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Autore: B l a c k P a n t h e r s    23/12/2010    4 recensioni
Quasi ti viene un colpo trovandoti Gokudera in persona davanti alla tua porta, con una mano a pugno in aria, quasi stesse per bussare alla tua porta.
Quasi? Stava davvero per bussare alla tua porta.
Lo guardi con rabbia e attendi che dica qualcosa, perchè dirà qualcosa vero?
Lui però sta zitto e ti osserva impassibile, prima ti guarda negli occhi, notando così la rabbia che nei tuoi occhi scoppia, per poi abbassare lo sguardo e notare la valigia rossa che attende solo di essere trascinata dalla sua padrona verso l'uscita.
Ma ancora non parla e questo non fa altro che farti arrabbiare ancora di più.
GokuderaHaru[5986]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haru Miura, Hayato Gokudera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le parole di uno stronzo
innamorato di me








Questa volta, pensi, ha proprio esagerato.
Come si può essere così stronzi e crudeli?
Insomma, non e che abbia mai avuto modi cortesi e gentili nei tuoi riguardi, ma questa volta è davvero troppo.
Non ci sono scusanti, non ci saranno neanche buffe e maldestre scuse buttate al vento, tanto per far contenta te e farti smettere di urlargli contro.
Se sapevi che anche quest'anno ti avrebbe rovinato le vacanze, saresti rimasta felicemente a casa, con una bottiglia di rum a farti compagnia e Plop, la tua dolce palla di pelo nera.
Non sarebbero state sicuramente le sue vacanze migliori, ma almeno ti saresti risparmiata tutta l'umiliazione e l'imbarazzo che quel cretino italiano ti ha provocato.



Che tu sia dannato Gokudera Hayato!




Ormai sarà passata una oretta da quanto hai lasciato il salone nel silenzio più totale. Nessuno ha avuto neanche il coraggio di bussare alla tua porta e chiederti come stai.
Bene, evidentemente quello è molto più importante di te.
Apri l'armadio con rabbia e raccatti tutte le tue cose, buttandole con disordine sul comodo letto, per poi tirare fuori da sotto di esso la valigia rossa.
È deciso, te ne andrei il prima possibile, anche se fuori sta già iniziando a nevicare, questo non t'impedirà di lasciare la villa.
Afferri i vestiti con palese nervoso e li pieghi malamente per poi riporli nel fondo della valigia, ma ad ogni tuo movimento, non riesci proprio a trattenere un ringhio frustato.
Il nervoso è così tale, che le mani ti tremano terribilmente e gli occhi ti pizzicano da morire.
Ma non puoi cedere, devi tenere il controllo di te stessa, altrimenti non riuscirai a muovere più in muscolo, e rimarresti tutto il giorno ai piedi del letto a piangere come una disperata.
Quindi cerchi di cacciare le lacrime con stizza, notando che ormai la valigia è piena e non c'è più niente in giro di tuo.
Chiudi quindi il bagaglio e ti avvii verso la porta.
Prima di afferrare la maniglia però, ti guardi intorno, per accertarti di non aver dimenticato niente, e un senso di smarrimento ti assale.
Vuoi davvero andartene? E se resti? Magari le cose si aggiustano e Gokudera si scuserà con te..
E se..
E se niente. Non puoi cambiare decisione ora.
Puoi metterti in testa tutti i se che vuoi, che tanto non cambierà niente.
E tu continuerai solo a soffrire terribilmente per parole e gesti dette e fatti con freddezza e crudeltà.
Ti asciughi una lacrima sfuggita al tuo controllo con il dorso della mano e afferri decisa la maniglia tirandola verso di te e aprendo finalmente la porta.



Oddio, ma lo fa apposta?


