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Autore: RedMarauder    23/12/2010    9 recensioni
un caso chiuso, la solia pizza in ufficio e un cestino di fragole fresche!
una piccola one-shot Jisbon, ispirata dalla prima puntata della seconda serie!
aspetto i vostri commenti!!
buona lettura!!!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BOLLENTI FRAGOLE ROSSE
 
 
 
Caso chiuso: significa pizza, e piccolo festeggiamento in ufficio.
Siamo tutti seduti nel bullpen con i nostri tranci di pizza.
Rigsby sta scommettendo con Cho: sai che novità!
Van Pelt li osserva perplessa.
Jane ride insieme a me quando Rigsby perde la scommessa.
Poi si alza e si prepara per uno dei suoi soliti trucchetti. Questa volta la vittima è Van Pelt.
 
Finita la pizza assaggiamo le fragole che Jane ha comprato per noi, continuando a ridere e scherzare.
Li osservo tutti: questa squadra è diventata la mia famiglia.
Cho è l’agente responsabile, con la testa sulle spalle, pronto a fare il suo lavoro, l’alter ego di un padre che non ho mai avuto.
Van Pelt è il prototipo di una sorella. Una ragazza dolce, disponibile sempre per gli altri, con un cuore enorme rispetto al suo giovane corpo.
Rigsby assomiglia spesso a un ragazzino, ma sa essere saggio e responsabile. Forse non sarà indifferente e tranquillo come Cho, ma sa il fatto suo.
 
E Jane..bè Jane è la perfetta incarnazione dell’immaturità!
Età mentale che varia dai 5 ai 10 anni al massimo,  totalmente irritante e inaffidabile, si esalta per le cose più irrilevanti, si caccia sempre nei guai e fa finire nei guai anche me, non arriva mai in orario al lavoro, si dimentica le cose e mi fa perdere tempo ogni volta che può, prendendomi di mira con i suoi giochetti da prestigiatore fallito.
Eppure..
Eppure da qualche giorno a questa parte non mi stacca mai gli occhi di dosso.
L’ho notato.
E lui avrà sicuramente notato  che io l’ho notato.
Impossibile che gli sai sfuggito.
E avrà sicuramente notato che anche io non riesco a smettere di fissarlo.
 
Perché  quello è il rovescio della medaglia chiamata Patrick Jane: irritante, infantile e bellissimo.
Biondo, riccio, occhi azzurri meravigliosi, sorriso splendente, sguardo affascinante.
Mi sono incantata a fissarlo anche adesso.
I suoi occhi incrociano i miei.
“Che c’è Lisbon?” chiede ad alta voce.
Gli altri smettono di fare..quello che stavano facendo, per spostare lo sguardo da me a Jane.
Arrossisco lievemente.
“Niente!” sorrido indifferente “Perché?”
“Mi stavi fissando!” mi sorride.
Ora lo uccido.
“Non è vero!” esclamo, ma arrossisco ancora un po’ “stavo riflettendo, fissavo il vuoto e c’eri tu dietro!” gli spiego con la voce più ferma e sicura.
Sorride e punta i suoi pozzi azzurri dritti su di me.
“Qualcuno vuole una fragola?” domanda Rigsby timidamente,  per distogliere l’attenzione dal nostro scambio di sguardi.
“Io si!” Van Pelt si allunga a prenderne una dal cestino che Rigsby tiene in mano.
Jane continua a fissarmi.
So cosa sta cercando e dal sorriso soddisfatto che spunta sulle sue labbra, l’ha appena trovato: la verità!
Si Jane, ok ti stavo fissando!
“Lo so!” risponde sorridendo..al mio pensiero!
Lo guardo allibita.
Cho solleva la testa
“Sai cosa?”
“Niente, parlavo da solo!” mi sorride e afferra una fragola dal cestino, che ora si trova sulla scrivania di fronte a noi.
Scuoto la testa,  e sposto lo sguardo lontano dal mio consulente prima che possa leggermi di nuovo nella mente e trovare altro.
Ecco, questo intendevo per irritante!
Ha la capacità di farmi perdere il controllo.
Ha il potere di far nascere nel mio cuore il malsano desiderio di prendere la pistola e farlo fuori!
Ma poi..si, poi basta un suo sorriso e tutto sparisce!
Mi dimentico perché volevo ucciderlo, mi dimentico del perché mi fa saltare così tanto i nervi, mi dimentico di tutto e lo guardo imbambolata, rapita dai suoi occhi sorridenti e dal suo sorriso intrigante.
Soprattutto mi dimentico  chi è e cosa sa fare, e quindi questo gli permette di prendermi in giro per come lo sto guardando e per il fatto che l’ho perdonato nel giro di pochi secondi.
Questo mi fa arrabbiare e risveglia l’istinto omicida.
E il ciclo ricomincia, continuando all’infinito.
 
