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Autore: Ella_Sella_Lella    24/12/2010    3 recensioni
Una storia strana, ambientata un anno prima del arrivo dei folletti nella vita dei nostri eroi, non ci sarà Alessia,non ci sarà Cecilia, non ci saranno neanche Samuele e Tommy ...
Ci saranno solo la troupe delle medie, con personaggi inventati da me, che partono da una situazione è la storia si concluderà con tutt'altra ovvero quella del inizio del anime ...
Camilla negata in ogni sport .Camilla e Carolina amiche per la pelle. Camilla innamorata di Fabrizio che neanche sa chi è ...
Dunque questa è la fine ma non vi icuriosisce come può essere cominciata?(Secondo me) cosa in realtà è stato??
Averto che usciranno fuori le cose più inpensabili ...
Spero la storia vi ispiri, ma non penso affatto verrà letta.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il mio regalo di Natale per voi è il penultimo capitolo di questa assurda storia che ho scritto oggi con 38 di Febbre. Ringrazio tutti quelli che hanno recensito. ( MissTata55 & _Hikarydream_) Che ha inserito la storia tra le seguite (Chibiroby, MissTata55 & Nalista), chi ha inserito la storia tra le preferite ( KittyMew, MissTata55, rubarubina & Selvaggia_ Chan) e chi la inserito la storia tra le ricordate (Gwen_Kevin)
Infinitamente grazie a tutti.
Buon Natale.
Baci baci
EsL


Informazione di Servizio: Il titolo (La morale della favola) è metaforico, non essendoci alcuna frase che richiami il titolo, la Morale nella favola arriva sempre alla fine ed infatti questa storia è alla fine, anche se il penultimo capitolo. Spero sia chiaro.


In Un Passato Non Troppo Lontano

La morale della favola



Il discorso che Fabrizio voleva cominciare secondo il parere di Camilla non era adatto in quella precisa situazione, ma lo sguardo così intenso del ragazzo l’avevano portata ad ascoltarlo. “Serena non può andarsene per me lei è troppo importante!” aveva cominciato Fabrizio afferrando le mani di Camilla, che lievemente arrossata ora fissava il ragazzo, non era confusa, lei sapeva certamente cosa Fabrizio le stava per chiedere, “Fermala! Convinci tuo padre! Tua madre, l’avvocato, il datore di tuo padre, Serena stessa. Ti prego Camy non permettere che mi vengano portate via!” quando Fabrizio supplicante disse quelle parole, calcando sull’ultimo plurale a Camilla venne lo strazio nel cuore. Avrebbe tanto voluto aiutare Fabrizio, ma lei che poteva fare? Aveva già tentato di cambiare il responso del giudice, aveva implorato sua madre di fermarli e suo padre di non andare, ma a nulla erano valsi i suoi sforzi. “Non posso Fabrizio! Ho già provato non posso!” bisbigliò con voce fioca, mentre abbassava gli occhi di brace, non riuscendo a resistere allo sguardo di Fabrizio. Ma si rese ben conto che non aveva abbassato gli occhi perché lo sguardo di Fabrizio era troppo supplichevole e malinconico, ma perché era intenso, era così profondo che avevi l’impressione di poterci tuffare nelle iridi azzurre e a Camilla, si sentì anche un po’ una traditrice a pensarlo, piaceva, non aveva mai trovato uno sguardo così espressivo e bello, neanche Lorenzo con gli occhi allegri e Michele con gli occhi furbi riuscivano a superare la bellezza che irradiava quello sguardo e lo stesso volto di Fabrizio, nonostante lui fosse così triste e sconfortato. “Non posso!” balbettò di nuovo, sollevando gli occhi per guardare Fabrizio dritto nelle pupille, Fabrizio lasciò le mani di Camilla e stavolta fu lui ad abbassare lo sguardo si allontanò di qualche passo e poi sussurro, forse a se stesso, forse a Camilla; “Dovrei lasciar perdere, non riuscirei mai a fermarla!” si passò una mano con i capelli bruni.