Quasi ti viene un colpo trovandoti Gokudera in persona davanti alla tua porta, con una mano a pugno in aria, quasi stesse per bussare alla tua porta.
Quasi? Stava davvero per bussare alla tua porta.
Lo guardi con rabbia e attendi che dica qualcosa, perchè dirà qualcosa vero?
Lui però sta zitto e ti osserva impassibile, prima ti guarda negli occhi, notando così la rabbia che nei tuoi occhi scoppia, per poi abbassare lo sguardo e notare la valigia rossa che attende solo di essere trascinata dalla sua padrona verso l'uscita.
Ma ancora non parla e questo non fa altro che farti arrabbiare ancora di più.

<< Potresti per favore spostarti? Non ci passo e avrei fretta. >> borbotti con palese nervosismo.

Lui sembra pesare attentamente le tue parole, quasi a coglierne a pieno il loro significato.
Poi quasi fosse un burattino, si fa di lato, permettendoti il passaggio, che tu imbocchi subito cercando quasi di scappare da lui e tutto quello che potrebbe succedere.
E lui sembra riprendersi da un lungo stato catatonico e alza lo sguardo, quando tu ormai gli regali solo le spalle e attira la tua attenzione con le parole.

<< Dove, dove credi di andare? >> chiede sbalordito.
<< Dove credo di andare? Dove sto andando se mai! >>
<< Sentiamo, dove stai andando quindi? >>
<< A casa! Ecco dove vado. A casa mia dove potrò stare tranquilla e non sentire la tua voc-.. >>
<< Oh. E dimmi, come hai intenzione di tornare alla tua cara casa se fuori sta esplodendo una bufera e tutti i mezzi di trasporto sono sbloccati? >> risponde con crudeltà.
<< Dovessi tornare a piedi! Non ho intenzione di passare un altro secondo con te! >>