Mi perdo di nuovo nei miei pensieri, ma stavolta il mio sguardo è fisso sulla fragola che ho in mano e che sto rigirando, e rigirando senza mangiarla.
Chissà se il nostro rapporto cambierà un giorno?
“Che fai Lisbon aspetti che la fragola ti risponda?” sento la sua voce farsi strada tra i miei pensieri.
Evidentemente mi stava osservando.
Chiudo gli occhi e sospiro spazientita.
Li riapro e lo guardo.
Se ne sta li sorridente.
Gli altri ormai non ci ascoltano più: tanto sanno come andrà a finire:
 Jane che mi fa saltare i nervi, io che lo minaccio, lui che si scusa, poi mi fa arrabbiare di nuovo, ecc, ecc.
“E se non gli avessi fatto nessuna domanda?” gli chiedo prendendolo in giro.
Lui mi sorride trionfante.
“Oh no, gli hai fatto eccome una domanda, solo che non è a lei che dovresti chiederlo!” mi sorride.
Alzo gli occhi al cielo.
“Io non parlo con le fragole Jane!”
Mordo delicatamente la fragola, decisa a farla sparire insieme  ai miei pensieri.
Non vorrei che fosse lui a parlare con quella maledetta fragola!
Cerco di concentrarmi sulla conversazione in corso fra gli altri tre.
“Insomma è un trucco facilissimo lo sanno fare anche i bambini” sta dicendo Rigsby “vero Jane?”
Ma lui non risponde
“Jane?” riprova Rigsby voltandosi verso di lui.
Mi giro anche io, ma Jane non guarda Rigsby, guarda me!
Per la precisione, il suoi occhi si spostano impercettibilmente fra le mie labbra leggermente schiuse e la fragola, sospesa a pochi millimetri dalla mia bocca, che stavo per mordere.
Come se avesse preso la scossa Jane si risveglia.
“Dicevi Rigsby?”
Quest’ultimo riavvia la conversazione, come se non fosse successo niente.
Cho sposta velocemente lo sguardo da me a Jane. Sembra si sia accorto di quel piccolo, quanto strano, scambio di sguardi.
Anche Van Pelt si sofferma un attimo su di noi per poi rituffarsi insieme a Cho nella conversazione.
 
Un pensiero mi attraversa la mente.
Jane stava fissando le mie labbra.
Si era incantato mentre mangiavo la fragola.
Arrossisco al pensiero.
Cerco di ritornare nella conversazione con gli altri, ma la testa mi ronza.
Non avevo fatto niente di male, no?
Avevo solo morso una fragola, e nemmeno in modo malizioso se per questo..
Poi un’idea mi sfiora e decido di provare.
Meglio togliersi ogni dubbio.
 
