosa avrebbe fatto.
 
**
 
<< Quando il consiglio ha conferito la sua fiducia a Lord Miraz, io avevo avvertito che ci sarebbero state delle conseguenze >>
<< No, no, non possiamo accusare il lord protettore senza prove!>>
Nella sala del consiglio c’era un’accesa discussione tra i suoi rappresentanti. Lo scranno del re era vuoto.
Il consiglio era formato da vari generali che avevano potere sull’esercito, e re di paesi alleati.
<< Quanto vogliamo ancora nasconderci dietro questa scusa? Finchè gli scranni di questa sala non saranno vuoti? >>
Inefetti c’era ancora uno scranno vuoto.
Le porte si aprirono all’improvviso e fece il suo ingresso Lord Miraz:
<< Signori del consiglio, vogliate perdonare il mio ritardo, non ero a conoscenza di questa seduta.>>
Disse, mentre si dirigeva verso lo scranno del re.
<< Di certo eravate altrimenti impegnato.>> Osò uno di loro.
<< Mio signore?>>
<< È fin dalla morte di Caspian IX che vi comportate come se foste il re, e ora a quanto pare, da queste mura è scomparso anche il principe Caspian!>> Continuò un’ altro.
<< Le mie più sentite condoglianze Lord Miraz.>> disse l’uomo che gli aveva rivolto la parola per primo. Si chiamava Lord Sopespian ed era a capo delle forse militari di un paese alleato.
<< Pensate, perdere vostro nipote, il legittimo erede al trono, la stessa notte in cui vostra moglie vi ha regalato un maschio. >> Neanche finita la frase che si accese un grande brusio nella sala. Era ovvio che molti sospettassero di lui, per quanto riguardava l’accaduto.
<< Grazie Lord Sopespian, la vostra compassione mi rincuora in un momento così grave>> mentì Miraz.
<< Ci spiegherete di certo come una tale tragedia sia accaduta >> continuò Sopespian.
In quel mente Glozelle entrò di soppiatto e fece un cenno al re.
Miraz si era preparato bene a questo discorso. Si alzò dal suo scranno e cominciò:
<< E c’è un aspetto ancora più inquietante signori >>. Mentre parlava, camminò verso al centro della sala. Poi si girò verso quello che sarebbe divenuto presto il suo trono, lo scranno dove era solito essere occupato da re. Ma rimasto vuoto dopo la morte di Caspian IX, suo ultimo re, il quale gli aveva lasciati anni fa. Da quel giorno, non sapendo chi scegliere come futuro re, si presumeva più saggio lasciarlo vuoto, fino alla matura età de suo predecessore, suo figlio Caspian X. Ed era per questo che il consiglio era stato riunito. Il principe era scomparso e dovevano fare indagini e ritrovarlo al più presto.
<< Il nostro amato Caspian è stato rapito dagli ...>> si accese un brusio ancora più alto di quello di prima. <<... abitanti di Narnia!>> concluse girandosi verso i consiglieri.
Qualcuno cominciò a ridere, altri si sorpresero di come il Lord osasse tanto.
<< Adesso esagerate Miraz! Pretendete che la colpa di un crimine così palese sia attribuito a una leggenda?>>
Senza esitazioni, Miraz alzò le braccia e fece cenno ai soldati, già pronti, con le mani, di venire avanti.
Tutti si alzarono per lo stupore e per tutta la sala si sentirono esclamazioni di sorpresa.
C’erano quattro soldati che avanzavano verso il centro della sala, due di loro tenevano per le braccia... un nano? Era davvero ridotto male: veniva quasi trascinato,tanto non si reggeva in piedi, ed era ferito. Ma il suo sguardo non era per niente stanco, anzi, era carico di uno sguardo misto di odio e paura.
I consiglieri quasi non notarono gli altri due soldati che avanzavano subito dopo i primi, e anche loro, tenevano per le braccia, una figura, sembrava una ragazza, ma aveva un cappuccio in testa.
Era vestita in modo strano per essere una ragazza, quasi come una specie di guerriero.
Ma nessuno la notò. Tutti erano presi dal nano, tanto che nessuno osò proferir parola.
Tutti, nella mente, ammisero la verità: Miraz aveva ragione, i narnianiesistevano. E la prova era davanti a loro.
Mentre i due soggetti avanzavano verso la sala Miraz continuò:
