di possederne il corpo,
lo attirava troppo.
Renderlo inerme,
sotto di sè,
era eccitante.
Quelle piacevoli torture
che gli infiggeva
accarezzandone il corpo nudo,
baciandone la pelle rovente.
Sapere di poterlo avere
gli dava alla testa.
Quello sguardo,
intenso e insolente,
accresceva la sua voglia.
Le labbra
irriverenti ed invitanti,
lasciavano trasparire
il piacere.
Lasciando scivolare la mente
nell'oblio sconfinato
intriso di peccato,
la nebbia
cinge i corpi traviati
dalla perdizione,
mentre le anime,
complici,
vagano erranti
nella notte arcana.