Non poteva fare niente era da quando Serena gli aveva annunciato che sarebbe andata via che tentava inutilmente di fermarla, ma non era riuscita a fermare quelle decisioni. Ora Camilla guardava Fabrizio con gli occhi bassi, “Tocca a te, lottare, perché loro non vadano via!” disse con foga la bionda, ma il ragazzo non l’ascoltava mica, si era seduto sul davanzale della finestra ed aveva posato la schiena sul vetro e teneva gli occhi blu bassi. Camilla si avvicinò poco, poi allungò le braccia allacciandola al collo di Fabrizio, “Mi fido di te, sono certa che riuscirai a fermare mia sorella” mormorò, avrebbe davvero voluto essere più d’aiuto, ma proprio non poteva. Fabrizio non le rispose niente, guardava malinconico il pavimento, mentre con una mano accarezzava la schiena della ragazza, “Ho paura di non farcela” bisbigliò il ragazzo, cominciò a ripetere, Camilla si scanso appena, Fabrizio era partito per la tangente ed era suo dovere farlo tornare il ragazzo intelligente e furbo di sempre, che avrebbe certamente escogitato un modo per far restare Serena, quindi con forza tirò uno schiaffo sulla guancia del ragazzo, Fabrizio sembrò cadere dalle nuvole, ma tornò in se. “Grazie infinitamente” bisbigliò, Camilla sorrise. Tra quei due si era formato un ottimo rapporto, erano in perfetta sintonia, Fabrizio aveva cominciato a pensare che se in seconda media avesse conosciuto prima Camilla si sarebbe tranquillamente innamorato di lei, anzi si era convinto che se non fosse così innamorato di Serena, se la sua ragazza non fosse incinta e Camilla non fosse stata la sorella di Serena, si sarebbe certamente innamorato di lei e poi Camilla era la ragazza del sogno, Fabrizio ci aveva messo un po’, ma ora ne era quasi certo, c’era solo una cosa che non gli tornava, perché nei suoi sogni c’era Camilla ed un’altra ragazza e non Serena? Alla fine aveva cominciato a pensare a quei sogni come un piano B, come un’altra vita in un altro universo, in cui forse non c’era mai stata nessuna Serena e Fabrizio si era innamorato di Camilla. Ma ora come ora quello era solo un altro universo.

“Camilla Nanami tocca a lei” chiamò la professoressa Amanda uscendo dall’aula dove si stavano tenendo l’interrogazione di terza media, “Devo andare. Grazie per essere venuto” bisbigliò Camilla a Fabrizio, in effetti era vero, Fabrizio era venuto a sentirla durante l’esame e grazie a tutti i suoi dubbi aveva distratto abbastanza la bionda dal nervosismo dell’esame. Era entrata nella stanza assieme a Fabrizio, Camilla si era seduta su una sedia davanti alle cattedre dei professori tutti in fila, mentre il castano si era seduto assieme a Giulia che era venuta a vedere le sue amiche, anche Nicolò e Cintya si erano seduti per seguire l’interrogazione di Camilla, avendo già fatto le loro. L’attimo prima che cominciasse l’interrogazione generale giunsero anche Carolina e Serena per assistere all’interrogazione di Camilla. “È sorprendente quante persone siano presenti qui, quante persone tengano davvero a lei” commentò Giulia con dolcezza, guardando la bionda che con un po’ di nervosismo esponeva l’argomento; Cintya annui, tante persone volevano bene a Camilla ed anche lei in effetti le voleva bene, l’avrebbe considerata per sempre la sua migliore amica con cui era cresciuta, che aveva conosciuto a 5 anni, sarebbero state per sempre amiche, Cintya lo sapeva ed ora come ora desiderava davvero dirlo a Serena, non pretendeva che la perdonasse e tornasse ad essere la sua migliore amica, il loro rapporto non sarebbe mai tornato come prima, ma dovevano almeno chiarirsi.

*
“Non ho intenzione di restare qui, Fabrizio” disse alla fine Serena dopo aver sentito il fidanzato supplicarla di restare. Fabrizio sapeva bene che la fidanzata non aveva scelta, ma sentirle pronunciare quelle parole aveva tutto un altro effetto, ora sembrava che Serena stessa non volesse neanche più restare. “Serena, amore mio, ma cosa ti succede?” chiese Fabrizio accarezzando la guancia si Serena, la ragazza scostò la mano di Fabrizio, “Ho capito, Fabrizio caro, che non voglio rovinarmi la vita. Ho solo 13 anni” rispose poi, con la malinconia nella voce, mentre si accarezzava il ventre gonfio, dove un piccole essere scalciava di tanto in tanto, la sua, anzi la loro piccola Renoir, che avrebbe dato in adozione e che sarebbe stata cresciuta da qualcuno di migliore di due tredicenni con situazioni famigliari incasinati e che non sapevano neanche cosa significasse amare, dopo aver saputo della sua partenza ed aver conosciuto Alessia per Serena la vita era stata uno doccia fredda si era resa non solo conto di non poter fare da mamma ma di non riuscire neanche ad amare; Insomma se non fosse rimasta incinta, probabilmente finita la terza media la storia con Fabrizio non sarebbe sopravvissuta, anche se a guardarla ora, era incinta e la storia con Fabrizio sarebbe comunque finita.

“Ti va di passeggiare un po’?” chiese Serena per spezzare quell’atmosfera di tristezza che gli aveva avvolti, “No, devo andare a casa a studiare bene per l’esame” rispose Fabrizio con un certo astio nella voce, finché era il fato che si opponeva a loro era un conto, ma se la stessa Serena si oppone a loro come coppia non ci stava. “E dai Fabrizio!” bisbigliò Serena affranta, ma il ragazzo alzò le spalle, “Scusa” disse, accarezzando i capelli della ragazza, la bionda sorrise un po’ rincuorata, stringendosi sul petto del ragazzo, Fabrizio l’avvolse in un abbraccio; Era stato in modo implicito ed indolore, ma in quel gesto che a vederlo da fuori sembrava di profondo affetto, Serena e Fabrizio si erano lasciati. Piangevano entrambi e Fabrizio le baciava anche la fronte, mentre Serena stringeva le braccia attorno al collo e premeva appena il ventre gonfio su quello piatto di lui. In un certo senso Serena avrebbe ricordato per sempre il loro amore come un tenero amore infantile.