<< Noi dimentichiamo signori, che Narnia un tempo era una terra selvaggia, creature feroci vagavano libere... >>
I soldati costrinsero le due figure a inginocchiarsi << ... i nostri padri hanno versato molto sangue per riuscire a...>> Rivolse uno sguardo sprezzante al nano indicandolo con la mano <<... sterminare questi parassiti! >>
<< O così si era creduto >> continuò rivolgendosi ai consiglieri.
Ora si rivolgeva a Lord Sopespian:
<< E mentre noi ci facevamo la guerra gli uni contro gli altri, LORO >> e tornò a indicare le due figure << Si moltiplicavano come scarafaggi sotto una roccia! Sono diventati forti. Ci tengono d’occhio... in attesa di colpirci! >> Finì questa frase colpendo il povero nano, che era già malridotto di suo.
<< NO! >> la voce proveniva da sotto il cappuccio.
<< Oh! >> disse Miraz, finto meravigliato.
<< E c’è ancora qualcosa di più minaccioso, che incombe nella foresta. Un stirpe, che si credeva perduta, ma unitasi ai Narniani. Insieme stanno progettanto la nostra FINE.  Prima, si nascondevano da noi, gli eravamo indifferenti, ma ora. Ora non ci vogliono più nelle “loro” terre.>>
Si avvicinò, mise con cautela una mano sul cappuccio e di colpo lo levò.
Scivolarono lunghi capelli bianchi, e dal capuccio logoro spuntò il viso di una fanciulla.
Una ragazza dai capelli bianchi.
<< Proprio così! >> esclamò Miraz trionfante, allo stupore dei consiglieri, forse più grande di quello di prima.
Prese il viso della ragazza tra le mani e scostando delle ciocche dei quei candidi capelli, mostrò le orechie. Non c’erano più dubbi. Erano stranamente a punta.
<< Un’elfa! Sono tornati uninendosi ai narniani per liberarsi di noi! >>
Concluse. Era gioioso dentro, perchè adesso i consiglieri avrebbero fatto la fila per potersi scusare. E poi, questa era un’altra tappa del suo grande piano. La corona si stava avvicinando.
<< Miraz...>> Disse la ragazza.
Era da quando era stata catturata che non parlava. Non proferiva parola, esattamente come il suo compagno.
Ora che stava sussurando il suo nome, la sua voce era roca, come se non parlasse da giorni.
Anche lei era stata torturata, per far avere informazione, ma senza risulatto: aveva il labbro spaccato, e la guancia le sanguinava. I suo vestiti erano laceri e sporchi. Ma il suo non era un richiamo di pietà. No, il suo era un tono di puro odio.
<< Sarah. Da quanto tempo.>> Sussurò.
L’elfa reagì a quel nome, ma con riluttanza.
- Usi ancora quel vecchio nome? – Pensò fra sè e sè.
Molti consiglieri notarono questo strano comportamento. Il lord conosceva qull’elfa?
<< Ebbene sì. Conosco questa ragazza. L’ho ospitata io personalmente al castello, quando non era che una neonata. Il mio povero generoso cuore era diventato tenero alla vista di quella povera creatura in cerca di cure. Ma adesso me ne pento. Ci ha traditi, tutti quanti! >>
Astrid –o Sarah- non reagì. Anche se tutto ciò che diceva il lord era falso. Era troppo stanca per controbattere e anche se l’avesse fatto, l’avrebbero zittita. E comunque non avrebbero creduto a quella storia.
<< Ma questa volta non ci ricascherò di nuovo. Ebbene...>> si firò verso i consiglieri << Intendo colpire a mia volta. Anche se dovessi tagliare l’intera foresta. Vi assicuro che troverò il principe Caspian e finirò, ciò che i nostri antenati hanno cominciato!>>. Cercò l’assenso dei consiglieri e scoprì con gioia che anche loro erano spaventati dalla nuova minaccia.
<< Portateli via! >> ordinò ai soldati.
- Non può finire così – pensò tra sè e sè l’elfa.                                          
 I quattro soldati di prima presero prima il suo compagno e poi lei.
Mentre la trascinavano ha cominciato a ribellarsi, contorcendosi e urlando.
Ma i soldati erano più forti, e la trattenevano, senza preoccuparsi delle sue ferite..
<< La profezia, Miraz! La profezia! Il corno è stato suonato, e i re di un tempo torneranno! Sarà la fine per Telmar! >>
