NdA: ehm...Saalve... >.<"
Non ci si vede da una vita, ma pace, sono una disgraziata impegnata. T.T
Dunque, il titolo "Far longer than forever" è il titolo della canzone che cantano Derek e Odette in "L'incantesimo del Lago" e non c'entra assolutamente nulla, o quasi. A me fa tornare in mente l'inizio di KHII, l'ultimo incontro tra Axel e ROxas (ç.ç sarà meglio che finisca di ripensarci che mi si prosciugano le ghiandole lacrimali).
Come accennato nell'introduzione, questa OS è vecchia dell'anno scorso e non ricordo esattamente cosa pensavo mentre la scrivevo, ma nel rileggerla mi è piaciuta e mi sono anche domandata se davvero l'avessi scritta io!XD
Ci sarebbe anche un richiamo, moolto vago, a uno dei classici Disney: a voi scopreire quale! ;)
Buona Lettura.


La luce era il suo elemento e in quel momento, circondato dalla luce di Kingdom Hearts, non sarebbe potuto essere più potente; Oblivion e Oathkeeper nelle sue mani emanavano una sottile aura di potere.
Eppure sembrava impossibile battere il numero 0, guardiamo del cancello dei cuori.
La sua faccia, che il numero 0 aveva copiato a lui, ghignò malefica mentre stendeva un braccio di fianco a se.
-Decidi in fretta Roxy, il tempo scorre veloce…Morire per liberare il cuore del tuo migliore amico o ritirarsi e vivere? Se ti ritiri c’è anche un premio di consolazione, sai?- lo torturò psicologicamente il numero 0 dondolando tra le mani una coppia di chakram che Roxas ricordava bene.
Oblivion e Oathkeeper scomparirono; senza esitare, Roxas si avvicinò al numero 0, gli prese i polsi e li sollevò, puntandosi i chakram al petto.
-Prendi me, il Nobody del Keyblade Master, al posto di Axel.-
Il numero 0 si limitò a sollevare un sopracciglio e Roxas, senza più pensarci, spinse la punta dell’arma nel proprio petto.
Il guardiano sorrise radioso, prima che tutto fosse invaso dalla luce.

-o-

La brezza mattutina di Twilight Town entrò dalla finestra aperta, muovendo alcuni ciuffi di frangia che gli solleticarono il naso. L’aria era un po’ fredda, ma lui era al caldo, abbracciato a un cuscino veramente caldo.
Il cuscino sospirò sonnacchioso, girandosi lo spostò con se e lo abbracciò stretto…che grande invenzione i cuscini viventi…
-Roxy…- sospirò nel sonno il cuscino, con la voce di Axel, affondando un angolo pieno di pelo scarlatto nel suo collo.
…
Cuscino un accidenti!, pensò Roxas, finalmente connesso col cervello.
In un attimo la sua mente fu attraversata da terrificanti ipotesi di eternità in una falsa Twilight Town di pixel con un Axel illusorio…
La punta del naso di chiunque fosse incollato alla sua schiena risalì lungo la giugulare per andare a giocare col lobo del suo orecchio destro.
-Roxy… lo so che sei sveglio.-
Il cuscino umano rotolò sul letto portandosi Roxas sopra.
Roxas lo guardò e poi lo guardò ancora, si avvicinò per vedere meglio il volto dell’altro.
Stupito, lasciò correre le mani sul petto nudo del rosso, cercando ogni segno che gli assicurasse che era reale.
Axel ghignò prima di sorridere passando una mano tra gli indomabili capelli biondi di Roxas.
-Ce l’hai fatta Roxy, ce l’hai fatta.- sussurrò al suo orecchio mentre si abbracciavano stretti.