Afferro un’altra fragola, lentamente, sperando che Jane colga il gesto.
Gli altri guardano tutti Rigsby che sta ancora parlando.
Jane, con la coda dell’occhio mi osserva.
Porto lentamente la fragola alle mie labbra, con gli occhi fissi su Rigsby, fingo di essere concentrata sulla conversazione.
Quando la punta della fragola tocca le mie labbra, le dischiudo lentamente e mordo il frutto, avanzando prima con la lingua.
Ripensandoci mi stupisco di me stessa.
Da quando in qua mi comporto così??
Rigsby dice qualcosa che fa ridere gli altri e sorrido anche io, come se avessi ascoltato.
Ma la mia concentrazione è puntata su Jane. Con la coda dell’occhio vedo che mi sta ancora fissando.
Nel suo sguardo vedo qualcosa di strano. Le sue pupille si dilatano e la sua bocca trema leggermente come per spalancarsi.
Mi giro a guardarlo e gli sorrido.
“Che c’è Jane?” imito il suo tono canzonatorio di prima.
Si riscuote, pochi istanti prima che gli altri ritornino a guardarci.
“Niente, fissavo il vuoto!” mi sorride rimettendo a posto la sua maschera indifferente.
Gli altri riprendono a parlare.
 
 
Il tempo passa e noi siamo ancora lì a conversare.
Jane tenta in tutti i modi di concentrarsi sul discorso e di rendersi partecipe con i suoi soliti giochi.
Il suo unico problema sono io, che ho sviluppato un improvviso talento naturale nel mangiare le fragole.
Fortuna che ce ne sono tante!
Si distrae ogni volta che ne mangio una.
Se gli altri mi stanno guardando, faccio finta di niente e la mordicchio distrattamente.
Ma se il loro sguardo punta altrove, cambio atteggiamento dall’indifferente al malizioso, sempre a beneficio di Jane.
La mia è una vendetta, ovvio.
Per tutte le volte che mi ha messa in difficoltà e mi ha fatta arrossire.
Non sto cercando di sedurlo.
Credo..
Non mi è molto chiaro, ma al momento non mi importa, penso solo a divertirmi!
 
All’improvviso mi alzo, perché mi va del caffè.
“Vado a fare del caffè, qualcuno ne vuole un po’?”
Rigsby accoglie volentieri l’offerta, Van Pelt e Cho ringraziano e dicono di no.
Mi alzo, afferro altre tre fragole da mangiarmi con calma mentre faccio il caffè e vado nel cucinino.
Non avevo nessuna strana intenzione, volevo solo fare una tazza di caffè!
Mangio la prima fragola e intanto faccio partire la macchinetta, preparando anche due tazze.
Pochi secondi dopo, alla fine della prima fragola, mi ritrovo Jane di fianco.
Gli sorrido innocente, mentre aspetto che la macchinetta finisca.
 
Lui mi sta fissando, con quel suo sorriso soddisfatto.
“Buone le fragole?” mi chiede regalandomi un sorriso sghembo.
Gli sorrido.
“Divine!”
E tanto per essere chiara, afferro la seconda fragola e la mangio tranquilla, senza staccare gli occhi dai suoi.
 
Non so cosa mi sia preso stasera, ma la situazione mi diverte molto!
La macchinetta mi annuncia, con un piccolo bip, di aver terminato il caffè.
Verso il liquido fumante nelle due tazze e aggiungo lo zucchero.
Mi volto a fissare Jane che non si è mosso di un millimetro.
“Ti serve qualcosa?” gli chiedo sorridendo.
Lui mi sorride, allunga la mano verso la mia seconda fragola morsa a metà e la afferra.
“Posso?” mi chiede con la fragola in mano.
Mi giro lentamente per essere esattamente di fronte a lui, incrociando le braccia.
Scuoto le spalle indifferente.
Pensavo la volesse per sé.
Invece Jane si avvicina, annullando la distanza fra noi che ora è decisamente insignificante.
Alza la mano e avvicina la fragola alle mi labbra.
Le braccia mi scivolano lungo i fianchi.
Il mio cuore perde un battito
Smetto di respirare.
Cerco di rimanere cosciente, nonostante l’improvvisa assenza di ossigeno.
Schiudo leggermente le labbra e lascio che Jane vi introduca la fragola.
Senza smettere di guardarci, nemmeno per un istante, la mordo, sfiorando involontariamente, con le labbra le sue dita.
Un brivido percorre entrambi per quel contatto.
 
