When Santa Claus' called friends
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Uno, due, tre.
Oplà.
-Nevica.- annuncio,
sorridendo felice quando distinguo i primi fiocchi bianchi cadere dal
cielo che
già da giorni promette neve che non arriva. Oh insomma,
almeno è arrivata oggi,
la sera di Natale!
-C’hai sperato fino
all’ultimo, ammettilo.- sento ridacchiare Will, e mi volto
èer rivolgergli una
linguaccia: è tranquillamente spaparanzato sul divano, tutto
sporco di zucchero
a velo che, probabilmente, è tutto ciò che rimane
del pandoro che lui e Ben han fatto sparire
nel
giro di quanto, dieci minuti?
Sospiro, risistemandomi
il vestito che Angel mi ha praticamente costretto ad indossare;
è carino,
rosso, con una spallina sola sulla spalla destra… mi sento
ridicola, è troppo corto,
datemi i miei anfibi!
-Almeno ho bruciato
calorie, mentre speravo. Tu invece hai messo su due chili di pandoro.-
rimbecco
William, e ghigno quando lo vedo assottigliare gli occhi e gonfiare le
guance,
come un grosso criceto biondo. Prenderlo in giro su queste cose
è una cosa
esilarante, Will è più vanesio di una
supermodella, in questi casi.
-IO passo la giornata in
palestra, posso permettermelo.-
-Sì, e il rotolino di
ciccia è tutta salute, vero?- prima o poi mi strozza,
già vedo i titoli sui
giornali; “ragazza uccisa dal suo migliore amico
perché ha osato prenderlo in giro dopo l'abbuffata
natalizia”.
-Una volta tanto che mette su qualche
chilo... finite le
feste tornerà con la sua vita frenetica e la palestra,
vedrai come li perde.
Dannazione a lui.- la voce di Angie mi raggiunge dall'altra camera,
dove lei e
Ben stanno sistemando dopo la cena. O meglio… io e lei
abbiamo preparato prima,
Ben sta solo rimettendo ordine e preparando il caffè. Ben
non sa cucinare, ma come fa il caffè lui... ah, ora capisco
perché non potrei mai vivere senza di lui (e senza la sua
moka prodigiosa).
-Il
pandoro era buono, però.- ed eccolo, il mio dispensatore di
caffeina, che invece di parlare dovrebbe stare attento a quello che
combina in cucina.
-Su quello ci metterei la
mano sul fuoco, l’avete finito soltanto voi due.- ma la cosa
che mi da
realmente fastidio è che non ne hanno lasciato neanche un
pezzettino per la
sottoscritta, quei due mostri.
-Solo
la
palestra, amore?- è invece la risposta di Will, che si alza
dal divano scuotendo
appena la camicia ed esibendo uno di quei ghigni malandrini che
– oh, evitiamo
di dirlo in giro, ho una reputazione da difendere io! – tanto
fan venire voglia
di strapazzarlo di coccole.
E'
preoccupante questa cosa, di solito Will mi provoca una sanissima
voglia di picchiarlo,
non di coccolarlo!
Sarà l’aria
natalizia…
bah.
Sento
provenire un'imprecazione piuttosto colorita dalla cucina, e
sinceramente non
mi sorprende poi tanto che sia proprio di Ben.
-I
fornelli ti hanno mangiato vivo, amore?-
non riesco a trattenermi dal
chiedergli, sempre ad alta voce. Meglio stare fuori dai piedi quando si
cimenta
nella sua dubbia abilità di chef, altrimenti si rischia di
diventare il
prossimo piatto da portata.
-No, l'ho salvato in tempo, mia cara!-
risponde la mia amica, ridacchiando; e sento borbottare William
qualcosa che
assomiglia a 'che peccato'. Gli tiro uno scappellotto, al quale lui
risponde
mugugnando, contrariato. Sembra seriamente un criceto ogni giorno di
più.
-Will, criceto. Will, sai
che sembri Hamtaro?- borbotto, senza davvero riuscire a trattenermi, e
la sua
espressione (scandalizzatissima, fra l’altro!) è
la cosa più esilarante che
possa esistere.
-Ma fra tutti gli
animali di questo mondo proprio ad un criceto mi
devi
associare!?- scoppio a ridere quando mi scocca una di quelle
occhiatacce
esasperate che rivolge soltanto a me. Insomma, mi sento speciale a
rompergli
così tanto le palle, ho l’esclusiva.
-Perché, è
carino!-
-E’ un modo complicato
per farmi un complimento?-
-Macché, io ho fatto un
complimento ad Hamtaro.-
-Ma mi hai associato ad
Hamtaro.-
-Ma voi due neanche a
Natale la piantate?- è l’esclamazione –
un tantino esasperata – di Ben, quando
entra in sala e ci trova immersi in uno dei nostri soliti battibecchi.
Mi stringo nelle spalle,
mordendomi un labbro, divertita.
-E che gusto ci sarebbe,
altrimenti?- commento, Will che annuisce vigorosamente (facendo
ondeggiare la
sua fluente chioma di capelli biondi, fra l’altro)
avvicinandosi alla porta e
affacciandosi in cucina.
-Angie, amore della mia
vita, luce dei miei occhi…- quanto ci scommettiamo che
questa sviolinata è
legata al fatto che non ne può più di aspettare
per aprire i regali?
-William
Moseley, ruffiano dei miei stivali. Per i regali aspetta ancora qualche
minuto
che arrivano. Sono da scartare con tutti, quindi non rompere.- ribatte
Angel,
spuntando dalla cucina con una cesta piena di pacchetti. Sparisce quasi
dietro
quella montagna di roba, tant’è piccina, spunta
soltanto l’oro del suo
vestitino rosso e gli stivaletti in pelle laccata, anch’essi
scarlatti.
-E
comunque se devo sentirmi dire queste cose solo perché vuoi
qualcosa puoi pure
andartene a fare un giro.- continua, facendogli una linguaccia e
sorridendo
verso me e Ben, mentre gli mordicchio un orecchio con aria assente.
-Ray,
cara, le orecchie sarebbero mie…- quante storie.
-Tu
sei mio,
ergo anche le tue orecchie sono mie.-
è una logica
che non fa una
grinza, modestamente parlando. Ridacchio in risposta
all’espressione esasperata
di Ben, accoccolandomi contro la sua schiena e cingendogli la vita con
le mani.
Un
koala, A volte sembro proprio un koala.
-Ma
io non sono un ruffiano!- sento protestare William, che sgrana gli
occhioni in
direzione di Angel con l’espressione più
innocentemente fasulla di questo
mondo.
Lo
spumante fa decisamente male a quel biondo, sì.
Tanto
non funziona, Angie sa essere inflessibile con lui e per fortuna,
altrimenti William si sarebbe ritrovato single ed infelice molto, molto
tempo fa.
Rischiando
di inciampare sui tacchi alti, Angie riesce a posare la cesta sulla
poltrona
libera, sospirando un attimo dopo.
-Bene,
vediamo. Allora…- comincia, ma la interrompo immediatamente.
-Tu!
Siediti e stai buona, ora apri i miei di regali.- esclamo, in un tono
che non
ammette repliche, separandomi (…d’accordo, a
malincuore) da Ben e fissandola
con insistenza.
-Ma…-
-Angie!-
sbotto, e Angel non può fare a meno di sbuffare e sedersi,
sconfitta. Ecco,
così va decisamente molto meglio.
Recupero
due pacchetti da sotto l’albero, depositandoli un istante
più tardi sul suo
grembo; uno è grande, sottile, mentre l’altro
è un minuto ed elegante cofanetto
di velluto blu.
Fare
un regalo ad Angel è la cosa che mi riesce meglio al mondo.
È la
mia migliore amica, è quasi una sorella per me. Ho imparato
a conoscerla bene,
a conoscere i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i suoi gusti;
è la mia micia,
piccolina e tenera com’è.
