Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: ranyare    28/12/2010    5 recensioni
È questo, più di tutto il resto, a far scendere una lacrima felice lungo la mia guancia; è lì, tangibile, visibile per tutto il mondo, quanto io non sia più una creatura sola.
Io, che non ho passato, ora ho un futuro.
Con loro, con gli altri tre nomi incisi indelebilmente sul metallo della mia moto.
Con la mia famiglia.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ben Barnes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Wicked & Humorous Tales'
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When Santa Claus' called friends

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Uno, due, tre.

Oplà.

-Nevica.- annuncio, sorridendo felice quando distinguo i primi fiocchi bianchi cadere dal cielo che già da giorni promette neve che non arriva. Oh insomma, almeno è arrivata oggi, la sera di Natale!

-C’hai sperato fino all’ultimo, ammettilo.- sento ridacchiare Will, e mi volto èer rivolgergli una linguaccia: è tranquillamente spaparanzato sul divano, tutto sporco di zucchero a velo che, probabilmente, è tutto ciò che rimane del pandoro che lui e Ben han fatto sparire nel giro di quanto, dieci minuti?

Sospiro, risistemandomi il vestito che Angel mi ha praticamente costretto ad indossare; è carino, rosso, con una spallina sola sulla spalla destra… mi sento ridicola, è troppo corto, datemi i miei anfibi!

-Almeno ho bruciato calorie, mentre speravo. Tu invece hai messo su due chili di pandoro.- rimbecco William, e ghigno quando lo vedo assottigliare gli occhi e gonfiare le guance, come un grosso criceto biondo. Prenderlo in giro su queste cose è una cosa esilarante, Will è più vanesio di una supermodella, in questi casi.

-IO passo la giornata in palestra, posso permettermelo.-

-Sì, e il rotolino di ciccia è tutta salute, vero?- prima o poi mi strozza, già vedo i titoli sui giornali; “ragazza uccisa dal suo migliore amico perché ha osato prenderlo in giro dopo l'abbuffata natalizia”.

-Una volta tanto che mette su qualche chilo... finite le feste tornerà con la sua vita frenetica e la palestra, vedrai come li perde. Dannazione a lui.- la voce di Angie mi raggiunge dall'altra camera, dove lei e Ben stanno sistemando dopo la cena. O meglio… io e lei abbiamo preparato prima, Ben sta solo rimettendo ordine e preparando il caffè. Ben non sa cucinare, ma come fa il caffè lui... ah, ora capisco perché non potrei mai vivere senza di lui (e senza la sua moka prodigiosa).

-Il pandoro era buono, però.- ed eccolo, il mio dispensatore di caffeina, che invece di parlare dovrebbe stare attento a quello che combina in cucina.

-Su quello ci metterei la mano sul fuoco, l’avete finito soltanto voi due.- ma la cosa che mi da realmente fastidio è che non ne hanno lasciato neanche un pezzettino per la sottoscritta, quei due mostri.

-Solo la palestra, amore?- è invece la risposta di Will, che si alza dal divano scuotendo appena la camicia ed esibendo uno di quei ghigni malandrini che – oh, evitiamo di dirlo in giro, ho una reputazione da difendere io! – tanto fan venire voglia di strapazzarlo di coccole.

E' preoccupante questa cosa, di solito Will mi provoca una sanissima voglia di picchiarlo, non di coccolarlo!

Sarà l’aria natalizia… bah.

Sento provenire un'imprecazione piuttosto colorita dalla cucina, e sinceramente non mi sorprende poi tanto che sia proprio di Ben.

-I fornelli ti hanno mangiato vivo, amore?- non riesco a trattenermi dal chiedergli, sempre ad alta voce. Meglio stare fuori dai piedi quando si cimenta nella sua dubbia abilità di chef, altrimenti si rischia di diventare il prossimo piatto da portata.

-No, l'ho salvato in tempo, mia cara!- risponde la mia amica, ridacchiando; e sento borbottare William qualcosa che assomiglia a 'che peccato'. Gli tiro uno scappellotto, al quale lui risponde mugugnando, contrariato. Sembra seriamente un criceto ogni giorno di più.

-Will, criceto. Will, sai che sembri Hamtaro?- borbotto, senza davvero riuscire a trattenermi, e la sua espressione (scandalizzatissima, fra l’altro!) è la cosa più esilarante che possa esistere.

-Ma fra tutti gli animali di questo mondo proprio ad un criceto mi devi associare!?- scoppio a ridere quando mi scocca una di quelle occhiatacce esasperate che rivolge soltanto a me. Insomma, mi sento speciale a rompergli così tanto le palle, ho l’esclusiva.

-Perché, è carino!-

-E’ un modo complicato per farmi un complimento?-

-Macché, io ho fatto un complimento ad Hamtaro.-

-Ma mi hai associato ad Hamtaro.-

-Ma voi due neanche a Natale la piantate?- è l’esclamazione – un tantino esasperata – di Ben, quando entra in sala e ci trova immersi in uno dei nostri soliti battibecchi.

Mi stringo nelle spalle, mordendomi un labbro, divertita.

-E che gusto ci sarebbe, altrimenti?- commento, Will che annuisce vigorosamente (facendo ondeggiare la sua fluente chioma di capelli biondi, fra l’altro) avvicinandosi alla porta e affacciandosi in cucina.

-Angie, amore della mia vita, luce dei miei occhi…- quanto ci scommettiamo che questa sviolinata è legata al fatto che non ne può più di aspettare per aprire i regali?

-William Moseley, ruffiano dei miei stivali. Per i regali aspetta ancora qualche minuto che arrivano. Sono da scartare con tutti, quindi non rompere.- ribatte Angel, spuntando dalla cucina con una cesta piena di pacchetti. Sparisce quasi dietro quella montagna di roba, tant’è piccina, spunta soltanto l’oro del suo vestitino rosso e gli stivaletti in pelle laccata, anch’essi scarlatti.

-E comunque se devo sentirmi dire queste cose solo perché vuoi qualcosa puoi pure andartene a fare un giro.- continua, facendogli una linguaccia e sorridendo verso me e Ben, mentre gli mordicchio un orecchio con aria assente.

-Ray, cara, le orecchie sarebbero mie…- quante storie.

-Tu sei mio, ergo anche le tue orecchie sono mie.- è una logica che non fa una grinza, modestamente parlando. Ridacchio in risposta all’espressione esasperata di Ben, accoccolandomi contro la sua schiena e cingendogli la vita con le mani.

Un koala, A volte sembro proprio un koala.

-Ma io non sono un ruffiano!- sento protestare William, che sgrana gli occhioni in direzione di Angel con l’espressione più innocentemente fasulla di questo mondo.

Lo spumante fa decisamente male a quel biondo, sì.

Tanto non funziona, Angie sa essere inflessibile con lui e per fortuna, altrimenti William si sarebbe ritrovato single ed infelice molto, molto tempo fa.

Rischiando di inciampare sui tacchi alti, Angie riesce a posare la cesta sulla poltrona libera, sospirando un attimo dopo.

-Bene, vediamo. Allora…- comincia, ma la interrompo immediatamente.

-Tu! Siediti e stai buona, ora apri i miei di regali.- esclamo, in un tono che non ammette repliche, separandomi (…d’accordo, a malincuore) da Ben e fissandola con insistenza.

-Ma…-

-Angie!- sbotto, e Angel non può fare a meno di sbuffare e sedersi, sconfitta. Ecco, così va decisamente molto meglio.

Recupero due pacchetti da sotto l’albero, depositandoli un istante più tardi sul suo grembo; uno è grande, sottile, mentre l’altro è un minuto ed elegante cofanetto di velluto blu.

