Videogiochi > Professor Layton
Ricorda la storia  |      
Autore: LivingTheDream    30/12/2010    5 recensioni
"Batte.
Batte.
Batte.
Ormai non mi sento più lo stomaco,ed il cuore è come inserito in un frullatore.
Batte.
Batte.
Batte.
Arrivo davanti alla tomba successiva.
Batte.
Batte.
Poi...non lo so più. Potrei benissimo essere morto."
Forse NON tutti gli enigmi,possiedono una soluzione.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa storia NON FA ASSOLUTAMENTE PARTE della serie "Pezzi di un Futuro Perduto."
 
nota dell'autrice: Perdonatemi. Ve ne prego. 
 
 
-Non so come ringraziarti per avermi accompagnato a Saint-Mystére. Mi mancava tantissimo casa.- esclama Flora,seduta di fronte a me.
-Di niente. Mi spiace che il Professore non sia venuto,eppure siamo stati fuori praticamente tutta l'estate.-
-Si,Luke. Sono ancora dispiaciuta per averlo lasciato a casa,ma ha insistito tanto per dare quelle lezioni private.-
Si ferma,sospira.
-Grazie.-
-E' quello che fa un Gentiluomo.-
 
Come mi fanno male queste parole,dette da lui. O forse mi fa male il pensiero che Layton non risponde alle nostre lettere da più di un mese.
Eppure è strano. Molto,troppo strano. Non ha mai mancato un appuntamento.
Ma preferisco non pensarci. Preferisco pensare che,arrivati a casa,siederemo in salotto a sorseggiare thè come se non fosse trascorso nemmeno un minuto dalla nostra partenza. E mi sorriderà di nuovo.
 
Guardo fuori dal finestrino,e mi vedo riflesso nel vetro. Ormai non sono più un ragazzino: ho lasciato crescere i capelli,mi vesto in modo più adeguato,ma il cappello e la borsa sono sempre qui,immancabili.
Che impressione,sembro Clive. Anzi,lo sono. La copia sputata.
Anche Flora,di un anno e mezzo più grande di me,è cresciuta. Ormai è una donna,anzi una gentildonna,già a diciannove anni compiuti. 
 
Fuori scorrono sempre meno alberi e meno prati,che lasciano spazio a freddi e grigi palazzi,ancora più spenti a caura della nube che incombe su londra.
 
-Oggi piove...- sussurra Flora,e io inizio ad avere un orribile presentimento.
 
Fialmente il treno rallenta,prendo i nostri bagagli e scendo. E' una faticaccia,ma il Professore mi ha insegnato così. 
Ormai non so perchè non riesco a togliermelo dalla testa...
Stiamo camminando lungo la strada principale in cerca di un Taxi,quando si ferma un'automobile. Anche se non è la Laytonmobile,spero sempre che sia lui.
Invece,da quell'auto grigia,esce il Dott. Schrader,che ci viene incontro. 
 
Porta un abito scuro,insolito per lui,e lo guardo incuriosito. Lui sembra aver capito che qualcosa non mi quadra,e ci invita a salire.
-Come siete cresciuti,ragazzi,dove siete andati?-
-A trovare la mia famiglia!- risponde Flora,con un sorriso,ma noto che si sta tormentando le mani. 
Anche lei sente che c'è qualcosa che non va,e questo non mi piace. Lo chiamano "intuito femminile",ed ho imparato a fidarmene.
 
Oggi la gente sembra tutta un po' afflitta,sono poche le risate ed i volti felici,soprattutto fra i ragazzi. Passiamo davanti all'università Gressenheller,e mi stupisco nel trovarla chiusa.
In quel momento,maledette le divinità del cielo,inzia a piovere. Una pioggia leggera ma fitta,quasi invisibile ma inarrestabile,ed appanna i vetri dell'auto.
Mi giro verso Flora,anche lei lo ha notato,e ha dipinta in faccia un'espressione sconvolta,e scuote leggermente la testa. 
Le prendo la mano,per rassicurarla nemmeno io so di cosa,o forse per rassicurare me. Mi sento stringere una morsa attorno allo stomaco,ed in quel momento una voce rompe il silenzio.
 