Penso
sia l’unica persona al mondo con cui mi permetto di essere
più aperta, più… più
Ray.
-Hai
esagerato, come tuo solito.- borbotta, lanciandomi
un’occhiata imbarazzata,
tutta rossa in viso.
-Te
li meriti.- è la mia risposta semplice, cristallina.
Ben
mi tira sulla poltrona con lui, Will torna a spaparanzarsi sul divano,
accanto
ad Angie; e tutti e tre, da bravi rompiscatole, la fissiamo (apposta)
mentre
apre il primo regalo, sempre più rossa.
Che
razza di carogne che siamo, certe volte.
Nel pacchetto più grande c’è una camicia, una camicia che Angel ha visto diverse settimane fa e con cui ha avuto una sorta di colpo di fulmine; non era riuscita ad acquistarla, ma non è stato difficile tornare il giorno seguente per comprargliela come regalo di Natale.
È una camicia bianca, di un bianco che risalta perfettamente sulla sua carnagione abbronzata; la scollatura è quadrata, lievemente a sbuffo, si apre in un delicato ventaglio candido intorno alla gola. Anche sulle maniche, sulle mani, si schiude allo stesso modo.
-Dovevo saperlo.- borbotta,
lanciandomi un'occhiata divertita, limitandosi poi ad una piccola
linguaccia. -Grazie…non
so che altro dire.-
Ridacchio,
soddisfatta. Ecco, fare un regalo a lei è sempre splendido,
al contrario di
quegli altri due tomi qui.
-Apri
l’altro, su.- la esorta Ben, divertito, e Angie annuisce
prima di dedicarsi al
secondo regalo.
Sogghigno
ancora, quando la mia amica s’illumina come una stellina
quando apre il cofanetto
in velluto.
-Gli
orecchini sono da parte di Ray, il ciondolo invece è da
parte mia.- le spiega
Ben, soddisfatto almeno quanto me.
La
cosa più esilarante è che non abbiamo deciso
insieme di farle questi regali; li
abbiamo comprati separatamente, e solo dopo ci siamo accorti della
somiglianza.
Sì, siamo dei casi disperati.
Su
quel velluto soffice, ci sono due
orecchini e un ciondolo.
L’acquamarina
regna sovrana: i pendenti sono in oro bianco, le pietre sono ovali e
splendenti
alla luce dell’albero illuminato e del caminetto. La collana
è sempre d’oro
bianco, ma la pietra che lo compone è più grande,
limpida come l’acqua.
-Ragazzi siete splendidi. Io...
cioè, wow.- non sa
nemmeno lei cosa vuole dire.
La vedo solo alzarsi, felice,
raggiungendoci e
abbracciando prima Ben, scoccandogli un bacio sulla guancia e
sussurrandogli
qualcosa all'orecchio (...sorvola, Ray, sorvola).
Subito dopo mi si fionda addosso,
circondandomi il
collo con le braccia calde, dandomi un sonoro bacio sulla guancia.
-Ti voglio bene sister, non so come
farei senza di te.
Grazie.- e io adesso che dovrei fare, eh?
-Ok, adesso però tocca ai
miei regali per voi due!-
esclama, battendo le mani con aria pratica, tutta allegra come uno
strano folletto in minigonna, prendendo
due
pacchi per Ben, uno più piccolo e l'altro abbastanza grande
e sottile.
A me invece porge un pacchetto dalla
consistenza
strana, plastificata, e che suona nel momento che lo premo.
Eh?
-Tu,
Ray, aspetta due secondi prima di scartare. Vado a prenderti
ciò per cui ti
servirà il contenuto di quel pacco.- e come un fulmine
sparisce nell'altra
camera.
-Scusate, ma che le è preso?!- domando, scettica, guardando William.
-Guarda,
lascia stare. So solo che ho sclerato un giorno intero per questo
fatto. E Ben…
non ho potuto fermarla.-
E,
prima che possa fare qualsiasi domanda, Angie mi compare alle spalle,
scaricandomi un braccio qualcosa di morbido e vivo… prendo
un colpo, abbassando
lo sguardo quando sento abbaiare.
-Cucciolo
di cocker servito.-
…
………………
Il
cocker mi guarda, scodinzolando e abbaiando felice.
Ha
due occhioni che sono un amore, il pelo lucido e biondo, e queste due
orecchie
meravigliosamente sproporzionate a circondargli il musino dolcissimo.
È
soffice, è piccolino, e non mostra il minimo segno di paura.
………………………………………
Contieniti.
Avanti, non…
-AAAAAAAAAAAAAH!-
ODDIO MA E’ UN COCKERINO!
E’
un cockerino tutto mio! Biondo, è
morbidoso, è… è… AAAAAAH!
Il
piccolo abbaia felice in risposta al mio squittio/urlo/singulto di
gioia, e
sono certa di essere diventata più o meno fucsia al momento.
-Ma
quanto sei amore!- sollevo il piccolino fra le mani, e lui per tutta
risposta comincia a riempirmi il viso di baci. Oh, gli piaccio!
Un
attimo dopo ho praticamente travolto Angel di peso, il biondino che
scodinzola
tutto contento mentre io quasi (anzi, senza quasi) saltello per la
felicità.
-Graziegraziegraziegraziegrazie!
Angel ti amo, sei adorabile, io…- oddio, sto per morire, ci
muoio qua!
-Tu sei contenta per il regalo e io
per averci
azzeccato! Nel pacco c'è qualche giochino e un po' di
cibo. Devi dargli un
nome però, e anche in fretta. Ci credi se ti dico che lui e
Will si sono trovati?
Erano adorabili insieme.- m'informa, divertita, mandando un bacio
volante al
suo biondo, che sbuffa esasperato.
-Spero non sia una spesa troppo
grande… e… Ben.- si
rivolge al mio compagno, guardandolo un po' preoccupata. -Non vorrei
aver
esagerato, ma è buono e dolce, non recherà troppo
fastidio. Inoltre è molto
socievole…-
Distinguo Ben sorridere, un
po’ traumatizzato dalla
mia esplosione – oh insomma, sono nata e cresciuta in mezzo
ai cani, oramai
sono una di loro anch’io… e poi è un
cockerino! –, rassicurando Angel.
-Angie, mi piacciono i cani, non penso
proprio sarà un
problema.- nonostante sia tutta concentrata sul mio piccolo, adorabile
biondo,
riesco a percepire lo sguardo di Ben sulla schiena, perforante.
Un attimo dopo, capisco il senso delle
parole di Ben.
…possiamo tenerlo!
Mi fiondo addosso a Ben con il pupo
stretto fra le
braccia, schioccandogli un bacio entusiasta a fior di labbra, seguito
subito da
un altro, un altro ancora.
-Amore grazie, grazie, grazie, grazie!-
Ben
ridacchia, ma si ferma subito quando sente il cucciolo brontolare;
abbassiamo
tutti e quattro lo sguardo, e lo vediamo appallottolato contro la mia
pancia,
tutto fuorché contento di non essere l’oggetto
delle attenzioni… beh, mie.
-Oh,
piccolo, non ti preoccupare, son tutta tua.-
-Mamamamamamama…!!!-
Ben non è affatto contento di questa mia uscita xD
-Auguri!-
William scoppia a ridere, seguito da Angie, e quando mi rendo conto
della scena
non posso che unirmi a loro: sono seduta in braccio a Ben, sto
amoreggiando con
il mio piccolo cockerino e sto ignorando bellamente il mio compagno...
E’
proprio il commento di Will che mi fa balenare in testa
un’idea.
Dopotutto,
il cockerino morbidoso è Peter Pevensie, no?
-Allora,
Peter non lo posso chiamare, rimarrebbe traumatizzato a
vita…- al versaccio di
Will rispondo con una linguaccia, continuando a coccolare il piccino.