Fare un regalo ad Angel è la cosa che mi riesce meglio al mondo.

È la mia migliore amica, è quasi una sorella per me. Ho imparato a conoscerla bene, a conoscere i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i suoi gusti; è la mia micia, piccolina e tenera com’è.

Penso sia l’unica persona al mondo con cui mi permetto di essere più aperta, più… più Ray.

-Hai esagerato, come tuo solito.- borbotta, lanciandomi un’occhiata imbarazzata, tutta rossa in viso.

-Te li meriti.- è la mia risposta semplice, cristallina.

Ben mi tira sulla poltrona con lui, Will torna a spaparanzarsi sul divano, accanto ad Angie; e tutti e tre, da bravi rompiscatole, la fissiamo (apposta) mentre apre il primo regalo, sempre più rossa.

Che razza di carogne che siamo, certe volte.

Nel pacchetto più grande c’è una camicia, una camicia che Angel ha visto diverse settimane fa e con cui ha avuto una sorta di colpo di fulmine; non era riuscita ad acquistarla, ma non è stato difficile tornare il giorno seguente per comprargliela come regalo di Natale. 

È una camicia bianca, di un bianco che risalta perfettamente sulla sua carnagione abbronzata; la scollatura è quadrata, lievemente a sbuffo, si apre in un delicato ventaglio candido intorno alla gola. Anche sulle maniche, sulle mani, si schiude allo stesso modo.

-Dovevo saperlo.- borbotta, lanciandomi un'occhiata divertita, limitandosi poi ad una piccola linguaccia. -Grazie…non so che altro dire.-

Ridacchio, soddisfatta. Ecco, fare un regalo a lei è sempre splendido, al contrario di quegli altri due tomi qui.

-Apri l’altro, su.- la esorta Ben, divertito, e Angie annuisce prima di dedicarsi al secondo regalo.

Sogghigno ancora, quando la mia amica s’illumina come una stellina quando apre il cofanetto in velluto.

-Gli orecchini sono da parte di Ray, il ciondolo invece è da parte mia.- le spiega Ben, soddisfatto almeno quanto me.

La cosa più esilarante è che non abbiamo deciso insieme di farle questi regali; li abbiamo comprati separatamente, e solo dopo ci siamo accorti della somiglianza. Sì, siamo dei casi disperati.

Su quel velluto soffice, ci sono due orecchini e un ciondolo.

L’acquamarina regna sovrana: i pendenti sono in oro bianco, le pietre sono ovali e splendenti alla luce dell’albero illuminato e del caminetto. La collana è sempre d’oro bianco, ma la pietra che lo compone è più grande, limpida come l’acqua.

-Ohmammamiasantissima!- esclama, strabiliata, e tutti e tre inevitabilmente ridiamo alla sua espressione.

-Ragazzi siete splendidi. Io... cioè, wow.- non sa nemmeno lei cosa vuole dire.

La vedo solo alzarsi, felice, raggiungendoci e abbracciando prima Ben, scoccandogli un bacio sulla guancia e sussurrandogli qualcosa all'orecchio (...sorvola, Ray, sorvola).

Subito dopo mi si fionda addosso, circondandomi il collo con le braccia calde, dandomi un sonoro bacio sulla guancia.

-Ti voglio bene sister, non so come farei senza di te. Grazie.- e io adesso che dovrei fare, eh?

-Ok, adesso però tocca ai miei regali per voi due!- esclama, battendo le mani con aria pratica, tutta allegra come uno strano folletto in minigonna, prendendo due pacchi per Ben, uno più piccolo e l'altro abbastanza grande e sottile.

A me invece porge un pacchetto dalla consistenza strana, plastificata, e che suona nel momento che lo premo.

Eh?

-Tu, Ray, aspetta due secondi prima di scartare. Vado a prenderti ciò per cui ti servirà il contenuto di quel pacco.- e come un fulmine sparisce nell'altra camera.

-Scusate, ma che le è preso?!- domando, scettica, guardando William.

-Guarda, lascia stare. So solo che ho sclerato un giorno intero per questo fatto. E Ben… non ho potuto fermarla.-

E, prima che possa fare qualsiasi domanda, Angie mi compare alle spalle, scaricandomi un braccio qualcosa di morbido e vivo… prendo un colpo, abbassando lo sguardo quando sento abbaiare.

-Cucciolo di cocker servito.-

………………

Il cocker mi guarda, scodinzolando e abbaiando felice.

Ha due occhioni che sono un amore, il pelo lucido e biondo, e queste due orecchie meravigliosamente sproporzionate a circondargli il musino dolcissimo.

È soffice, è piccolino, e non mostra il minimo segno di paura.

………………………………………

Contieniti. Avanti, non…

-AAAAAAAAAAAAAH!- ODDIO MA E’ UN COCKERINO!

E’ un cockerino tutto mio! Biondo, è morbidoso, è… è… AAAAAAH!

Il piccolo abbaia felice in risposta al mio squittio/urlo/singulto di gioia, e sono certa di essere diventata più o meno fucsia al momento.

-Ma quanto sei amore!- sollevo il piccolino fra le mani, e lui per tutta risposta comincia a riempirmi il viso di baci. Oh, gli piaccio!

Un attimo dopo ho praticamente travolto Angel di peso, il biondino che scodinzola tutto contento mentre io quasi (anzi, senza quasi) saltello per la felicità.

-Graziegraziegraziegraziegrazie! Angel ti amo, sei adorabile, io…- oddio, sto per morire, ci muoio qua!

-Tu sei contenta per il regalo e io per averci azzeccato! Nel pacco c'è qualche giochino e un po' di cibo. Devi dargli un nome però, e anche in fretta. Ci credi se ti dico che lui e Will si sono trovati? Erano adorabili insieme.- m'informa, divertita, mandando un bacio volante al suo biondo, che sbuffa esasperato.

-Spero non sia una spesa troppo grande… e… Ben.- si rivolge al mio compagno, guardandolo un po' preoccupata. -Non vorrei aver esagerato, ma è buono e dolce, non recherà troppo fastidio. Inoltre è molto socievole…-

Distinguo Ben sorridere, un po’ traumatizzato dalla mia esplosione – oh insomma, sono nata e cresciuta in mezzo ai cani, oramai sono una di loro anch’io… e poi è un cockerino! –, rassicurando Angel.

-Angie, mi piacciono i cani, non penso proprio sarà un problema.- nonostante sia tutta concentrata sul mio piccolo, adorabile biondo, riesco a percepire lo sguardo di Ben sulla schiena, perforante.

Un attimo dopo, capisco il senso delle parole di Ben.

…possiamo tenerlo!

Mi fiondo addosso a Ben con il pupo stretto fra le braccia, schioccandogli un bacio entusiasta a fior di labbra, seguito subito da un altro, un altro ancora.

-Amore grazie, grazie, grazie, grazie!-

Ben ridacchia, ma si ferma subito quando sente il cucciolo brontolare; abbassiamo tutti e quattro lo sguardo, e lo vediamo appallottolato contro la mia pancia, tutto fuorché contento di non essere l’oggetto delle attenzioni… beh, mie.

-Oh, piccolo, non ti preoccupare, son tutta tua.-

-Mamamamamamama…!!!- Ben non è affatto contento di questa mia uscita xD

-Auguri!- William scoppia a ridere, seguito da Angie, e quando mi rendo conto della scena non posso che unirmi a loro: sono seduta in braccio a Ben, sto amoreggiando con il mio piccolo cockerino e sto ignorando bellamente il mio compagno...

E’ proprio il commento di Will che mi fa balenare in testa un’idea.

