[...]Era una persona dolce, Masaki Kurosaki. Una donna dolce e forte che aveva conosciuto un giorno quando, da ragazzina, si era messa a passeggiare sulle rive del fiume, assieme a sua sorella. L’aveva osservata, quella volta. Fissata, come mai aveva fatto prima con qualcuno. Per poi vergognarsi a morte dopo aver incrociato quei grandi occhi nocciola – come quelli del bimbo che portava in braccio e dell’altro che le stava accanto, tenendola per mano – che la osservavano sorridenti. Era una persona dolce, Masaki Kurosaki. Una donna dolce e forte che aveva conosciuto un giorno quando, da ragazzina, si era messa a passeggiare sulle rive del fiume, assieme a sua sorella. L’aveva osservata, quella volta. Fissata, come mai aveva fatto prima con qualcuno. Per poi vergognarsi a morte dopo aver incrociato quei grandi occhi nocciola – come quelli del bimbo che portava in braccio e dell’altro che le stava accanto, tenendola per mano – che la osservavano sorridenti.[...]