Hope Stable

Non esisteva una mappa sulla quale fosse segnata la piccola frazione di Hope Stable. Per i più la sua esistenza era solo una leggenda, paragonata a quella dell'esistenza di Atlantide, con la differenza che nessuno voleva ritrovarsi mai in quel luogo. Si narrava che solo i cuori che avevano visto l'oscurità ed erano stati inghiottiti dall'oblio che essa generava potevano recarsi ad Hope Stable. Qualcuno giurava di esserci stato. Non era voci molto affidabili, per lo più provenivano da vecchi ubriaconi in qualche ostello di quarta categoria, eppure i loro racconti sembravano celare sempre un po' di verità. A loro detta, Hope Stable non possedeva i colori. Una terra che Dio deve aver dimenticato, una terra dove è sempre Novembre. Il cielo è grigio come lo è il mare e come lo è il prato. Non c'è niente a Hope Stable, solo morte.
Roxas aveva smesso di credere alla leggenda di Hope Stable all'età di otto anni. Dieci anni dopo camminava sui prati argentei di quel cimitero. Come era finito lì? Tal volta lo dimenticava, tal volta dimenticava addirittura come tornare a casa, ma poi tutto riaffiorava nella sua mente con impeto e crudeltà, facendo sussultare l'organo incomparabile al cuore che aveva nel petto. Axel se n'era andato dove non poteva raggiungerlo, era sparito dalla memoria di tutti e l'unica cosa a testimoniare la sua esistenza era una lastra di marmo con inciso sopra il suo nome in un regno che non esisteva. Roxas si inginocchiò davanti alla lapide e accarezzò piano l'incisione del nome. Era gelida e spoglia, immensamente triste. Roxas vi posò un giglio e chiuse gli occhi, sospirando. Non lo avrebbe mai perdonato. Come aveva potuto destreggiarsi eroe e poi soccombere così? Non avevano avuto tempo. Non avevano avuto tempo di amarsi, non avevano avuto tempo di completarsi. Insieme avrebbero potuto condividere un cuore, ma ora, non avevano niente da condividere se non la morte. Che idea bizzarra – morendo avrebbe potuto riabbracciarlo? Se lo chiedeva spesso. Posò un bacio delicato sul nome del ragazzo e fissò per un'ultima volta il mare. Forse lo avrebbe riabbracciato davvero.
Non c'era nulla a Hope Stable, solo la morte. Si poteva piangere su di essa o divenirne parte. Solo poche persone tra quelle che andavano riuscivano a tornare indietro e ancor meno persone di quelle che riuscivano a fare ritorno a casa resistevano alla tentazione di tornarvici. Qualcuno restava a fissare l'amore perduto, qualcuno lo raggiungeva. Non c'era nulla a Hope Stable, solo la morte.

Dedicata a Ily, che me l'ha chiesta. Sicuramente ti aspettavi qualcosa di un tantino diverso ;_;! Non è né romantica, né a lieto fine. E' solo angst, death e creepy e non c'entra nemmeno con il prompt novanta! Spero ti piaccia lo stesso e che non ti faccia venire le stesse manie suicide di Roxas xD