Dopotutto, il cockerino morbidoso è Peter Pevensie, no?

-Allora, Peter non lo posso chiamare, rimarrebbe traumatizzato a vita…- al versaccio di Will rispondo con una linguaccia, continuando a coccolare il piccino. -…però posso sempre chiamarti King! Ti piace, piccolo?-

Il cucciolo abbaia e scodinzola, balzando su e ricominciando a lavarmi la faccia.

Ecco, adesso è finita.

-Grazie della considerazione. Un titolo così elevato ridotto a nome per un cucciolo di cocker. Dove andremo a finire...- sento borbottare Will, che viene repentinamente zittito da un bacio di Angie.

La suddetta si rivolge e Ben, sedendosi poi accanto a lui, sul bracciolo.

-Ora tocca a te. Scarta i regali.-

-Subito.- è la risposta pronta di Ben, che si riprende dal trauma canino (abituati!) e si accinge ad aprire prima il pacco più grande.

Mi sposto sul divano, accanto a Will – che guarda King in modo decisamente ostile –, guardando l’espressione di Ben farsi da serena, a sorpresa, a entusiasta.

E quando spiega il contenuto del regalo davanti agli occhi di tutti, non posso che essere d’accordo con lui.

-Angie, grazie! Mi mancava, è splendida!- mai visto un uomo entusiasmarsi tanto per una camicia… però sì, approvo, approvo decisamente :D

Angel gli ha regalato una camicia rossa, di un rosso particolare che a Ben sta benissimo; anzi, a dirla tutta avrei un altro paio di commenti da fare su “quanto dona il rosso a Ben”, ma non penso sia il caso…

-Mi sa che è un regalo più per Ray che per te…- Angel mi scocca un’occhiata malandrina, e non posso che rispondere con uno dei miei sorrisi Mentadent più smaglianti; ha pienamente ragione, cosa ci posso fare? Mi conosce bene.

-Questo però è più importante.- aggiunge la mia amica, dopo un attimo, porgendogli il pacchetto più piccolo.

Guardo Ben aprire il pacchetto, e lo vedo sgranare gli occhi appena comprende che cos’è il regalo, sorpreso e felice insieme.

Mi sporgo appena per dare un’occhiata, e istintivamente sorrido.

Angie gli ha regalato una polsiera di cuoio, da quel che capisco fatta a mano; e ricamato in lettere argentate, in una bellissima grafia, ci sono poche parole che so essere importantissime per la mia amica.

I’ll be there for you.

E davvero non riesco ad essere gelosa, quando Ben sorprende Angel abbracciandola di slancio, in un impeto di affetto non indifferente.

E cosa dovrei dire?

Sembrano fatti apposta per volersi bene, Ben e Angel.

-Grazie, piccoletta. Grazie.- lo sento sussurrare, perché per educazione tanto io quanto Will abbiamo distolto lo sguardo; è un momento loro, non nostro.

-Ci sarò sempre per te. Non dimenticarlo mai, Benjamin.- mormora lei di rimando, abbracciandolo con lo stesso affetto,gli occhioni scuri che vedo diventare lucidi.

-Ti voglio bene… fratellone.- e arrossisce appena quando quel termine le sfugge.

Ma quanto sono pucciosi!

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[Will.]

-Okok, queste effusioni sono durate fin troppo.- mi riprendo Angie, indispettito, stringendola a me quando si siede comodamente sulle mie gambe, avvolgendomi il collo con un braccio e baciandomi una tempia.

-Sei un assoluto rompipalle possessivo.- borbotta, un ghigno sul volto splendido, arruffandomi appena i capelli.

EHI!

-Tu sei mia.- ecco.

-Ray... hai per caso un anfibio a portata di mano?- sento domandare Ben a Ray, prima che lui si alzi e mi porga con un sorrisetto enigmatico due pacchetti.

Oh .-.

Lo guardo, perplesso, prima di accettare i regali e scuoterli per capirne il contenuto.

-Will, scartali e basta!-

-Vaaaaaa bene.- rispondo ad Angie, cominciando ad aprire la carta del primo, il più grande.

È un’elegante scatola di un bel color nocciola, levigata, a comparire sotto la carta colorata; non riesco a trattenere un sorriso un poco mefistofelico, quando le lettere dorate stampate sulla superficie mi rivelano il contenuto di tutto il cofanetto.

Davidoff: Adventure.

-Questo penso piacerà a qualcuno.- commento, non riuscendo proprio a trattenermi, alzando per un solo istante gli occhi su Angel con un’ombra di malizia nello sguardo; perché aprendo la scatola mi trovo davanti tre boccette, e una è quella di un profumo particolare che al mio angelo piace… decisamente parecchio, ecco.

-Evita finché ci siamo anche noi, però.- ridacchia Ben, soddisfatto, e gli rivolgo un sorrisone smagliante a trentadue denti.

-Graaaaaaaaaaaaaaaaaaaazie :D- gli faccio, e il mio amico sa che, dietro le battutacce, sono sincero.

-Ben, se poi ti ritrovi il tuo migliore amico ammaccato... be', te la sei andata a cercare >.< Io non gliel'ho preso perché sapevo la fine che avrebbe fatto U.U- Angie accusa lievemente Ben, nelle iridi una sincera preoccupazione di quello che lei potrebbe fare a me.

Oooh, suvvia... cosa potrebbe succedere? ^^''''

-Magari è la buona volta che si calma!- è il commento divertito di Ben, che mi rivolge un’occhiata compassionevole – devo cominciare ad avere paura? O_O

-Auguri.- mi fa Ray, invece, con il sorriso di chi la sa lunga (e se la gode, peraltro) stampato in faccia.

-Mi state facendo paura.- borbotto, scuotendo appena la testa e decidendo fra me di aprire l’altro regalo, sorvolando per ora su questo scambio di battute. Ho come l’impressione che avrò presto occasione di capire…

Scarto la seconda scatola, più piccola, che si rivela essere trasparente e contenere…

-Wow O.o- non riesco a trattenermi, quando poso gli occhi su uno degli orologi più belli che abbia mai visto.

Il cinturino è in metallo argentato, il quadrante è rotondo e bello grande; ma è lo sfondo che mi lascia di sale, perché su un bel blu intenso sono disegnati – con una precisione assurda – le costellazioni della volta celeste, perfette in ogni dettaglio.

‘Azzo O.o

Sbuffo, scuotendo la testa.

-Sei un copione, Barnes.- esclamo, lanciandogli un pacco di consistenza uguale a quello che lui mi ha donato, guardandomi con un cipiglio sorpreso.

-Aprilo, scemo.-

-Ma…- comincia, ma si blocca quando scarta il pacchetto e sgrana gli occhi, allibito.

Sì, perché se lui è scemo lo sono anch’io, visto che gli ho regalato un orologio a mia volta -.-

C’ho messo quaranta minuti a trovarne uno adatto a lui, finché non ho trovato quello; il cinturino è di metallo argentato sui lati, mentre al centro una serie di tasselli è dipinta d’ocra; e lo sfondo, dietro le lancette, rappresenta una carta geografica antica, del tipo che si trova disegnato sulle pergamene d’altri tempi.

-Ah ha. Questa devo segnarmela.- ridacchia Ben, indossando subito il mio regalo.

-Mi dona... come tutto del resto.- okay, qui ci vuole l'altro anfibio -.-

È l’espressione di Angel e di Ray che mi fa scoppiare a ridere; lo guardano tutt’e due con una smorfia esterrefatta ed esasperata sul viso, finché la bionda non scuote la testa e borbotta un:

-Ben, con tutto il mio amore… vai a cagare.-

M'impongo di smettere e di ricompormi, rovistando tra i regali nel cesto sotto l'albero e prendendone tre. Due piccoli e uno più grande.