-…però
posso sempre chiamarti King! Ti piace, piccolo?-
Il
cucciolo abbaia e scodinzola, balzando su e ricominciando a lavarmi la
faccia.
Ecco,
adesso è finita.
-Grazie
della considerazione. Un titolo così elevato ridotto a nome
per un cucciolo di
cocker. Dove andremo a finire...- sento borbottare Will, che viene
repentinamente zittito da un bacio di Angie.
La
suddetta si rivolge e Ben, sedendosi poi accanto a lui, sul bracciolo.
-Ora
tocca a te. Scarta i regali.-
-Subito.-
è la risposta pronta di Ben, che si riprende dal trauma
canino (abituati!) e si
accinge ad aprire prima il pacco più grande.
Mi
sposto sul divano, accanto a Will – che guarda King in modo
decisamente ostile
–, guardando l’espressione di Ben farsi da serena,
a sorpresa, a entusiasta.
E
quando spiega il contenuto del regalo davanti agli occhi di tutti, non
posso
che essere d’accordo con lui.
-Angie,
grazie! Mi mancava, è splendida!- mai visto un uomo
entusiasmarsi tanto per una
camicia… però sì, approvo, approvo
decisamente :D
Angel
gli ha regalato una camicia rossa, di un rosso particolare che a Ben
sta
benissimo; anzi, a dirla tutta avrei un altro paio di commenti da fare
su
“quanto dona il rosso a Ben”, ma non penso sia il
caso…
-Mi
sa che è un regalo più per Ray che per
te…- Angel mi scocca un’occhiata
malandrina, e non posso che rispondere con uno dei miei sorrisi
Mentadent più
smaglianti; ha pienamente ragione, cosa ci posso fare? Mi conosce bene.
-Questo
però è più importante.- aggiunge la
mia amica, dopo un attimo, porgendogli il
pacchetto più piccolo.
Guardo
Ben aprire il pacchetto, e lo vedo sgranare gli occhi appena comprende
che
cos’è il regalo, sorpreso e felice insieme.
Mi
sporgo appena per dare un’occhiata, e istintivamente sorrido.
Angie
gli ha regalato una polsiera di cuoio, da quel che capisco fatta a
mano; e
ricamato in lettere argentate, in una bellissima grafia, ci sono poche
parole
che so essere importantissime per la mia amica.
I’ll
be there for you.
E
davvero non riesco ad essere gelosa, quando Ben sorprende Angel
abbracciandola
di slancio, in un impeto di affetto non indifferente.
E
cosa dovrei dire?
Sembrano
fatti apposta per volersi bene, Ben e Angel.
-Grazie,
piccoletta. Grazie.- lo sento sussurrare, perché per
educazione tanto io quanto
Will abbiamo distolto lo sguardo; è un momento loro, non
nostro.
-Ci sarò sempre per te. Non
dimenticarlo mai,
Benjamin.- mormora lei di rimando, abbracciandolo con lo stesso
affetto,gli
occhioni scuri che vedo diventare lucidi.
-Ti voglio bene…
fratellone.- e arrossisce appena
quando quel termine le sfugge.
Ma quanto sono pucciosi!
[Will.]
-Okok, queste effusioni sono durate
fin troppo.- mi
riprendo Angie, indispettito, stringendola a me quando si siede
comodamente sulle
mie gambe, avvolgendomi il collo con un braccio e baciandomi una tempia.
-Sei un assoluto rompipalle
possessivo.- borbotta, un
ghigno sul volto splendido, arruffandomi appena i capelli.
EHI!
-Tu
sei mia.- ecco.
-Ray...
hai per caso un anfibio a portata di mano?- sento domandare Ben a Ray,
prima
che lui si alzi e mi porga con un sorrisetto enigmatico due pacchetti.
Oh .-.
Lo
guardo, perplesso, prima di accettare i regali e scuoterli per capirne
il
contenuto.
-Will,
scartali e basta!-
-Vaaaaaa
bene.- rispondo ad Angie, cominciando ad aprire la carta del primo, il
più
grande.
È
un’elegante scatola di un bel color nocciola, levigata, a
comparire sotto la
carta colorata; non riesco a trattenere un sorriso un poco
mefistofelico,
quando le lettere dorate stampate sulla superficie mi rivelano il
contenuto di
tutto il cofanetto.
Davidoff:
Adventure.
-Questo
penso piacerà a qualcuno.- commento, non riuscendo proprio a
trattenermi,
alzando per un solo istante gli occhi su Angel con un’ombra
di malizia nello
sguardo; perché aprendo la scatola mi trovo davanti tre
boccette, e una è
quella di un profumo particolare che al mio angelo piace…
decisamente
parecchio, ecco.
-Evita
finché ci siamo anche noi, però.- ridacchia Ben,
soddisfatto, e gli rivolgo un
sorrisone smagliante a trentadue denti.
-Graaaaaaaaaaaaaaaaaaaazie
:D- gli faccio, e il mio amico sa che, dietro le battutacce, sono
sincero.
-Ben, se poi ti ritrovi il tuo
migliore amico
ammaccato... be', te la sei andata a cercare >.< Io non
gliel'ho preso
perché sapevo la fine che avrebbe fatto U.U- Angie accusa
lievemente Ben, nelle
iridi una sincera preoccupazione di quello che lei potrebbe fare a me.
Oooh, suvvia... cosa potrebbe
succedere? ^^''''
-Magari è la buona volta
che si calma!- è il commento
divertito di Ben, che mi rivolge un’occhiata compassionevole
– devo cominciare
ad avere paura? O_O
-Auguri.- mi fa Ray, invece, con il sorriso di chi la sa lunga (e se la gode, peraltro) stampato in faccia.
-Mi state facendo paura.- borbotto, scuotendo appena la testa e decidendo fra me di aprire l’altro regalo, sorvolando per ora su questo scambio di battute. Ho come l’impressione che avrò presto occasione di capire…
Scarto la seconda scatola, più piccola, che si rivela essere trasparente e contenere…
-Wow O.o- non riesco a trattenermi, quando poso gli occhi su uno degli orologi più belli che abbia mai visto.
Il
cinturino è
in metallo argentato, il quadrante è rotondo e bello grande;
ma è lo sfondo che
mi lascia di sale, perché su un bel blu intenso sono
disegnati – con una
precisione assurda – le costellazioni della volta
celeste, perfette in ogni dettaglio.
‘Azzo O.o
Sbuffo, scuotendo la testa.
-Sei un copione, Barnes.- esclamo,
lanciandogli un
pacco di consistenza uguale a quello che lui mi ha donato, guardandomi
con un
cipiglio sorpreso.
-Aprilo, scemo.-
-Ma…- comincia, ma si
blocca quando scarta il pacchetto e
sgrana gli occhi, allibito.
Sì, perché se lui è scemo lo sono anch’io, visto che gli ho regalato un orologio a mia volta -.-
C’ho messo quaranta minuti a trovarne uno adatto a lui, finché non ho trovato quello; il cinturino è di metallo argentato sui lati, mentre al centro una serie di tasselli è dipinta d’ocra; e lo sfondo, dietro le lancette, rappresenta una carta geografica antica, del tipo che si trova disegnato sulle pergamene d’altri tempi.
-Ah ha. Questa devo segnarmela.-
ridacchia Ben,
indossando subito il mio regalo.
-Mi dona... come tutto del resto.-
okay, qui ci vuole
l'altro anfibio -.-
È l’espressione di Angel e di Ray che mi fa scoppiare a ridere; lo guardano tutt’e due con una smorfia esterrefatta ed esasperata sul viso, finché la bionda non scuote la testa e borbotta un:
-Ben, con tutto il mio
amore… vai a cagare.-
M'impongo di smettere e di ricompormi,
rovistando tra
i regali nel cesto sotto l'albero e prendendone tre. Due piccoli e uno
più
grande.
