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Autore: cassiana    28/12/2010    7 recensioni
Dieci piccoli frammenti dei pensieri e della vita di Eowyn e Faramir.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eowyn, Faramir
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Frammenti Note: Scritta per la  10 SONGS CHALLENGE

Sfida:

1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.


Disclaimer: i personaggi non mi appartengono ma sono dei rispettivi autori. La storia è scritta senza scopo di lucro



Frammenti

        



 1. Beck, I’m a loser baby

Lui non era come Boromir e non lo sarebbe mai stato: nel cuore di suo padre lui era una gemma sufficiente che aveva spento la luce di sua madre. E l’avrebbe deluso qualsiasi cosa avesse fatto. Faramir osservò la piccola manina chiudersi a pugno intorno al suo dito. No, lui non sarebbe mai stato come suo padre, promise a se stesso e al piccolo nella culla. Qualsiasi cosa fosse mai accaduta lui non avrebbe fatto portare al piccolo appena nato, a suo figlio, il peso delle sue decisioni e dei suoi sbagli. Egli l’avrebbe liberato da quel fardello e l’avrebbe amato come un padre dovrebbe sempre fare nei confronti del proprio figlio. Il piccolo gli sorrise sdentato e Faramir ricambiò il sorriso con tenerezza.

2. Queen, Fat bottomed girl

Eowyn si guardò critica nel grande specchio: la gravidanza stava sformando la sua figura sottile. Si voltò a tre quarti ed osservò il fondoschiena. Contorse il volto in una smorfia. Voleva quel bambino, il figlio di Faramir, con tutto il cuore, ma nello stesso tempo non poteva evitare di considerare se stessa grassa e impacciata. Non osava confessarlo a Faramir che avrebbe riso di questa sua insicurezza e l’avrebbe rassicurata nel modo dolce con cui usava parlarle di solito. Quando si voltò lui era appoggiato allo stipite della porta e l’osservava con quel suo sguardo tenero.
    - Sei così bella, mia signora.
    - Mi sento una grossa giovenca da latte.
Sospirò lei. Faramir le si avvicinò, posò una mano sul grembo in una carezza lieve:
    - Non crucciarti, amore mio. Non sei felice?
Una lieve traccia di sofferenza negli occhi di Faramir indusse Eowyn a gettargli le braccia al collo.
     - Con te, sempre.

3. Mario Venuti, Crudele

Non lo avrebbe mai confessato a se stessa ma Eowyn a volte pensava ancora ad Aragorn e sentiva qualcosa muoversi nel profondo del suo cuore. Lui non l’aveva né l’avrebbe mai amata, ma questo non l’impediva di desiderarlo a volte con un intensità colpevole. Era l’uomo che amava o il potere che lui rappresentava? Avrebbe potuto essere una regina e invece era relegata in quelle terre remote. E Faramir in qualche modo intuiva il suo scontento e soffriva di un dolore silenzioso, ma con quella sofferenza la legava a sé sempre più strettamente. Non era una gabbia, no, perché lei amava il suo carceriere e provava una sorta di piacere colpevole nella tortura che lui le infliggeva.

4. Queen, Body language

Lo sguardo di Faramir indugiò a lungo sulle forme della sposa: le spalle nude, lisce e bianche, la schiena leggermente incavata, le cosce sode e lattescenti. Il resto nascosto dalle lenzuola poteva solo immaginarlo prolungando così il piacere dell’attesa. Lei era stesa sulle bianche coltri virginali e a sua volta lo guardava con un’espressione seducente. Faramir sentì una vampa di desiderio accendersi nel ventre, si avvicinò al letto lentamente, assaporando il sorriso trepido di Eowyn e il fuoco che cresceva tra loro. L’aria era calda e piena di promesse. La prese tra le braccia e la baciò lento divorando le sue labbra. Lei gli si strinse contro fiduciosa.

5. Mostly Autumn, Helm deep

A volte Eowyn si svegliava piangendo, sentiva ancora nelle orecchie il pianto delle donne e dei bambini con cui si era rifugiata nelle viscere del Fosso di Helm, desiderando partecipare anch’essa alla battaglia che gli uomini stavano combattendo sopra le loro teste. L’orrore, il terrore, morire onorevolmente in battaglia, accanto all’uomo che amava: solo questo sentiva nel cuore e desiderava con tutta l’anima non dover essere relegata là sotto. Aragorn le aveva mormorato che c’era un onore anche in questo ma lei non l’aveva creduto. Eowyn si rigirò nel letto, madida di sudore e tremante. Osservò Faramir addormentato accanto a lei, il suo viso tradiva una sofferenza segreta. Forse stava facendo un incubo anche lui. Eowyn lo guardò a lungo, carezzò lieve il bel viso e qualcosa divampò nel suo cuore: solo lui era stato capace di salvarla da un tormento che credeva inestinguibile. Con Faramir non c’era rovina ma solo speranza: una speranza che credeva morta sotto al fosso di Helm.