Angie capisce a si alza, sorridendo gioiosa; mi dirigo verso Ray, sedendomi per terra, accanto alla poltrona, guardandola con una luce divertita e viva negli occhi.

-Questo è per te, cataclisma.-

Ray rimane basita con i pacchetti in mano, e diventa tutta rossa all’istante; non posso fare a meno di ridacchiare, perché conoscendola da tanto tempo ho imparato che se c’è una cosa che la spiazza è proprio farle un regalo.

-Guarda che, di solito, i regali si scartano.- le faccio notare, e si riscuote giusto per farmi una linguaccia mentre si decide ad aprire uno dei due pacchetti più piccoli.

Gli animali preferiti di Ray sono i lupi, lo sono da sempre.

Non per niente è cresciuta in mezzo ai cani, non per niente è la creatura che più le somiglia; e quando ho visto quegli orecchini pendenti, un lupo che ulula alla luna inciso sul cerchio bianco, non è stato difficile sceglierli come regalo per lei.

La vedo illuminarsi – e diventare se possibile ancora più fucsia, raggiunge delle vette assurde quando arrossisce! – quando apre la scatolina, e trattenere il respiro un po’ troppo a lungo.

Mi manca solo che mi soffochi qua, veh -.-

-Prima di andare in apnea e conseguentemente morire, apriresti anche gli altri, per piacere?- le chiedo cortesemente, e lei annuisce, lasciandosi scivolare sul tappeto e sedendosi a gambe incrociate accanto a me.

Okay, è buffissima da vedere; Ray s’inceppa quando si tratta di regali per lei, riesco quasi a vedere gli ingranaggi del suo cervellino ruotare ad una velocità assurda sotto i capelli biondi.

Neanche a farlo apposta, decide di aprire il pacchetto più grande; per fortuna, perché altrimenti sul serio rischia di restarci secca.

Forse mi sto divertendo un po’ troppo, ma vederla in queste situazioni è qualcosa di epico xD

-Wow °.°- la sento sussurrare con un filo di voce, quando prende dal pacchetto una camicia che – ad onor del vero – Angel mi ha aiutato a scegliere, visto che io in fatto di vestiti per donne non sono molto capace. È bella quella camicia, con le maniche a tre quarti e il colletto a sbuffo, di un bel color vinaccia che si mischia al bianco.

-Ammettilo che t’ha aiutato Angie.- mi fa, lanciandomi un’occhiata, sgranando un sorrisone assurdo.

-Puoi giurarci. Il pezzo forte però è quello che devi ancora aprire, da quel che so.- replica la mia compagna, sorridendo contenta e accoccolandosi sul bracciolo, vicino a Ben, poco distante da noi.

-Tu mi vuoi morta >.<- brontola, scoccandomi un’occhiata che non so bene come definire, visto che è una via di mezzo fra un “tiodiotiodiotiodiotiodio” e un “ti voglio bene” xD

E poi finalmente apre l’ultima scatolina, almeno adesso se le viene un coccolone è giustificata.

Ray è la mia migliore amica da tanto, tantissimo tempo. Ne abbiamo passate tante insieme, di tutti i colori; e ci siamo sempre stati, l’uno per l’altro, c’è sempre stata per me – anche quando non volevo altro che starmene da solo nella mia commiserazione, nel mio senso di colpa, c’era. Coi suoi modi bruschi e col suo modo di dimostrare affetto tutto particolare, tutto suo.

Quindi quel regalo, quella collana e la frase che è incisa su quel ciondolo, se lo merita tutto.

È un cuore d’oro bianco, piccolo e sottile, che si arrotola nella sua forma come un nastrino; ed è nel lato interno che c’è la cosa più importante, quelle parole che riassumono un po’ tutto l’affetto che provo per lei.

A true friend reaches for your hand, but touches your heart.

Un vero amico arriva alle tue mani, ma ti tocca il cuore.

Mi sfugge un sorrisetto, quando Ray sorride appena incredula, gli occhi che si fanno lucidi e incerti.

L’attimo dopo, prevedibilmente, mi ritrovo stritolato in una morsa che sinceramente mi aspettavo; mi s’è fiondata addosso – caso strano, non lo fa quasi mai –, abbracciandomi con tutta la forza che ha.

-Grazie. Ti voglio bene. Grazie.- la sento sussurrare, e quando tira su col naso non riesco a non ridacchiare.

-Basta che non ti metti a piangere, eh.- le ricordo, strapazzandomela un pochino, accarezzandole i capelli biondi. Adesso si deve ricomporre, ci mette un attimo xD

-No, non piango, sono a posto.- mugugna, separandosi da me e recuperando il piccolo cocker dal divano, stringendolo fra le braccia e tornando ad accoccolarsi in braccio a Ben. Ho come l’impressione che King sarà un cane decisamente viziato, chissà perché…

Sorrido, alzando lo sguardo su Angel che sta osservando la sua amica intenerita, felice. È bella, ogni volta che la guardo mi sembra ancora più splendida; si accorge che la sto fissando e arrossisce appena, un sorriso dolce e imbarazzato che compare sulle sue labbra carnose.

-Angie, vieni qui.- la chiamo, dolcemente, mentre recupero un pacchetto abbastanza grande ed uno più piccino, i regali che ho scelto per lei.

La vedo illuminarsi, quando comprende che questi due regali sono proprio per lei; si siede fra le mie gambe con i due pacchetti in grembo, entusiasta, scartando con una dolce frenesia il pacchetto più grande.

La seta e il tulle scorrono sotto le sue dita delicate, quando apre una scatola color panna e scosta sottili fogli di carta velina.

La sento trattenere il respiro, e la bacio sulla pelle scoperta della spalla quando le sue manine sollevano un abito da quella confezione sottile.

È un abito particolare, lungo fino alle caviglie, con un morbido strascico di una manciata di centimetri.

È senza spalline, la stoffa blu notte si chiude morbidamente sui seni; e poi scende delicata e frusciante verso i piedi, schiarendosi pian piano lungo il corpo, fino ad arrivare al celeste dello strascico.

È un vestito elegante, arricciato appena sotto il solco del seno; una fascia argentata lo decora, una catena delicata di spirali unite l’una all’altra.

-Tesoro mio, ma è splendido - ha gli occhioni lucidi per la gioia e la sorpresa, mentre accarezza delicata la stoffa, con movimenti appena tremanti.

Si volta verso di me, sempre sorridente, ma con un sopracciglio che s'inarca.

-Maaaaa... l'hai scelto da solo??-

-Quanta poca fiducia che hai in me U.U- replico, baciandola all’angolo della bocca, con un sorrisetto malandrino sul viso.

-L’ha scelto da solo, te lo assicuro!- rincara Ray, distraendosi per un istante da Ben e dal cane.

-Voce della verità. Lei m’ha accompagnato, ma non ha detto niente.- sussurro, immergendo il viso nella sua gola, inspirando avidamente il suo profumo. -Ti piace davvero?- le chiedo, piano, in modo che solo lei mi senta.

-E' una delle cose più belle che abbia mai visto. Dopo di te, ovviamente... si, sono diabetica.- la sento rispondermi, piano e dolce, sogghignando lieve, prima di coinvolgermi in un morbido ed intenso bacio.

Buonanotte, mondo.

Le mie dita salgono ad accarezzarle una guancia, sfiorando i lunghi capelli castani che le circondano il viso. La sento rabbrividire, al mio tocco, le labbra che si schiudono con dolcezza e mi danno accesso al suo sapore, alla morbidezza della sua lingua e del suo palato.

