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Autore: Minnow19    30/12/2010    4 recensioni
Buonaseraa..
Ecco a voi quello che spero sia l'atteso seguito di "And If Peace Means Love?".
Demi e Joe stanno assieme e lei è incinta. Il mondo ha preso la notizia, ma la gente ha reagito in diversi modi, tanto che i fan si sono divisi in pro Demi e contro Demi, così come i giornali.
Manca poco al parto, quindi tra poco la nostra coppia preferità avrà una bambina. Come reagiranno i futuri genitori?
Anche la famiglia Jonas, che sembrava così unita, si è divisa in base ai giudizi, ma con il sostegno soprattutti di Nick, tutto sembrerà migliore.
Non mancheranno ovviamente i problemi, come ad esempio Joe che tarda ad arrivare mentre Demi sta per partorire.
Arriveranno dunque ad un lieto fine?
Per scoprirlo, cari lettori, leggete.
Baci a tutti..
Lady Jonas
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona seraa.. ecco il seguito di "And If Peace Means Love?"..
Spero che vi piaccia gente:):)
Grazie mille a tutti coloro che leggerannoo.. Non ho altro da aggiungere, perciò buona lettura:):)
Bacii..
Lady Jonas

YES, I'M PREGNANT.

jemi

E dopo otto mesi e mezzo, lui era ancora qui, con me. Difficile da credere, eh?
Se me l’aveste detto nove mesi fa non vi avrei mai creduto. Era tornato. Noi eravamo tornati. Quelli di sempre. Joe e Demi. Demi e Joe. Solo che questa volta c’era qualcuno in più. O dovrei dire, ci sarebbe stato qualcuno in più. Ero seduta come sempre sul divano di casa Jonas, e le mani di Joe stringevano piano il mio ventre eccessivamente gonfio. Incinta. Sembrava impossibile solo pensarci. Ma non lo giudicavo un errore. Era il frutto dell’amore. L’amore di Demi e Joe. Il problema era che mi sembrava tutto così surreale. Jemi di nuovo. Quanto i fan avevano combattuto per farci capire di essere destinati a stare insieme? Così tante volte che mi hanno costretta a cancellare il mio account su Twitter. Quante volte avevo cercato l’attenzione di Joe, sempre troppo occupato a stare con Ashley Greene? Così tante volte che avevo perso le speranze.
E quando tutto sembrava ormai perduto, quando pensavo di dover voltare pagina, lui era tornato in scena più bello che mai. Senza sapere che le nostre vite sarebbero cambiate per sempre. Ed era accaduto tutto in un attimo.
Demi Lovato perde la verginità con Joe Jonas e rimane incinta. Così avevano scritto sul New York Times. Non sapevano che dietro quella frase c’era molto di più. Sembrava una cosa negativa. Nessuno sapeva che io in realtà ero felice.
Il giorno in cui avevo lasciato entrare Joe dentro di me, lui ha lasciato un segno indelebile, una promessa, una parte di se stesso. Io e lui per sempre insieme.
Ed ora sorridevo vedendolo gioire sentendo la piccola che scalciava. Eravamo cresciuti in quell’ultimo periodo. Ci eravamo trovati adulti troppo in fretta, ma abbastanza maturi da non giudicare l’un l’altro la causa del cambiamento. Non ci eravamo mai pentiti della scelta che avevamo fatto. Non avevamo mai pensato di rinunciare alla bambina. Non era nella nostra natura. Era come se fossimo stati messi al mondo per essere genitori. Ma se ve la racconto così, vi sembrerà che tutto sia stato facile durante la mia gravidanza. Beh, vi dico solo che non lo è stato affatto. Facile in questi mesi non è mai esistito nella mia vita.

