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Autore: Cielle    27/12/2010    2 recensioni
Ho scelto EverElle come nome della storia,non so neanche perchè.
Quando efp mi ha chiesto "titolo",ho schiuso le labbra e sussurrato queste due parole.
Ever Elle.
EverElle.
Questa è una storia che parla d'amore. Non d'amore come lo intendiamo noi.
Di un altro tipo d'amore,caldo come il sole,e con occhi di foresta.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sto qui a raccontarvi storie di amori incredibili,di ragazzi misteriosi o di principi dall'abito blu e l'armatura possente.
Vedete,sarebbe una scorrettezza imperdonabile paragonare Caroline a un principe.
Lei forse potrebbe essere paragonata a tantissime cose,al latte,al miele,all'oro,alla brezza estiva,ma a un principe proprio no.
Semmai,il principe sarei dovuto essere io.
Vedete,io quella ragazza l'amavo.
Non l'amore come lo intendete voi,no.
L'amavo perchè il suo sorriso al mattino mi riscaldava,come la cioccolata calda nei gelidi mesi invernali.
L'amavo per i suoi capelli biondi,non un biondo pallido,o sbiadito,odio i capelli biondo chiaro,sembrano così sbiaditi che mi fanno paura.
No,i suoi capelli avevano il colore dell'oro fuso,e del miele.
E i suoi occhi avevano il colore delle foreste,non quel verde castano o sbiadito che si vede spesso,lei li aveva verde scuro,come i prati irrigati in primavera.
In lei nulla era sbiadito.
La sua pelle aveva il colore del latte,del latte fresco e buono che ti dava la mamma quando eri piccolo e che ti lasciava un baffetto sul labbro e che ti faceva sorridere.
Lei era immensa,eppure esile,delicata,lei era rinchiusa in questa piccola città esattamente come me,eppure era mille volte più libera,perchè quello che lei sfiorava diveniva cielo,e quello che lei assaggiava prendeva sapore,e quello che lei diceva per me diventava verità assoluta.
Oh, sweet Caroline
Good times never seem so good..
 
La prima volta che vidi Caroline,ancora prima di conoscere il suo delizioso nome,scelto dalla madre,innamorata persa di Neil Diamond,ancora prima di conoscere la sua età e il suo adorabile piccolo neo alla base del collo,seppi che quella ragazza sarebbe stata una rivoluzione.
La Rivoluzione,la mia.
Non chiedetemi cosa me lo suggerì,se i suoi abiti tenui,o il suo sorriso,quel sorriso splendido che mi rivolse anche se non mi aveva mai visto prima,quel sorriso caldo che rivolgeva a chiunque,estranei,conoscenti,vecchi,bambini. Forse me lo suggerì la piega della sua gonna,quella gonnellina bianca e lunga fino al ginocchio,legata da un nastro,che copriva i suoi fianchi e la sua pancina candida.
Ricordo che rimasi a osservarla a lungo,e lei si passava una mano tra i capelli,sempre la stessa,e se li tirava con delicatezza dietro le orecchie.
Lei era sempre così delicata,era morbida ovatta in cui affondare.
è banale,lo so,spesso le storie iniziando con un ragazzo o una ragazza nuovi della scuola,e spesso essi sono enormemente affascinanti,carismatici e inavvicinabili,e c'è sempre il/la miracolata che riesce improvvisamente  a conquistare il loro amore dal nulla.
Beh,Caroline era nuova,a scuola,ma non divenne subito immediatamente popolare,nè nessuno rimanse abbagliato dalla sua bellezza.
Vedete,lei camminava nei corridoi e le persone la urtavano. Nessuno si spostava per lasciarla passare,neanche quando con quel suo tono dolcissimo e il rosso sulle guancie chiedeva "permesso".
Si trascinava via una cartella,anch'essa aveva colori tenui e delicati.
Mi soffermai a guardare le sue gambe,il suo andamento delicato.
Sembrava uscita da un quadro,da un altra epoca,era una regina,altro che principe,altro che principessa.
Sembrava una di quelle bambole di porcellana,una di quelle che non sfiori per paura che si rompano.
Mi sedetti accanto a lei,quel giorno.
Forse ci sperava,forse no. Come nuova arrivata,probabilmente si,probabilmente era terrorizzata da tutto ciò che aveva intorno,eppure sembrava tranquilla,nella più paradisiaca pace,e io non glielo chiesi mai.
Avevo voglia di immergere le mani in quei suoi capelli biondissimi,che le ricadevano lunghi ben sotto il seno,avevo voglia di arrotolarmeli intorno alle dita e di odorarne l'odore di gelsomini.
Grazie a un enorme sforzo di concentrazione,riuscì a limitarmi alle presentazioni.
Forse il mio nome le piaceva,o era solo terribilmente gentile,perchè appena lo sentì sorrise,sorrise con una tenerezza inaudita e mi prese la mano come se fosse stata un passerotto dalle ali rotte.
Avvolgendola delicatamente con le sue dita fredde,ma non troppo,piacevoli al tatto,all'occhio.
Ogni cosa di lei era piacevole,lei era mare calmo,era porto chiuso durante le foreste,era dolce oblio.
-Ciao,io sono Caroline.






Spazio autrice! ^^
Salve a tutti. Beh,che dire,spero che questo primo imput vi sia piaciuto.
Non so se avete notato una cosa:non è specificato il nome di chi parla. E anche se l'avessi specificato,sarebbe stato un/a Andrea.
Perchè voglio regalarvi il beneficio del dubbio,e voglio tenere per me se questa persona,capace di così tanto amore è uomo o donna.
Tranquilli,si saprà prima di quanto crediate,è che al momento non lo so bene neppure io.
Però vi dò un indizio.
Caroline sarà amata da due persone.
Una di queste sarà una donna,e probabilmente sarà la voce narrante di questo Chap.
Fatemici riflettere un altro pochetto.
Spero che continuerete a leggermi in futuro. (: PS: se davvero volete leggere questa storia,è importante che dimentichiate le definizioni di maschio,femmina,amore. Anche solo per un istante. Anche solo per il periodo in cui leggete. è importante.

-C.
   
 
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