Mi trae dentro di sé, mi attira come il miele attira un’ape; e ogni pensiero svanisce dalla mia mente, quando mi perdo nel suo sapore e nel suo profumo.

-Contegno, ragazzi, contegno!- …io, prima o poi, Ben lo faccio fuori.

-Mmmmh, Ben, ti adoro e lo sai...ma ogni tanto dovresti proprio sigillarti quella bocca.- mugugna la mia adorata compagna, lasciando a malincuore le mie labbra. Uffaaaaaaaaa >.<

Mi lascia con un ti amo soffiato sulle labbra, sistemandosi meglio contro di me, incuriosita dall'altro pacchetto che le avevo porto. Dea, quanto la amo *.*

Rivolgo un'occhiata veloce a Ray, ormai totalmente dedica a quel povero cockerino che, sono sicuro, non sarà mai lasciato tranquillo xD

Ben non è molto contento, proprio no xD

-Io lo farei anche, se qualcuno si ricordasse che esisto =.=- lo sento borbottare, infatti, ma lo ignoro quando Angel scarta entusiasta l’ultimo pacchetto.

E il ciondolo che compare su un soffice cuscino di stoffa azzurra è quello che viene chiamato Lacrima; uno zaffiro dal colore intenso, intagliato in una delicata forma a cuore, montato su una struttura d’argento e sormontato da un piccolo diamante.

-Will... tu non puoi farmi queste cose.- mormora, senza fiato, rimanendo incantata a fissare quel meraviglioso ciondolo che so le andrà benissimo. Era come se ci fosse scritto 'per Angel', quando l'ho visto in quella gioielleria.

Si volta verso di me, entusiasta, prima di abbracciarmi di slancio ridendo; la percepisco affondare il volto nel mio collo, qualcosa di bagnato che sfiora la mia pelle.

-Ehi…- sussurro, piano, accarezzandole i lunghi capelli scuri. -…amore, ehi.- le accarezzo una guancia, passandole l’altro braccio intorno alle spalle, stringendola più saldamente a me.

Sinceramente, non volevo davvero farla piangere O_o

-Angel…- la cullo dolcemente fra le braccia, inebriandomi del suo profumo, coccolandola.

-Va tutto bene, sono solo tanto felice di tutto questo.- borbotta, alzando il viso dolce e asciugandosi gli occhioni scuri.

-Ehi piccoletta... sapevo che Will era pessimo a fare regali, ma non fino a questo punto!- io lo ammazzo. Io Ben lo faccio fuori; e Ray la solletico fino allo sfinimento se non la smette di ridere >.<

Uff -.-'

-Stai un po’ zitto, Barnes.- quasi ringhio, scoccandogli un’occhiata di fuoco; secondo voi serve a qualcosa? No, decisamente no.

Torno a rivolgermi verso Angel, sospirando appena, esasperato.

-C’è un altro regalo, per te… ma che non ti arriverà oggi.- vedo i suoi occhioni illuminarsi, e sono sicuro di aver premuto il tasto giusto; la curiosità di Angel è leggendaria, ormai.

-Ti odio quando fai così, Moseley >.< Sai benissimo che continuerò a tartassarti finché non soddisferai la mia curiosità. Tu non lo farai e io mi roderò. Quanto sei bastardo.- mugugna, come una micia infastidita, scuotendo la testa affatto contenta.

-Absolutely.- commento, annuendo convinto… e guadagnandomi un’occhiataccia di tutto rispetto, quando pronuncio quell’unica parola in grado di farla rabbrividire.

Da quel che ho capito, la pronuncio in un modo decisamente sensuale.

-Chiudi quella bocca, biondastro.- miagola, mettendomi una mano piccina e curata sulle labbra, voltandosi ostinata verso gli altri due che se la ridono... anche il cane sembra divertito O.o

Il mio angelo prende un profondo respiro, prima di prendere due pacchetti e sbattermeli in muso, molto poco carinamente.

-Così forse t’impegni in altro che non sia torturarmi.-

Le rivolgo un sorriso a trecentosessantacinque denti, felice, scartando senza esitazione il pacco più voluminoso.

Che volete farci, quando si tratta di regali divento la persona più infantile di questo mondo!

Quello che trovo sotto l’elegante carta natalizia, però, proprio non me l’aspettavo.

C’è una T-Shirt bianca, un gilet di un bel grigio chiaro, una cintura in cuoio, un paio di jeans color caffelatte; sento un sorrisone assurdo aprirsi sul mio viso, quando uno dopo l’altro dispiego gli abiti sulle mie ginocchia, felice come un bambino.

-Amore, ho come l’impressione che questo sia un regalo per te.- commento, ma la mia voce trema appena e tradisce tutta la contentezza che provo.

-Se non ti piacciono li riporto indietro. Ho solo pensato che ti sarebbero stati bene.- borbotta, imbarazzata, scostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

-Se non ci fosse il tuo buon gusto a metterlo in riga, Angie, non so come lo ritroveremmo.- sento esclamare Ben, convinto, ghignando verso di me.

-Ci sarei io... non sia mai che vada in giro con una persona che non sa vestirsi.- grazie, Ray, nemmeno fossi un cagnolino -.-'''''''

-Sempre gentile come un pugno nello stomaco, vero?- le rivolgo un’occhiataccia, ma lei per tutta risposta mi fa una linguaccia. E pure King mi guarda male… ho sinceramente paura O.o

Scuoto la testa, esasperato, prima di rivolgere un sorriso sincero e felice ad Angie; mi sta guardando un pelino preoccupata, so che si sta già chiedendo se mi piacciono davvero oppure no.

-Sono splendidi, amore mio.- affermo, con voce dolce, gli occhi fermi nei suoi.

E la vedo sorridere, sollevata, mentre apro il secondo pacchetto ed una stoffa morbida, celeste, appare sotto i miei occhi.

-Amore! *-*- oddio, sembro Ray quando squittisce O_O

Angie sa quanto io adori sciarpe, foulard e via dicendo; e ciò che ho appena estratto dal pacchettino è un bellissimo foulard a quadri, sui toni del blu e dell’azzurro, soffice e bellissimo.

-E’ splendido!-

Okay, dovrei contenermi almeno un pochino, però io per queste cose do di matto ^^’

-Lo so, ero sicura ti sarebbe piaciuto. E poi dovrebbe risaltare i tuoi occhi, il che è un bene visto che sono tanto splendidi... Ray, perché sono così assolutamente... meringata?!- domanda, alzando gli occhi al cielo, rivolgendosi alla mia sorellina. Non lo so, ma non mi dispiace. So benissimo di avere occhi stupendi, e... e in questo preciso istante sento qualcosa di morbido, che squittisce al contatto, colpirmi la testa.

Ehi!

Guardo in basso, ritrovandomi il giochino a forma di osso di King in mano; cerco il mittente, e trovo un'espressione alquanto compiaciuta di Ben sulla strada dei miei occhi.

-Non giocare col fuoco, Barnes…- lo minaccio, assottigliando lo sguardo.

-Oh, guarda, sono terrorizzato.- è la sua risposta, pronta, rapida, una sorta di “guanto di sfida” per gli emeriti coglioni che siamo. E saremmo anche pronti a cominciare ad azzuffarci – è divertente, insomma xD – se non fosse che un commento alquanto ironico ci blocchi sul nascere.

-Ragazzi, se volete ricominciare a picchiarvi vi avverto; ve lo lascio fare solo se lo fate con addosso il cappellino da Babbo Natale… e basta U_U-

-RAY!- sbottiamo io e Ben all’unisono, sconvolti da questa uscita che, a pensarci, poteva venire solo dal suo cervellino bacato.