Il Lord non sembrava minimamente scosso e subito dopo queste parole le porte si richiusero con un tonfo, lasciando i consiglieri perprlessi.
**
-E adesso?! -
Era quello che , intuiva , stesse pensando il nano guardandola.
- Mi farò venire in mente qualcosa, non ti preoccupare- Cercò di far recepire il messaggio.
L’elfa e il nano erano distesi sul fondo di una barca, ma non vicini. I soldati gli avevano messi in modo da non farli comunicare tra loro, e cioè uno contario all’altro. La testa dell’elfa stava in una punta della barca e quella del nano dall’altra. Ma anche così potevano scorgersi. I due soldati con loro  erano stati incaricati di liberarsene.
Il nano cominciò a fissare in cagnesco il soldato che remava, e quello parve infastidito. Infatti provò a girarsi ma vide che l’elfa stava facendo lo stesso. A quel punto infastidito si girò a contemplare l’acqua che gli circondava, ma era inutile. Ogni tanto continuava a girarsi e si ritrovava davanti il volto di uno dei due. Dovevano allontanarsi il più possibile da castello. Il lord aveva dato ordini precisi : non dovevano essere visti da nessuno, altrimenti si sarebbe scatenato il panico in città.
Ormai era passata un’ora buona da quando erano distesi lì e la ragazza sentiva tutti i suoi muscoli indolenziti.
<< Continuano a fissarmi! >> esclamò il soldato. L’elfa sorrise compiaciuta.
<< E tu non gli guardare >> rispose l’altro.
Era inutile, non cedeva alla tentazione di girarsi di continuo, come un fastidioso tic.
All’improvviso, quasi inaspettato, il soldato che remava disse:
<< Siamo abbastanza lontani >>
L’altro annuì e con un ghigno parlò << Liberiamoci prima della ragazza >>
- Oh no!- Ora la ragazza era seriamente spaventata, doveva fare qualcosa. Il nano era dello stesso parere, perchè aveva cominciato ad agitarsi anche lui.
Uno lo tenne fermo, mentre l’altro tirava sù la ragazza. L’elfa cercava di dare peso verso il basso, si ribellava per non essere buttata di sotto, sapeva che non ce l’avrebbe fatta e sarebbe affogata. In primo luogo era stanchissima, era ferita e a malapena stava in piedi, poi era imbavagliata e legata, era impossibile tirarsi da quella situazione in quello stato.
-È davvero finita?- pensò con rammarico.
Il soldato, con grande sforzo, riuscì a issarla sù e proprio quando stava per buttarla nell’acqua, si sentì prima un sibilo, e poi qualcosa che si conficcava nel legno della barca.
Una freccia. Tutti si fermarono dallo stupore e percorsero la direzione della freccia, per vedere che l’avesse scagliata.
Una ragazza, di circa la stessa età dell’elfa, dai lunghi capelli castani, teneva un arco e, dall’altra parte della sponda, si preparava a scagliare un’altra freccia.
Dietro di lei, a corsa, cominciavano a raggiungerla altre tre persone, una ragazzina più piccola e altri due ragazzi,uno di qualche anno più piccolo della ragazza arciere e l’altro più grande. Avevano una spada.
<< Mollateli! >> Urlò la ragazza.
<< Per mille cornacchie! >> esclamò stupito Briscola dal fondo della barca.
- Ma chi...!? -
Non aveva fatto in tempo a finire di pensare la domanda che l’elfa sentì una forte spinta alla schiena, che le fece perdere l’equilibrio e cadere nell’acqua limpida.
- Davvero sono destinata a fare questa fine? Se è così.Spero di aver compiuto il mio dovere al meglio...-
Ormai aveva esaurito l’ossigeno, e presto i polmoni avrebbero necessitato di nuova aria, la bocca si sarebbe aperta senza la sua volontà e avrebbe respirato, ma invece di ritrovarsi l’aria che si aspetta, si ritoverà piena d’acqua. Questo fu l’ultimo pensiero di Astrid, o almeno così credeva.
Stava piano piano chiudendo gli occhi, ormai vicina allo svenimento, quando ad un tratto vide una grande ombra sopra di lei, e due mani sicure, calde, l’afferrarono per la vita e la trascinarono su, sempre più su...
-Angolo Scrittrice-
 