Gli dai le spalle una seconda volta e stavolta affretti il passo, lui ti richiama più volte, ma tu sei stanca di quella dannata voce.
Che entrambi abbiate avuto delle divergenze da ragazzi è di dominio pubblico ormai, ma la gente cresce e dovrebbe smetterla arrivati ad una certa età.
Certo, neanche tu hai mai smesso d'avvero di provocarlo, e più volte hai trovato le vostre litigate vitali e rigeneranti quando il tuo umore era a terra del tutto.
Ma a tutto c'è un limite. E tu non sei mai arrivata a tastare la sua vita privata con crudeltà e humour nero.
Definirti una ragazza neanche passabile che non ha mai neanche sperimentato il sapore del sesso per colpa del tuo carattere e della tua stupidità è stato davvero un colpo basso.
È vero, le tue storie d'amore non hanno mai avuto un lieto fine e non sono durate neanche tanto, visto che la tua unica relazione duratura è durata 11 mesi, ma se anche lui ha idee diverse, hai provato perfettamente il sapore del sesso più di una volta.
E riguardo al tuo aspetto fisico, certo non puoi vantare un fisico permetto, e neanche una faccia da attrice, ma tu queste cose le sai già. E sentite sbandierate al vento così, da qualcuno che dovrebbe avere almeno un minimo di rispetto, fa davvero male.
Per di più, assorta come sei nei tuoi pensieri non ti accorgi di aver iniziato a piangere e singhiozzare, fino a quando la vista non ti si appanna del tutto e non vedi il mobile dove vai a sbattere con violenza.
Un gemito di dolore accompagna un tuo singhiozzo e due braccia afferrano le tue trattenendoti.
Riconosci subito la sua presa, una presa rude che cerca di essere allo stesso tempo delicata nell'afferrarti.
Ma tu non vuoi neanche essere toccata e inizi quindi a dimenarti con forza, cercando di scappare dalla sua presa che tuttavia si fa più salda.
E sei talmente impotente confronto la sua forza che riesce anche a voltarti senza nessun apparente suo sforzo e molti dei tuoi però.
Nelle colluttazione, sei riuscita ad avere più libertà nel muovere le braccia che, comandate da forze esterne vanno a battere i pugni sul suo torace.
Lui sembra sconvolto nel vederti il volto e la sua presa si affievolisce di botto liberandoti del tutto.
Ma questo non frena la tua pazzia, ormai esplosa del tutto.
I tuoi pugni colpiscono in sincronia con i singhiozzi prodotti dalle tue labbra.
Poi lui ti afferra ancora una volta.
Ma questa volta è diverso. Afferra i tuoi polsi e lo fa con dolcezza quasi, nascondendo del tutto la sua parte rude e mascolina.
Tu abbassi lo sguardo, decisa a non voler un contatto visivo con lui e quello che potresti leggere nei suoi occhi.
Non ti è mai piaciuta la pietà rivolta verso di te. E vederla nei suoi occhi chiari, sarebbe ancora peggio.
Lui però è combattivo, più di quanto credessi, e si avvicina d'un passo, separandovi solo di qualche millimetro.
La distanza è così poca che gli basta scuoterti leggermente per i polsi per farti affondare sul suo torace, che diviene subito comodo e accogliente per la tua testa che ci va a poggiarsi.
Le forze per continuare a picchiarlo sembrano decidere di andare a farsi una vacanza e tu ti ritrovi immobile fra le sue braccia a singhiozzare come una adolescente di 16 anni che litiga con il proprio fidanzatino perchè l'ha tradito con la grande amica.
È invece entrambi avete ormai 25 anni e ancora non avete imparato come comportarvi tra di voi.
Anzi non avete mai capito nulla dell'altro.
Perchè se questo fosse successo, tu Haru, ti saresti accorta di quanto lui abbia una tipo di attenzioni solo per te e di quando sia rompi palle quando la vostra vita è minacciata e lui cerca di spedirti in qualche zona del mondo lontana, con la scusa, neanche credibile se si legge fra le righe, che non vuole pesi morti intorno.
E Gokudera poi, si sarebbe reso conto che ogni ragazzo che Haru ha avuto si somigliasse incredibilmente a lui, nei tratti magari, o negli occhi, ma nessuno era davvero lui, e lei ogni volta faceva in modo che la storia si chiudesse in fretta.
Ma neanche loro si sono mai resi conto dei segnali che mandano, figurarsi poi se ricevono quelli dell'altro.
Così ora vi ritrovate abbracciati, per la prima volta dopo anni, chi con il cuore ferito chi con il cuore confuso.
E tu sussulti quando lui lascia libero un tuo polso e lo posa invece sulla tua schiena, in quella che sembrerebbe una goffa carezza.
Tu di rimando stringi fra le dita un pezzo della sua camicia, li all'altezza del cuore, che ora batte furioso.
E passato tanti di quei secondi, forse anche minuti, che tu perdi del tutto la ricognizione del tempo.
Gokudera sta fermo nella sua posizione, aspettando che i tuoi singhiozzi di affievoliscano, continuando comunque a passarti distrattamente la mano sulla sua schiena, che se anche fa con un moto d'imbarazzo riesce davvero a calmarti.
E quando finalmente i tuoi singhiozzi cessano, entrambi vi rendete davvero conto della posizione intima che avete assunto.
Ma nonostante tutto nessuno di voi due si muove, anzi, cerca di scavare una fossa con i piedi, puntanti per non muoversi.
Cercando di nascondere l'imbarazzo alzi il viso, per scontrare i tuoi occhi con i suoi che sono proprio come li ricordavi, una tempesta.
Una tempesta si, ma di emozioni.