Angie capisce a si alza, sorridendo
gioiosa; mi dirigo
verso Ray, sedendomi per terra, accanto alla poltrona, guardandola con
una luce
divertita e viva negli occhi.
-Questo è per te, cataclisma.-
Ray rimane basita con i pacchetti in mano, e diventa tutta rossa all’istante; non posso fare a meno di ridacchiare, perché conoscendola da tanto tempo ho imparato che se c’è una cosa che la spiazza è proprio farle un regalo.
-Guarda che, di solito, i regali si scartano.- le faccio notare, e si riscuote giusto per farmi una linguaccia mentre si decide ad aprire uno dei due pacchetti più piccoli.
Gli animali preferiti di Ray sono i lupi, lo sono da sempre.
Non per niente è cresciuta in mezzo ai cani, non per niente è la creatura che più le somiglia; e quando ho visto quegli orecchini pendenti, un lupo che ulula alla luna inciso sul cerchio bianco, non è stato difficile sceglierli come regalo per lei.
La vedo illuminarsi – e diventare se possibile ancora più fucsia, raggiunge delle vette assurde quando arrossisce! – quando apre la scatolina, e trattenere il respiro un po’ troppo a lungo.
Mi manca solo che mi soffochi qua, veh -.-
-Prima di andare in apnea e conseguentemente morire, apriresti anche gli altri, per piacere?- le chiedo cortesemente, e lei annuisce, lasciandosi scivolare sul tappeto e sedendosi a gambe incrociate accanto a me.
Okay, è buffissima da vedere; Ray s’inceppa quando si tratta di regali per lei, riesco quasi a vedere gli ingranaggi del suo cervellino ruotare ad una velocità assurda sotto i capelli biondi.
Neanche a farlo apposta, decide di aprire il pacchetto più grande; per fortuna, perché altrimenti sul serio rischia di restarci secca.
Forse mi sto divertendo un po’ troppo, ma vederla in queste situazioni è qualcosa di epico xD
-Wow °.°- la sento sussurrare con un filo di voce, quando prende dal pacchetto una camicia che – ad onor del vero – Angel mi ha aiutato a scegliere, visto che io in fatto di vestiti per donne non sono molto capace. È bella quella camicia, con le maniche a tre quarti e il colletto a sbuffo, di un bel color vinaccia che si mischia al bianco.
-Ammettilo che t’ha aiutato
Angie.- mi fa, lanciandomi
un’occhiata, sgranando un sorrisone assurdo.
-Puoi giurarci. Il pezzo forte
però è quello che devi
ancora aprire, da quel che so.- replica la mia compagna, sorridendo
contenta e
accoccolandosi sul bracciolo, vicino a Ben, poco distante da noi.
-Tu mi vuoi morta >.<- brontola, scoccandomi un’occhiata che non so bene come definire, visto che è una via di mezzo fra un “tiodiotiodiotiodiotiodio” e un “ti voglio bene” xD
E poi finalmente apre l’ultima scatolina, almeno adesso se le viene un coccolone è giustificata.
Ray è la mia migliore amica da tanto, tantissimo tempo. Ne abbiamo passate tante insieme, di tutti i colori; e ci siamo sempre stati, l’uno per l’altro, c’è sempre stata per me – anche quando non volevo altro che starmene da solo nella mia commiserazione, nel mio senso di colpa, c’era. Coi suoi modi bruschi e col suo modo di dimostrare affetto tutto particolare, tutto suo.
Quindi quel regalo, quella collana e la frase che è incisa su quel ciondolo, se lo merita tutto.
È un cuore d’oro bianco, piccolo e sottile, che si arrotola nella sua forma come un nastrino; ed è nel lato interno che c’è la cosa più importante, quelle parole che riassumono un po’ tutto l’affetto che provo per lei.
A
true friend reaches for your hand, but touches your heart.
Un vero amico arriva alle tue mani, ma ti tocca il cuore.
Mi
sfugge un
sorrisetto, quando Ray sorride appena incredula, gli occhi che si fanno
lucidi e
incerti.
L’attimo dopo, prevedibilmente, mi ritrovo stritolato in una morsa che sinceramente mi aspettavo; mi s’è fiondata addosso – caso strano, non lo fa quasi mai –, abbracciandomi con tutta la forza che ha.
-Grazie. Ti voglio bene. Grazie.- la sento sussurrare, e quando tira su col naso non riesco a non ridacchiare.
-Basta che non ti metti a piangere, eh.- le ricordo, strapazzandomela un pochino, accarezzandole i capelli biondi. Adesso si deve ricomporre, ci mette un attimo xD
-No, non piango, sono a posto.- mugugna, separandosi da me e recuperando il piccolo cocker dal divano, stringendolo fra le braccia e tornando ad accoccolarsi in braccio a Ben. Ho come l’impressione che King sarà un cane decisamente viziato, chissà perché…
Sorrido, alzando lo sguardo su Angel che sta osservando la sua amica intenerita, felice. È bella, ogni volta che la guardo mi sembra ancora più splendida; si accorge che la sto fissando e arrossisce appena, un sorriso dolce e imbarazzato che compare sulle sue labbra carnose.
-Angie, vieni qui.- la chiamo, dolcemente, mentre recupero un pacchetto abbastanza grande ed uno più piccino, i regali che ho scelto per lei.
La vedo illuminarsi, quando comprende che questi due regali sono proprio per lei; si siede fra le mie gambe con i due pacchetti in grembo, entusiasta, scartando con una dolce frenesia il pacchetto più grande.
La seta e il tulle scorrono sotto le sue dita delicate, quando apre una scatola color panna e scosta sottili fogli di carta velina.
La sento trattenere il respiro, e la bacio sulla pelle scoperta della spalla quando le sue manine sollevano un abito da quella confezione sottile.
È un abito particolare, lungo fino alle caviglie, con un morbido strascico di una manciata di centimetri.
È
senza spalline, la stoffa blu
notte si chiude morbidamente
sui seni; e poi scende delicata e frusciante verso i piedi,
schiarendosi pian
piano lungo il corpo, fino ad arrivare al celeste dello strascico.
È un vestito elegante,
arricciato appena sotto il solco del
seno; una fascia argentata lo decora, una catena delicata di spirali
unite
l’una all’altra.
-Tesoro mio, ma è splendido
- ha gli occhioni lucidi
per la gioia e la sorpresa, mentre accarezza delicata la stoffa, con
movimenti
appena tremanti.
Si volta verso di me, sempre
sorridente, ma con un
sopracciglio che s'inarca.
-Maaaaa... l'hai scelto da solo??-
-Quanta
poca fiducia che hai in me U.U- replico, baciandola
all’angolo della bocca, con
un sorrisetto malandrino sul viso.
-L’ha
scelto da solo, te lo assicuro!- rincara Ray, distraendosi per un
istante da
Ben e dal cane.
-Voce
della verità. Lei m’ha accompagnato, ma non ha
detto niente.- sussurro,
immergendo il viso nella sua gola, inspirando avidamente il suo
profumo. -Ti piace
davvero?- le chiedo, piano, in modo che solo lei mi senta.
-E' una delle cose più
belle che abbia mai visto. Dopo
di te, ovviamente... si, sono diabetica.- la sento rispondermi, piano e
dolce,
sogghignando lieve, prima di coinvolgermi in un morbido ed intenso
bacio.
Buonanotte,
mondo.
Le
mie dita salgono ad accarezzarle una guancia, sfiorando i lunghi
capelli
castani che le circondano il viso. La sento rabbrividire, al mio tocco,
le labbra
che si schiudono con dolcezza e mi danno accesso al suo sapore, alla
morbidezza
della sua lingua e del suo palato.
Mi trae
dentro di sé, mi attira come il miele attira
un’ape; e ogni pensiero svanisce
dalla mia mente, quando mi perdo nel suo sapore e nel suo profumo.
-Contegno,
ragazzi, contegno!- …io, prima o poi, Ben lo faccio fuori.