Io e Joe eravamo felici di stare tra noi, ma di problemi ne avevamo eccome.
Primo tra tutti suo padre, che non lo perdonava per ciò che era successo. Non gli rivolgeva più la parola. Quanto a me, mi riteneva la distruttrice della sua famiglia. Denise invece ci appoggiava, e non le importava che Joe fosse andato contro il suo giuramento.
Aveva dieci anni all’epoca della promessa, e ora ne ha ventuno. Un ragazzo cambia nella sua vita, e deve fare delle scelte. E i genitori non possono decidere per i loro figli, quando questi sono in grado di farlo da soli. Così rispondeva a chi le faceva domande sull’argomento.
E la stampa. Oh, la stampa. Quando l’ho annunciato pubblicamente, c’è stata una specie di rivoluzione. C’erano i pro Jemi e gli anti Jemi. Disney Channel mi aveva cacciata senza dubbi, e il New York Times aveva scritto in prima pagina:
Come può essere esempio per milioni di ragazzine, un’adolescente incinta? Come potete lasciare che venga imitata da milioni di teenager? È da seguire davvero una persona che dopo mesi rinchiusa in una rehab, aspetta una figlia dall’ex fidanzato?
Ed ecco spiattellata la mia vita privata in prima pagina. Non capito perché il NYT ce l’avesse tanto con me.
People era stato più clemente: Demi Lovato, popstar e ragazza madre. I due volti della regina del Pop. E mi aveva persino concesso un’intervista.
Selena e Miley mi appoggiavano, anche se Selena aveva litigato con la sua migliore amica Taylor (Swift) per restarmi accanto. E poi, Kevin. Mentre Nick era dalla mia parte, Kevin si era schierato totalmente con suo padre, con la differenza che se era nei paraggi mi diceva tutto quello che pensava. Lo consideravo un fratello. Non mi sarei mai aspettata che mi avrebbe urlato in faccia che avevo distrutto la sua famiglia e avevo rovinato la vita a Joe.
Al nostro matrimonio, non erano nemmeno venuti. Volevamo sposarci prima della nascita della bambina, quindi lo facemmo tre mesi dopo che diedi la notizia che ero incinta a Joe. Il nostro non era un matrimonio riparatore. Sarebbe successo comunque dopo la nascita della bimba, decidemmo solo di anticipare.

Ci sposammo in una spiaggia privata in California, con una cerimonia per poche persone. Io, Joe, Nick, Denise, i miei genitori, Dallas, Maddie, Selena, Miley, Liam, i nostri vecchi amici, e tutti i parenti che non si opponevano alla nostra unione. Una cinquantina di persone circa, forse settanta. Era venuta a salutarmi persino Danielle, anche se non si era trattenuta. Ci tenevamo in contatto di nascosto, perché Kevin non lo sapeva. Danielle mi appoggiava, ed era davvero dispiaciuta per quello che era successo a suo marito. Cercava ogni giorno di fargli cambiare idea, ma con scarsi risultati.
 Il ricevimento invece fu molto più affollato. Il ristorante che avevamo scelto, era stato circondato dai paparazzi e dai fan. Non ci lasciavano in pace nemmeno quel giorno! Erano davvero incredibili. La giornata comunque proseguì liscia, e verso sera facemmo entrare al ricevimento la poca folla rimasta fuori ad aspettare. Erano degli sconosciuti, ma mi facevano un peccato, fuori al freddo, che aspettavano di vedermi uscire. Dovevate vedere i loro sorrisi quando dissi loro che potevano entrare! Sì, era stato un giorno decisamente perfetto, che mi fece dimenticare le ombre che coprivano costantemente le nostre vite. Sembrava passato moltissimo tempo da allora. Invece erano trascorsi circa quattro mesi.
Ero pensierosa come sempre quel giorno. Mancavano due settimane esatte al parto, e non potevo non pensare se la nostra scelta fosse stata un errore. Eppure vedere Joe così felice mi colmava di gioia. Vederlo con gli occhi lucidi che si godeva quei momenti di paternità mi faceva quasi urlare dalla contentezza.

Era un giorno come un altro. Eravamo a casa con Nick, perché dovevamo andare a comprare un po’ di cose per la piccola. Nick sarebbe stato lo zio perfetto. Avrebbe viziato la mia bimba come nessuno mai, e io e Joe avevamo deciso che sarebbe stato lui il suo padrino. Nick scese dalle scale di casa trotterellando e ridendo come faceva solo quando era felice.
“Andiamo quasi genitori.. se restate ancora così per molto, rischiate che la bambina nasca su quel divano. Vi aspetto fuori, vado a mettere in moto la macchina.” Joe mi prese per mano e mi aiutò ad alzarmi, dato che ormai avevo le dimensioni di un balenottero, e uscimmo in giardino, dove Nick ci aspettava dentro la sua bella Escalade, la macchina di cui era tanto fiero. Appena arrivammo in centro a Los Angeles, non fui sorpresa di trovare un sacco di paparazzi. Instancabili bestie alla ricerca di mille e mille scoop per vivere. E non appena ci videro, cominciò il finimondo. Non uscivo volentieri da quando ero incinta, quindi evitavo quelle uscite il più spesso possibile. Era stato necessario quel giorno, sennò non sarei mai uscita. Joe notò la mia inquietudine, dato che scesi dalla macchina torturandomi una ciocca di capelli. Mi circondò le spalle con il suo braccio e si diresse a testa alta verso il negozio per bambini dove dovevamo prendere la carrozzina e tutte le altre cose. I paparazzi scattavano e scattavano non notando la mia timidezza, ma vedendo Joe e Nick camminare fieri accanto a me capii che non avevo nulla di cui vergognarmi. Io stavo per diventare madre della bimba più perfetta del mondo. E Lei non era uno sbaglio. Era il frutto del nostro amore. Alzai lo sguardo e mi girai verso i fotografi. Li salutai con un cenno e mi avvicinai verso di loro.