-Ehm...volete...volete andare a trovare il Professor Layton?-
Noi annuiamo,e la macchina svolta bruscamente,per Oldmemory street. 
E frena.
Frena davanti al cimitero.
 
Entrando a passi veloci e silenziosi,sciaguattando con le scarpe nelle pozzanghere,Flora si stringe a me,provocandomi non poco imbarazzo. -Questo posto mi mette i brividi,Luke.-
-Calma,non devi temere. Vedi che il Professore starà visitando la tomba di Claire,si sarà sentito un po' solo. Sai com'è fatto.-
La rassicuro. MI rassicuro.
Camminiamo dietro al Dottor Schrader per pochi minuti,poi arriviamo nei pressi di un gazebo,molto piccolo ed appartato,ben tenuto e pieno di fiori. La tenda ripara due tombe,così vicine da essere quasi sovrapposte.
 
Arrivo davanti ad una delle due tombe: la prima è piena di fiori un po' più vecchi,con una stupenda foto di donna e due incisioni.
La prima,accurata ed elaborata,riporta il nome "Claire"
Più in basso,un'altra scritta,incisa in modo irregolare e poco accurato:
 
"Vittima di un Futuro Perduto. 
Ti amo,Hershel."
 
Vedo Flora iniziare a singhiozzare lievemente,per poi passare all'altra tomba,e mi commuovo anche io. 
Non mi sarei aspettato un comportamento così dolce dal Professore. Ma,in fondo,so così poco sui suoi reali sentimenti...
 
Un piangere disperato interrompe i miei pensieri,e mi volto verso la fonte del rumore: Flora sta piangendo sulla spalla del Dottore,davanti all'altra tomba.
 
Batte.
Batte.
Batte.
 
Ormai non mi sento più lo stomaco,ed il cuore è come inserito in un frullatore.
 
Batte.
Batte.
Batte.
 
Arrivo davanti alla tomba successiva.
 
Batte.
Batte.
Poi...non lo so più. Potrei benissimo essere morto.
 
Sento le ginocchia farsi deboli ed inutili,e cado nella pozzanghera in cui avevo immerse le scarpe. L'acqua sporca mi ha bagnato tutti i pantaloni,ormai lascio l'ombrello. 
Tanto ho il volto bagnato da decine e decine di lacrime,fatte di dolore,di sofferenza,di riconscenza ma soprattutto di tanta,tanta rabbia.
Tiro dei pugni a terra,affondando il braccio fino a sopra il polso,fino a lasciarmi cadere a sui gomiti. 
Fissando il nulla,non penso a niente.
 
Cercando una conferma,alzo il mento,pesante come mai,ed osservo la lapide tra una goccia di pioggia e l'altra.
Tra le due lapidi è sospesa una foto che conosco fin troppo bene.
 
Layton. Il MIO Layton con la SUA Claire. Felici. 
Come lo ero io vedendo quella foto.
 
Volgo lo sguardo alla tomba davanti a me,e rivedo quello che avevo visto solo nei miei incubi più assurdi,oltre ad un minuto,forse un ora od un secondo fa.
 
La foto di Hershel Layton. Sorridente. 
"That's What a Gentleman Does." scritto a caratteri dolci e gentili,come lui. 
 
Ancora tra acqua e fango,parlo con me stesso.
MORTO! LAYTON E' MORTO E TU NON C'ERI. SEI UN GRAN COGLIONE,LUKE. IL TUO MAESTRO AVEVA BISOGNO DI TE,SICURAMENTE. ED ORA?
 
Mi alzo,completamente fradicio,ed ignorando le urla di Flora,inizio a correre via,lontano da quella verità che brucia,verso un'altra bastonata,che fa più male.
Corro,corro,corro. Come un cucciolo smarrito,perché questo sono.
Alcuni mi urtano,molti mi riconoscono,tutti si voltano a guardarmi.
Che facciano pure.
 
Con le fitte nelle gambe,arrivo a casa del mio maestro. Perché lo è stato,lo è e lo sarà sempre.
 