-Mmmmh, Ben, ti adoro e lo sai...ma
ogni tanto
dovresti proprio sigillarti quella bocca.- mugugna la mia adorata
compagna,
lasciando a malincuore le mie labbra. Uffaaaaaaaaa >.<
Mi lascia con un ti amo soffiato sulle
labbra,
sistemandosi meglio contro di me, incuriosita dall'altro pacchetto che
le avevo
porto. Dea, quanto la amo *.*
Rivolgo un'occhiata veloce a Ray,
ormai totalmente
dedica a quel povero cockerino che, sono sicuro, non sarà
mai lasciato
tranquillo xD
Ben non è molto contento,
proprio no xD
-Io
lo farei anche, se qualcuno si ricordasse che esisto =.=- lo sento
borbottare,
infatti, ma lo ignoro quando Angel scarta entusiasta l’ultimo
pacchetto.
E il
ciondolo che compare su un soffice cuscino di stoffa azzurra
è quello che viene
chiamato Lacrima; uno zaffiro dal colore intenso, intagliato in una
delicata
forma a cuore, montato su una struttura d’argento e
sormontato da un piccolo
diamante.
-Will... tu non puoi farmi queste
cose.- mormora,
senza fiato, rimanendo incantata a fissare quel meraviglioso ciondolo
che so le
andrà benissimo. Era come se ci fosse scritto 'per Angel',
quando l'ho visto in
quella gioielleria.
Si volta verso di me, entusiasta,
prima di abbracciarmi
di slancio ridendo; la percepisco affondare il volto nel mio collo,
qualcosa di
bagnato che sfiora la mia pelle.
-Ehi…-
sussurro, piano, accarezzandole i lunghi capelli scuri.
-…amore, ehi.- le
accarezzo una guancia, passandole l’altro braccio intorno
alle spalle,
stringendola più saldamente a me.
Sinceramente,
non volevo davvero farla piangere O_o
-Angel…-
la cullo dolcemente fra le braccia, inebriandomi del suo profumo,
coccolandola.
-Va tutto bene, sono solo tanto felice
di tutto questo.-
borbotta, alzando il viso dolce e asciugandosi gli occhioni scuri.
-Ehi piccoletta... sapevo che Will era
pessimo a fare
regali, ma non fino a questo punto!- io lo ammazzo. Io Ben lo faccio
fuori; e
Ray la solletico fino allo sfinimento se non la smette di ridere
>.<
Uff -.-'
-Stai
un po’ zitto, Barnes.- quasi ringhio, scoccandogli
un’occhiata di fuoco;
secondo voi serve a qualcosa? No, decisamente no.
Torno
a rivolgermi verso Angel, sospirando appena, esasperato.
-C’è
un altro regalo, per te… ma che non ti arriverà
oggi.- vedo i suoi occhioni
illuminarsi, e sono sicuro di aver premuto il tasto giusto; la
curiosità di
Angel è leggendaria, ormai.
-Ti odio quando fai così,
Moseley >.< Sai
benissimo che continuerò a tartassarti finché non
soddisferai la mia curiosità.
Tu non lo farai e io mi roderò. Quanto sei bastardo.-
mugugna, come una micia
infastidita, scuotendo la testa affatto contenta.
-Absolutely.-
commento, annuendo convinto… e guadagnandomi
un’occhiataccia di tutto rispetto,
quando pronuncio quell’unica parola in grado di farla
rabbrividire.
Da
quel che ho capito, la pronuncio in un modo decisamente sensuale.
-Chiudi quella bocca, biondastro.-
miagola, mettendomi
una mano piccina e curata sulle labbra, voltandosi ostinata verso gli
altri due
che se la ridono... anche il cane sembra divertito O.o
Il mio angelo prende un profondo
respiro, prima di
prendere due pacchetti e sbattermeli in muso, molto poco carinamente.
-Così forse
t’impegni in altro che non sia
torturarmi.-
Le rivolgo un sorriso a trecentosessantacinque denti, felice, scartando senza esitazione il pacco più voluminoso.
Che
volete farci, quando si tratta di regali divento la persona
più infantile di
questo mondo!
Quello
che trovo sotto l’elegante carta natalizia, però,
proprio non me l’aspettavo.
C’è
una T-Shirt bianca, un gilet di un bel grigio chiaro, una cintura in
cuoio, un
paio di jeans color caffelatte; sento un sorrisone assurdo aprirsi sul
mio
viso, quando uno dopo l’altro dispiego gli abiti sulle mie
ginocchia, felice
come un bambino.
-Amore,
ho come l’impressione che questo sia un regalo per te.-
commento, ma la mia voce
trema appena e tradisce tutta la contentezza che provo.
-Se non ti piacciono li riporto
indietro. Ho solo
pensato che ti sarebbero stati bene.- borbotta, imbarazzata,
scostandosi una
ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Se non ci fosse il tuo buon gusto a
metterlo in riga,
Angie, non so come lo ritroveremmo.- sento
esclamare Ben, convinto, ghignando verso di me.
-Ci sarei io... non sia mai che vada
in giro con una
persona che non sa vestirsi.- grazie, Ray, nemmeno fossi un cagnolino
-.-'''''''
-Sempre
gentile come un pugno nello stomaco, vero?- le rivolgo
un’occhiataccia, ma lei
per tutta risposta mi fa una linguaccia. E pure King mi guarda
male… ho
sinceramente paura O.o
Scuoto
la testa, esasperato, prima di rivolgere un sorriso sincero e felice ad
Angie;
mi sta guardando un pelino preoccupata, so che si sta già
chiedendo se mi
piacciono davvero oppure no.
-Sono
splendidi, amore mio.- affermo, con voce dolce, gli occhi fermi nei
suoi.
E la
vedo sorridere, sollevata, mentre apro il secondo pacchetto ed una
stoffa
morbida, celeste, appare sotto i miei occhi.
-Amore! *-*- oddio, sembro Ray quando squittisce O_O
Angie
sa quanto io adori sciarpe, foulard e via dicendo; e ciò che
ho appena estratto
dal pacchettino è un bellissimo foulard a quadri, sui toni
del blu e
dell’azzurro, soffice e bellissimo.
-E’ splendido!-
Okay,
dovrei contenermi almeno un pochino, però io per queste cose
do di matto ^^’
-Lo so, ero sicura ti sarebbe
piaciuto. E poi dovrebbe
risaltare i tuoi occhi, il che è un bene visto che sono
tanto splendidi... Ray,
perché sono così assolutamente... meringata?!-
domanda, alzando gli occhi al
cielo, rivolgendosi alla mia sorellina. Non lo so, ma non mi dispiace.
So benissimo
di avere occhi stupendi, e... e in questo preciso istante sento
qualcosa di
morbido, che squittisce al contatto, colpirmi la testa.
Ehi!
Guardo in basso, ritrovandomi il
giochino a forma di
osso di King in mano; cerco il mittente, e trovo un'espressione
alquanto
compiaciuta di Ben sulla strada dei miei occhi.
-Non giocare col fuoco,
Barnes…- lo minaccio,
assottigliando lo sguardo.
-Oh,
guarda, sono terrorizzato.- è la sua risposta, pronta,
rapida, una sorta di
“guanto di sfida” per gli emeriti coglioni che
siamo. E saremmo anche pronti a
cominciare ad azzuffarci – è divertente, insomma
xD – se non fosse che un
commento alquanto ironico ci blocchi sul nascere.
-Ragazzi,
se volete ricominciare a picchiarvi vi avverto; ve lo lascio fare solo
se lo
fate con addosso il cappellino da Babbo Natale… e basta U_U-
…
-RAY!-
sbottiamo io e Ben all’unisono, sconvolti da questa uscita
che, a pensarci,
poteva venire solo dal suo cervellino bacato.