“Deh, amore.. che vuoi fare?” mi chiese Joe preoccupato.
“Fare quello che avrei dovuto fare molto tempo fa” risposi semplicemente. Lo presi per mano e ci avvicinammo ai paparazzi, che cominciarono a fare domande. Le solite.

“Demi, come stai? Quanto manca?” chiese uno.
“Ragazzi, come volete che stia? Sto benissimo. Manca mezzo mese.”
“Come mai a Los Angeles? Pensavamo non ti muovessi spesso per il..”
“Per LA bambina.. è una lei.. comunque no. Mi muovo spesso. Io sono fiera di essere la madre di questa creatura, e non ho niente da nascondere. Sono venuta a LA con mio marito e suo fratello per prendere le ultime cose prima della nascita.”
“E come la chiamerete?”
“E secondo te lo diremmo a voi? Ahah, no scherzo, la verità è che dobbiamo ancora scegliere.”
E mentre parlavo così tranquillamente, Joe mi guardava estasiato. Mi sussurrò all’orecchio che dovevamo andare, così salutai quegli odiosi fotografi che avevano trovato materiale che avrebbe fruttato loro molti soldi, e accompagnata da Joe entrai nel negozio dove Nick stava già riempiendo i carrelli di cose.

“Nicholas!! Ma sei matto? Quante cose stai comprando?”
“Senti Deh, ne avevamo già parlato. Questa bambina ha dei bisogni. Le serve un guardaroba. E poi queste tutine sono così carine!!” esclamò mostrandomi tutte le tutine che aveva trovato.
“I prezzi invece non sono così carini Nick!” ribattei notando che erano cose costosissime.
“E dai.. te le regalo io!! Insomma, ok che ti sei ritirata dal tuo lavoro, ma non mi sembra che tu sia proprio sul lastrico. Anche perché dovrai vedere il nuovo progetto dei Jonas.” Mi rispose evasivo.
“Nuovo progetto?”
“Oh, ehm.. Joe non te l’ha detto?” chiese mentre Joe lo fulminava con lo sguardo.
“No, non l’ha fatto.. cosa mi state nascondendo?” chiesi impaziente.
“Ok, ok. Grazie Nick. Allora, stiamo progettando un tuo nuovo cd. Abbiamo già composto alcuni pezzi noi, e poi ho trovato alcune tue bozze nel comodino e abbiamo registrato tracce base. Le abbiamo mandate alla Hollywood Records e ha detto che sono davvero ottime. Non le interessano gli ultimi scandali. Il cd è una bomba e lo vuole produrre. Tra un anno.”
“Mi prendete in giro!!?”
“Te lo giuro!”
“Danger, non so cosa dire. Da una parte sono felice, dall’altra no. Sarebbe perfetto, potrei ricominciare la mia carriera, però come farò con la piccola?”
“E ti pare che non ci abbia pensato? Alla HR non importa. Puoi anche portarla mentre registri. Si sono innamorati del disco, voglio assolutamente produrlo, e basta che tu ponga le TUE condizioni.”
“Ehi, voi due!! Al posto di parlare di lavoro, cosa ne dite di queste scarpette??” chiese Nick mostrandoci un paio di Ugg minuscoli e rosa.
“Mio dio Nicholas!! Lo sai quando si dice che ci sono persone nate per essere genitori? Ecco, tu sei uno di loro!”
Tre lunghe ore dopo, uscimmo dal negozio carichi di borse! Joe stringeva tra le braccia la carrozzina, io avevo circa dieci sacchetti e Nick reggeva tre scatoloni che contenevano la culla, il seggiolone, entrambi da montare e vari giocattoli. Sembrava un film. Caricammo tutto in macchina e tornammo a casa.

