Ridi
Ridi beffardo
All’uman mestizia
Ridi sapendo di
Posseder cagion giusta
Ridi al torto ed
Al mondo tutto.
Ridi perché ormai
Corrotto sei
Dallo stesso male
Dell’uom di cui ti beffi.
Superbo ridi
Di te stesso, non diverso
Da altri stolti.
Per ora sorrido speranzosa.
Note autrice…
Salve a tutti spero abbiate passato un buon Natale e passata la ricorrenza ritorno a rompervi con un’altra poesia, anche questa come le altre è in versi liberi e spero vi possa piacere.
L’uomo che ride è superbo e ride di chi come lui pensa di esser nel giusto, il male di cui parlo è la Superbia ed io sorrido sperando di non esser contagiata da essa.
Mestizia significa stato d’animo di tristezza quindi il superbo ride della tristezza altrui e per estensione del dolore dell’uomo, ride di se stesso perché c’è la cattiva abitudine di considerare i propri problemi superiori a quelli degli altri e perciò si ride dei ‘’guai meno gravi altrui‘’ e come in un circolo vizioso il beffato ride a sua volta dell’altro, la superbia ha contaminato anche il dolore.
Spero che la poesia e la mia spiegazione siano chiare ma se non lo sono state fatemi sapere.
Ringrazio di cuore chi legge e commenta le mie poesie, ringrazio chi con pazienza deciderà di lasciare una traccia del suo passaggio, chi semplicemente apre questa pagina e chi vorrà leggere altri miei piccoli scritti, insomma ringrazio tutti!