È
fuori, quella bionda è assolutamente fuori di testa O_O
Angie
scoppia a ridere di gusto, ignorando bellamente le occhiatacce mie e
del mio
povero migliore amico -.-
-In
effetti non sarebbe una cattiva idea :P- commenta, ma… MA
EHI!
-Angel,
anche tu!? ç__ç- sbotto, allibito; la vicinanza
di Ray le fa male, le fa molto,
molto male!
Rivolgo
una smorfia a quella che tecnicamente è la mia migliore
amica, che se la ride
di gusto nel vedere le espressioni scandalizzate ospitate sul mio volto
e su
quello di Ben.
-Sei
terribile, cataclisma.- borbotto, sentendo le guance andare a fuoco,
decidendo
di aprire l’ultimo pacchetto prima che a QUALCUNO venga in
mente un altro modo
per mandarmi in crisi -.-
Mi
sorprende la forma del regalo, piccolo, racchiuso in una scatolina da
gioielleria; alzando lo sguardo su Angie, curioso, la vedo sorridermi,
gli
occhi più luminosi e vividi che mai.
Mi
lascio vincere dalla curiosità e, con un solo gesto, schiudo
la scatola.
C’è
un ciondolo, posato sul cotone.
Mi
si mozza il respiro, sento il cuore accelerare bruscamente, quando la
mia mente
registra appieno il significato di quest’oggetto.
Lo prendo fra indice e pollice, accarezzandone la superficie; la forma è quella di due ali d’angelo – del mio angelo – l’una vicina all’altra, che, così unite, prendono la forma di un cuore. Sono perfette in ogni minimo dettaglio, intagliate nell’oro bianco con maestria; e mi accorgo che si possono aprire, perché ci sono due piccoli cardini per ognuna delle due ali.
Lo
apro immediatamente, sentendo il cuore che martella le mie costole; e
sorrido,
sorrido di un sorriso felice e innamorato, quando distinguo dietro
quelle due
splendide ali una foto che ben conosco.
È
una foto che ritrae me ed Angie, sorridenti, abbracciati, felici; sullo sfondo
c’è Londra immersa nelle luci della notte, ma
ciò che brilla più di tutto il resto è
il sorriso di Angel, l’amore nelle sue
iridi.
Rimango
qui, seduto sul tappeto, completamente imbambolato a fissare questo
piccolo
ciondolo dal significato così grande.
Ora
capisco cosa significa incepparsi per un regalo, non sapere cosa dire,
non sapere
come dimostrare quanto sia splendido per me…
-Will…? Tesoro, tutto
bene?- la voce di Angel mi
giunge lontana, ovattata; percepisco una nota di preoccupazione mentre
avverto
una lieve e calda carezza sulla guancia che mi riscuote.
Annuisco
appena, ma non riesco a dire nulla; ho un groppone fermo in gola,
doloroso
anche, ma per una volta non m’interessa sembrare emotivo o
una lagna. Non me ne
frega proprio niente.
Con
delicatezza, estraggo il ciondolo dalla sua scatolina, allacciandolo al
collo e
lasciando che si depositi sulla camicia che indosso; si ferma proprio
lì, sul
cuore, dov’è giusto che stia.
E
poi semplicemente prendo Angie per mano, tirandola contro di me e
abbracciandola stretta, chiudendo gli occhi quando finalmente posso
tornare ad
immergere il viso in quell’angolino soffice che è
tutto mio.
-E’
perfetto. Ti amo.- sussurro, piano, quando la sento sussultare sorpresa.
-Ti amo anch'io, William.- risponde
dolce, la mano
piccola, da fata, che s'immerge tra i miei capelli accarezzandoli
dolcemente.
Possiamo rimanere così per
sempre? Per favore.
...
-WOF!-
Ma che... ah grazie, robetto peloso,
ci mancavi solo
tu a farmi una lavata di faccia.
Si, esatto, quella palla di pel che si
è divertita a
tartassarmi per quasi due giorni, ha deciso d'intromettersi e
divertirsi con il
mio viso.
Lo sapevo che era azzeccatissimo per
Ray. Ne ero
sicuro.
-Ma quanto è adorabile!-
Angie, ti prego ç___ç
Lo prende in braccio, avvicinandolo a
me.
-Cioè, che non mi vengano a
dire che non sono uguali!-
mamamamamama >___<
-Assolutamente identici, pupa.
Però King è più carino
U_U- chissà perché non mi sorprende essere
considerato così poco da Ray -__-
-Sei
sempre più gentile, cosa mangi a colazione, veleno?
-.-‘- replico, lanciando
un’occhiata al cane che scodinzola tutto felice e tenta di
continuare a lavarmi
il volto; in effetti E’ carino, ma certo non più
di me >.<
[Ray.]
-Oh,
vedi di piantarla un pochino, veh.- io non sono acida, uffi
>.< ho solo
qualche problema con le dimostrazioni d’affetto =.=
Sbuffo,
ben sapendo che diventerò assolutamente fosforescente entro
pochi minuti.
È
imbarazzante questa situazione, ecco >.<
Io
voglio un bene dell’anima a Will, è praticamente
mio fratello, lo adoro e senza
di lui non so davvero come e quanto potrei vivere; ma sono
assolutamente
incapace di dimostrargli affetto come Angel fa con Ben, di abbracciarlo
quando
ne ho voglia o quando mi fa gli occhioni da cucciolo e poi pretende che
io
rimanga seria, o quando semplicemente vorrei stringermi al mio migliore
amico e
sentirmi a posto, protetta.
Non
sono brava con le dichiarazioni d’affetto, non nei suoi
confronti. Già
l’abbraccio di prima è stato un gesto drastico,
del tutto distante dal mio
comportamento solito.
È un
misto di orgoglio e disagio quello che mi tiene lontana da William,
è sempre
stato così; è molto più semplice
vivere di frecciatine e battutacce, piuttosto
che ammettere quanto è importante per me.
Per
poi rodere di gelosia, ovviamente, quando i triliardi di amiche che ha
gli
ronzano intorno e non si fanno tanti problemi a strapazzarlo come un
peluche.
Persino Ben è più affettuoso di me con lui, il
che è tutto dire.
Mavvaffanculo
>.<
Io so quanto Will sia rimasto legato
ai film di Narnia, a
quello che hanno significato per lui; mi sono scervellata per un mese
per
cercare un regalo adatto al mio stupidissimo cocker preferito,
finché
l’illuminazione non mi ha colta in un impeto di
carità pre-natalizia.
Rhindon.
La spada di Peter. E, per favore,
evitiamo doppisensi.
Will mi ha parlato fino allo
sfinimento di quell’arma, di
quanto fosse perfetta, di quanto gli mancasse; insomma, sono stata io a
sopportare i suoi allenamenti nella scherma prima che girassero Prince
Caspian,
e ho capito alla svelta che il biondastro per questo sport ha
sviluppato un
amore piuttosto profondo.
E così, ho contattato un
fabbro specializzato in armi
medievali e ho fatto riprodurre perfettamente la famosa Rhindon.
Scuoto appena la testa, quando
recupero da sotto il divano
la pesante (e ingombrante) scatola di cartone che contiene il regalo di
William.
-Ray, hai presente la questione
“non esagerare con i
regali”…- mi fa Will, allibito; gli faccio una
linguaccia, depositando la
scatola sulle sue ginocchia e recuperando subito il mio King, che
scodinzola
tutto contento quando può tornare in braccio a scroccare
coccole.
-Non ho esagerato.- gli faccio notare,
puntigliosa. -E
visto che ce l’hai tanto con il nome che ho dato al mio cane,
toh, così magari
la pianti.- aggiungo, piccata, stringendo un po’
più forte il mio cucciolo.
Ecco, capito cosa intendevo?
Non sono capace di dirgli
semplicemente “Buon Natale, Will,
spero ti piaccia, ti voglio bene”.