Quei quindici giorni che mancavano al parto passarono velocissimi. Mi ricordo che faceva caldo e un giorno andai persino al mare con il mio bel pancione, a sbandierare le mie condizioni al mondo intero. Non mi ero mai sentita più fiera di me stessa. Joe era sempre vicino a me. Era dolce e molto apprensivo. Mi seguiva sempre, nel caso si rompessero le acque in anticipo.
Il bello è che quando le acque si ruppero davvero, era stato il momento più inaspettato che esistesse. Era sera. Mancavano ancora tre giorni al momento del parto, secondo i medici, e noi eravamo tranquilli a casa. Eravamo in camera. Mi ero appena fatta la doccia e avevo finito di asciugarmi i capelli. Misi il pigiama e mi sedetti a letto e cominciai a parlare con Nick, mentre aspettavamo che Joe arrivasse. Era uscito per una commissione urgente a LA e noi due eravamo rimasti a casa. Non stavo molto bene. La bambina scalciava di continuo, e mi faceva anche un po’ male, ma non potevano essere contrazioni così presto, quindi decisi di stare con il mio cognato preferito. Mi alzai per prendere un goccio d’acqua. Presi la bottiglia e versai il liquido nel bicchiere, e sentii qualcosa di freddo, bagnato e inaspettato bagnarmi i piedi. Credetti di aver rovesciato l’acqua, ma il bicchiere non era ancora pieno, e non avevo sbagliato mira. Mi fissai i piedi mentre Nick faceva lo stesso.

“Oddio, non può essere!” esclamò.
“Nick. Accompagnami in ospedale. Si sono rotte le acque.”
“Andiamo, la borsa è già pronta. Joe l’ha preparata una settimana fa.”
E così caricammo la borsa e corremmo a velocità supersonica verso l’ospedale, mentre cominciavano le prime contrazioni.
Solo quando arrivammo e l’infermiera mi chiese se Nick era il mio ragazzo mi ricordai la cosa più importante. Joe!! Dov’era?
“Nick. JOE! Chiamalo!! Presto.” Ed emisi un gemito per la contrazione, che non passò insosservato a Nick.
Sentii Nick che chiamava, ma Joe non rispondeva. Gli lasciò un messaggio e vedendo che lui non richiamava, tornò da me e mi prese per mano.
“Deh, stai tranquilla. Andrà tutto bene. Ci sono io con te.” E cercava così di tranquillizzarmi, quando arrivo il ginecologo, il dottor Abrams, che avrebbe assistito al parto. Mi fece accomodare in una stanza vuota, e mi disse di sedermi sul letto, che aveva davanti ad esso le staffe per appoggiare i piedi.
Non mi sembrava possibile che fosse arrivato il momento. Ed ecco arrivare un’altra contrazione, più forte della prima. Il mio gemito era più forte. Stringevo forte la mano a Nick, evidentemente agitato, che continuava a provare a chiamare Joe. Gli aveva lasciato ventimila messaggi quando il telefono cominciò a squillare. Era Joe. Diceva che sarebbe arrivato il prima possibile, lo stavano trattenendo. Massimo due o tre ore sarebbe arrivato. Esatto. DUE O TRE ORE. Il dottore mi visitò, e mi disse: “Ormai ci siamo. Tra qualche ora diventerai mamma.”. QUALCHE ORA.
Nick era al mio fianco che cercava di calmarmi. Mi scostava i capelli dal viso, e mi stringeva la mano quando arrivava una nuova contrazione. Passarono le cosiddette tre ore, e di Joe neanche l’ombra. Nick al mio fianco viveva il mio dolore. Sussultava ad ogni mio gemito e mi calmava quando ne avevo bisogno. Il dottor Abrams tornò nella stanza, e mi rivisitò. “Ok, Signorina Lovato. Ci siamo. La cervice uterina è del tutto dilatata. Facciamo nascere questa bambina. Allora, appena glielo dico, spinga forte.”
Le lacrime mi scesero dagli occhi. Stavo per partorire, e Joe non c’era. Urlai per il dolore dell’ultima contrazione. Nick mi osservava preoccupato. Il viso imperlato di sudore. I suoi occhi color cioccolato rivelarono preoccupazione ma anche elettricità.
Forza Deh. Siamo arrivati fino a qui. Vedrai che ora Joe arriverà. Mi ha detto che sarà qui tra poco. Forza Deh, spingi.” Conficcai le mie unghie sul palmo della sua mano per quanto faceva male, e cominciai a spingere, mentre altre lacrime sgorgavano dal mio volto senza sosta. Il medico fu subito raggiunto dalla sua equipe, e iniziò il parto. Dopo un’ora eravamo ancora tutti lì. Sembrava che la bambina non volesse uscire. Come se aspettasse qualcosa. O forse qualcuno. Spinsi di nuovo perdendo le speranze di vedere Joe, emettendo un urlo acuto e penetrante.
“Forza Demi” mi disse Nick stringendo ancora la mia mano. Eravamo così da 5 ore. Incredibile. Non ce la facevo più. Stavo per arrendermi quando la porta si spalancò, e Joe entrò correndo.