6. The Five Satins, In the still of the night

Faramir si svegliò di soprassalto, la spalla gli faceva male, proprio nel punto in cui la freccia l’aveva colpito. Si asciugò la fronte umida e si alzò, aveva la gola riarsa e cercò sollievo in una tazza di acqua gelata. Il pavimento di pietra era freddo sotto i piedi nudi e anche questo gli diede conforto. Si affacciò alla finestra e scorse la figura della Bianca Dama appoggiata ad uno dei parapetti: guardava ad est, dove la notte si addensava più scura. Quella vista fu come un balsamo per il cuore appesantito di Faramir. Contemplò a lungo la figura di Eowyn e quando lei voltò il viso verso di lui fu come una luce che lo folgorasse. Non si ritrasse e a lungo i loro sguardi restarono incatenati. 

7. Kate Bush, Wuthering Heights

I cavalli correvano veloci nella pianura sconvolta dal vento, rapidi i loro zoccoli battevano sul suolo sollevando zolle erbose. Non c’era più tempo, gli uomini di Rohan correvano a salvare i loro fratelli di Minas Tirith dalla catastrofe certa. Eowyn cavalcava con loro, nascosta dal cappuccio sentiva il sudore velarle la fronte, l’adrenalina scorrerle nelle vene, l’odore aspro e pungente del sudore dei cavalli. In guerra, finalmente. Grandi gesta l’attendevano e una morte gloriosa forse anche per lei che aveva il cuore schiantato da una pena senza nome.

8. Etta James, You don’t know what love is

Sedeva la Bianca Dama in attesa del buio. Non più gloria per lei, solo morte e devastazione. La gloria un tempo era stata l’unica sua aspirazione, ma poi Aragorn era giunto da lei circonfuso di potere e saggezza. E il cuore di Eowyn si aperto nella dolcezza di una speranza che non osava neanche nominare, finché Aragorn non aveva annientato tutto: un’altra donna occupava il suo cuore. Come poteva una semplice mortale competere con la bellezza di un essere etereo e immortale come un elfo? Un brivido percorse Eowyn. Aragorn le aveva stretto le mani e le aveva sussurrato che lei non lo amava, ma  amava ciò che lui rappresentava, un sogno del suo cuore. Eowyn si asciugò rabbiosa una lacrima, forse aveva amato un sogno ma era l’unica cosa che avesse e che avrebbe mai amato.

9. Jeff Beck,  Cause We've Ended As Lovers

Appena l’aveva scorta nelle Case di Guarigione Faramir era stato certo di una cosa: avrebbe rapito il cuore di Eowyn come lei aveva rapito il suo. Ed ora che la stringeva tra le braccia posandole piccoli baci roventi sulle labbra e sulle guance e sulla gola Faramir  sapeva che quell’intuizione era stata premonitrice. Eowyn era abbandonata nelle sue braccia e lo guardava con occhi enormi ed adoranti. Non era stato facile vincere il suo cuore oppresso dalle ragnatele della tenebra e della rassegnazione, ma Faramir era stato paziente e deciso. “Non mi ami o non vuoi amarmi?” Era stata la domanda decisiva a cui Eowyn  aveva dovuto rispondere con sincerità e la risposta era stata un lungo bacio sulle bianche mura di Minas Tirith con il vento a scompigliare e confondere i loro capelli.

10. Emiliana Torrini, Gollum’s song

Faramir osservò ancora per un momento le tre piccole figure che si allontanavano verso est. Forse aveva perso un’occasione per dimostrare le sue qualità, ma nel cuore sapeva che aveva fatto la scelta giusta. Il mostriciattolo Gollum lo aveva disgustato nel profondo ma ancora di più l’aveva nauseato la sua reazione alla vista dell’Anello. Qualcosa aveva afferrato per un momento la sua volontà, qualcosa di oscuro ed osceno. No, se avesse tenuto l’Anello per sé non avrebbe mai visto la fine dell’oscurità sebbene essa s’addensasse sempre più fonda sul suo cuore. Sospirò quando anche l’ultima ombra delle piccole figure si perse nel folto della foresta. Forse nessuno di loro sarebbe mai tornato a casa, forse la luce non sarebbe più tornata a rischiarare quelle belle contrade, ma finché c’era una pur tenue speranza di riuscita Faramir avrebbe continuato ad aver fiducia in quello che gli aveva suggerito il cuore.



 

  

   
 
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