Sono un disastro, lo so -.-
Will scuote appena la testa, prima di
aprire la scatola e
scostare la carta velina bianca che ricopre la spada; ecco, voglio
sparire,
voglio evanescere, eclissarmi, qualsiasi cosa.
Per favore ç__ç
Mi rifiuto categoricamente di
guardarlo in faccia, ma con
la coda dell’occhio lo vedo restare dieci secondi buoni a
fissare quell’oggetto
che so significare tanto per lui, che spero riesca a dire tutto quello
che io
non riesco a dimostrare.
E, quando nel silenzio più
assoluto impugna l’elsa e la solleva
cautamente dalla custodia, la lama riflette la luce del fuoco, che
illumina le
parole incise indelebilmente vicino all’impugnatura.
-Ben, ti dispiacerebbe venire un
secondo con me?
Voglio preparare qualcosa da bere.- guardo Angie, che mi riserva un
occhiolino
e un sorriso comprensivo, prima di prendere Ben sottobraccio - ha
capito
l'antifona, strano O.o - e trascinarselo in cucina.
-Ray.-
Mi volto appena in tempo per vedere
un'immagine
indistinta vicina a me, prima che due braccia calde, forti e sicure si
stringano attorno alla mia vita.
-Sei speciale, sorellina.-
Ecco, adesso mi torna da piangere, me
lo sento. È tutta
colpa di Will!
Per una volta, però, mi
vieto categoricamente di fare il
riccio spaventato, di rinchiudermi in quel guscio spinoso che tiene un
po’
troppo alla larga le persone a cui voglio bene.
Dopotutto, è Will, no?
Scuoto appena la testa, sciogliendomi
un poco e
stringendomi a Will con forza, forse anche un po’ troppa; ma
non m’importa,
perché io qua sto bene, mi sento al sicuro, e va davvero
bene così.
Sento di dovergli spiegare almeno
qualcosa, di dover
provare a chiedergli scusa per come, talvolta, mi comporto male con lui.
-Mi dispiace di essere sempre acida.
Non lo faccio apposta,
davvero. T-ti… ti voglio bene.- oh, ma adesso balbetto
anche, sono patetica
>.<
Lo sento sbuffare; lo sento soltanto,
perché non ho
intenzione di alzare gli occhi e guardarlo in faccia. Non ce la faccio.
-Ray, lo so. So bene come sei, e mi va
bene, mi è
sempre andato bene. Non sarei qui a dirti che questo regalo
è magnifico, che
sei strepitosa e ti voglio un bene dell'anima, no? Sei mia sorella
proprio perché
sei così. Anche orgogliosa.- aah non fatelo continuare
>.<
Vorrei ribattere, fermarlo, ma lui mi
precede.
-Anche io non sono propriamente
l'esempio di
affettuosità nei confronti di molte persone. Ricambio sempre
gli abbracci,
lascio che mi strapazzino, ma lo vedi anche tu: difficilmente dalle mie
labbra
esce un 'ti voglio bene'.
Le eccezioni siete tu e gli altri due;
per il resto ho
il mio orgoglio che crea una sorta di velo tra me e la gente. So
però che va
bene così, che vado bene come sono a chi mi vuole bene. Ed
è ciò che devi
pensare anche tu; non aver paura di essere te stessa o di esprimere i
sentimenti: sei al sicuro con me.-
Sei al
sicuro
con me.
Will non mi ha mai detto queste
parole, non ce n’è mai
stato bisogno; perché io so che, quando sono con Will, sono
a casa.
Riesco soltanto ad annuire,
stringendomi con più forza a
lui e nascondendo il viso nella sua spalla; e mi nascondo non per
paura, ma
semplicemente perché le mie sono lacrime educate, che se ne
stanno per i fatti
loro e non si mostrano alle telecamere, pudiche.
Ma va bene così.
Va davvero bene così, per
me e per Will.
Non so per quanto tempo resto qui,
abbracciata a William,
sentendolo accarezzarmi piano i capelli; finché non mi
ricordo che non posso
stare qui all’infinito, per quanto Will sia
comodo… però si sta bene, uffi
>.<
-Sai che sembri un cuscino? Sei
comodo, il pandoro ha fatto
il suo lavoro.- commento, asciugandomi le guance e riuscendo finalmente
ad
alzare gli occhi nei suoi.
Mi sorride, schioccandomi un bacio
sulla tempia.
-Non mi mettete all’ingrasso
però, ho una reputazione da
difendere.- ribatte subito, lasciandomi andare – non senza
avermi arruffato i
capelli! Aaaah >.<
-Guardate che potete tornare, voi
due!- alzo appena la
voce, per farmi sentire da Ben e da Angie.
.
[Will.]
Sento
un rumore sordo accanto alla porta e mi volto di scatto, preoccupato
per quello
che può essere successo...
Ah ha.
-Stavate
spiando?!- Ray inarca un sopracciglio, scettica, mentre io alzo gli
occhi al
cielo.
-No,
ehm... non è come sembra ^^''-
-Ben,
risparmiati la farsa, è così ovvio.- Angie si
alza da sopra al mio caaaro
amico, risistemandosi appena il vestito rosso che indossa.
Sembra
una bambolina di Natale... anche se gli stivali che indossa, di pelle
rossa e
col tacco a punta - hanno anche il pellicciotto bianco
all'estremità superiore -
sfatano quell'impressione.
Ray invece scuote la testa,
esasperata, scoccando
un’occhiataccia a Ben con le braccia incrociate sul petto.
-Sei peggio di una vecchia zitella
ficcanaso.- gli fa, ma
non riesce nemmeno lontanamente ad essere seria, con Ben si scioglie
come neve
al sole xD
-Non te lo meriteresti nemmeno,
questo.- aggiunge, dopo un
attimo, recuperando un pacchetto minuto e lanciandoglielo precisamente
fra le
mani. Ottima mira U.U
[Ray.]
Ma guarda te, il mio ragazzo
è un benemerito idiota -.-
A volte mi chiedo se io e Angie non
abbiamo davvero un che
di santo, per sopportare questi due… mah!
Mi siedo in poltrona, ostentando tutta
l’altezzosità di
questo mondo, quando King mi salta in braccio con il giochino gommoso
fra i
denti. Piccolo amorino mio *w*
Ma con la coda dell’occhio
non perdo di vista Ben, che è
rimasto a sedere per terra ed ora sta scartando il suo regalo,
perplesso.
Volevo che avesse sempre con
sé qualcosa che fosse… mio.
Un pezzo di me, qualcosa che gli
fosse sempre accanto.
Ho girato tre quarti di Londra per
trovarlo, ma alla fine
ci sono riuscita.
E’ un anello particolare, è un anello celtico; i simboli incisi sul bordo sono dei nodi, segni di continuità, di protezione, di eternità. Si ritrovano praticamente ovunque, sono portatori di serenità e di forza, di amore eterno, sono gli stemmi dei legami.
Quelli dell’anello di Ben, in particolare, simboleggiano l’eternità.
Vorrei che lo avesse per ricordargli
che io ci sono, che lo
amo, che non ho intenzione di allontanarmi da lui finché mi
vorrà al suo
fianco.
Lo vedo sorridere, una luce
splendida negli occhi scuri come l'onice.
Mi guarda e quello sguardo mi
trafigge, mi squarcia
l'anima e al contempo la brucia di quel sentimento vivo, pulsante,
profondo –
quel sentimento che riconosco in quelle iridi scure che tanto amo, che
tanto
venero.
-Sì, l'eternità
mi sembra un tempo ragionevole.- ed è
solo adesso che le sue labbra rosee e peccaminose si schiudono in un
sorriso
lento, palpitante, un sorriso capace di far impazzire il mio cuore.
-Anche a me.- e sorrido
anch’io, felice e un po’
trasognata; non è colpa mia se gli basta questo, per
mandarmi completamente
fuori dai binari!