*
Era decisamente un cliché. Lui e lei che studiavano storia davanti un libro e ritrovarsi pochi minuti dopo a labbra incollate, si era decisamente un cliché, ma quando Giulia si era ritrovata incollata alle labbra di Michele non gli era dispiaciuto affatto e non era stata neanche come tutte le altre volte che lo aveva baciato, era stato diverso, un bacio quasi più maturo. “Sei arrossita” constatò Michele con un sorriso sghembo, non malizioso, ma solo divertito, “Non farti illusioni!” disse Giulia certa, che tanto era già partita per la tangente. Lui e lei sarebbero andati insieme alla stessa scuola, avrebbero passato altri 5 anni insieme, diciamo che c’erano le buone bassi per una storia. “Certo!” rispose malizioso Michele, beccandosi uno sguardo di finta severità da Giulia.

*
Greta era uscita con Carolina, dopo gli esami di terza media avevano deciso di passare un po’ di tempo insieme, di occasioni non ne avevano avute molte. “Ho parlato con Jeanne di recente” disse Greta, passandosi una mano sui capelli sciolti, adesso aveva tolto le meches e portava i capelli del suo colore naturale, “Come sta?” chiese Carolina, bevendo un po’ del frullato che aveva ordinato, “ Male, l’idea di partire la distrugge …” rispose Greta, “Già poi anche la partenza di Nicolò” aggiunse Carolina costatandolo come un motivo di tristezza. Le due ragazze rimasero al tavolino del bar a parlare ancora un po’, conversando su tutti, particolarmente su Serena che voleva andare via. “Io l’ha capisco sai. L’idea di essere mamma a 14anni mi ucciderebbe” commentò Greta presa da una crisi di coscienza, Carolina annui affrante. “Hey ragazze!” le chiamò Marta raggiungendole, le due ragazze sorrise, invitarono anche la terza ragazza a sedersi con loro. “Volentieri. Brindiamo alle medie!” commentò la ragazza sorridendo giovanile, era sempre stata una serpe, ma con la fine delle medie sentiva anche lei un vuoto dentro l’anima e tra i suoi proposti per il futuro c’era quello di essere una persona più buona.

*
Con Serena e suo padre che partivano, la casa di Teresa e Camilla era diventata un deposito di scatoloni. Camilla era allungata sul letto della sua camera che leggeva uno di quei libri leggeri di adolescenti innamorati, quando suonò il campanello, non andò lei ad aprire andò sua madre, anche se pochi minuti dopo l’aveva chiamata dicendole che c’era qualcuno per lei. Così Camilla andò in soggiorno, mentre sua madre tornava in cucina, mentre vicino all’uscio c’era Cintya. “Ciao” disse Camilla, provando veramente a nascondere una certa felicità nella voce, “Ciao Cami” bisbigliò l’altra, la bionda invitò l’ex-migliore amica a sedersi sul divano, Cintya accettò di buon grado.

“Cosa volevi?” chiese dolce Camilla, che alla fine era contenta di vedere Cintya, non era mai stata una persona rancorosa e Cintya era stata la sua migliore amica da quando aveva 5 anni ed anche se il ragazzo più perfetto al mondo si era messo tra di loro, Camilla non avrebbe mai voluto che la loro amicizia finisse in malo modo, in verità non sperava che Cintya tornasse la sua migliore amica, anzi forse non lo voleva neanche ma certamente non voleva averne un brutto ricordo, avrebbe voluto che nel futuro pensando ad un’amicizia sincera avrebbe visto quella tra lei e Cintya, che era finita magari perché si erano allontanate e non per uno stupido litigio e negli occhi blu dell’amica leggeva la stessa cosa.

“Volevo chiederti scusa” rivelò Cintya, “Non sono stata affatto una buona amica, anzi sono stata una pessima amica e non mi sorprenderei se tu non mi volessi perdonare” aggiunse, ma Camilla l’aveva già abbracciata, non era una persona rancorosa, no non lo era neanche un po’, “Non fa niente” rispose la bionda, ma quelle parole non dovevano essere equivocate, Camilla non intendeva con quelle parole che aveva messo una pietra sopra a tutto, ma era una formula per dire che la perdonava, cosa che Cintya aveva capito, come aveva compreso che Camilla non voleva tornare ad essere la sua migliore amica.

Rimasero insieme tutto il pomeriggio a chiacchierare del futile, per avere un ultimo bel ricordo della loro amicizia.
   
 
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