Rieccomi, nuovo capitolo, spero possiate apprezzarlo al meglio ^w^
Ci sono ancora un sacco di cose da spiegare, lo so u.u’’ Ma pazientate ancora un pò, nei seguenti capitoli sarà tutto un pò più chiaro. Il mistero di Astrid, tutte le incognite su di lei e il suo passato, devo ancora decidere dove poterle posizionare nella storia, insomma, dove collocare la causa di questi avvenimenti( e quelli prossimi) , e ancora sono indecisa sul ruolo complessivo che avrà sulla storia. Ora che sono nel bel mezzo delle vacanze (Yeiiiiii *o*) avrò molto più tempo per dedicarmi alla scrittura :3 Quindi, ci metterò di meno, questa volta, per il prossimo capitolo xD
In particolare, ringrazio:
 
Emma Fahr: no accidenti, non mi sono offesa per niente, anzi xD Grazie di avermelo detto, sono contenta! Cioè xD quando l’ho pubblicato non l’ho riletto come si deve u.u’’ Errori di battutura. Sì, il mio vizio è quello di scrivere molto veloce alla tastiera, sai, quando hai un sacco di idee per la testa, ti viene voglia di scriverle tutte in una volta per paura di dimenticarle D: E i verbi... quelli sono nella mia natura xD Gli sbaglio sempre, quindi cercherò di prestare maggiore attenzione. Grazie ancora (:
 
Eve_Cla84: No, grazie, gli ipocriti sono l’ultima cosa che voglio D: Grazie per la sincerità, e non mi sono offesa, non ti preoccupare! Sapevo già che non avrei ricevuto di certo tante belle recensioni in un colpo, sarebbe stato innaturale >.>’ Ho deciso di dedicarmi alle fanfiction sopratutto per esercitarmi, appunto, e magari rimediare ai miei errori di scrittura J. Grazie tanto per avermi risolto il problema hotmail, ora ho capito come funziona, grazie ancora ^-^  Grazie per il tempo con cui ti sei impegnata a leggere il capitolo e anche a commentare, davvero lo apprezzo ^^
 
Cioccolata:  Oh, ma grazie *o*
Per gli ossimori, è vero, ma a volte non mi viene proprio niente di meglio da scrivere XD Mi toccherebbe stare giorni giorni a pensarci, ma rifflettendci xD Cercherò di prestare maggiore attenzione anche a quelli ^^ Grazie per la metafora, ma ti confesso che mi sono anche inspirata a “Le cronache del mondo emerso” di Licia Troisi per scriverla, quindi non è propriamente mia =3=’’
Grazie ancora ^^ 
  
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