-Terra chiama Ray, torna fra noi!-
…mi rimangio tutte le
parole carine che ho detto su Will -.-
-Will, sai che fine faccio fare a
quella spada, fra poco?-
lo minaccio, accennando al regalo che gli ho fatto –
però è una soddisfazione
vedere che se la tiene ben stretta xD
-Non oseresti U.U-
Ben ridacchia, divertito, alzandosi in
piedi; noto che ha
già indossato quell’anello particolare…
e che, come pensavo, dona tantissimo
alle sue mani.
Ha delle mani splendide, Ben, ha delle
mani da pianista
affusolate e meravigliose; ora che ci penso, sono state una delle prime
cose
che ho notato di lui.
-Okok, prima che capiti qualcosa di
moooolto
spiacevole, dato che non ho molta voglia di andare all'ospedale la
notte di
Natale… Cucciola, questi sono per te.- e mi porge
gentilmente due regali: uno
grande e morbido e uno piccolo e rigido, di quelli da gioielleria.
Mama *w*
Nonostante la tentazione sia forte,
m’impongo di
aprire per primo il pacchetto più grande; e quando scosto la
carta da regalo,
per poco non comincio a squittire ^^’
C’è un maglione,
un maglione nero che lascia scoperta
una spalla e cade largo, morbido, le maglie grandi come piacciono tanto
a me; è
uno di quei vestiti che potrei usare fino allo sfinimento, tanto li
adoro *-*
Insieme, c’è una
T-shirt di un bel grigio argento, un
motivo floreale che si attorciglia sulla spalla sinistra. E poi i
jeans, i
jeans sono favolosi, di un grigio slavato da motociclista *O*
E poi, infine, ci sono i guanti; sono
di pelle, ma la
parte che va sul polso è in maglina soffice, mentre si
allacciano con un
cinturino sul dorso della mano. E io per queste cose do di matto, ma
davvero
*-*
-Wa *__*- riesco solo a commentare, e
so che mi
brillano gli occhi come a una bambina.
Che posso farci, sono un maschiaccio,
queste cose le
adoro *-*
-Sono splendidi, Ben *-* grazie *-*-
aggiungo, alzando
lo sguardo su di lui, felice; e lui mi sorride, soddisfatto,
arricciando appena
il naso (somiglia tanto a un topolino quando lo fa *w*) e facendomi
cenno di
aprire l’altro regalo.
Esito appena, guardando la splendida
scatolina
argentata che ho fra le mani; è piccolissima.
Okay, non resisto più.
Faccio scattare il piccolo
gancetto e la apro, impaziente come una bambina.
Ma questo, io proprio non me
l’aspettavo.
-…oh.- è
l’unico sussurro che mi esce, con un filino
di voce.
È che il mio cuore ha
deciso di dare forfait e
arrestarsi definitivamente, quando i miei occhi si sono posati
sull’anello più…
più… più,
che abbia mai visto.
La montatura è in oro
bianco, sgranata da due piccole
serie di brillanti che si accostano ad una finissima intelaiatura
dorata; e
incastonato proprio al centro c’è quello che mi
sembra – se il mio cervello
ancora funziona, cosa di cui dubito – proprio un diamante, in
mezzo ad altri
due più piccoli.
Per fortuna sono seduta,
perché non so davvero se
sarei in grado di stare in piedi, in questo momento.
Ho un caos immenso nella
testa… pensieri, emozioni,
ricordi, sentimenti, parole, tutto quanto.
Non so cosa fare, se non restare
immobile come una
statua a fissare quest’oggetto tanto piccolo quanto prezioso.
-Ehm... Ray? Ti prego sopravvivi,
altrimenti non so
come faccio.- sento appena Ben sussurrare queste parole, mentre ancora
non
riesco a capacitarmi del regalo che mi ha fatto.
-Ben, non ti sente, lasciala rendersi
conto di
quell'anello.- grazie Angie.
Okay, avanti Ray, prendi fiato,
respirare serve,
solitamente.
Sfilo l’anello dalla
scatolina, delicatamente,
infilandolo con le dita che tremano all’anulare della mano
sinistra.
Cazzo (amen).
E poi semplicemente mi alzo in piedi,
attraversando il
salotto in pochissimi passi e arrivando là dove voglio stare
per un periodo che
tende all’infinito: fra le braccia di Ben.
Lo bacio, lo bacio con forza, amore,
desiderio,
passione, felicità; con tutto quel groviglio di emozioni che
hanno deciso di
scatenarsi nel mio stomaco, nel mio cuore, fra i miei pensieri, lo
bacio
facendo mie quelle labbra che in fondo lo
sono da sempre, sentendolo sorridere e rispondermi con egual
impeto.
-Ti amo. Immensamente, ti amo.-
sussurro sulla sua
bocca, guardandolo dritto negli occhi.
Sorride, quel sorriso marca Barnes
capace di stendermi
in poco più di un secondo, accarezzandomi una guancia.
-Anche io Principessa,
anch’io.- mormora, stringendomi
a sé con dolce fermezza.
-Si, okay, bravi, siete fantastici; da
bravo
rompiscatole che sono, però, distruggo questo momento.- io
lo ammazzo -.-
-Ray.-
Mi volto, pronta a lanciargli
un'occhiata omicida… che
non riesco a fare quando prendo al volo qualcosa di tintinnante che
m’ha
lanciato un nanosecondo fa.
-Cosa...-
-Non fare domande, fuori
c'è qualcosa che ti aspetta,
da parte del trio qui presente.-
Mi rigiro ciò che ho in
mano. Un paio di chiavi che...
oh.
Oh cielo, non può essere.
C’è una lettera inconfondibile, sulla chiave che Will mi ha appena lanciato; una H semplice, grintosa, in rilievo sulla gomma nera.
Honda.
Non so sinceramente come ci arrivo, fuori; passo semplicemente da un ambiente all’altro, dal calore del salotto al freddo pungente del giardino lievemente innevato.
Non so come ci arrivo, davanti a quel telo nero che copre un qualcosa di inconfondibilmente a due ruote, un sottile strato di neve a ricoprirlo.
Non so come ci arrivo a stringere le dita su quella plastica, e a scostare con un gesto tremante quella versione singolare di una carta natalizia.
O D D I O.
Ho davanti la creatura a due ruote più bella che abbia mai visto in vita mia, la sorella maggiore della moto che avevo una volta.
Nera come l’inchiostro, il motore d’acciaio che sembra solo aspettare di poter ruggire, le finiture argentate; la linea perfetta, aerodinamica, la linea della moto da corsa che da sempre desidero di poter sfiorare.
Un’Honda CBR 600 del 2007, perfetta, nuova di pacca, un sogno che pensavo sarebbe rimasto, per l’appunto, un sogno.
-Io…- mi scopro di nuovo incapace di parlare, gli occhi che non si staccano dalla meraviglia di pelle e metallo che ho davanti; sfioro appena il sellino con la punta delle dita, incredula, senza riuscire a crederci.
E poi noto un particolare, un particolare che mi strappa un sorriso e mi fa salire, ancora una volta, le lacrime agli occhi.
Sulla carena di destra, appena sotto il manubrio, scorgo una serigrafia che di primo acchito può sembrare filo spinato; ma quando m’inginocchio accanto alla moto, passando le dita sul metallo per scostare i fiocchi di neve, riesco a leggere anche nel buio quattro parole una vicina all’altra.
Quattro nomi, per inciso.
I nostri nomi.
Will, Angel, Ben; e c’è anche il mio, insieme ai loro, le tre lettere del mio nome accanto a quelle degli altri.
È questo, più di tutto il resto, a far scendere una lacrima felice lungo la mia guancia; è lì, tangibile, visibile per tutto il mondo, quanto io non sia più una creatura sola.
Io, che non ho passato, ora ho un futuro.
Con loro, con gli altri tre nomi incisi indelebilmente sul metallo della mia moto.
Con la mia famiglia.
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