Davanti alla porta è raggruppata una cerchia di poliziotti,ed hanno bloccato la porta con alcune travi,non so perchè. 
Li ignoro,li urto,e li sento che mi afferrano per le braccia.
-LASCIATEMI! LASCIATEMI HO DETTO,HO IL DIRITTO DI ENTRARE,SONO LUKE TRITON!-
-Fatelo passare!- esclama una voce pacata,dal fondo. -Garantisco io per lui.-
Mi lasciano,ed io osservo,fermandomi,il proprietario della voce: L'Ispettore Chelmey.
-Entra ragazzo.-
In quel momento sopraggiunge Flora,sconvolta,e cercano di bloccare anche lei. Appena alzano un braccio io urlo di non toccarla,e fanno entrare anche lei. Mi si aggrappa alla giacca,pur essendo entrambi fradici,e si stringe a me,in cerca di amicizia. 
Io la abbraccio ed entriamo,pronti a farci sbattere in faccia l'amara verità:
 
-Layton è stato ucciso. Era partito per un caso nella stessa Londra,e,pensando fosse facile,è andato con il Sig. Clive,di cui certo vi ricorderete. Purtoppo...- sospira. -Era tutto un piano di Descole,conoscerete sicuramente anche lui.
Non cel'ha fatta. Non credo vogliate sapere i particolari.-
Sento Flora accasciarsi sulla mia spalla e scoppiare a piangere,è troppo fragile,poi Chelmey uscire,lasciandomi una pacca sulla spalla.
 
Mi alzo,lasciando Flora sul divanetto,e cammino per lo studio,abitato fino a poco fa dalla persona che più amavo al mondo.
Mi dirigo in camera da letto,buttandomi sul suo. Sul suo cuscino c'è ancora il suo odore,conservato per miracolo,e ripenso a tutte le volte in cui,da piccolo o no,mi ero infililato tra quelle coperte in cerca di protezione e di una parola buona,che lu aveva sempre. 
Nelle notti d'inverno,sotto il piumone,mi raccontava di enigmi ed indovinelli provenienti da chissà dove,di duelli con la spada e di temibili nemici,qualche volta anche dei suoi amici. 
Non posso dimenticare la notte in cui mi raccontò di Claire. Non posso scordare i suoi occhi brillanti,che trattenevano a stento le lacrime,ed il suo sguardo sorridente.
 
Il thè,le giacche,i giornali ed il diario,ancora tutti lì. Prendo il cappello di riserva di Layon e guardo nella tesa,come mi disse lui di fare in caso fosse...nel caso non...
 
-NON RIESCO NEMMENO A DIRLO,CAZZO!- urlo,lanciando un bicchiere,preso dal comodino,a terra,che va in frantumi. Flora non si scompone,ma smette di sinighiozzare.
Estraggo dalla tuba un fogliettino.
 
"Luke,se stai leggendo allora vuol dire che non sono al tuo fianco per impedirti di piangere.
Prenditi cura di Flora,per favore,non cercare di raggiungermi.
Non pensarci nemmeno per un attimo di più,perchè so che già lo hai fatto.
Lascio TUTTO a te. TUTTO. Casa,soldi,anche il lavoro,se mai vorrai,ma non avere fretta di riabbracciarmi.
Io sarò qui ad aspettarti,quando avrai portato a termine il tuo compito.
Io,a quanto pare,il mio l'ho completato.
Grazie per quello che mi hai insegnato. 
Ora sei tu il Gentiluomo,e sono a posto con la coscienza.
E non cercare di risolvere questo enigma. Nemmeno io ci sono riuscito,con Claire. Questo enigma non possiede una soluzione.
 
Non dimenticare...
Così fa un gentiluomo...
Con Affetto,
Hershel Layton."
 
Ripongo il tutto in una teca,deciso a traferirmi lì. Vorrei commettere le peggiori pazzie,ma so che non colmerebbero il vuoto che ho dento,e ne creerebbero altri,nei cuori di altre persone. Anche nel SUO.
Ancora lacrime,inutili e dannose. Mi sento inutile come mai in vita mia,ma devo obbedire alle volontà del Professore.
 
Dopotutto,
Così fa un Gentiluomo.
 
 
 
note dell'autrice (di nuovo): mi odio da sola,è troppo triste sta cosa.
Vi prometto che la seconda morte (ne ho un'altra in mente) sarà molto più bella. 
Mi odiate? Io credo di no! Buon Anno,e tranquilli,Layton sta bene. :)
 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Professor Layton / Vai alla pagina dell'autore: LivingTheDream