È fuori, quella bionda è assolutamente fuori di testa O_O

Angie scoppia a ridere di gusto, ignorando bellamente le occhiatacce mie e del mio povero migliore amico -.-

-In effetti non sarebbe una cattiva idea :P- commenta, ma… MA EHI!

-Angel, anche tu!? ç__ç- sbotto, allibito; la vicinanza di Ray le fa male, le fa molto, molto male!

Rivolgo una smorfia a quella che tecnicamente è la mia migliore amica, che se la ride di gusto nel vedere le espressioni scandalizzate ospitate sul mio volto e su quello di Ben.

-Sei terribile, cataclisma.- borbotto, sentendo le guance andare a fuoco, decidendo di aprire l’ultimo pacchetto prima che a QUALCUNO venga in mente un altro modo per mandarmi in crisi -.-

Mi sorprende la forma del regalo, piccolo, racchiuso in una scatolina da gioielleria; alzando lo sguardo su Angie, curioso, la vedo sorridermi, gli occhi più luminosi e vividi che mai.

Mi lascio vincere dalla curiosità e, con un solo gesto, schiudo la scatola.

C’è un ciondolo, posato sul cotone.

Mi si mozza il respiro, sento il cuore accelerare bruscamente, quando la mia mente registra appieno il significato di quest’oggetto.

Lo prendo fra indice e pollice, accarezzandone la superficie; la forma è quella di due ali d’angelo – del mio angelo – l’una vicina all’altra, che, così unite, prendono la forma di un cuore. Sono perfette in ogni minimo dettaglio, intagliate nell’oro bianco con maestria; e mi accorgo che si possono aprire, perché ci sono due piccoli cardini per ognuna delle due ali.

Lo apro immediatamente, sentendo il cuore che martella le mie costole; e sorrido, sorrido di un sorriso felice e innamorato, quando distinguo dietro quelle due splendide ali una foto che ben conosco.

È una foto che ritrae me ed Angie, sorridenti, abbracciati, felici; sullo sfondo c’è Londra immersa nelle luci della notte, ma ciò che brilla più di tutto il resto è il sorriso di Angel, l’amore nelle sue iridi.

Rimango qui, seduto sul tappeto, completamente imbambolato a fissare questo piccolo ciondolo dal significato così grande.

Ora capisco cosa significa incepparsi per un regalo, non sapere cosa dire, non sapere come dimostrare quanto sia splendido per me…

-Will…? Tesoro, tutto bene?- la voce di Angel mi giunge lontana, ovattata; percepisco una nota di preoccupazione mentre avverto una lieve e calda carezza sulla guancia che mi riscuote.

Annuisco appena, ma non riesco a dire nulla; ho un groppone fermo in gola, doloroso anche, ma per una volta non m’interessa sembrare emotivo o una lagna. Non me ne frega proprio niente.

Con delicatezza, estraggo il ciondolo dalla sua scatolina, allacciandolo al collo e lasciando che si depositi sulla camicia che indosso; si ferma proprio lì, sul cuore, dov’è giusto che stia.

E poi semplicemente prendo Angie per mano, tirandola contro di me e abbracciandola stretta, chiudendo gli occhi quando finalmente posso tornare ad immergere il viso in quell’angolino soffice che è tutto mio.

-E’ perfetto. Ti amo.- sussurro, piano, quando la sento sussultare sorpresa.

-Ti amo anch'io, William.- risponde dolce, la mano piccola, da fata, che s'immerge tra i miei capelli accarezzandoli dolcemente.

Possiamo rimanere così per sempre? Per favore.

...

-WOF!-

Ma che... ah grazie, robetto peloso, ci mancavi solo tu a farmi una lavata di faccia.

Si, esatto, quella palla di pel che si è divertita a tartassarmi per quasi due giorni, ha deciso d'intromettersi e divertirsi con il mio viso.

Lo sapevo che era azzeccatissimo per Ray. Ne ero sicuro.

-Ma quanto è adorabile!- Angie, ti prego ç___ç

Lo prende in braccio, avvicinandolo a me.

-Cioè, che non mi vengano a dire che non sono uguali!- mamamamamama >___<

-Assolutamente identici, pupa. Però King è più carino U_U- chissà perché non mi sorprende essere considerato così poco da Ray -__-

-Sei sempre più gentile, cosa mangi a colazione, veleno? -.-‘- replico, lanciando un’occhiata al cane che scodinzola tutto felice e tenta di continuare a lavarmi il volto; in effetti E’ carino, ma certo non più di me >.<

.

.

.

.

[Ray.]

-Oh, vedi di piantarla un pochino, veh.- io non sono acida, uffi >.< ho solo qualche problema con le dimostrazioni d’affetto =.=

Sbuffo, ben sapendo che diventerò assolutamente fosforescente entro pochi minuti.

È imbarazzante questa situazione, ecco >.<

Io voglio un bene dell’anima a Will, è praticamente mio fratello, lo adoro e senza di lui non so davvero come e quanto potrei vivere; ma sono assolutamente incapace di dimostrargli affetto come Angel fa con Ben, di abbracciarlo quando ne ho voglia o quando mi fa gli occhioni da cucciolo e poi pretende che io rimanga seria, o quando semplicemente vorrei stringermi al mio migliore amico e sentirmi a posto, protetta.

Non sono brava con le dichiarazioni d’affetto, non nei suoi confronti. Già l’abbraccio di prima è stato un gesto drastico, del tutto distante dal mio comportamento solito.

È un misto di orgoglio e disagio quello che mi tiene lontana da William, è sempre stato così; è molto più semplice vivere di frecciatine e battutacce, piuttosto che ammettere quanto è importante per me.

Per poi rodere di gelosia, ovviamente, quando i triliardi di amiche che ha gli ronzano intorno e non si fanno tanti problemi a strapazzarlo come un peluche. Persino Ben è più affettuoso di me con lui, il che è tutto dire.

Mavvaffanculo >.<

Io so quanto Will sia rimasto legato ai film di Narnia, a quello che hanno significato per lui; mi sono scervellata per un mese per cercare un regalo adatto al mio stupidissimo cocker preferito, finché l’illuminazione non mi ha colta in un impeto di carità pre-natalizia.

Rhindon.

La spada di Peter. E, per favore, evitiamo doppisensi.

Will mi ha parlato fino allo sfinimento di quell’arma, di quanto fosse perfetta, di quanto gli mancasse; insomma, sono stata io a sopportare i suoi allenamenti nella scherma prima che girassero Prince Caspian, e ho capito alla svelta che il biondastro per questo sport ha sviluppato un amore piuttosto profondo.

E così, ho contattato un fabbro specializzato in armi medievali e ho fatto riprodurre perfettamente la famosa Rhindon.

Scuoto appena la testa, quando recupero da sotto il divano la pesante (e ingombrante) scatola di cartone che contiene il regalo di William.

-Ray, hai presente la questione “non esagerare con i regali”…- mi fa Will, allibito; gli faccio una linguaccia, depositando la scatola sulle sue ginocchia e recuperando subito il mio King, che scodinzola tutto contento quando può tornare in braccio a scroccare coccole.

-Non ho esagerato.- gli faccio notare, puntigliosa. -E visto che ce l’hai tanto con il nome che ho dato al mio cane, toh, così magari la pianti.- aggiungo, piccata, stringendo un po’ più forte il mio cucciolo.

Ecco, capito cosa intendevo?

Non sono capace di dirgli semplicemente “Buon Natale, Will, spero ti piaccia, ti voglio bene”.

