Quella notte era semplicemente magnifica: chiara come non mai, con l’ormai unica luna che splendeva bianca nel cielo limpido in tutta la sua bellezza, le stelle più splendenti del solito e, soprattutto, le lucciole che, volando qua e la, rendevano il tutto uno spettacolo mozzafiato visto dal balcone del palazzo. O forse era lui che, da quando era nato suo figlio, vedeva tutto così luminoso? In effetti, era da un po’ di tempo che si sentiva sereno e contento come poche volte lo era stato nella sua vita e, si sa, alle persone felici tutto sembra più bello.
Cecil osservò prima il cielo, poi sua moglie. Una volta aveva sentito dire da un soldato che una donna raggiunge il massimo della sua bellezza quando diventa madre; in quel momento, non poteva che dare ragione a quell’uomo: Rosa sembrava più bella e raggiante che mai, specie con Ceodore fra le braccia, che osservava con la silenziosa devozione che solo un genitore sa dare. Il re di Baron sorrise, guardando poi suo figlio, che dormiva beato nel caldo donatogli dalla coperta e dal corpo di sua madre. Lentamente, passò una dito sulla guancia paffuta del piccolo, che rispose muovendosi leggermente e facendo un leggero gorgoglio- e Cecil avrebbe potuto giurare di averlo visto muovere le labbra in un piccolo sorriso.
Avvertì sua moglie ridere leggermente.
“Che c’è?” le chiese a bassa voce, per evitare che il bambino si svegliasse.
“Niente” rispose la regina, senza però smettere di sorridere. Non poteva farci nulla: quel lato paterno di Cecil era la cosa più tenera che avesse mai visto, e un piccolo riso veniva naturale. L’altro non fece domande, tornando ad osservare il bambino, godendosi il silenzio di quella nottata autunnale.
“Andiamo dentro, potrebbe prendere freddo” disse Rosa, stringendo Ceodore al petto quando avvertì una leggera folata di vento colpirla.
“Va bene” rispose suo marito, per poi prendere in braccio il piccolo e portarlo nella sua cameretta. Lentamente e con la massima delicatezza, lo posò nella culla, sistemandogli bene le coperte e, dopo averlo carezzato un’ultima volta sulla testa, lasciò la stanza assieme all‘amata, entrambi con la gioia che solo due genitori possono provare quando guardano il loro bambino..