Un lieve involontario rossore compare sulle mie guance.
Jane allontana la mano dalle mie labbra.
Mando giù il boccone di fragola, ma l’improvviso nodo alla gola me lo fa sembrare un gesto molto difficile.
Lui continua a guardandomi, poi il suo sorriso diventa malizioso.
“è intrigante il modo in cui le mangi..” mi sussurra.
Si fa sempre più vicino.
“Saranno le fragole!” sorrido in un sussurro.
“Saranno le tue labbra..” risponde lui.
Posa una mano sul mio fianco e avvicina il suo viso al mio.
 
Eh no, Jane! Stavolta non mi freghi.
Aspetto che chiuda gli occhi, e proprio quando le sue labbra sono a un centimetro dalle mie, afferro la terza fragola e la infilo fra le sue labbra dischiuse.
Jane apre gli occhi divertito da quel gesto, e porta una mano alla fragola fra le sue labbra.
Mi avvicino e gli poso un bacio sulla guancia, vicino all’angolo della bocca.
Sposto la sua mano, che stava per prendere la fragola, avvicino le labbra alla sua bocca, e senza staccare i miei occhi dai suoi, mordo il frutto, sfiorando con la lingua il suo labbro inferiore.
Mi allontano masticando e ingoiando. Lui fa lo stesso, ma continua a guardarmi, sopraffatto dallo stupore.
“Buone eh?” gli sorrido maliziosamente.
Prendo le tazze di caffè e ritorno dagli altri, che nel frattempo hanno continuato a chiacchierare.
 
Mi siedo tranquilla e porgo l’altra tazza a Rigsby.
Dietro la mia maschera perfetta il mio cuore sta impazzendo.
Pochi secondo dopo rientra anche Jane.
 
Senza farmi vedere dagli altri, mi volto a guadarlo.
Anche lui ha calato una ben costruita maschera, ma non c’è bisogno di essere un mentalista per sapere che in realtà, è emozionato quanto me.
 
La serata si conclude e anche le fragole.
Escono tutti, salutandomi.
Ovviamente Jane non si muove di un millimetro.
Vado nel mio ufficio a prendere la mia roba e mi dirigo verso l’ascensore.
Jane si affianca a me, guardandomi intensamente.
Gli sorrido indifferente.
Nel più totale silenzio saliamo in ascensore e andiamo verso le auto nel parcheggio.
Apro la mia auto e lancio la borsa sul sedile.
Richiudo la portiera e mi volto a guardare Jane, a pochi centimetri da me.
“Notte Jane!” gli sorrido.
 
Lui mi afferra per il braccio e mi attira verso di sé.
Nella sua mano è racchiusa una fragola che non gli  avevo visto prendere.
La avvicina piano alle mie labbra.
Quasi senza respirare mi allungo verso di lui.
Apro la bocca per afferrarla, ma Jane scosta la mano, e le mie labbra finiscono sulle sue.
Nel giro di pochi secondo mi ritrovo a baciarlo con  passione.
La sua lingua si intreccia alla mia, la sue mani mi accarezzano la schiena.
Continuiamo a baciarci, sorriderci e guardarci per un momento che mi sembra infinito.
Si ferma a guardarmi dopo l’ennesimo bacio.
Mi sorride dolcemente, poi maliziosamente
“Devo comprarle più spesso le fragole!” ammette.
Rido divertita.
“Sai penso di conoscere la risposta alla domanda che hai fatto alla fragola!” mi dice.
“Ah davvero?” dico sorridendo.
Lui annuisce.
“E quale sarebbe?” chiedo sorridendogli.
“è si, ovviamente!”
Ci sorridiamo e ricadiamo in nuovo lungo bacio, ricco di aspettative.
Tante bellissime aspettative!
 
 
Fine
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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