Sono un disastro, lo so -.-

Will scuote appena la testa, prima di aprire la scatola e scostare la carta velina bianca che ricopre la spada; ecco, voglio sparire, voglio evanescere, eclissarmi, qualsiasi cosa.

Per favore ç__ç

Mi rifiuto categoricamente di guardarlo in faccia, ma con la coda dell’occhio lo vedo restare dieci secondi buoni a fissare quell’oggetto che so significare tanto per lui, che spero riesca a dire tutto quello che io non riesco a dimostrare.

E, quando nel silenzio più assoluto impugna l’elsa e la solleva cautamente dalla custodia, la lama riflette la luce del fuoco, che illumina le parole incise indelebilmente vicino all’impugnatura.

-Ben, ti dispiacerebbe venire un secondo con me? Voglio preparare qualcosa da bere.- guardo Angie, che mi riserva un occhiolino e un sorriso comprensivo, prima di prendere Ben sottobraccio - ha capito l'antifona, strano O.o - e trascinarselo in cucina.

-Ray.-

Mi volto appena in tempo per vedere un'immagine indistinta vicina a me, prima che due braccia calde, forti e sicure si stringano attorno alla mia vita.

-Sei speciale, sorellina.-

Ecco, adesso mi torna da piangere, me lo sento. È tutta colpa di Will!

Per una volta, però, mi vieto categoricamente di fare il riccio spaventato, di rinchiudermi in quel guscio spinoso che tiene un po’ troppo alla larga le persone a cui voglio bene.

Dopotutto, è Will, no?

Scuoto appena la testa, sciogliendomi un poco e stringendomi a Will con forza, forse anche un po’ troppa; ma non m’importa, perché io qua sto bene, mi sento al sicuro, e va davvero bene così.

Sento di dovergli spiegare almeno qualcosa, di dover provare a chiedergli scusa per come, talvolta, mi comporto male con lui.

-Mi dispiace di essere sempre acida. Non lo faccio apposta, davvero. T-ti… ti voglio bene.- oh, ma adesso balbetto anche, sono patetica >.<

Lo sento sbuffare; lo sento soltanto, perché non ho intenzione di alzare gli occhi e guardarlo in faccia. Non ce la faccio.

-Ray, lo so. So bene come sei, e mi va bene, mi è sempre andato bene. Non sarei qui a dirti che questo regalo è magnifico, che sei strepitosa e ti voglio un bene dell'anima, no? Sei mia sorella proprio perché sei così. Anche orgogliosa.- aah non fatelo continuare >.<

Vorrei ribattere, fermarlo, ma lui mi precede.

-Anche io non sono propriamente l'esempio di affettuosità nei confronti di molte persone. Ricambio sempre gli abbracci, lascio che mi strapazzino, ma lo vedi anche tu: difficilmente dalle mie labbra esce un 'ti voglio bene'.

Le eccezioni siete tu e gli altri due; per il resto ho il mio orgoglio che crea una sorta di velo tra me e la gente. So però che va bene così, che vado bene come sono a chi mi vuole bene. Ed è ciò che devi pensare anche tu; non aver paura di essere te stessa o di esprimere i sentimenti: sei al sicuro con me.-

Sei al sicuro con me.

Will non mi ha mai detto queste parole, non ce n’è mai stato bisogno; perché io so che, quando sono con Will, sono a casa.

Riesco soltanto ad annuire, stringendomi con più forza a lui e nascondendo il viso nella sua spalla; e mi nascondo non per paura, ma semplicemente perché le mie sono lacrime educate, che se ne stanno per i fatti loro e non si mostrano alle telecamere, pudiche.

Ma va bene così.

Va davvero bene così, per me e per Will.

Non so per quanto tempo resto qui, abbracciata a William, sentendolo accarezzarmi piano i capelli; finché non mi ricordo che non posso stare qui all’infinito, per quanto Will sia comodo… però si sta bene, uffi >.<

-Sai che sembri un cuscino? Sei comodo, il pandoro ha fatto il suo lavoro.- commento, asciugandomi le guance e riuscendo finalmente ad alzare gli occhi nei suoi.

Mi sorride, schioccandomi un bacio sulla tempia.

-Non mi mettete all’ingrasso però, ho una reputazione da difendere.- ribatte subito, lasciandomi andare – non senza avermi arruffato i capelli! Aaaah >.<

-Guardate che potete tornare, voi due!- alzo appena la voce, per farmi sentire da Ben e da Angie.

.

.

.

.

[Will.]

Sento un rumore sordo accanto alla porta e mi volto di scatto, preoccupato per quello che può essere successo...

Ah ha.

-Stavate spiando?!- Ray inarca un sopracciglio, scettica, mentre io alzo gli occhi al cielo.

-No, ehm... non è come sembra ^^''-

-Ben, risparmiati la farsa, è così ovvio.- Angie si alza da sopra al mio caaaro amico, risistemandosi appena il vestito rosso che indossa.

Sembra una bambolina di Natale... anche se gli stivali che indossa, di pelle rossa e col tacco a punta - hanno anche il pellicciotto bianco all'estremità superiore - sfatano quell'impressione.

Ray invece scuote la testa, esasperata, scoccando un’occhiataccia a Ben con le braccia incrociate sul petto.

-Sei peggio di una vecchia zitella ficcanaso.- gli fa, ma non riesce nemmeno lontanamente ad essere seria, con Ben si scioglie come neve al sole xD

-Non te lo meriteresti nemmeno, questo.- aggiunge, dopo un attimo, recuperando un pacchetto minuto e lanciandoglielo precisamente fra le mani. Ottima mira U.U

.

.

.

.

[Ray.]

Ma guarda te, il mio ragazzo è un benemerito idiota -.-

A volte mi chiedo se io e Angie non abbiamo davvero un che di santo, per sopportare questi due… mah!

Mi siedo in poltrona, ostentando tutta l’altezzosità di questo mondo, quando King mi salta in braccio con il giochino gommoso fra i denti. Piccolo amorino mio *w*

Ma con la coda dell’occhio non perdo di vista Ben, che è rimasto a sedere per terra ed ora sta scartando il suo regalo, perplesso.

Volevo che avesse sempre con sé qualcosa che fosse… mio. Un pezzo di me, qualcosa che gli fosse sempre accanto.

Ho girato tre quarti di Londra per trovarlo, ma alla fine ci sono riuscita.

E’ un anello particolare, è un anello celtico; i simboli incisi sul bordo sono dei nodi, segni di continuità, di protezione, di eternità. Si ritrovano praticamente ovunque, sono portatori di serenità e di forza, di amore eterno, sono gli stemmi dei legami.

Quelli dell’anello di Ben, in particolare, simboleggiano l’eternità.

Vorrei che lo avesse per ricordargli che io ci sono, che lo amo, che non ho intenzione di allontanarmi da lui finché mi vorrà al suo fianco.

Lo vedo sorridere, una luce splendida negli occhi scuri come l'onice.

Mi guarda e quello sguardo mi trafigge, mi squarcia l'anima e al contempo la brucia di quel sentimento vivo, pulsante, profondo – quel sentimento che riconosco in quelle iridi scure che tanto amo, che tanto venero.

-Sì, l'eternità mi sembra un tempo ragionevole.- ed è solo adesso che le sue labbra rosee e peccaminose si schiudono in un sorriso lento, palpitante, un sorriso capace di far impazzire il mio cuore.

-Anche a me.- e sorrido anch’io, felice e un po’ trasognata; non è colpa mia se gli basta questo, per mandarmi completamente fuori dai binari!

