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Autore: wonderwall_    30/12/2010    0 recensioni
Questa è la storia di un arrivo inaspettato o meglio di un ritorno inaspettato a Mystic Falls, un segreto o più? Chi coinvolgerà? una piccola anticipazione? Ero seduta lì a bordo campo potrei dire, sul cordolo della fontana centrale di Mystic Falls, non si udiva un suono sennò quello proveniente da casa Lockwood dovuto al giorno, il Founder’s Day, strano che Ty avesse avuto il coraggio di mostrarsi, era luna piena dopottutto.
La riconobbi passare, era impossibile non riconoscerla, quell’odore di cagna che si portava appresso Katherine l’avrei riconosciuto lontano un miglio, se ero ridotta così era tutta colpa sua, o meglio preferivo incolpare lei al mio povero fratello Damon.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ero seduta lì a bordo campo potrei dire, sul cordolo della fontana centrale di Mystic Falls, non si udiva un suono sennò quello proveniente da casa Lockwood dovuto al giorno, il Founder’s Day, strano che Ty avesse avuto il coraggio di mostrarsi, era luna piena dopottutto.
La riconobbi passare, era impossibile non riconoscerla, quell’odore di cagna che si portava appresso Katherine l’avrei riconosciuto lontano un miglio, se ero ridotta così era tutta colpa sua, o meglio preferivo incolpare lei al mio povero fratello Damon.
Vidi la sua ombra avvicinarsi ad una figura morta, spenta, nel senso dell’anima non figurato, una persona che stava soffrendo, mi avvicinai senza dare nell’occhio ero diventata brava ormai e rimasi sorpresa alla vista del ragazzo a cui si era avvicinata, assomigliava incredibilmente a John Gilbert, il fidanzatino della timida Annabelle 110 anni fa quando i miei 16 anni erano reali. Mi schiacciai contro un albero al sentire una voce intimare a Katherine chiamandola Elena di smetterla di assillare il fratello e sparire con il ragazzo all’interno.  La voce apparteneva ad un certo Alaric Saltzman, avevo letto di lui su qualche giornale mentre soggiornavo ad Atlanta. Fui distratta dai miei pensieri quando non vidi più improvvisamente Katherine. Un colpo forte mi fece planare le prato verde della casa del sindaco.
“Astrid, Astrid, Astrid non ti hanno insegnato a non spiare e portare rispetto agli anziani?” scherzò Katherine guardandomi con il suo solito ghigno spostando leggermente il vestito.             “Che sta succedendo?” chiese improvvisamente una voce alle mie spalle, la riconobbi subito, mi voltai vedendo Damon.
“Hello Brother” dissi con il tono che usava sempre lui quando tornava a casa dopo delle missioni “Non parlare così, mi ricordi me stesso!” mi disse in tutta risposta con uno dei suoi sorrisetti, gli sorrisi a mia volta per poi a voltarmi a squadrare Katherine, sarebbero iniziati i divertimenti adesso.


Stavo camminando verso casa mia, perché era pur sempre casa mia, guardai verso Damon in cerca di una risposta “Zac è in casa” lui mi guardò e come se non fosse importante rispose “No l’ho ucciso”, mi bloccai e due secondi dopo lo avevo attaccato ad un abete tenendolo per il collo “Hai ucciso mio nipote?” disse non riuscendo a controllarmi mentre il mio viso cambiava espressione. “L’ho fatto per Stefan” mi rispose
“Per Stefan o per te Damon?” continuai senza mollare la presa, conoscevo bene i miei polli dopotutto “Mi stai togliendo il fiato Astrid” mi disse anaspando, gli graffiai il collo “è il minimo che ti meriti” dissi cattiva improvvisamente mi ritrovai con le spalle sull’umido sottobosco davanti casa e scoppiai a ridere “Non oseresti farmi male”
“Non mi sfidare!” aveva ribadito lui e io con occhi dolci avevo insistito “Non sono più la tua sorellina dolce dolce?” Damon mollò la presa e mi rialzai, “ho sempre avuto un sacco di potere su di te” gli dissi andando verso la porta “anche se di più su Stefan”, bussai alla porta e uno spiraglio si aprì, una chioma scura apparve a incorniciare un viso dalla carnagione scura delignato da occhiaie “Si?” chiese con un filo di voce “posso?” chiesi educatamente non che ne avessi bisogno effettivo, la ragazza richiuse la porta di scatto, ma ero una vampira ero 100.000 volte più veloce, la bloccai con un piede “non che ne abbia bisogna era per pura cortesia” disse spalancandola ed entrando, “E’ esattamente come la ricordavo” dissi a Damon che stava entrando dietro di me. “Qualche tua nuova conquista?” gli chiese gelida Bonnie “no uccellino mio, vedrai!”
“Non chiamarmi così sai che lo detesto”
“E tu sai che detesto le streghette ma ti ho sempre in mezzo ai piedi” disse lui alzandole il viso verso il suo “Lasciami in pace Damon!” gli intimò liberandosi dalla presa riapparsi dallo stipite diendogli divertita “Damon ormai hai 120 anni avrai perso anche tu il tuo fascino no?” poi mi diressi verso il salotto preceduta dalla moretta tutto pepe
“Dove è il mio fratellino?” chiesi entrando nella stanza.
 Stefan mi stava fissando con volto privo di espressione come anche gli altri presenti nella stanza “Spero di non aver interrotto niente di importante!” dissi con un sorriso guardandoli uno ad uno. “Astr?” chiese mio fratello fissandomi sbattendo le palpebre “in carne ed ossa” gli risposi sedendomi sul bracciolo del divano “Ti trovo un po’ spento, non sembri al top”
“chi è lei?” chiese Elena guardandomi, “cioè stefan la conosci?”
“Oh si eccome se la conosce!” disse Damon entrando nella stanza, sorrisi ad Elena per poi sporgere la mano per stringere la sua, in bella vista si vide il mio anello, simile a quelli tanto protetti da Damon e Stefan, “Astrid Salvatore e tu sei Elena” dissi sicura del fatto di chi fosse, tutti mi guardarono come sorpresi “Che c’è sembra che avete visto un morto!” dissi con un sorrisetto togliendomi il giacchetto di pelle “Come fai ad essere sicura che è Elena?” mi chiese Stefan, in risposta lo guardai per poi affermare “Non puzza di cagna come quella che vi facevate voi due”
“Senti chi parla” disse Damon, in un batter di ciglio gli fui addosso “Che vorresti dire?” gli chiesi bloccandolo con un braccio contro il cammino “Sai benissimo!” mollai la presa “Tu non sai niente!” conclusi tornando a sedermi sul bracciolo di fronte a Stefan e Elena.
“Perché non racconti a tutti tanto ormai ne hanno sentito abbastanza di stranezze chi ti ha ridotto così?” disse spavaldo come sempre “Perché sei stato te Damon?”
“Tu cosa?!” chiese Stefan, “Poi ti spiego” tagliai corto io guardandomi intorno notando nuovamente il ragazzo dall’aria malaticcia, guardai gli altri e poi indicandolo domandai “Ma è malato gravemente?” Damon rise per poi rispondermi “No è in lutto!”
“Ahhh condoglianze allora” dissi guardandolo senza che desse un minimo segno di vita, “Guarda che non mordo ho già mangiato” aggiunsi per poi tornare a Damon “Chi è morto?” Stefan mi guardò fisso e disse semplicemente “Annebelle” io aprii la bocca per lasciare uscire un solo sussurro “Anna?”
   
 
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