“DEMI!!! Ti giuro, mi dispiace di non essere arrivato prima. Mi hanno trattenuto, non volevano lasciarmi andare. Dov’è? È già nata? Come sta? E tu come stai?”
Poi mi guardò e si avvicinò. Il mio volto era pieno di sudore e lacrime versate senza sosta. Joe si sedette a fianco a me, di fronte a Nick e mi prese la mano. Mi baciò davanti a tutti, e mi strinse la mano più forte.
“Avanti Demetria. Qualche altra piccola spinta, e ci siamo.” Disse il dottore.
Spinsi di nuovo, più forte di prima, e urlai. Il dolore era allucinante. Il dolore di prima era niente a confronto. Non so come, ma sentii la piccola muoversi dentro di me.
“Vedo la testa. Forza Demetria.” Disse il dottor Abrams. Spinsi di nuovo ancora più forte. Un altro urlo, un’altra mano quasi fratturata, quella di Joe. Sentii qualcosa che dentro di me fuoriusciva e mi accasciai sul letto senza forze.
Il silenzio fu interrotto da un pianto. Ma non era un pianto triste. Sembrava quasi una melodia. Era il suo pianto. Dolce, armonioso. Mi faceva stare bene. Nick aveva gli occhi lucidi per l’emozione. E lui non piangeva MAI!
Joe era un’altra storia. Appena la vide, notai le sue guance bagnate, piene di lacrime per la felicità. L’aveva presa delicatamente tra le braccia, e l’avvicinò a me. Era bellissima. Appena la presi tra le braccia smise di piangere e mi guardò negli occhi. Cominciai a piangere anche io, come una fontana. Appena la vidi, capii che da quel momento non avrei provato un amore sconfinato solo per Joe. Avrei amato anche lei. La mia intera vita sarebbe girata attorno a lei. Il suo corpo caldo e morbido. La sua pelle profumata e bianca come la neve. Le labbra rosa, uguali a quelle di suo padre. I capelli scuri. Era la mia vita.

“Come la chiamiamo?” chiese Joe.
“Nicole” risposi sicura pensando a Nick, che ovviamente si intromise..
“Nicole? Ma non è il femminile di..” chiese.
“Di Nicholas, sì. Ti sono davvero grata di tutto.”
“Beh” disse Joe “Benvenuta al mondo Nicole Denise Jonas”.
Era un nome perfetto. Nicole Denise Jonas. Una specie di ringraziamento per le due persone che ci erano state più vicine nella maniera più completa al mondo. Nick e Denise. Senza di loro non ce l’avremmo fatta. Devo ringraziarli entrambi. Non so dove sarei finita se non ci fossero stati loro e Joe.
Qualche ora dopo il parto arrivò anche Denise in ospedale. Appena vide la piccola, si commosse.
“è bellissima ragazzi..” diceva tra le lacrime. “Non ci posso credere che le abbiate dato il mio nome. Siete due tesori.” E piangeva a dirotto sostenuta da Nick.

Questa è la storia di come la mia vita sia cambiata in un lampo. In meno di un anno mi sono ritrovata madre, moglie, e anche figlia. Madre di Nicole, moglie di Joe e figlia, se così si può dire, di Denise.