-Terra chiama Ray, torna fra noi!- …mi rimangio tutte le parole carine che ho detto su Will -.-

-Will, sai che fine faccio fare a quella spada, fra poco?- lo minaccio, accennando al regalo che gli ho fatto – però è una soddisfazione vedere che se la tiene ben stretta xD

-Non oseresti U.U-

Ben ridacchia, divertito, alzandosi in piedi; noto che ha già indossato quell’anello particolare… e che, come pensavo, dona tantissimo alle sue mani.

Ha delle mani splendide, Ben, ha delle mani da pianista affusolate e meravigliose; ora che ci penso, sono state una delle prime cose che ho notato di lui.

-Okok, prima che capiti qualcosa di moooolto spiacevole, dato che non ho molta voglia di andare all'ospedale la notte di Natale… Cucciola, questi sono per te.- e mi porge gentilmente due regali: uno grande e morbido e uno piccolo e rigido, di quelli da gioielleria.

Mama *w*

Nonostante la tentazione sia forte, m’impongo di aprire per primo il pacchetto più grande; e quando scosto la carta da regalo, per poco non comincio a squittire ^^’

C’è un maglione, un maglione nero che lascia scoperta una spalla e cade largo, morbido, le maglie grandi come piacciono tanto a me; è uno di quei vestiti che potrei usare fino allo sfinimento, tanto li adoro *-*

Insieme, c’è una T-shirt di un bel grigio argento, un motivo floreale che si attorciglia sulla spalla sinistra. E poi i jeans, i jeans sono favolosi, di un grigio slavato da motociclista *O*

E poi, infine, ci sono i guanti; sono di pelle, ma la parte che va sul polso è in maglina soffice, mentre si allacciano con un cinturino sul dorso della mano. E io per queste cose do di matto, ma davvero *-*

-Wa *__*- riesco solo a commentare, e so che mi brillano gli occhi come a una bambina.

Che posso farci, sono un maschiaccio, queste cose le adoro *-*

-Sono splendidi, Ben *-* grazie *-*- aggiungo, alzando lo sguardo su di lui, felice; e lui mi sorride, soddisfatto, arricciando appena il naso (somiglia tanto a un topolino quando lo fa *w*) e facendomi cenno di aprire l’altro regalo.

Esito appena, guardando la splendida scatolina argentata che ho fra le mani; è piccolissima.

Okay, non resisto più. Faccio scattare il piccolo gancetto e la apro, impaziente come una bambina.

Ma questo, io proprio non me l’aspettavo.

-…oh.- è l’unico sussurro che mi esce, con un filino di voce.

È che il mio cuore ha deciso di dare forfait e arrestarsi definitivamente, quando i miei occhi si sono posati sull’anello più… più… più, che abbia mai visto.

La montatura è in oro bianco, sgranata da due piccole serie di brillanti che si accostano ad una finissima intelaiatura dorata; e incastonato proprio al centro c’è quello che mi sembra – se il mio cervello ancora funziona, cosa di cui dubito – proprio un diamante, in mezzo ad altri due più piccoli.

Per fortuna sono seduta, perché non so davvero se sarei in grado di stare in piedi, in questo momento.
Ho un caos immenso nella testa… pensieri, emozioni, ricordi, sentimenti, parole, tutto quanto.

Non so cosa fare, se non restare immobile come una statua a fissare quest’oggetto tanto piccolo quanto prezioso.

-Ehm... Ray? Ti prego sopravvivi, altrimenti non so come faccio.- sento appena Ben sussurrare queste parole, mentre ancora non riesco a capacitarmi del regalo che mi ha fatto.

-Ben, non ti sente, lasciala rendersi conto di quell'anello.- grazie Angie.

Okay, avanti Ray, prendi fiato, respirare serve, solitamente.

Sfilo l’anello dalla scatolina, delicatamente, infilandolo con le dita che tremano all’anulare della mano sinistra.

Cazzo (amen).

E poi semplicemente mi alzo in piedi, attraversando il salotto in pochissimi passi e arrivando là dove voglio stare per un periodo che tende all’infinito: fra le braccia di Ben.

Lo bacio, lo bacio con forza, amore, desiderio, passione, felicità; con tutto quel groviglio di emozioni che hanno deciso di scatenarsi nel mio stomaco, nel mio cuore, fra i miei pensieri, lo bacio facendo mie quelle labbra che in fondo lo sono da sempre, sentendolo sorridere e rispondermi con egual impeto.

-Ti amo. Immensamente, ti amo.- sussurro sulla sua bocca, guardandolo dritto negli occhi.

Sorride, quel sorriso marca Barnes capace di stendermi in poco più di un secondo, accarezzandomi una guancia.

-Anche io Principessa, anch’io.- mormora, stringendomi a sé con dolce fermezza.

-Si, okay, bravi, siete fantastici; da bravo rompiscatole che sono, però, distruggo questo momento.- io lo ammazzo -.-

-Ray.-

Mi volto, pronta a lanciargli un'occhiata omicida… che non riesco a fare quando prendo al volo qualcosa di tintinnante che m’ha lanciato un nanosecondo fa.

-Cosa...-

-Non fare domande, fuori c'è qualcosa che ti aspetta, da parte del trio qui presente.-

Mi rigiro ciò che ho in mano. Un paio di chiavi che... oh.

Oh cielo, non può essere.

C’è una lettera inconfondibile, sulla chiave che Will mi ha appena lanciato; una H semplice, grintosa, in rilievo sulla gomma nera.

Honda.

Non so sinceramente come ci arrivo, fuori; passo semplicemente da un ambiente all’altro, dal calore del salotto al freddo pungente del giardino lievemente innevato.

Non so come ci arrivo, davanti a quel telo nero che copre un qualcosa di inconfondibilmente a due ruote, un sottile strato di neve a ricoprirlo.

Non so come ci arrivo a stringere le dita su quella plastica, e a scostare con un gesto tremante quella versione singolare di una carta natalizia.

O D D I O.

Ho davanti la creatura a due ruote più bella che abbia mai visto in vita mia, la sorella maggiore della moto che avevo una volta.

Nera come l’inchiostro, il motore d’acciaio che sembra solo aspettare di poter ruggire, le finiture argentate; la linea perfetta, aerodinamica, la linea della moto da corsa che da sempre desidero di poter sfiorare.

Un’Honda CBR 600 del 2007, perfetta, nuova di pacca, un sogno che pensavo sarebbe rimasto, per l’appunto, un sogno.

-Io…- mi scopro di nuovo incapace di parlare, gli occhi che non si staccano dalla meraviglia di pelle e metallo che ho davanti; sfioro appena il sellino con la punta delle dita, incredula, senza riuscire a crederci.

E poi noto un particolare, un particolare che mi strappa un sorriso e mi fa salire, ancora una volta, le lacrime agli occhi.

Sulla carena di destra, appena sotto il manubrio, scorgo una serigrafia che di primo acchito può sembrare filo spinato; ma quando m’inginocchio accanto alla moto, passando le dita sul metallo per scostare i fiocchi di neve, riesco a leggere anche nel buio quattro parole una vicina all’altra.

Quattro nomi, per inciso.

I nostri nomi.

Will, Angel, Ben; e c’è anche il mio, insieme ai loro, le tre lettere del mio nome accanto a quelle degli altri.

È questo, più di tutto il resto, a far scendere una lacrima felice lungo la mia guancia; è lì, tangibile, visibile per tutto il mondo, quanto io non sia più una creatura sola.

Io, che non ho passato, ora ho un futuro.

Con loro, con gli altri tre nomi incisi indelebilmente sul metallo della mia moto.

Con la mia famiglia.

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