<< Perchè sei qui? >> chiedi dubbiosa.
<< Perchè.. Beh.. Credo.. Io.. Mi dispiace. >>
<< Non mi servono le tue dannate scuse! Quello che hai detto, insomma.. >>
<< Stop. Non le pensavo neanche quelle cose Haru, ero solo arrabbiato e volevo.. >>
<< Volevi? >>
<< Provocarti dannazione. Te ne stavi li in disparte, non volevo però essere così.. >>
<< Fottutamente bastardo? >>
<< Mi dispiace.. Davvero. >>
<< Perchè dovrebbe dispiacerti? Perchè dovrei credere alle tue parole? Dopo quello che mi hai ' detto poi! Sei uno stronzo Gokudera! Perchè...? >>
<< Perchè mi piaci dannazione! >>
<< Cosa? >>
<< Dannata donna. Ancora non ci arrivi? Mi piaci. >>

Ti rendi conto di aver perso del tutto l'uso della parole a quella rivelazione.
Santi. Gokudera ti ha appena detto che gli piaci e tu te ne stai immobile, con gli occhi sbarrati, ancora rossi dal pianto e la bocca semiaperta a formare una ''oh'' perplessa.
Poi senti la sua mano risalire la tua schiena, e avverti quei piacevoli brividi di consapevolezza che ti stanno avvertendo che da qui a poco lui ti bacerà.
E tu semplicemente lo lasci fare, incapace di fermarlo, anzi sei proprio tu a non volerlo fermare.
Neanche quando ormai la sua mano si allaccia al tuo collo, vicino alla base della nuca e ti guarda con quegli occhi così carichi, così bramosi, che ti rendi conto solo più tardi, di desiderio.
Ma tu non lo fermi, non spiaccichi proprio parola, ma anzi muovi leggermente la testa nella sua direzione, attratta dalle sue labbra.
E lui non se lo fa ripetere due volte, coglie subito il tuo segnale e spinge deciso la tua testa verso la sua, non lasciandoti il tempo neanche di prendere un bel respiro.
Le vostre la labbra si cercano e si trovano, in quello che non ha nulla di bacio casto.
Ma a te non importa, non t'importa di nulla se non della sua lingua che cerca a gioca con la tua.
La tentazione di vedere la sua faccia poi è così tanta, che schiudi leggermente gli occhi.
Dalla vostra posizione così vicina puoi vedere ogni sua singola ciglia, le sopracciglia, leggermente aggrottate, quasi fosse arrabbiato e i suoi capelli sono attraversati per tutta la loro lunghezza dalla tua mano che li spettina con estrema lentezza.
Solo quando ormai l'esigenza di ossigeno si fa sentire, siete costretti a dividervi.
Tutto ad un tratto l'imbarazzo diventa palpabile nell'aria. Gokudera continua a tenere il contatto visivo, non mollandolo un secondo, tu per tutta risposta non muovi ciglio.
Sei sicura di avere una faccia buffissima in questo momento, ma non e che te ne freghi tanto.

<< Non penso una sola parola di quello che ho detto qualche ora fa. Anzi, ti trovo esageratamente sexy quando ti arrabbi e mi gridi contro. >>
<< Gok-Gokudera... >>
<< Non devo necessariamente piacere anche te, solo... >>
<< Oh al diavolo, stai zitto una buona volta! >>

Lo guardi severamente per poi prendere tutto il coraggio che ti ha sempre caratterizzato nei momenti più disperati e lo baci.
Con passione, decisa a lasciar perdere tutti gli insulti di qualche ora fa, sopratutto se poi le sue labbra e le sue mai, che ora vagano per il tuo corpo in esplorazione, sono la tua ricompensa per tanta pazienza.














<< Non pensavi neanche quelle cose riguardanti il sesso? >>
<< Haru, credevo mi avessi perdonato per quelle parole.. >>
<< È una domanda. Rispondimi dai! >>
<< Non lo so okay? Cioè io che ne so se l'hai mai fatto.. >>
<< Come puoi pensare che sia arrivata a 25 anni senza fare mai sesso? >>
<< Che ne so io dannata. Però ora possiamo sempre recuperare tutti i tuoi anni persi.. >>
<< Togli quella mano da li, Gokudera kun! >>











Ormai il mondo di KHR mi ha talmente preso che non faccio altro che scrivere su di loro.
Spero che questa shot sia stata di vostro gradimento e..
Buon Natale a tutti.
B l a c k P. ©
   
 
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