Da quel giorno, la mia vita non fu più la stessa. Ma non mi sono mai pentita delle mie scelte. Ancora oggi ne sono orgogliosa. Ho un marito fantastico e una bambina bellissima.
Sono passati cinque anni dalla nascita di Nicole. Siamo ancora una famiglia felice che vive a Toluca Lake, solo che abitiamo in una casa più grande, dato che alla nascita di Nicole sono seguite quelle dei suoi due fratellini, Adam e Charles. All’anagrafe risultano Adam Daniel Jonas e Charles Nathaniel Jonas. Hanno rispettivamente tre e due anni ed sono i bambini più meravigliosi del pianeta. Adam è uguale a suo padre. Un terremoto. Charles è tranquillo e furbetto, proprio come me. Mi rendono sempre più fiera della persona che sono diventata. Nicole frequenta l’asilo. È una bambina vivace e simpatica, fa amicizia con tutti, e anche io ho instaurato un bel rapporto con la maggior parte delle madri delle sue compagne, anche se all’inizio, lo ammetto, erano molto scettiche, per la mia giovane età. In effetti, ventidue anni e una figlia di cinque anni. Erano davvero dubbiose.
Continuo la mia carriera di cantante, ma niente più tour mondiali per il momento. Per stare accanto alla mia famiglia, questo ed altro. Quando abbiamo voglia però ci concediamo qualche bella vacanza in Europa, dove io ho lasciato il mio cuore. È un continente meraviglioso. Amo l’Italia, l’Inghilterra e la Francia. Abbiamo una casa in ognuno di questi stati, e ci scappiamo ogni volta che possiamo. Londra, Parigi, Venezia. Ogni volta che ci andiamo i fan sono felicissimi, e noi siamo lieti do concedere a loro un po’ del nostro tempo.

Joe ha prodotto qualche album da solista e contemporaneamente sta nel gruppo come Nick.

Kevin alla fine ha capito di aver esagerato con il suo comportamento e due anni dopo la nascita di Nicole, il giorno di Natale, era venuto a chiederci scusa. Il rapporto tra lui e i suoi fratelli era tornato quello di prima e Nicole era stata felicissima del suo nuovo zio e della sua nuova zia. Denise riaccolse il figlio contentissima. Paul invece non ripensò mai alla sua decisione, tanto che Denise prese in considerazione la separazione. Sono divorziati da due anni ormai. Denise era tristissima, ma Paul non voleva capire, si rifiutava di comprenderci e non voleva vedere i suoi nipoti. Quando per la prima volta Nicole chiese dov’era suo nonno, Denise scoppiò a piangere, e Joe rispose semplicemente dicendo: “Ora non c’è più.” Diceva che finché era piccola era meglio dire così, non voleva che si sentisse rifiutata.

I Jonas Brothers sono ancora sulla cresta dell’onda. Tutti li davano per falliti con l’arrivo di Justin Bieber, il quale ha già terminato la sua breve carriera artistica. Fanno ancora il tutto esaurito. Joe non ha rinunciato ai tour mondiali, perché gli piacciono troppo. Lui vive per i fan, e io non ho mai insistito che lui vi rinunciasse. Così, ogni volta che parte, se non sono impegnata con un concerto, lo seguo ovunque.

E Nick? L’angelo che mi aveva salvata? Il mio migliore amico? Lui ha smesso di frequentare le celebrità e ha iniziato a frequentare gente più comune. Odiava le ragazza finte che aveva conosciuto, e che lo frequentavano per farsi pubblicità. Aveva conosciuto una ragazza dolcissima, Jules, un giorno mentre faceva jogging due anni fa, e da allora non si sono mai separati. Ha mandato all’aria la sua relazione con la mia ex migliore amica Selena, e ha cominciato a separare sempre più la sua vita pubblica da quella privata. Era sempre stato introverso e riservato, e ora che era finalmente felice non voleva rischiare di perdere tutto per qualche scandalo.

Kevin e Denise sono ancora sposati, hanno due figlie splendide, Abigail e Danielle II e sono le bambine più dolci e gentili del pianeta.

Paul, non so che fine abbia fatto. Si è trasferito nel North Carolina, ma continua a chiamare Nick, Kevin e Frankie per sapere come stanno. Finge di non conoscere né me né Joe. Ah già.. Frankie.. Beh, quello scricciolo, non è più così scricciolo. È diventato un attore davvero provetto, e ama quello che fa. È giovane, ma ha le strade spianate, non ho mai visto nessuno con un simile talento, e in famiglia siamo tutti fieri di lui. 


Ebbene sì, alla fine ho scoperto che i lieto fine esistono. La mia vita non è del tutto perfetta, come nelle fiabe, ma sono riuscita a raggiungere uno stato di pace e amore che per me cancellano tutte le cose negative che ci sono nel mio cammino, e la maggior parte del merito, è di questo ragazzo dagli occhi dolci come il miele, e i capelli d’ebano che mi sorride dolcemente stringendomi la mano.

   
 
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